lunedì 30 settembre 2013

Io che amo solo te

Buongiorno miei cari lettori. Oggi farò una cosa che normalmente non capita, vi parlerò dell'ultimo libro che ho finito di leggere nonostante io abbia indietro parecchie recensioni. Vi parlerò di un libro che in questo momento mi serviva, salvandomi dal baratro della mia disperazione. Un libro che nonostante il tristissimo momento che, come sapete, sto attraversando, ha saputo più volte strapparmi una risata, badate bene non un sorriso, una risata sonora, improvvisa, fragorosa. Mi ha portato a fermarmi a rileggere più volte una battuta perchè mi sembrava geniale, e addirittura a leggerne diverse a mio marito incuriosito dal mio ridere in modo così plateale.
Sto parlando di un libro che mi è stato regalato da un'amica e che è capitato proprio nel momento giusto: Io che amo solo te di Luca Bianchini, edito da Mondadori.

Trama: Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia.
Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti: una diciassettenne che deve perdere cinque chili e la verginità; un testimone gay che si presenta con una finta fidanzata; una zia che da quando si è trasferita in Veneto dice "voi meridionali" e un truccatore che obbliga la sposa a non commuoversi per non rovinare il make-up.

E' un libro che avevo spesso adocchiato in libreria, che desideravo ma che non avevo ancora comprato per le recensioni alquanto contrastanti che avevo trovato in rete; la trama mi ha sempre incuriosito promettendo grandi risate e personaggi esilaranti ma poi si sa come possono andare certe cose...si cominciano a vedere voti di 1 su 5 e l'euforia svanisce, si aspetta, magari perdendosi un libro che invece non è nient'altro che divertentissimo.
Qualcuno prima o poi mi spiegherà perchè se un libro è divertente e non pretende di essere educativo o particolarmente impegnato, allora tra le critiche super entusiaste che leggeremo, ne troveremo altre totalmente schifate per aver trovato quel libro solo un libretto scadente.

Che poi andando a riguardare adesso, dopo averlo letto, quei commenti totalmente negativi, sono tutti di pugliesi feriti nell'animo che tengono a puntualizzare che la Puglia non è solo quello, che certe cose non accadono più. Per farvi capire ne vorrei trascrivere alcuni:

"Sono pugliese, ma non condivido niente di quanto descritto, soprattutto sui preparativi del matrimonio, forse mia nonna 60 anni fa, era condizionata dalla suocera e dal parere del vicinato, così, come raccontati da bianchini!"

"Sinceramente come pugliese e barese non mi riconosco nella descrizione banale e un po' volgarotta di un microcosmo attaccato sì alle tradizioni e alla cultura del Sud, ma costituito alla fine da un branco di buzzurri e ignoranti. Il matrimonio è visto come una celebrazione di kitsch , apparenze e buste piene di soldi date in regalo[...]Inoltre non mi è nemmeno piaciuta la parte dove i due innamorati cinquantenni che coronano finalmente il loro sogno d'amore vengono descritti quasi come due vecchi dai volti rovinati e dalla pelle ormai scurita da macchie marroni. Questo appariva vero appunto negli anni Cinquanta , quando le pelli dei contadini pugliesi erano rovinate dal sole preso durante la raccolta di pomodori. E non a caso Don Mimì fa il coltivatore di patate. Ma se Polignano a Mare è solo questo,mentre è invece una elegante cittadina sul mare teatro ultimamente anche di un festival letterario molto acclamato, siamo alla frutta."

"Ma vogliamo scherzare? Questo è un romanzo falso, frivolo, scontato. Libretto di serie C. la storia è banalissima, noiosa e artefatta, le situazioni inverosimili e cariche di un buonismo fastidioso e compiaciuto. Personaggi inconsistenti come lo è lo spessore del romanzo, stile Cesaroni, infarcito di sciocchezzuole, pensierini terra terra fatti pensare per momenti di saggezza autorale. Basta! Non facciamoci imbrogliare da pubblicità e opere di questo genere, che nulla hanno a che vedere con la buona narrativa e ancor meno con la letteratura."

Bè io sono milanese e, sinceramente parlando, se il libro fosse ambientato nella mia città sarebbe credibile ugualmente e non mi sentirei così traumatizzata dalla cosa, perchè è vero che esistono i matrimoni esagerati e kitch, è vero che ci sono spose super condizionate dai voleri della suocera, è vero che PURTROPPO un testimone gay abbracciato al suo compagno crea spesso ancora oggi disagio per molte persone, è vero che PER FORTUNA ci sono ancora persone che con sacrificio lavorano la terra (e credetemi ne conosco molti anche in provincia di Milano), sono veri tantissimi atteggiamenti che io ho trovato in questo libro e sono veri sia in Puglia che in Lombardia quindi perchè prendersela tanto? Probabilmente l'autore ama la Puglia o ne conosce maggiormente il territorio ed ha voluto ambientare il libro proprio in quella regione!
Ma un libro non può solamente piacere per il suo lato ironico? Cosa c'è di sbagliato nel trovarsi a sorridere se non a ridere di gusto - come in effetti è capitato a me in questo libro - solo per il gusto di farlo?
Un libro non può, per quanto mi riguarda, essere considerato un gran bel libro solo perchè ha da dire qualcosa di forte ed educativo, credo che un bel libro possa esserlo anche solo perchè ironico, divertente, con una trama semplice ma a tratti esilarante!!! Non credo proprio che con questo romanzo Luca Bianchini volesse scrivere la Divina Commedia, non credo pensi di aver creato l'opera somma della letteratura italiana, magari voleva solamente raccontare di uno spaccato di Italia che - per quanto non lo si voglia ammettere - esiste ancora (sia al nord che al sud), e magari voleva farlo solo per far passare qualche ore allegre a chi ha bisogno di farlo.
Per quanto mi riguarda, ci sono momenti in cui ho la necessità estrema di letture di questo tipo, perchè a volte - come in questo momento sta accadendo a me - alcuni avvenimenti sconvolgono la nostra esistenza facendoci sentire vuoti, senza stimoli, con tanti pensieri negativi e allora ben venga un libro del genere, ben venga un autore del genere che sa descrivere in modo buffo i suoi personaggi ed i loro atteggiamenti.

A proposito dei personaggi...
Come non amare Nancy? Intrappolata in quel corpo troppo burroso e in quel nome (Annunziata) troppo antico. Lei che prima del matrimonio della sorella ha due obiettivi: perdere mezzo chilo  e perdere la verginità, lei che sogna di sposare un calciatore per girare il mondo (Sarebbe rimasta a Polignano con Tony, si sarebbero innamorati e poi, come Victoria Beckham, lo avrebbe seguito nelle varie città dei suoi trasferimenti: Barletta, Foggia, Bari, Torino e Liverpool. Cit.), lei che si immagina al matrimonio della sorella con il suo bellissimo abito rosa, cinque Kg in meno, e il suo fondo schiena da urlo. (L'unica cosa di cui era orgogliosa, oltre alle tette, ai piedi, e all'attaccatura delle sopracciglia - in fondo non si dispiaceva - era il sedere, che la faceva sentire la Pippa Middleton di Polignano. Abbondante ma sodo, quasi bello come quello di sua madre. Cit.)
Come non provare simpatia per Ninella, in continua lotta per riuscire a tenere testa alla consuocera - moglie del suo amore di gioventù Don Mimì - e in continuo fermento per riuscire a competere con la cognata trasferita al nord (che si ritiene quasi ariana rispetto a lei ahahahahahah)?
Come non provare tenerezza per Chiara, alle prese con l'organizzazione del matrimonio del secolo (in fondo sta per sposare il figlio del "re delle patate"ahahahahahaha), ma scalfita da mille dubbi e da continue tentazioni? Molto simile fisicamente a sua madre Ninetta ma ancora insicura e fragile, in procinto di sposare l'unico uomo che 'abbia mai corteggiata e quindi attanagliata da mille dubbi.
Bè io queste donne le ho adorate!

Ed ho adorato anche gli uomini della famiglia opposta.
Damiano, il futuro sposo, convinto che nella vita l'amore non sia un valore, ma il matrimonio sì.
Don Mimì che per i suoi errori del passato ha inculcato queste convinzioni al figlio ed ha vissuto una vita accanto ad una donna di ripiego - la First Lady come tutti la chiamano in paese - che in realtà non è altro che una seconda scelta.
E poi c'è lui Orlando - l'Orlando innamorato mi verrebbe da dire citando il famoso romanzo - intrappolato in quella vita di finzione, in quel suo essere troppo diverso per un paesino pugliese (e forse, purtroppo, anche per il resto del mondo), lui che per partecipare al matrimonio del fratello deve nascondere il fatto di essere gay e portare una ragazza di facciata perchè tutto fili liscio, senza dicerie, anche se tutti nel profondo sono consapevoli di quale sia la verità; lui che per poter tirar fuori il suo vero io è costretto a vivere lontano da quel mondo che ormai non sembra più appartenergli; lui che attende con trepidazione le telefonate del suo uomo proibito - l'Innominato - un uomo con una moglie, una famiglia, ma completamente soggiogato dal pensiero di quel ragazzo biondo e bellissimo che ha necessità di possedere, anche se di nascosto, anche se parallelamente ad una situazione "normale". (In realtà, anche l'Innominato dipendeva da Orlando. Era pazzo di quel ragazzo biondo e glabro, ma non abbastanza da mollare la donna che aveva. E anche se teneva il coltello dalla parte del manico, quella relazione rendeva fragile pure lui: avere un amante del tuo stesso sesso non è proprio un'alternativa alla tua donna. Cit.)
E poi ci sono un gran numero di comparse, che poi tanto comparse non sono, ed ognuna di esse è costruita ad arte, ognuna con un ruolo ben preciso, importante, utile per arricchire la trama e i suoi intrecci. Tra tutti spicca Vito Photographer, alle prese con la realizzazione di video e foto dei due sposini, o Mariangela, la testimone della sposa, confidente, organizzatrice, amica del cuore, e poi c'è Pascal, parrucchiere e truccatore con le sue convinzioni un po' buffe. Nessuno è lasciato al caso, ognuno di loro arricchisse la storia che altrimenti non avrebbe lo stesso sapore.
Il tutto si svolge in tre giorni, il giorno del matrimonio, il giorno prima ed il giorno dopo; tre giorni in cui succede di tutto e in cui le vite di ogni singolo personaggio ci vengono così ben raccontate da darci l'impressione di conoscere ognuno di loro da parecchio tempo, si può toccare con mano ogni singola sensazione, ogni piccolo gesto ed ogni sentimento.
E' vero, forse la trama di questo libro non è tra le più originali, forse può sembrare di essere qualcosa di già visto, ma io ho adorato questo libro perchè ha saputo farmi ridere - più nella parte iniziale in realtà - in un momento della mia vita in cui il mio animo non è per niente ben predisposto alla risata quindi non posso che credere che questo romanzo sia ben riuscito e sicuramente da consigliare.
E a tutti quelli che si indignano davanti a libri del genere chiedo solo di vivere la vita con un po' di leggerezza!!!
Scusatemi se questa recensione vi sembrerà diversa dalle solite, scusatemi se ho preso la parte di questo libro e del suo autore come non mi capita spesso di fare, ma sono stufa di sentire commenti gratuiti e senza senso solo perchè un libro è leggero - che poi questo tanto leggero non è perchè fa comunque riflettere su tantissimi temi - e non è super impegnato. Sfido chiunque a scrivere qualcosa che abbia il potere di far ridere! Io quando lo trovo non posso far altro che apprezzare nonostante magari piccoli difetti che - di fronte a questo - passano per quanto mi riguarda in secondo piano!
Ora sono curiosa di leggere altri libri di questo autore quindi mi metterò presto alla loro ricerca!
Che ve ne pare? Qualcuno lo ha letto e vuole dirmi cosa ne pensa? Ovviamente sono ben accetti anche i commenti negativi.

6 commenti:

  1. Dany, la penso esattamente come te!!! E adoro follemente le letture ironiche e sdrammatizzanti, che magari giocano e scherzano anche su temi non poi così frivoli..ma suvvia!!!! Mica è il Codice Civile!?!?!?!?!?!?
    La tua recensione mi è piaciuta un sacco e anche la storia sembra proprio carina! Mi piace il fatto che si sviluppi in soli 3 giorni.

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    1. A me ha portato una ventata di allegria inaspettata e sinceramente ben accolta!!!!
      Poi per carità, ci sarà qualcuno a cui non piacerà assolutamente...
      Io te lo consiglio!!!
      ;)

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  2. Dany è fantasticoooooo!!!! Grazie x la dritta :)))

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    1. Sono contenta che ti piaccia! Diciamo che quando mi appassiono a qualcosa vi prendo un po' per sfinimento! Ahahahahahah

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  3. Grazie mi hai convinto! Spero che la "challenge" me lo permetta! un bacio grande grande!

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