martedì 23 dicembre 2014

Recensione #39/2014 - Topi di Gordon Reece

Ciao carissimi lettori! Ci siamoooooo, finalmente oggi è l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze! Sono settimane che non vedo l'ora e per fortuna ci siamo. Non dico che i prossimi giorni saranno rilassanti anzi: casa mia brulicherà di parenti fino alla sera di Natale quindi mangerò, mangerò, mangerò e giocherò ai più canonici giochi natalizi. Chissà se almeno così potrà sembrarmi Natale visto che ultimamente il mio spirito festaiolo si è un po' affievolito ma non posso permettermelo, il mio bambino di 4 anni e mezzo si merita che io mi impegni in questo periodo per lui così speciale. Prima di lasciarvi ai bagordi mangerecci volevo però condividere con voi il mio pensiero su un libro che ho finito ormai da una decina di giorni; vorrei evitare di accumulare troppe recensioni e ritrovarmi a gennaio incasinatissima.
Il libro di cui vi voglio parlare è Topi di Gordon Reece edito da Giunti pag. 288.

Trama: Impaurite e remissive, Shelley e sua madre sono abituate a subire: dal padre che le ha abbandonate scappando con una ventenne, dalle compagne di scuola che con le loro violenze hanno rovinato il volto di Shelley, dai colleghi di lavoro della madre. Per questo decidono di ritirarsi in una tranquilla casa di campagna lontana da tutto e da tutti: in fondo sono topi e i topi hanno bisogno di un nascondiglio per sottrarsi agli artigli dei gatti. Ma una notte un balordo entra in casa, le lega e le minaccia per ore. La rabbia per l'ennesimo sopruso fa esplodere in Shelley una ferocia mai provata: la ragazza riesce a liberarsi, insegue il ladro e lo pugnala fino ad ammazzarlo con l'aiuto della madre. Nello spazio di una notte, le due donne si trovano trasformate da vittime in carnefici. Da topi in gatti. In un crescendo sbalorditivo di colpi di scena, madre e figlia decidono di seguire il nuovo corso degli eventi. Fino a che punto saranno disposte a spingersi per occultare l'omicidio e restare impunite?  


Braccate, ecco come si sentono Shelley e sua madre. Non c'è una ragione per cui qualcuno nasce gatto e qualcun'altro nasce topo. Succede e basta. Tendenzialmente il topo scappa, e il gatto lo insegue ma a volte accade qualcosa - non si sa bene cosa - e il topo decide che è stanco di essere tale, che vuole provare - almeno una volta nella vita - ad essere gatto.
Può un topo impaurito diventare un gatto famelico? Forse, ma quale può essere il prezzo da pagare? E se essere gatto gli riuscisse meglio che essere topo? Se ci prendesse gusto? Queste sembrano essere le domande cui l'autore vuole dare una risposta attraverso questo suo primo lavoro.
Ho acquistato questo libro senza averne mai sentito parlare, attratta da una cover inquietante e da una trama carica di tensione.
Topi, come già accennavo, è il primo libro scritto da Gordon Reece ed ogni primo libro deve avere qualche difetto. Questo ne ha più di uno e risiedono, secondo me, unicamente nella trama. Perchè per secondo me lo stile questo libro è una bomba; coinvolgente, intrigante, capace di incollare alla lettura. Purtroppo però oltre ad un ottimo stile c'è bisogno di una trama convincente e questa in alcuni punti, per quanto mi riguarda, non lo è.
La storia risulta - purtroppo - prevedibile in diversi punti; tendente all'assurdo in molti altri.
Le protagoniste sono due, madre e figlia, i topi appunto. Topi perchè nella vita non reagiscono alle difficoltà se non scappando; subiscono senza ribellarsi alle più crudeli vessazioni. La madre è avvocato, ha un matrimonio finito alle spalle e un lavoro in cui viene sfruttata fino allo sfinimento senza che le sia mai riconosciuto il ruolo prezioso che svolge. La figlia è un'adolescente, quasi sedicenne, con un volto sfigurato a causa delle bruciare, quelle che le sue "amiche" le hanno causato tentando di darle fuoco. Facciamo la loro conoscenza mentre sono alla ricerca di una casa, ma non una casa normale, cercano una tana, un rifugio; lontano da tutto e da tutti con l'unico scopo di andare avanti e di dimenticare.
Con una nuova casa, che non ricordasse il dolore provato, tutto si sarebbe sistemato; avrebbero potuto tornare ad essere felici, ricominciare.
Una casa isolata può essere però un invito per i balordi, quelli che non hanno nulla da perdere; ed è proprio in uno di questi che le due donne si imbattono. Una notte Shelley avverte la presenza di qualcuno sulle scale scricchiolanti e in un attimo tutto cambia; ancora una volta si ritrova in balia del male senza avere la possibilità di ribellarsi. Legate e con un coltello che le minaccia per ore l'unico pensiero è quello di fare come gli viene detto e sperare che quel pazzo se ne vada da casa senza far loro del male.
Tutto fila liscio. Le intenzioni del ladro non sono di far loro del male, vuole solo i soldi e qualcosa da rivendere al primo ricettatore di turno. Ma nella testa di Shelley scatta qualcosa; forse la voglia di smettere di subire, forse la necessità di sentirsi per una volta forte. Come già svelato dalla trama, riesce a liberarsi, rincorrere il ladro e pugnalarlo fino ad ucciderlo. Il resto del libro è una ricerca - tragicomica oserei dire - di nascondere al resto del mondo l'omicidio in modo alquanto banale e a tratti fantozziano. Mi sono ritrovata spesso a capire in anticipo le loro successive mosse ed a leggere incredula i risvolti assurdi cui queste mosse portavano: queste protagoniste sono due sfigate paurose ma anche eccessivamente tonte in alcuni casi.
Non posso dire sia uno dei migliori thriller che io abbia mai letto perchè non è così, ma posso assolutamente affermare con certezza che questo autore è da tenere d'occhio per lo stile pazzesco capace di drogare il lettore. Chissà che poi, in opere future, possa anche azzeccare la trama giusta che fili dall'inizio alla fine e che non abbia buchi; anche perchè l'inizio è particolarmente accattivante, la tensione emotiva è alle stelle e tutto avrebbe fatto sperare in un thriller da urlo. Peccato si perda a volte in cose già viste. Magari per chi non legge molti thriller potrebbe essere un ottimo inizio per avvicinarsi al genere.
Mi sento in ogni caso di consigliarlo anche ai più veterani, se non altro per lo stile.
Lo avete letto? Cosa ne pensate?

VOTO:  


4 commenti:

  1. Aspettavo la recensione :D lo spunto poteva essere interessante, peccato che l'autore si sia un po' perso! :/

    RispondiElimina
  2. A me era piaciuto moltissimo proprio per lo stile e la parte iniziale con la descrizione dei soprusi subiti dalla protagonista mi aveva fatto davvero angosciare. Purtroppo la seconda parte del libro mi era sembrata un tantino assurda. Essendo il suo primo lavoro diciamo che non è male, è un libro comunque ben scritto carico di suspense.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo su tutto! Ho adorato le tue stesse cose! Speriamo arrivi presto in Italia qualche suo nuovo lavoro!

      Elimina