mercoledì 30 luglio 2014

Recensione #23/2014 - Maledetto il ventre tuo di Vittoria Monforte

Buongiorno carissimi!!! Siamo ormai al giro di boa di questa settimana - l'ultima di lavoro per me - che sembra non voler passare mai, come accade sempre quando si è prossimi alle ferie. Che poi, vogliamo parlarne? Questa estate sembra non voler arrivare...piove, piove, piove. Sono giorni ormai che qui al nord non c'è tregua e sembra autunno. Vi dico sono che sono con le maniche lughe ed ho comunque freschino. Che amarezza. :(
In questa ultima settimana di normale attività per il blog ho deciso di condividere con voi una nuova recensione, quella di un libro di cui vi ho già presentato l'incipit qui. Si tratta di Maledetto il ventre tuo di Vittoria Monforte edito da Vanda Epublishing - pag.233 - acquistabile in formato ebook su amazon ad euro 3.99

Trama: Notte d’estate in città. Regina Enriquez, vedova anziana di alto rango, viene trovata nel suo appartamento orribilmente stuprata. Nessuno riesce a individuare lo strumento che ha provocato le gravissime lesioni interne causandone la morte.
Giulia Valli, brillante avvocato con trascorsi dolorosi alle spalle, viene incaricata dalla famiglia Enriquez di seguire le indagini.
Mentre il procuratore capo Pietro Aloisi e l’ispettore Mino Di Francesco cercano di identificare l’arma del delitto e di interpretare alcuni indizi, altri omicidi si susseguono a breve distanza di tempo con le stesse orrende modalità. Sembra che l’assassino stupri e uccida soltanto donne anziane. Ma l’omicidio di una studentessa universitaria e di un’anziana trans complicano il quadro.
Sarà l’intuizione di Giulia Valli a trovare il movente psicologico e il vero autore. 

Ho cominciato questo libro attirata da tutto: un titolo forte che fa percepire il disagio verso le donne, una cover che rimanda subito al genere in cui questo libro si colloca e infine lo scrittore che me lo ha proposto e consigliato - Christian Mascheroni che ringrazio nuovamente - di cui mi fido vista la scelta profonda delle sue letture. 
Per cominciare ci tengo a dire che questo è il libro di esordio di Vittoria Monforte, pseudonimo dietro il quale si cela un avvocato penalista annoverabile tra gli studiosi più qualificati in tema di delitti motivati da infermità di mente, totale o parziale. L'ispirazione per questo romanzo è stata tratta da una vicenda realmente accaduta. La sua vita da avvocato la si percepisce molto nel romanzo, perchè si capisce che l'autrice si muove attraverso mondi che conosce bene, quelli di chi queste vicende le ha vissute veramente.
Un bel mix di noir, psicologia, e romanzo che non si limita a dare la descrizione dei fatti ma che cerca di entrare nel profondo della vicenda attraverso uno stile elegante e mai esagerato. Mai esagerato ma comunque molto dettagliato, che descrive gli omicidi in modo diretto e senza mezzi termini, non lasciando nulla all'immaginazione ma, anzi, dando un quadro decisamente approfondito delle scene del crimine.
Mi aspettavo un bel thriller ed è quello che ho trovato. Un numero crescente di donne uccise, con molti punti in comune ma anche con qualche dettaglio differente che lascia perplessità ed indecisione nelle indagini. 
Come dicevo le vittime sono tutte donne e la maggior parte di loro anche abbastanza avanti con l'età. Vengono violentate e successivamente uccise con un corpo contundente che gli inquirenti faticano a trovare e che lascia presagire la particolarità di quegli omicidi. Molti e ben caratterizzati i personaggi che si ritrovano a dover fare i conti con la vicenda: gli inquirenti, il medico legale, il pm, i parenti e gli amici delle vittime, e poi c'è lei - l'avvocato Giulia Valli - protagonista indiscussa all'interno del libro. Forse un po' scontato il suo passato difficile ma sicuramente un personaggio a cui ci si affeziona e di cui si vuole scoprire sempre di più man mano che le pagine scorrono.
Non posso addentrarmi molto nella descrizione della vicenda, perchè non voglio svelarvi niente che possa farvi perdere il gusto della scoperta. Voglio però dirvi che è un libro che ho divorato in pochissimi giorni, con uno stile incalzante e misterioso al punto giusto, che porta il lettore ad entrare nella vicenda in modo molto profondo. Ecco, unica pecca? Forse io ci sono entrata un po' troppo, così tanto che a due terzi del libro - a causa di alcuni particolari - avevo già capito chi si nascondeva dietro al serial killer e questo, quando leggo i gialli, mi lascia sempre con un po' di amaro in bocca; perchè vorrei arrivare alla fine e restare sgomenta, vorrei leggere l'ultima parola e trovarmi a dire: "accidenti, non me lo sarei mai aspettata!". 
Il finale pur portandoci alla conclusione del caso attraverso la rivelazione dell'omicida, lascia una situazione che più aperta non si può, facendo immaginare e sperare in un possibile seguito con protagonista l'avvocato Giulia Valli. Attendo quindi di poter leggere altro di questa autrice, che credo abbia esordito in modo molto buono in un genere per niente semplice e molto inflazionato. Un libro consigliato!

VOTO:

lunedì 28 luglio 2014

Chi bussa? #18

Buondì, come state? Per me ultimo lunedì di lavoro prima delle ferie quindi un inizio settimana sicuramente più leggero di quelli passati! hihihihihihihi
Questa probabilmente sarà l'ultima puntata di questa rubrica prima delle ferie poi non so, devo ancora capire come organizzarmi quando sarò via; sicuramente programmerò i post per la rubrica fissa del venerdì Chi ben comincia e magari, se avrò tempo, programmerò qualche puntata anche di questa ma lo saprete probabilmente verso la fine della settimana.La prossima settimana sarò ancora a casa ma dovrò dedicarla alla preparazione viaggio quindi al momento non so come mi combinerò.
Ma cominciamo con il presente e vediamo...Chi bussa? oggi!
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Titolo: I nostri figli non conosceranno la miseria - Chi ha ucciso Susi durante Italia 61 a Torino?
Autore: Riccardo Borgogno

Genere: Giallo
Pagine:275
Costo: ebook 3.99 euro in vendita su Amazon
Pubblicazione: 06 giugno 2014 - autopubblicato

Sinossi: Dal 6 maggio al 31 ottobre 1961 sì svolgono a Torino le celebrazioni di Italia 61, La monorotaia, l'ovovia, il Circarama e il pullman a due piani simboleggiano l'inizio di un periodo di serenità e benessere per tutti. Ma la morte di Susi sembra poco chiara al suo collega Matteo che si mette a indagare. I due giovani disegnatori lavorano per una delle più importanti agenzie pubblicitarie della città. Alcuni indizi fanno pensare che Susi avesse scoperto un giro di pornografia minorile che coinvolge la Torino bene. Matteo è diviso tra il senso di colpa verso Susi a cui, da viva, non aveva dato credito, e l'amore di sua moglie Silvana che sta per avere un figlio. Ma qualcun altro si sta dando da fare per fini più o meno leciti. Anzitutto i poliziotti Aurelio Ippoliti e Massimo Lagrasta, poi l'ex ladro in ansia per la figlia innamorata, e il variegato e colorito mondo della pubblicità, dalla segretaria al cinico direttore allo scorbutico fotografo alle modelle. E infine c'è Luisa Mesiani, donna dai molti segreti e abilità, di cui non è facile capire da che parte stia e cosa davvero pensi.


Autore: Riccardo Borgogno è nato nel 1954 a Torino dove vive e lavora. Ha cominciato a scrivere con la macchina da scrivere, usando cancellino, carta carbone e francobolli, spedendo per posta i fogli di carta pinzati, e poi ha continuato.
Ha scritto sceneggiature per quasi tutte le case editrici di fumetti italiane, comprese alcune che non esistono più. Scrive per "Fumo di china".

Nel frattempo per vivere ha svolto i più disparati e disperati lavori, dal copywriter per la pubblicità alla vendita di libri a domicilio alle lezioni di ripetizione.

Ha partecipato ai movimenti collettivi di contestazione degli anni '70.

Nella ricerca di lavoro, ha trovato per caso e poi ha svolto per molti anni il lavoro di educatore con soggetti disabili e psichiatrici, una delle attività più stressanti e al tempo stesso gratificanti e coinvolgenti, quanto ingiustamente sottovalutate e penalizzate nel sentire comune e dalle istituzioni. Ha conseguito il diploma di educatore professionale con una tesi sul lavoro educativo tra gli zingari a Torino.

Conduce un programma di scrittura creativa a Radio Black Out.
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Questo libro mi intriga moltissimo. Un giallo alla base di una vicenda tutta italiana in cui spero si respiri il profumo di casa nostra, delle nostre città di provincia, dei suoi abitanti.
e voi cosa ne pensate? Vi intriga?

venerdì 25 luglio 2014

Chi ben comincia #45

Buongiorno lettori cari! E' venerdi ed ormai manca pochissimo, solo una settimana e poi sarò finalmente in ferie per un mese intero! Voi?
Io spero solo che la prossima settimana voli! Per il momento mi attende un week end di super lavoro perchè devo consegnare due certificazioni energetiche entro lunedì (e l'ho saputo solo ieri ^^'), poi però spero di aver finito con le urgenze e di continuare fino al primo agosto con lavoro ordinario nello studio con cui collaboro.
Prima di immergermi nel disegno e nei calcoli energetici vi lascio una nuova puntata di Chi ben comincia, rubrica ideata da  Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Ho pensato un po' prima di scegliere quale incipit condividere oggi, poi ho optato per un libro diverso dal solito perchè sono troppe settimane che mi butto su thriller e simili! ;)
Scorrendo i miei ebook ho scelto un libro che da troppo tempo è parcheggiato nel mio cellulare trasformato in kindle: Un matrimonio perfetto di Winifred Wolfe, edito da Elliot 

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti



La madre era nata a Parigi dove, di maggio, perfino i macellai espongono i lillà nelle vetrine. E da Maman, Chantal aveva ereditato l'esuberante entusiasmo per l'amore. 
Il padre era nato a Boston, nel New England conservatore, dove alle donne è ancora proibito per legge apparire in pubblico incipriate e imbellettate. E da papà, Chantal aveva ereditato il perbenismo che raffreddava e mitigava l'entusiasmo.
Grazie a quel miscuglio eterogeneo, gia in precoce età la Natura presentava Chantal a ignari individui di sesso maschile come un delizioso crème caramel francese guarnito da prosaiche patate lesse del New England. Era una composizione particolare, che la nonna aveva predetto fin da prima della sua nascita, quando il figlio John aveva sposato una francese.
Era il 1936 e John Stacey era andato a Parigi al solo scopo di acquistare qualche oggetto antico per il suo negozio di Newbury Street. Aveva programmato di fermarsi soltanto una settimana e quindi aveva preso con sé un bagaglio ridotto di due pigiami, un libretto di traveller's cheque emesso dalla National Shawmut Bank e un ombrello. Non aveva neppure lontanamente immaginato che si sarebbe trattenuto per un mese, avrebbe cambiato tutti gli assegni, perduto l'ombrello nel Bois de Boulogne e non avrebbe mai usato i pigiami. Men che meno aveva immaginato che sarebbe ritornato a Boston con una moglie, rendendosi conto dell'enormità dell'accaduto soltanto una volta giunto davanti alla sua casa ai piedi di Beacon Hill, uno dei pochi edifici di Boston che vantassero ancora finestre di vetro color lavanda.
Lasciata temporaneamente nel vestibolo la moglie, che ne approfittò per raddrizzare la cucitura posteriore delle calze, salì al piano superiore, dov'era la camera da letto della madre, per comunicarle la novità "francese".
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Ahahahahahah, come far morire sul colpo una madre!!!! Partire per un viaggio di una settimana e tornare dopo un mese con una moglie. Sarebbe difficile da accettare oggi, figuriamoci nel 1936!!!
Bellissimo questo incipit, fresco, descrittivo al punto giusto, molto scorrevole. In poche righe ha saputo farmi venire una voglia incredibile di sapere come l'ha presa la mamma ma soprattutto di saperne di più su quella figlia che viene descritta come "un delizioso crème caramel francese guarnito da prosaiche patate lesse"; credo sia una descrizione perfetta che rende in modo molto efficace il contrasto delle due nazionalità.
E voi cosa ne pensate? Vi ispira? Io nel frattempo ho fatto un giretto in rete e per questo libro ci sono solo pareri molto molto positivi! Credo che potrei dargli una possibilità durante le vacanze! :)))
Vi auguro un magico week end fatto di relax, letture e - si spera - sole!!!! 

giovedì 24 luglio 2014

Chiacchiere, chiacchiere, bla bla bla... #1

Buongiorno amici, come state?
Qui sembra ancora autunno e l'umore non è dei migliori, quindi cosa c'è di meglio per risollevarsi che fare quattro chiacchiere con voi?
Oggi inauguro questa nuova rubrica, una folgorazione di questa mattina mentre guidavo nel tragitto casa lavoro. Sarà uno spazio di pure chiacchiere tra di noi. A volte i protagonisti saranno i libri ma potrebbe non essere sempre così. Praticamente un angolino di sfogo!!
Cominciamo parlando di libri ma in modo molto ampio. 
Se leggo ancora una volta o se sento ancora alla radio il termine "libri da ombrellone" mi imbestialisco.
Ma chi lo ha detto che in spiaggia, sotto l'ombrellone, spalmati di olio abbrozzante, non si possano leggere
libri "pesanti" - e lo dico tra virgolette perchè chi lo stabilisce cosa è pesante e cosa no? - ma si debbano invece leggere per forza libri d'amore o libri stile Kinsella?
Intendiamoci, adoro la Kinsella, mi piaciucchiano anche i libri d'amore ma non li leggo necessariamente sotto l'ombrellone. In spiaggia leggo tutto, come d'inverno...non mi interessa dove mi trovo, mi interessa come mi sento. Potrei tranquillamente ritrovarmi tra la sabbia a leggere un buon classico, come un thriller, come un chick-lit ma smettiamola di credere che i lettori da spiaggia siano tutti superficiali ed improvvisati.
Proprio perchè questa cosa mi imbestialisce e non credo assolutamente alle mega liste stilate da tutte le riviste in questo periodo, l'anno scorso avevo intrapreso la mia crociata con una rubrica che potesse scoprire cosa veramente leggono gli italiani in costume e vi assicuro che ho trovato tantissimi titoli tutt'altro che scontati e leggeri. La rubrica si chiama Libri sotto l'ombrellone - cliccandoci sarete rimandati ai post - ed ho intenzione di portarla avanti anche quest'anno quindi per tutte le mie vacanze rifarò lo 007, immortalando i libri che faranno apparizione sulle spiagge che mi troverò a frequentare. Attenzione bagnanti, dal 10 di agosto in poi potreste vedere una folle aggirarsi, armata di macchina fotografica, intorno ai vostri lettini...potrei essere io hihihihihihihihihi.
Anche voi miei cari followers, mandatemi via mail le foto - al mare ma anche in montagna - dei vostri scatti rubati e li inserirò volentieri!!!
E voi, avete già pensato a quali libri riempiranno le vostre valigie? Come scegliete i titoli da portare in vacanza? Cosa vi fa scegliere un libro piuttosto che un altro? L'umore? Il peso? La lunghezza?
Io dovrei limitare il peso - in camper meno ce ne si tira dietro meglio è - ma come si fa? Ho tre settimane di vacanza e come faccio a sapere cosa avrò voglia di leggere il 15 di agosto? La mia tattica è: portare più libri, di generi diversi, adatti ad ogni umore! Di sicuro nasconderò libri cartacei in tutti i posti possibili e poi ci saranno i miei cari millemilioni di ebook caricati sul telefono!!! ahahahahahahah
Raccontatemi un po' di voi! Cosa leggerete quest'anno sotto l'ombrellone? ;)

mercoledì 23 luglio 2014

Shopping letterario #22

Ciao carissimi! E' mercoledì e, finalmente, posso iniziare ad intravedere le vacanze, infatti lavorerò solo fino a venerdì 1, poco più di una settimana! Non vedo l'ora di avere un po' di tempo tutto per me, senza dover pensare al lavoro! :)))
Oggi vi presenterò i miei ultimi arrivi, ma prima ci tengo a ringraziare il blog Parole a colori che oggi mi ha dedicato un post: un'intervista a cui sono stata felicissima di rispondere e che potete trovare QUI.
 Ed ora passiamo ai miei nuovi libri. Sarà una puntata un po' lunga di questa rubrica perchè avrei dovuto farvi conoscere i miei nuovi acquisti praticamente un mese fa e nel frattempo si sono aggiunti alcuni libri. Credo che questi saranno i miei compagni di viaggio per le mie vacanze. *___*
Mettetevi comodi che si comincia!
  • A volte ritorno di John Niven edito da Super ET, 392  pagine. Avevo letto un sacco di commenti positivi su questo libro e quando l'ho trovato al 25% di sconto non ci ho pensato due volte. Ho voglia di una lettura divertente e spero che questa mi possa soddisfare.
Trama: Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

  • Non è come pensi di Sophie Hannah edito da Garzanti, 430 pagine. Lo sapete quanto adoro i cadaveri nei libri e questo si prospetta un libro intrigante anche se in rete ho trovato pareri contrastanti.
Trama: Lo schermo del computer illumina di luce fioca la stanza buia. Connie Boskwell è di nuovo seduta alla scrivania. Sta controllando per l'ennesima volta la pagina web di un sito di annunci immobiliari. La casa al numero 11 di Bentley Crove è in vendita ed è tutto il giorno che Connie non fa altro che pensarci, è diventata la sua ossessione. Ha aspettato che fosse notte e che Kit, suo marito, dormisse per tornare a guardare l'appartamento che le piace così tanto. Ma quando clicca sul tour virtuale della casa le si apre davanti una scena da incubo. Nel salotto c'è una donna stesa a terra in un lago di sangue, morta. Connie è presa dal panico, corre a svegliare Kit. Ma quando anche lui arriva di fronte allo schermo, la donna non c'è più. Solo la moquette immacolata e le pareti appena imbiancate. Kit non crede a quello che Connie continua a ripetere, non c'è e non c'è mai stato nessun cadavere. Che sua moglie sia diventata pazza? Ma Connie non si lascia scoraggiare. Telefona a una sua vecchia conoscenza, l'ispettore Simon Waterhouse, appena tornato dal viaggio di nozze. Anche Simon ritiene che si tratti di una storia inverosimile e sospetta che Connie possa essere psicologicamente instabile. Ma quando un'altra donna si presenta in commissariato affermando di aver visto la stessa scena alla medesima ora, Simon decide di occuparsi del caso. Connie non ha nessuna prova, ma sa quello che ha visto e ha capito che in qualche angolo di quella stanza si nascondono indizi che le mostreranno tutta la verità.

  • Mirtilli a colazione di Meg Mitchell Moore edito da Garzanti, 312 pagine. Un libro che non conoscevo e che ho comprato a pelle attirata dalla cover. Un salto nel buio insomma, di quelli che adoro fare quando vado in libreria.
Trama: Burlington, Vermont. Il tavolo della colazione sembra un campo di battaglia. Uova strapazzate sbocconcellate, macchie di marmellata mista a yogurt, briciole di pane sulla tovaglia. In salotto giocattoli sparsi a terra e il pianto di un neonato. Ginny e William pensavano di non doversi più occupare di queste cose. Tutti i figli sono ormai grandi e se ne sono andati finalmente a vivere per conto proprio. Il loro programma era quello di godersi in pace gli anni della vecchiaia, curare il giardino, scaldarsi alle chiacchiere serene dell'ultimo sole. Ma è bastato un solo, breve weekend perché la casa fosse improvvisamente invasa da tutta la loro progenie. La prima a presentarsi è Lillian, in fuga da un marito fedifrago, con al seguito la sua bambina di tre anni e il neonato Philip. Poi Stephen, accompagnato dalla moglie che scopre proprio in quel momento che la sua gravidanza è a rischio ed è costretta all'immobilità immediata. E infine Rachel, la figlia minore, che ha perso il lavoro e non può più permettersi le scarpe costose e l'affitto nel pieno centro di Manhattan. Dovevano fermarsi solo pochi giorni, ma sono diventati ospiti a tempo indeterminato. William e Ginny hanno di fronte a loro una lunga, lunghissima estate in cui, fra piatti rotti, urla selvagge, ma anche le carezze tenere delle dita paffute di un nipotino, devono imparare a conoscere di nuovo i figli e i loro problemi, ormai molto più complessi di una caduta dalla bicicletta e un ginocchio sbucciato.

  • Le figlie perdute della Cina di Xinran edito da Longanesi, 244 pagine. Un ebook che ho preso perchè in super offerta su amazon. Sono abituata a vedere i cinesi come quelli che stanno conquistando il mondo con i loro negozi di massaggi, parrucchieri, vestiti ma non so cosa si nasconde dietro la loro fuga da una terra apparentemente all'avanguardia. Non posso immaginare cosa significhi vivere con l'obbligo di dover concepire un unico figlio, non voglio immaginare cosa possa significare dover abbandonare una neonata che ha come unica sua colpa quella di essere nata femmina. Voglio cercare di capirlo. Questa è una di quelle storie che fanno male e di cui ogni tanto ho bisogno.
Trama: "Hai mai sistemato una bambina?" chiede insistente una contadina del villaggio alla giornalista Xinran, durante un'intervista. La giovane sposa di campagna sa bene che è suo dovere dare alla luce un maschio, ed è convinta che ogni donna, come lei, quando mette al mondo una femmina sappia altrettanto bene cosa fare: deve trovare il modo di "sistemare" la bambina, di sbarazzarsi di lei. Deve, suo malgrado, abbandonarla. L'abbandono delle bambine appena nate era, ed è tuttora, una pratica tristemente diffusa in Cina, e non solo nelle zone rurali, ma anche nel resto del paese, complici le ristrettezze economiche e una legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. Alle bambine più fortunate il destino ha riservato l'amorevole accoglienza di una famiglia adottiva in un paese occidentale. Per molte altre nascere femmina ha significato essere brutalmente uccise appena venute al mondo. Grazie a un lavoro di ricerca e di inchiesta durato anni, Xinran dà finalmente voce al silenzioso dolore delle donne cinesi che hanno abbandonato le proprie neonate sulla strada di una città, fuori da un ospedale o da un orfanotrofio o sulla banchina di una stazione, offrendoci uno spaccato della Cina odierna per molti aspetti inedito, e al tempo stesso narrandoci una storia fatta di drammi e di speranze ritrovate, una storia capace di lasciare il segno.

  • Topi di Gordon Reece edito da Giunti, 288 pagine. Un thriller psicologico che mi ha colpito per tutto: il titolo, la cover, la trama, nulla mi lascia indifferente.
Trama: Impaurite e remissive, Shelley e sua madre sono abituate a subire: dal padre che le ha abbandonate scappando con una ventenne, dalle compagne di scuola che con le loro violenze hanno rovinato il volto di Shelley, dai colleghi di lavoro della madre. Per questo decidono di ritirarsi in una tranquilla casa di campagna lontana da tutto e da tutti: in fondo sono topi e i topi hanno bisogno di un nascondiglio per sottrarsi agli artigli dei gatti. Ma una notte un balordo entra in casa, le lega e le minaccia per ore. La rabbia per l'ennesimo sopruso fa esplodere in Shelley una ferocia mai provata: la ragazza riesce a liberarsi, insegue il ladro e lo pugnala fino ad ammazzarlo con l'aiuto della madre. Nello spazio di una notte, le due donne si trovano trasformate da vittime in carnefici. Da topi in gatti. In un crescendo sbalorditivo di colpi di scena, madre e figlia decidono di seguire il nuovo corso degli eventi. Fino a che punto saranno disposte a spingersi per occultare l'omicidio e restare impunite?

  • Wintergirls Così leggere da bucare le nuvole di Lauri Halse  edito da Giunti, 352 pagine. Una storia di anoressia che ho acquistato grazie al pensiero positivo di Michy su questo libro. La cosa che mi spaventa è che è Young adult ed io con questo genere non è che vada proprio d'accordo... ;)
Trama: Lia e Cassie sono amiche dall'infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un'assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da "punirsi" per aver mangiato. Si ingozza d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.


  • I baci non sono mai troppi di Raquel Martos edito da Feltrinelli, 332 pagine. Di questo libro mi ha colpito il titolo e la cover che credo sia molto dolce. Non lo conoscevo ma mi ci sono fiondata senza pensarci troppo, complice anche un bello sconto!!! :)))
Trama: Questa storia, che non parla di principi azzurri e principesse, inizia in Spagna molti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero, le bambine ballavano con l'hula-hoop e bastava uscire a mangiare un panino per vivere una grande avventura. Un giorno, a scuola, Lucía conosce Eva. Spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli la prima. Timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi la seconda. Hanno entrambe solo sette anni, ma fin dal primo momento diventano amiche per la pelle. Condivideranno sogni, segreti sussurrati all'orecchio perché il ragazzino accanto non senta che si parla di lui, conquiste e delusioni, in un rapporto fatto di complicità e mille risate, tanto travolgenti e rumorose da attirare sempre i rimproveri degli adulti. Finché un litigio le separerà. Anni dopo il caso le fa ritrovare all'aeroporto di Madrid. Lucía, single, è il perfetto prototipo della manager in carriera. Eva, dopo aver rinunciato al teatro per dedicarsi alla famiglia, si barcamena tra la fine del suo matrimonio e la figlia Lola, una piccola pirata di cinque anni. Nonostante i vecchi conflitti, l'amicizia di un tempo è ancora viva, come e più di prima. Ma Lucía non può immaginare che Eva sta per chiederle il favore più importante della sua esistenza. Una storia che ci ricorda che esistono legami unici e speciali che nemmeno il tempo e la distanza riescono a intaccare.

  • Non avere paura dei libri di Christian Marscheroni edito da Hacca, 253 pagine. Un libro che ho ricevuto direttamente dalla casa editrice grazie all'autore che ho avuto l'occasione di conoscere tempo fa. Non vedo l'ora di immergermi in questa lettura da cui mi aspetto emozioni uniche. Vi svelo un segreto: ho letto il prologo e mi stavo mettendo a piangere. vi ho detto tutto! ahahahahah
Trama: "Sono qui per raccontarvi la storia della meravigliosa metamorfosi del libro che avete tra le mani. Questo è un libro speciale, per numerose ragioni. Inizio a dirvene tre. Perché al suo interno contiene innumerevoli libri. Perché è il memoir di un lettore incantato che, sogno dopo sogno, ferita dopo ferita, da bambino si trasforma in uomo adulto. Perché ha il potere di ricordarci - ridendo di gioia, piangendo di commozione, gridando con forza che noi non siamo solo ciò che mangiamo: siamo anche quello che leggiamo (e quindi bisognerebbe fare attenzione a ciò che si legge come si fa per il cibo che si mette in bocca). Siamo tutte le vite dei personaggi che abbiamo amato. Nel nostro sangue scorrono brani di libri." (Chicca Gagliardo)

  • L'amore conta di Carmen Laterza, autopubblicato, 253 pagine.Questo libro mi è stato proposto ed inviato direttamente dall'autrice. La trama mi ispira molto ed è assolutamente attuale.
Trama: E se tradire fosse necessario? Se servisse davvero a capire che in fin dei conti si tradisce solo
ciò che si ama?
Irene è sposata da due anni, Luca è un marito un po' assente ma innamorato, eppure lei si sente inquieta, insoddisfatta; alla soglia dei quarant’anni le sembra che la vita le stia scivolando via. Una notte, un po’ per noia e un po’ per curiosità, decide di iscriversi a Meetic, un sito di incontri.
Comincia così una doppia vita, scandita dall’alternarsi di appuntamenti clandestini, a volte grotteschi altre al limite del perverso, che la condurranno ad allontanarsi da tutti gli affetti più cari. Incastrata in una vita in cui ormai non si riconosce più, tra un matrimonio che sta per crollare, un difficile rapporto col padre e la sempre più incalzante necessità di sentirsi libera, Irene intraprende una sorta di educazione erotico-sentimentale fino a perdersi completamente alla ricerca di una propria maturità emotiva.
Sarà l’amore a ritrovarla, quello che si prova per gli altri e per sé stessi, quello che si riceve e quello che si dà; perché nella vita “l’amore conta, e sa contare”.
"L’amore conta" è un romanzo sul desiderio e sul disprezzo, sul confine tra il giusto e l'immorale, in bilico tra il regno della perdizione e quello della salvezza. 

  • Maledetto il ventre tuo di Vittoria Monforte, Vanda Epublishing, 233 pagine. E' il libro che sto leggendo attualmente ma non potevo lasciarlo fuori da questa carrellata perchè è troppo intrigante. Ricevuto da Christian Mascheroni che ne sta curando la promozione.
Trama: Notte d’estate in città. Regina Enriquez, vedova anziana di alto rango, viene trovata nel suo appartamento orribilmente stuprata. Nessuno riesce a individuare lo strumento che ha provocato le gravissime lesioni interne causandone la morte.
Giulia Valli, brillante avvocato con trascorsi dolorosi alle spalle, viene incaricata dalla famiglia Enriquez di seguire le indagini.
Mentre il procuratore capo Pietro Aloisi e l’ispettore Mino Di Francesco cercano di identificare l’arma del delitto e di interpretare alcuni indizi, altri omicidi si susseguono a breve distanza di tempo con le stesse orrende modalità. Sembra che l’assassino stupri e uccida soltanto donne anziane. Ma l’omicidio di una studentessa universitaria e di un’anziana trans complicano il quadro.
Sarà l’intuizione di Giulia Valli a trovare il movente psicologico e il vero autore. 

Siete ancora qui? Vi ho annoiato con tutti questi libri? Spero di no!
Io non vedo l'ora di leggerli tutti!!!! :)))))))))))

lunedì 21 luglio 2014

Recensione #22/2014 - Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith

Buongiorno miei cari lettori affezionati, buon lunedì!
Passato bene il week end? Io non male tra shopping e relax!
Oggi sono nuovamente qui con una recensione, quella di un libro che ha aspettato anche troppo di avere la mia attenzione. Si tratta di Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith (o meglio la Rowling sotto mentite spoglie! :P) edito da Salani, pag.464

Trama: Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita
dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all'ufficio di Cormoran Strike. Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l'ha schiacciata. Un page turner tra le cui pagine è facile perdersi, tenuti per mano da personaggi che si stagliano con nettezza. Ed è ancora più facile abbandonarsi al fascino ammaliante di Londra, che dal chiasso di Soho, al lusso di Mayfair, ai gremiti pub dell'East End, si rivela protagonista assoluta, ipnotica e ricca di seduzioni.

Mi chiedo perchè io abbia aspettato così tanto tempo a leggere questo libro. Forse perchè da grandissima amante di thriller quando ho saputo che questo Galbraith in realtà non era altro che la Rowling, mamma del famosissimo maghetto Harry Potter, ho un po' storto il naso; mi sono detta che se aveva avuto tanto successo con una saga fantasy non poteva essere altrettanto brava in un altro genere. Sicuramente devo ricredermi, lei è brava, brava forte, anche nei thriller. Premetto che di Harry Potter ho letto solo il primo, poi ho visto i film e non sono più riuscita a leggere gli altri ma lo stile mi piaceva, e molto anche.
La prima cosa che ho adorato di questo romanzo sono state le descrizioni, la capacità di far entrare il lettore nelle ambientazioni che vengono descritte, la capacità di farci immaginare in maniera molto vivida tutti i personaggi che di questa storia fanno parte.
E poi la parte del giallo - quella dell'inchiesta, della ricerca dell'assassino - ben costruita, con ogni cosa al posto giusto, ogni tassello che si incastra in modo solido e credibile attraverso lo scorrimento delle pagine.
Tutto ruota attorno a Cormoran Strike, un personaggio a cui ci si affeziona, se non altro per la sfiga che si ritrova nella vita! :P
Una causa persa in partenza la sua, trovare l'assassino di una modella che si è suicidata. Ma come rinunciare ai tanti soldi che gli vengono offerti da un fratello disperato ed un po' visionario? Per uno pieno di debiti non è facile rinunciare - anche se la scrittrice vuole farci credere che Strike comincia ad indagare perchè crede al fratello...ma suuuuuu, lo fa per i soldi!!!!! -  e quindi accetta buttandosi anima e corpo in quel lavoro - per forza, è l'unico incarico che ha!!! :) - aiutato da una segretaria improvvisata che con la sua efficienza farà la differenza.
Ambientato nella Londra dei Vip, quella dove gira la cocaina, dove i soldi non sono un problema - salvo diventare un richiamo per gli avvoltoi - il libro ci racconta la vita difficile di Lula, una modella tanto bella quanto infelice. Attorno a lei un fidanzato bello e dannato, una senzatetto conosciuta in una clinica di riabilitazione, una mamma adottiva apprensiva e malata, un'amica forse un po' invidiosa, tanti giornalisti pronti a spiarla in qualsiasi ora del giorno e della notte, un fratello che sembra l'unico e tenere veramente a lei. Facile pensare ad un suicidio quando il suo corpo viene trovato a terra, senza vita, sotto al balcone del suo appartamento extra lusso; altrettanto facile pensare al fratello come ad un visionario annientato dal dolore, che non riesce ad accettare la morte di una sorella depressa.
Una storia che mi ha incollato alle pagine per tutto il tempo, perchè fa convivere molto bene al suo interno il giusto alone di mistero necessario per incuriosire il lettore ed anche il giusto contorno di vita personale dei personaggi principali.
L'unica pecca che mi sento di trovare: per un istante durante la lettura ho pensato: "vedrai che l'assassino è..." per poi dirmi subito dopo: "no, non è possibile..." e mettermi a cercare altri indiziati. Invece l'assassino era proprio quello che per un attimo ho accusato. Però niente da dire, libro ben fatto, ben scritto, con una trama assolutamente ben articolata; anche il finale l'ho trovato azzeccato, non buttato lì di corsa come spesso purtroppo succede in questo tipo di letture ma spiegato in modo dettagliato, senza la fretta di mettere al romanzo la parola fine.
Ve lo consiglio davvero!

VOTO:


sabato 19 luglio 2014

Recensione #21 - Alla fine resta l'amore di Claudia Mehler

Ciao carissimi, buon sabato! Come state? Già in vacanza oppure qui, come me, a contare i giorni che vi separano dalla tanto agognate ferie? Per quanto mi riguarda mi mancano ancora due settimane di lavoro e poi per un mese potrò riposarmi!!! Non vedo l'ora!!!
Oggi sono di nuovo qui con una recensione, quella di un libro che avevo adocchiato una vita fa e che, finalmente, complice la MasteReader Reading Challenge a cui sto partecipando, ho finalmente deciso di leggere! :))))
Sto parlando di Alla fine resta l'amore di Claudia Mehler edito da Mondadori.

Trama: S. ha 7 anni, frequenta la scuola elementare in un tranquillo paesino, dove tutti si conoscono. È una bambina serena che vive in una famiglia serena. Un giorno sua madre la va a prendere a scuola un po' prima del solito. S. non è in cortile con gli altri compagni, una voce la chiama, S. spunta dall'androne, vede la mamma, allora raccoglie le sue cose e fa per raggiungerla ma poi torna indietro perché dice di aver dimenticato qualcosa, si dirige verso uno dei due bidelli e - imprevedibilmente - lo bacia. Questo libro racconta un abuso sessuale compiuto all'interno di una scuola, in un ambiente dove i nostri figli dovrebbero essere protetti. Chi lo racconta, sotto pseudonimo, è la madre della bimba che subisce violenza. Sotto forma di diario l'autrice narra l'incredulità e lo strazio che accompagnano la sua sconvolgente scoperta, i passi dolorosi che portano alla decisione di denunciare l'abuso, e poi il sospetto sui genitori di aver in qualche modo "guidato" la ricostruzione dei fatti, la sconfitta di non veder puniti i colpevoli. E soprattutto mostra la complicità del silenzio dell'intera comunità, la codardia di chi (conoscenti, insegnanti e amici) continua a non voler né sapere né vedere. Perché è opinione comune che i bambini mentono sempre, e se è sempre presunta l'innocenza dell'indagato, non lo è la credibilità della vittima di un reato sessuale. Un atto di accusa contro chi volge lo sguardo altrove.

Un tema difficile, devastante al solo pensiero, figuriamoci viverlo sulla propria pelle.
Claudia Mehler è uno pseudonimo, quello scelto dalla coraggiosa mamma che ha deciso di scrivere questo libro per raccontare l'abuso sessuale subito sulla sua bambina di soli 7 anni. Lo fa, come dice lei stessa, per aiutarsi a superare il dolore, perchè parlarne a volte può aiutare.
Sin dalle prime pagine sappiamo che nessuno verrà punito per quel reato così schifoso e ignobile che è stato commesso e questa è la cosa che fa più male.
Quando si lasciano i propri figli a scuola lo si fa con la tranquillità di chi è cosciente di lasciarli in buone mani, quelle di adulti che tengono a loro, che non gli farebbero mai del male e che non permetterebbero che gliene venga fatto. Questa vicenda ci racconta esattamente il contrario. Per un caso del destino Claudia passa a prendere prima a scuola la figlia, senza avvisare, per farle una sorpresa, ed ai suoi occhi si manifesta un avvenimento più che strano: mentre S. le sta andando incontro si ferma, torna sui suoi passi e va a dare un bacio al bidello.
Cosa pensereste voi? Non rimarreste straniti?
Alla domanda della madre sul motivo di quel gesto il quadro che ne viene fuori è allarmante: Vito il bidello è suo amico, è lui che gli ha detto che deve salutarlo così e che deve essere buona con lui. Man mano che la bambina parla la situazione si fa sempre più allarmante; più di una volta quello stesso bidello avrebbe portato la bambina a casa sua, al di fuori delle mura scolastiche, durante l'ora di ricreazione pomeridiana ed avrebbe abusato di lei. Agghiacciante direte voi... E' vero, questo è sicuramente agghiacciante, ma sapete qual è la cosa che più fa rimanere senza parole? La reazione degli altri, i pochi che sanno!
Amici, conoscenti, maestre, la stessa dirigenza scolastica. Tutti a girarsi dall'altra parte, tutti a mettere in dubbio le parole della bambina, tutti a far finta di non sapere per non doversi scontrare con la realtà! A me è questo che ha indignato più di tutto: l'indifferenza. Genitori che vivono un dramma del genere si ritrovano soli con il loro dolore, a scontrarsi con un muro di indifferenza capace solo di distruggerti, piano piano.
Come sapete ho un bimbo di 4 anni, quest'anno è stato il suo primo anno di scuola materna e sapete qual è la prima cosa che mi hanno insegnato le maestre? Che non bisogna mai sottovalutare i racconti di un bambino. 
Evidentemente non avviene sempre così, o almeno non quando il racconto di un bambino può far emergere la negligenza di una mestra che non si accorge che una bimba di 7 anni non è in cortile con gli altri per più di un'ora, non quando può far emergere che il cancello della scuola resta sempre aperto e chiunque può uscire o entrare indisturbato.  La possibilità che qualcuno sappia e stia zitto emerge latente durante tutta la lettura del libro. 
E sapete chi pagherà per tutto questo? La bambina, che oltre ad uno strascico psicologico enorme che la accompagnerà negli anni si è ritrovata a dover cambiare scuola, a sentirsi in colpa, a ritenersi responsabile di qualche atrocità perchè è lei a doversi allontanare da tutto e tutti, lei a dover cambiare scuola, lei a subire la diffidenza di tutti quelli che la riterranno una bugiarda quando invece, fino al giorno prima, la ritenevano matura per la sua età. Vito invece continuerà a lavorare in quella scuola, a contatto con i bambini, nella consapevolezza di poter abusare di loro senza che nessuno faccia niente per impedirglielo.
Sbalorditivo è anche il modo in cui S. viene interrogata: davanti a tantissimi poliziotti, anche maschi, senza il minimo tatto che una situazione del genere richiede.
Insomma, una brutalità dopo l'altra a cui la famiglia dovrà essere sottoposta.
Un libro ben scritto nonostante Claudia non sia una scrittrice. La cosa che forse un po' mi è mancata sono state le emozioni. Per tutto il tempo ha prevalso in me la rabbia, quella rabbia che credo anche quella mamma ha provato ma, a parte questo, poche altre emozioni sono riuscite ad arrivarmi al cuore e questo è un peccato. Sicuramente uno "scrittore vero" - passatemi il termine - avrebbe saputo quali tasti toccare per farmi scendere una lacrima davanti a quelle atrocità. Forse, comunque, è stato un bene perchè lo stesso "scrittore vero" probabilmente mi avrebbe devastato invece sono riuscita a riemergere dalla lettura di questo libro con tanta rabbia dentro ma non emotivamente a pezzi.
Qualcuno di voi ha letto questo libro? Mi dite come vi è sembrato?

VOTO:  
 
 




 
 

venerdì 18 luglio 2014

Chi ben comincia #45

Buongiorno amici! Finalmente siamo arrivati ad un altro venerdì.
Inizio del week end a cui ogni settimana diamo il benvenuto con il nostro appuntamento con Chi ben comincia, rubrica ideata dalla mia cara amica  Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Oggi ho pensato di proporvi l'incipit del libro che sto leggendo in questi giorni: Maledetto il ventre tuo di Vittoria Monforte, edito da Vanda Epublishing.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


L'uomo butta un occhio all'orchidea bianca, alta e imperturbabile sul tavolo accanto alla finestra. La seconda fioritura nel giro di qualche mese, pensa soddisfatto. Poi accosta le imposte, la stanza precipita nell'oscurità. Inserisce il dvd nel lettore e sprofonda sul divano. Le immagini scorrono sfocate, un po' tremule. Non era ferma la sua mano, quel giorno.
La donna appare: distesa, nuda, fili di nylon le assicurano i polsi alla testata di un vecchio letto in ferro battuto, le caviglie ai pomelli.
La telecamera passa lenta sopra, la riprende tutta. Anche le orecchie, che lui, ancora una volta, ricorda profumate di Mitsouko. Era durato poco quell'aroma, sopraffatto dall'odore del sangue.
Lei lo fissa con gli occhi sbarrati, scuote la testa, tossisce, sembra che soffochi. Le ha ficcato un tovagliolo in bocca, per attutire le urla. I seni grossi si accasciano sul petto. La telecamera indugia sul pube. La torcia illumina tra le gambe: la carne rossa, lucida, palpitante. Si trattiene a fatica, ma non è per lei il suo seme. Pochi istanti e cambia la prospettiva. Aveva appoggiato la telecamera sul comò perchè, a un certo punto, gli servivano entrambe le mani. Se lo ricorda bene, come ogni istante della sua impresa gloriosa,
Lo strumento, freddo, duro, implacabile, entra in profondità nel corpo caldo. Le immagini si fanno più sfocate.
L'audio rimanda un rantolo cupo, senza fine.
Seduta accanto sul divano, l'altra ha il volto in ombra. E' la sola capace di distoglierlo dalle immagini. L'uomo si fa più vicino e, con dolcezza, la distende.
In un rito sempre uguale, l'accarezza lentamente: i capelli, come se glieli pettinasse, le gote. Si imbeve di quell'alito caldo. Le lecca il collo, le guance, le ficca la lingua in bocca. 
Il rantolo del video giunge da molto lontano, ora. Un brusio fastidioso, indistinto. L'uomo non lo sente quasi più, è altrove. Tra i seni e le cosce della donna che gli sta sotto, sul divano. E' lì che affonda.

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Un incipit al cardiopalma! Ho trascritto quasi tutto il primo capitolo e mi sono dovuta obbligare a fermarmi. 
Non c'è che dire, per un'amante di thriller come me un inizio del genere mi fa brillare gli occhi. Diretto, coinvolgente, incalzante. Ho letto solo pochi capitoli e per ora questa lettura si prospetta proprio interessante. Che ne pensate? Siete come me amanti dei libri diretti e anche un po' brutali? Oppure ve ne tenete ben distanti? Come sempre sarò felice di leggere i vostri commenti.
Vi auguro un buon week end e un arrivederci alla prossima settimana con un'altra puntata di questa rubrica!!!

giovedì 17 luglio 2014

Chi bussa? #17

Buongiorno miei cari, come state? Io sono un po' assente dalla blogosfera in questo periodo; il mese di agosto si avvicina e ci sono tanti lavori che hanno la necessità di essere chiusi entro la fine di questo mese quindi faccio difficoltà ad essere presente giornalmente qui anche solo per le risposte ai vostri commenti. Spero mi perdonerete.
Oggi sono qui con una nuova puntata dedicata agli autori emergenti, quindi vediamo...Chi bussa?
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Titolo: FLAMEFROST Due cuori in gioco
Autore: Virginia Rainbow

Genere: Fantasy
Pagine: 356
Costo: Cartaceo: 16.90 euro.
Pubblicazione: giugno 2014 - autopubblicato YOUCANPRINT

Trama: Gli abitanti del pianeta Luxor sono scampati alla distruzione del loro mondo e vagano nello spazio alla ricerca di una nuova terra. I principi alieni Nardos e Gered vengono incaricati di compiere una missione misteriosa sul pianeta Terra. È in questo contesto che si inserisce il rapporto particolare tra Gered e una ragazza terrestre, Sarah. Gered cerca di avvicinarla in tutti i modi, usando i poteri straordinari di cui dispone, ma lei rifiuta qualsiasi tipo di relazione, nonostante si senta molto attratta da lui. Un mistero aleggia su tutta la storia e verso la fine cominciano a scoprirsi alcuni tasselli. In un intreccio via via più articolato, si delinea la delicata psicologia dei personaggi, che si cercano e si respingono, si incontrano e si allontanano. Fa da sfondo alla storia la società aliena con le sue regole e i suoi riti peculiari. Un mix di contrasti, dolcezza, passione e mistero, che tiene incollato il lettore alla pagina riga dopo riga in un ritmo intenso e coinvolgente.

Autrice: Virginia Rainbow è un’autrice che scrive fin da bambina, creando storie piene di immaginazione e sentimento. Ora passa il suo tempo tra il lavoro e la sua passione per la scrittura. Adora leggere, fare passeggiate in montagna e guardare i cartoni della Walt Disney. Il suo romanzo di esordio è “The black mask”.
 
Siti utili per l'acquisto:  www.youcanprint.it  
www.ibs.it   www.Amazon.it e altri siti online
 
Pagina Facebook Fan:

Pagina Facebook dell'autrice:
www.facebook.com/lamascheranera.romanzo

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Chi mi conosce sa che non prediligo il genere fantasy ma credo che a molti di voi questo libro possa incuriosire non poco quindi sono felicissima di segnalarvelo. Anzi, mi piacerebbe che se qualcuno di voi lo leggesse poi tornasse a dirmi le sue impressioni, perchè è a questo che vorrei servisse questa rubrica che amo!
Che ne dite? Vi ispira questo libro?

martedì 15 luglio 2014

Recensione #20 - Colpa delle stelle di John Green

Buongiorno amici. Scusate l'assenza ma il periodo incasinato non migliora neanche un po' anzi, ogni giorno si fa più delirante.
Oggi sono qui con una nuova recensione, una di quelle che devo scrivere subito per non perdere i pensieri che sono tanti.
Vi parlerò delle mie impressioni su Colpa delle stelle di Johm Green edito da Rizzoli, pag. 347, un libro principalmente adorato ed osannato dal popolo della rete.

Trama: Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato. 

La prima affermazione che mi viene da fare è: ma non è che questo libro sia stato un tantinello sopravvalutato?
Ho cominciato a leggerlo aspettandomi uno stile splendido farcito di emozioni all'ennesima potenza, tutte cose che purtroppo non ho trovato.
Sapete com'è quando tutti osannano un libro? Io mi aspetto che riesca a scavarmi l'anima fino a piazzarsi nel suo punto più profondo ed invece in questo caso non è neanche riuscito ad arrivare sottopelle; per tutta la lettura ho aspettato che succedesse qualcosa che me lo facesse diventare necessario ed invece niente, sono arrivata alla fine ed il mio commento è stato: MAH...
So che chi di voi lo ha adorato mi starà dando della pazza e sicuramente non sarà d'accordo con quanto sto per dire ma perdonatemi, se mi conoscete sapete che nelle mie recensioni scrivo solo quello che penso anche se questo sta a significare, a volte, dover essere una voce fuori dal coro.
Non posso promettervi di non fare spoiler, anzi, probabilmente ce ne saranno eccome, perchè alcune cose devo proprio dirle quindi se non avete letto il libro ed avete intenzione di farlo vi consiglio di smettere di leggere e tornare più avanti, quando saprete come tutto si evolve e va a finire.
Partiamo dalla cosa positiva che posso dire: il libro si fa leggere bene, non è uno di quei libri noiosi che non fanno neanche venire voglia di leggere. L'ho letto in un paio di giorni e questo grazie ad uno stile comunque scorrevole.
Ed ora i punti secondo me dolenti.
Il primo, quello che più mi ha innervosito, è dato dai personaggi: banali, poco caratterizzati, dediti al compatimento.
L'ho finito ieri sera, e da quando l'ho terminato mi sono sentita senza cuore, una strega della peggior specie senza sentimenti, che non si scioglie neanche davanti alla malattia di tre ragazzini innocenti. Ora mi riterrete davvero stronza ma io avrei fatto morire Hazel al primo ricovero in terapia intensiva perchè il suo personaggio credo sia il peggiore, quello a cui è stata data una caratterizzazione pessima, di un'antipatia unica, viziata, al centro del mondo e il suo cancro non è riuscito neanche un po' a rendermela più simpatica. 
Vogliamo poi parlare del povero Isaac? Buttato lì nel libro non so con quale scopo, forse per farci rattristare davanti alla sua cecità e farcelo compatire quando la ragazza lo molla...bohhhh.
Gus, Augustus, il figo della situazione che spacca anche con una gamba sola; quello che apparentemente sta meglio e ovviamente - non ditemi che non ve lo aspettavate - muore.
L'unico personaggio che mi ha almeno fatto sorridere e che mi ha fatto pensare che non era piatto come gli altri è stato lo scrittore pazzo e alcolista, che finalmente ha detto in faccia ad Hazel quello che io avevo pensato di lei fino a quel momento - palla in buca per lui - facendola rimanere letteralmente di cacca.
Vogliamo parlare della storia? Qual è la storia? Un gruppo di adolescenti con il cancro ci insegnano che la vita va vissuta? Che vince l'amicizia? Sarà che non ho più l'età ma queste cose non credo siano insegnate nei libri. Da storia del genere mi aspettavo emozioni e - per carità magari sono io che con gli anni sono diventata arida - questa storia non me ne ha date, mai.
Ed ora passerei allo stile che ho trovato troppo adolescenziale per i miei gusti. Non credo basti infilarci dentro che i due innamorati stravedono per un libro ritenuto coltissimo e pieno di metafore per dargli una parvenza di spessore. E poi che libro? Due malati terminali che leggono e rileggono la storia di una malata di cancro che alla fine muore, o sembra che muoia e il loro scopo qual è? Sapere dall'autore che fine si immaginava dopo il libro per gli altri personaggi, soprattutto per il criceto... 
Io non ho mai provato sulla mia pelle una cosa del genere e spero di non provarla mai ma non credo che si abbia voglia di leggere certe cose quando non ti danno possibilità di vita.
La ciliegina sulla torta delle cose che non mi hanno fatto affezionare al libro nè ai personaggi? Le banalità messe dentro per infarcire il tutto, come si fa per una bella insalatona a cui si continuano ad aggiungere ingredienti un po' a caso solo perchè li si trovano nel frigorifero: vi sembra possibile che una che vive attaccata ad una bombola di ossigeno di giorno e ad una macchina infernale di notte possa prendere ed andarsene bellamente dall'America ad Amsterdam per chiedere allo scrittore che fine ha fatto sto cavolo di criceto? Che faccia fatica anche solo a stare in piedi per qualche minuto ma che riesca a fare l'amore con Augustus senza lasciarci la pelle al primo tentativo? Che se ne vada in giro di notte guidando l'auto della madre senza che questa se ne accorga? A me è sembrato inverosimile, ridicolo e mi ha fatto storcere il naso più e più volte.
Mi dispiace proprio e, lo sapete, mi fa sempre strano stroncare un libro che ha avuto così tanto successo ma evidentemente qualcosa mi sfugge!!! ;)
Non avetemene a male voi che mi leggete, il bello della lettura è anche questo, avere idee totalmente differenti e confrontarsi. Quindi ora a voi, lascio lo spazio per i commenti nelle vostre mani perchè vorrei proprio che un confronto ci fosse!!!
Vi saluto e vi do appuntamente nei prossimi giorni, sperando di avere un po' più di tempo libero da dedicare a me e a voi.

VOTO: 

venerdì 11 luglio 2014

Chi ben comincia #44

Buongiornoooo!!! Per fortuna un'altra settimana è finita!
Io mi sto trascinando, sperando che agosto arrivi in fretta. Ho mille cose da fare ed il mio tempo libero è ridotto ai minimi termini purtroppo ma spero passerà!
Come tutti i venerdi ritorna il nostro appuntamento con Chi ben comincia, rubrica ideata dalla mia cara amica  Alessia del blog Il profumo dei libri.
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Come negli ultimi due appuntamenti ho deciso di scegliere l'incipit tra i libri che vi avevo presentato nell'ultima puntata di Shopping letterario.
Oggi ho pensato di aprire per voi Tre giorni per morire di Karin Slaughter edito da timeCRIME.

REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti


Abigail Campano era al volante dell'auto, di fronte alla sua abitazione. Ne osservava la facciata, restaurata quasi dieci anni prima. LA casa era enorme, un ambiente eccessivo per tre sole persone; specialmente ore che una era in procinto per il college. Cosa avrebbe fatto quando sua figlia sarebbe stata lontana, impegnata a costruirsi una vita? Sarebbero rimasti da soli, Abigail e Paul. Proprio come prima che Emma nascesse.
Il pensiero le procurò una fitta allo stomaco.
La voce di Paul gracchiò dagli altoparlanti dell'auto. Era tornato in linea. "Tesoro, ascolta..." esordì, ma la mente di Abigail era già altrove. Guardava la casa e pensava alla sua vita. Quando era diventata così asfissiante? Da quanto tempo gli interrogativi più importanti delle sue giornate riguardavano altre persone? Le camicie di Paul saranno pronte da ritirare in sartoria? A che ora sono gli allenamenti di pallavolo di Emma? L'arredatrice avrà ordinato la nuova scrivania per l'ufficio? Qualcuno si sara ricordato di portare fuori il cane, o toccherà a lei passare venti minuti a pulire la pipì dal pavimento della cucina?
Abigail deglutì, serrando la gola.
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Il caso a volte gioca strani scherzi. Anche la settimana scorsa nell'incipit del libro trovavamo una donna alle prese con molte domande e apparentemente poche risposte.
In queste poche righe veniamo a conoscenza dei tre membri della famiglia e poco altro. Se non che Abigail si trova nella tipica condizione di donna lavoratrice, moglie e mamma...chi vive questa situazione si ritrova molto nelle sue parole. Sempre a doversi preoccupare di tutti, tutto e per ultimo - se c'è tempo - a te stessa!
Non posso dire che l'incipit mi intrighi da morire ma neanche che non mi piace. Visto il titolo del libro molto diretto vorrei subito arrivare a capire chi ha tre giorni per morire, cosa accadrà e in che circostanze.
E voi che ne dite? Vi ispira?
Se vi va ditemelo nei commenti! A proposito, scusatemi se ultimamente non riesco a rispondervi nell'immediato ma sono una donna lavoratrice, moglie e mamma ahahahahahahha! :P

giovedì 10 luglio 2014

Random #6

Rubrica mensile curata da Michy in cui, ogni secondo giovedì del mese, vi parlerà a Random di argomenti diversi legati al mondo dei libri e della lettura.
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Rieccomi alle prese con la seconda tappa della Master Reader, ospitata stavolta dal blog Il profumo di libri.
La sfida consiste nel leggere 5 libri, con cover di 5 colori diversi! Dopo il panico iniziale è stato quasi facile trovare ciò che facesse per me!
Ecco le mie letture!
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Per la categoria cover bianca


Panino al prosciutto di Bukowski, 327 pagine, voto 3,5/5

E' il primo libro che leggo di questo autore brutale, un po' sboccato e "dannato" e non ha deluso le mie aspettative. Penso che la realtà che si trova a vivere il protagonista non potesse proprio essere trattata con pizzi e merletti, per cui giustifico e non inorridisco di fronte alle espressioni un po' colorate usate da Bukowski, anzi, a dirla tutta, mi aspettavo di peggio. La vita di Henry è uno schifo, la sua famiglia è povera all'osso, il padre è un frustrato cattivo, la madre si nasconde e gli va dietro con il classico comportamento della moglie remissiva e sottomessa. Oltre a questo è anche sfortunato un po' in tutto. La storia è quella della sua vita, dal primo ricordo alla prima adolescenza, quando, senza chissà quale motivo, la narrazione si conclude, e stop. Ecco, questo è l'unico lato del libro che mi ha fatto fare una smorfia, perché non succede nulla da finale, nel bene o nel male. Per quel poco che ho capito di Bukowski scommetto che l'ha fatto apposta.

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Per la categoria cover rossa


...E ora parliamo di Kevin di Lionel Shriver, 476 pagine, voto 5-/5
Il rosso si addice perfettamente a questo libro perché è una storia agghiacciante, cruda, sanguinolenta. Pensavo che fosse tratto da una storia vera ma ero mal informata, e per fortuna direi! Anche perché alcuni aspetti della storia sono un'iperbole enorme, un'esagerazione che lascia un po' di amaro in bocca. Di fronte a simili comportamenti da parte di un bimbo tanto piccolo, sfido qualunque genitore a soprassedere, a rimuginare continuamente dentro di sé come fa la madre senza fare nulla di concreto (non si può pensare che un bimbo di due anni sia solo un perfido str***o-perdonate il termine) oppure, semplicemente, a non vedere, come fa il padre. Credo che la protagonista di questa storia in realtà sia la mamma di Kevin che sì, parla del figlio e di tutte le cattiverie inaudite e insensate che le ha rifilato da quando è venuto al mondo fino al terribile epilogo finale, ma ne parla attraverso sé stessa, esaminando scrupolosamente la sua esperienza di madre e di moglie e lo fa scrivendo lettere su lettere al marito in una sorta di confessione disinteressata. Ecco, tralasciando quegli aspetti troppo sopra le righe che creano dubbi e scetticismo, le parole della madre spaccano il cuore. Tutta la vicenda non è altro che la storia della crescita di un assassino nato.

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Per la categoria cover blu


Dove l'acqua è più blu di Jane Heller, 331 pagine, voto 4/5

Amicizia, romanticismo, una vacanza fra donne, un po' di suspence e qualche battuta divertente fanno di questo romanzo una lettura piacevole e leggera. Lo stile dell'autrice facilita e incoraggia a proseguire senza sosta. Gli elementi di base su cui è costruita la storia sono piuttosto comuni, è vero, ma la Heller li ha ben composti, ha unito i pezzi di un puzzle stra-noto con un tocco di freschezza. I personaggi sono ben strumentalizzati, dalla riccona snob ai vecchietti arzilli dentro, tutti insospettabili ma inevitabilmente sospettati. Troviamo naturalezza e vivacità ben rappresentate anche nella cover, dove l'effetto acqua è riuscitissimo e i colori danno un bel brio. Quindi, pur non potendolo definire il romanzo del secolo, posso ritenermi ampiamente soddisfatta dall'inizio alla fine, senza picchi eccezionali di entusiasmo, ma senza la minima noia o monotonia. Un romanzo ben fatto, adatto per staccare la spina e concedersi una pausa quasi del tutto spensierata.
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Per la categoria cover gialla



Immortal rules di Julie Kagawa, 473 pagine, voto 4/5
Una storia accattivante, affascinante, cruenta e che mi ha appassionata facilmente. La realtà post-apocalittica descritta è spregevole, il sangue vivo è schiavo dei vampiri, la stragrande maggioranza di esseri umani impauriti e deboli, è totalmente addomestica e sottoposta a regole ferree, che però non assicurano protezione visto che al buio, ma non solo, tutto può succedere e i cattivi sono davvero cattivi nel profondo, pervasi da una sete che li rende ciechi. Non parlo solo di vampiri perché qui troviamo altri esseri infettati da un morbo bestiale che non lascia scampo, se possibile ancora più crudeli dei vampiri. La protagonista è l'ago nel pagliaio, forte, coraggiosa e caparbia. L'ovvietà che accompagna la sua umanità di vampira con un cuore è ben sostenuta per fortuna così da non cadere nel banale. La sua storia è triste, affollata di tradimenti e perdite sofferte. La svolta per lei arriva proprio da ciò che ha sempre considerato il male supremo. Nella civiltà del tutti contro tutti, l'unico scopo è sopravvivere: più difficile o più facile farlo non so, quando si mettono di mezzo i sentimenti.

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Per la categoria cover verde

La mia vita e altri difetti di Sarah Hutter, 272 pagine, voto 4-/5

Un abbaglio pazzesco.. ma aspettate! Dico così perché mi aspettavo tutt'altra lettura, forse per la cover bella colorata e gioiosa, che mi ha fatto allegria! Mi ha ingannata! Rileggendo la trama ora mi chiedo che diavolo posso aver letto prima! Che cantonata! Insomma, io pensavo che avrei avuto a che fare con una lettura leggera, spensierata, che avrei letto della classica tizia nevrotica e sconclusionata, irriverente e ironica all'inverosimile.. e invece!?!?!! Seppur la lettura non sia stata faticosa o pesante, non vi ho trovato nulla di tutto ciò: la storia di Karoline è tutt'altro che piacevole, è ansiosa, agitata, caratterizzata da crisi di pianto e di panico che, alle sensibilone-straemotive-oddiosonocosìpureio come me, fa un pochetto accapponare la pelle! Me la sono pure fatta addosso nel timore di avere tratti in comune con lei e di trovarne più di quanti avrei mai immaginato XD ipocondria vieni a me! Immagino di avervi spaventato, ma nonostante tutto mi è piaciuto
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Anche questa puntata di Random è finita! 
Come trovate questi libri? Ce n'è qualcuno che vi ispira? Avanti gente, ditemi la vostra!


Alla prossima.