lunedì 2 marzo 2015

Ritratto di signora #12

Buongiorno amici e buon inizio settimana! Come tutti i primi lunedì del mese torna una puntata della rubrica  Ritratto di signora.
Questa volta tocca  a Miki del blog Miki in the Pink Land che ci parla di Lizzie Velasquez. 


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Ho conosciuto Lizzie Velasquez per caso, su Instagram https://instagram.com/littlelizziev/. Ovviamente sono rimasta colpita dal suo aspetto, ma, scorrendo le foto, è il suo sorriso ciò che mi ha conquistata e mi ha spinta a conoscere la sua storia.
Se vi dicessero che esiste una condizione che impedisce l'accumulo di grasso corporeo e che vi consente di mangiare tutto ciò che volete, quali sarebbero le vostre reazioni? Sarebbe bello, eh?!
Adesso, provate a digitare su Google "la bambina più brutta del mondo". Fatto? 

Credo che la vostra reazione sia stata un po' diversa...
Avrei voluto parlare di lei già nel mio ultimo ritratto, ma poi un episodio contingente ha indirizzato la mia attenzione da tutt'altra parte. Non potete immaginare con quanta impazienza io abbia atteso di nuovo il mio turno.
Adesso ci siamo, finalmente. Mettetevi comodi, sto per raccontarvi la storia di Lizzie.
Elizabeth Ann nasce ad Austin, in Texas, primogenita di Rita e Guadalupe. E' prematura di quattro settimane ed il suo peso alla nascita è di 1,219 chili. I medici dicono che le probabilità che sopravviva sono basse e comunque la sua prospettiva di vita non è delle migliori: non sarà in grado di parlare, camminare, non sarà in grado di essere autonoma. Nessuna speranza, insomma, per i neogenitori, che stringono quel fagottino fragile tra le braccia e decidono di portare a casa la loro bambina, di amarla e di cercare di renderle la vita, anche fosse stata brevissima, un viaggio meraviglioso.
Non solo Lizzie è sopravvissuta, ha ventisei anni adesso, ma è lei che ci racconta la sua storia. 

In tutto il mondo, solo altre due persone hanno la sindrome di Lizzie. Non ci sono studi, non ci sono certezze, non ci sono terapie. La famiglia, i medici, lei stessa affrontano i problemi un passo alla volta, man mano che essi si presentano. Problemi che possono andare da una semplice frattura, al restringimento dell'esofago, come l'ultima volta che è stata ricoverata.
Costretta ad introdurre oltre 5000 calorie al giorno, molte delle quali derivano da snack ipercalorici, Lizzie ha una percentuale di grasso corporeo pari a zero. Ha cominciato a perdere la vista a quattro anni e adesso è completamente cieca da un occhio. Ha un sistema immunitario molto debole e la sua condizione presenta caratteristiche simili alla progeria. I suoi organi, i suoi denti, le suo ossa sono perfettamente sani. Ed ha capelli splendidi.
Ascoltando la sua storia, la storia che racconta con la forza delle parole e delle immagini, sono rimasta colpita dal suo grande ottimismo. E' stato triste riconoscere in lei la bambina presa in giro su vari social. Io stessa, in passato, avevo stupidamente pensato ad una sorta di manipolazione fotografica, senza fermarmi a pensare che dietro quel viso c'è la storia, difficile, di una persona. Di una Donna.

"Non ho mai pensato di essere diversa. Non prima di iniziare la scuola"

Io non ho pianto il primo giorno di scuola. Mai. Ero così euforica per il grembiulino nuovo, per lo zainetto rosa, impaziente di mostrare che sapessi già leggere e scrivere e perfino l'alfabeto in francese. Ricordo che quell'euforia è durata per tanto tempo. La mattina mi alzavo e non vedevo l'ora di andarci.
Chissà se Lizzie ha provato il mio stesso entusiasmo, con quello zainetto fin troppo grande sulle spalle, che la faceva assomigliare ad una tartaruga. Di una cosa sono sicura: se lo ha provato, è durato poco.
Isolata, maltrattata, offesa, evitata... La scuola si è trasformata presto in un incubo e l'unico pensiero di Lizzie era: "cosa gli ho fatto? Perché sono così cattivi con me?"
"Non lasciare che sia la tua malattia a definire chi sei" è la risposta dei suoi genitori. Il miglior team di supporto che Lizzie potesse desiderare.
Ed è tornata in quella classe, ha affrontato l'ignoranza, la cattiveria, la maleducazione.
Il bullismo.
E' stato facile? Non credo proprio. Ogno giorno una lotta, ogni giorno questa piccola ragazzina cercava di non soccombere, con tenacia, sperando di risvegliarsi ed essere diversa, essere come tutti gli altri. Normale.
Fino a quel giorno, durante il Liceo, in cui Lizzie si imbatte in un video, su YouTube, il cui titolo è "The world's ugliest woman". Sì, il video parlava di lei ed i commenti più gentili erano quelli che la definivamo mostruosa, che si chiedevano perché i suoi genitori non avessero abortito. E poi c'era chi suggeriva di puntarsi una pistola alla tempia ed uccidersi.
Un pensiero che è passato nella sua mente, ma che, per fortuna, non ha ascoltato. Lizzie ha deciso di combattere diversamente. Ha deciso di raccontare la sua storia ed è diventata una motivational speaker.

"Ognuno di noi ha il comando della propria vita e solo noi possiamo decidere quale strada intraprendere. Decidere cosa ci definisca. Non è facile, può essere snervante, irritante, deprimente, ma solo così troveremo un equilibrio. Solo così potremo dire di vivere davvero."
Quello che era sempre stato un incubo, presto diventa una benedizione. Grazie alla sua malattia, Lizzie ha intrapreso una veria e propria missione, per essere d'aiuto alle persone, motivarle, ed una vera e propria lotta contro il bullismo ed i pregiudizi della gente.
Guardando i suoi vlog su YouTube (
https://www.youtube.com/user/lizzitachickita/videos) non si può non rimanere affascinati da tanto entusiasmo, intraprendenza ed intelligenza. Leggendo i suoi libri, si può comprendere quale tormento abbia subito e come è stata in grado di trarne un insegnamento e la forza per andare avanti. Forza che ha incanalato in quello che sembrava un progetto ambizioso e che proprio in questi giorni ha dato un risultato importantissimo.
"A Brave Heart" (http://abraveheartfilm.com/) è un film documentario che racconta la storia di lizzie Velasquez, da vittima ad attivista contro il bullismo.

E' difficile concludere un articolo del genere, ci sono così tante cose da dire e così tanti modi per dirle. Eppure le parole non credo siano necessarie.
La storia di Lizzie mi ha toccata nel profondo, mi ha riportato alla mente alcuni brutti episodi della mia fanciullezza e della mia adolescenza, incomparabili, certo, ma comunque tristi e dolorosi. Mi ha portata a riflettere su quanto sia facile abbandonarsi a certi giudizi, soccombere alla cattiveria, rimanere lì, per terra, perché la paura di rialzarsi e cadere di nuovo è troppo grande. Ma quando lo si fa, quando ci si rialza, quando ci si rimette in piedi, su gambe traballanti, contando solo sulle proprie forze, quella è la più grande vittoria.
BULLYNG STORIES ARE FAMOUS FOR HAVING VICTIMS, NOT HEROES.
Miki.
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Ringrazio Miki per questo ritratto! Confesso che non conoscevo Lizzie. Sono a conoscenza che esistono malattie rarissime al mondo che toccano poche persone in modo devastante ma non conoscevo questa storia nello specifico. Ho letto questo ritratto con il magone, con un groppo allo stomaco che non mi ha abbandonato per un po' neanche dopo aver smesso di leggere. E' impressionante lo spirito con cui questa ragazza riesca ad affrontare la sua vita in questa maniera, io mi abbatto spesso per molto meno. Credo sia assolutamente inimmaginabile cosa abbia dovuto subire negli anni a livello emotivo - lei, come anche i suoi genitori - e resto impressionata da quello che è riuscita a creare attraverso la sua malattia. La seguirò su instagram, d'ora in poi, perchè credo abbia molto da insegnare!! E voi? Cosa ne pensate? Conoscevate Lizzie e la sua storia! Come sempre aspetto le vostre impressioni!!!

Potrete trovare questo post anche sui blog:


Grazie mille a tutti per l'attenzione.

Daniela, Monica, Miki, Francesca e Federica

12 commenti:

  1. Ci si sente veramente piccoli davanti alla forza di Lizzie vero?

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  2. Neanch’io conoscevo questa storia, e vi ringrazio per avercene parlato… La mia ammirazione per Lizzie e per tutte le persone che, come lei, ogni giorno lottano non solo contro delle malattie, ma anche e soprattutto contro i pregiudizi dei “sani” è davvero grande.

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    1. Grazie a te Nadia per essere, come sempre, passata di qua a commentare! :)))

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  3. Non conoscevo la storia di Lizzie. , Però conosco parecchie Lizzie che portando un fardello di dolore e di incomprensioni. Sanno camminare a testa alta sorridendo! "Tutto bene, non ti preoccupare!" è la risposta a quando chiedo : "Come va?"" Grazie a tutti voi che sapete, con il vostro esempio vivere una vita difficile. Grazie a Lizzie. Buon viaggio cara!

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  4. Non conoscevo questa storia e, come ogni volta accade, mi rendo conto che tutti i piccoli problemi quotidiani che ci affliggono, sono poca cosa davanti a certe tragedie.

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    1. Concordo Laura, bisognerebbe ricordarsene più spesso! ;)

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  5. Io che sono un'educatrice da tempo mi confronto sul fatto che anche i bambini possono essere crudeli. Probabilmente nella natura umana c'è un residuo di quell'essere preistorico che identificava nel diverso un potenziale nemico... ma gli adulti, che l'essere preistorico dovrebbero saperlo tenere a bada, davvero non hanno attenuanti.. Grazie per averci fatto conoscere questa storia di speranza.

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    1. Io non sono educatrice ma sono mamma di un bambino di quasi 5 anni e essendo spesso attorniata da bambini di quell'età di atti di crudeltà ne vedo parecchi. Chissà se è la natura, se siamo noi genitori che mandiamo a volte un messaggio sbagliato al bambino, se sono le persone con cui hanno a che fare con tutti i giorni? Bohhhh
      Di certo gli adulti non hanno attenuanti! Ma se già gli adulti esprimono questa loro crudeltà come pensiamo che possano crescere i figli di quegli adulti?
      Grazie a te per essere passata di qua e per aver condiviso con noi il tuo pensiero.

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  6. storie di coraggio che tutti dovremmo conoscere...quanto meno per renderci conto delle enormi fortune che abbiamo...da persone come Lizzie c'è tanto da imparare!

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