sabato 19 gennaio 2013

Un pacco di libri

Ieri è arrivato il mio pacco, un pacco con all'interno 5 meravigliosi nuovi libri che andranno ad aggiungersi alla mia libreria reale e anche a quella virtuale. 
Un'amica a conoscenza della mia passione, sapendo di fare cosa gradita, mi ha regalato per Natale un buono per acquistare dei libri online. Ho aspettato il momento migliore per decidermi a fare l'ordine, cioè quello in cui il sito faceva il 30% di sconto su tantissimi; in questi casi il mio motto è "minima spesa e massima resa"!
Certo scorrere tra le pagine di un sito non è come essere in libreria e poter vedere e toccare con mano per fare una scelta, ma nella vita bisogna anche essere in grado di osare e scegliere secondo l'istinto, cosa che io faccio abbastanza spesso, soprattutto in questo ambito, ma credetemi, anche nella decisioni di tutti i giorni. 
Fortunatamente, anche quando mi reco in libreria, quello che più mi vincola nell'acquisto di un nuovo libro è la copertina, che deve necessariamente richiamare la mia attenzione; difficilmente compro un libro se la copertina non mi trasmette nulla, quindi in questo senso l'acquisto online è per me abbastanza semplice. L'aspetto difficile invece è cercare di immaginarsi visivamente il volume che si avrà per le mani - sempre che non si sia alla ricerca di libri già conosciuti o visti in libreria - quindi dopo aver identificato le copertine di mio gusto, aver letto la trama dei libri ed alcune recensioni, sono andata a cercare il numero delle pagine in modo da cercare di immaginarmeli tra le mani.

Non è stato per niente semplice, ma alla fine la mia scelta è ricaduta su 5 volumi di genere completamente diverso di cui non conoscevo quasi nulla. 

Cronache della famiglia Wapshot mi ha intrigato perché è descritto nella quarta di copertina come "uno dei massimi romanzi americani del Novecento. Una grande storia familiare, comica e tragica, ambientata in un paese sognato così bene da sembrare vero." 
Bé o è una grande bufala oppure deve essere davvero un capolavoro!!

La zia marchesa non poteva non colpirmi, perché parla della mia amata Sicilia, una terra che amo e che ho nel sangue grazie alla origini di mia mamma. E' la storia, ambientata in una Sicilia dell'Ottocento, di una famiglia della ricca aristocrazia e di una donna prima relegata dalla madre a crescere tra le persone di servizio e poi ad essere nominata dal padre erede del patrimonio e del prestigio della famiglia.

Non lasciarmi è la storia di tre bambini che vivono in un collegio, uniti dall'amicizia e dallo stesso destino. Una storia così se non raccontata bene può essere di una banalità assurda ma ho voluto correre il rischio

Il delitto di Montmartre è invece un giallo, incentrato su un cadavere, un biglietto da visita di una libreria ritrovato addosso ad un indumento del cadavere e la libreria a cui il biglietto appartiene. Questo è sempre il genere che preferisco perché dover scoprire l'intrigo mi tiene in tensione per tutto il libro, ma è anche il genere da cui pretendo di più quando leggo.

Se tu mi vedessi ora è una storia d'amore, una lettura un po' leggera, per fare da intramezzo tra libri un po' più impegnati che sono già impilati sul mio comodino.

Comincerei a leggerli tutti ma dovrò attendere visto che al momento sono già immersa nella lettura di un libro meraviglioso a cui probabilmente regalerò presto un post a parte!

Non è detto che questi libri saranno come mi aspetto, potranno piacermi oppure risultare un scelta pessima ma è anche questo il bello della lettura; è un po' come quando si parte per un viaggio sospirato e tanto atteso, si passano mesi ad organizzare i preparativi, ad immaginare come sarà, alle emozioni che ci regalerà, e poi una volta giunti alla meta ci rendiamo conto che non ci piace, che il luogo tanto atteso non è neanche minimamente vicino alle nostre aspettative. Bé, nonostante tutto quel viaggio ci resterà dentro, e ci regalerà qualcosa che ci accompagnerà nella vita e che ci sarà da aiuto per i viaggi futuri. 
E' così che vedo ogni mio libro, come un viaggio meraviglioso da organizzare!
Ed è per questo che non butterei mai un libro, perché per me sarebbe come buttare le fotografie di un viaggio.

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