giovedì 9 luglio 2015

Recensione #73 - La casa dei cani fantasma di Allan Stratton

Buongiorno lettori, comes state? Sono contenta di essere riuscita a riprendere il ritmo con il blog dopo il momento di diffoltà avuto a causa dei miei problemi di connessione. Oggi sono ancora qui per una nuova recensione, quella del libro che vi ho presentato ieri: La casa dei cani fantasma di Allan Stratton edito da Mondadori - che ringrazio per la copia - pag. 252.
Trama: La vita di Cameron non è quella di un qualsiasi ragazzo. Da cinque anni lui e sua madre sono braccati dal padre, un uomo violento che li tormenta. Ogni volta li trova, e ogni volta ricomincia la fuga, con un nuovo viaggio disperato in cerca di un altro posto dove stare per un po'. La vita di Cameron è fatta di sospetti, ansie, e molta paura. Sua madre non fa che ripetergli di non fidarsi di nessuno, e l'ha convinto a tal punto che Cameron comincia a non fidarsi più neppure di se stesso. Quando poi si trasferiscono in una fattoria isolata, nella speranza di passare inosservati, la vita del ragazzo diventa un vero incubo. Solitudine e paure si materializzano in visioni inquietanti: un branco di cani feroci, il fantasma di Jacky, un bambino morto tanti anni prima, di cui nessuno vuole parlare. Ma Cameron deve sapere. E comincia a fare domande che scuoteranno l'apparente tranquillità di quel posto dimenticato da tutti. Tranne che da suo padre. Età di lettura: da 12 anni.

Questo libro l'ho richiesto alla casa editrice non appena mi è stata iviata via mail la presentazione. Mi ha subito colpito per questa cover meravigliosa, per il titolo che non lascia niente al caso e soprattutto per la trama. L'unico mio dubbio era dovuto alla sua collocazione nella collana per i ragazzi e l'età di lettura consigliata dai 12 anni in su; per fortuna non mi sono fatta condizionare e l'ho letto anzi, divorato in un paio di giorni in cui non vedevo l'ora di sapere come si sarebbe evoluta la storia.
Protagonista indiscusso del libro è Cameron, un ragazzino in fuga con la madre a causa di un padre violento e pericoloso. Quando ci si ritrova a vivere cambiando città, amici, scuola per quattro volte in cinque anni la sensazione di essere braccati non può che essere vivida. Spesso si può finire ad essere paranoici, visionari, eccessivamente impauriti e si rischia di perdere il senno.
Questo è quello che il ragazzo vede in sua madre: un'ossessiva sensazione di essere spiata la rende schiva e perennemente all'erta; non ha bisogno di vedere il marito per essere sicura che è lì, nel buio, ad osservare ogni loro piccolo passo. Una valigia sempre pronta sotto il letto con i pochi oggetti personali, nessun mobile per caratterizzare una nuova casa che - di sicuro - sarà solo di passaggio. E' così che un bambino diventa adolescente ed è per questo che il futuro adolescente possa apparire in egual modo paranoico e schivo.
Ogni volta devono muoversi senza lasciare la minima traccia, non un errore, non una pagina facebook con cui il padre potrebbe cercare di carpire informazioni per raggiungerli.
E' sempre così, una storia che si ripete: ci si trasferisce, si affitta una casa ammobiliata, si comincia un nuovo lavoro, si frequenta una nuova scuola, si cerca di integrarsi facendosi degli amici e poi tutto ad un tratto si deve lasciare tutto a causa di una macchina posteggiata a fari spenti nella notte o a causa di una telefonata muta all'altro capo del telefono.
Ed ogni volta non si bada troppo alle apparenze, non importa che la nuova casa sia bella e confortevole; quello che conta è che abbia più di un'uscita in modo da poter fuggire in caso di difficoltà, che non abbia vicini ficcanaso che possano dare informazioni sul loro conto, insomma, che sia il meno appariscente e il più lontano possibile dalla precedente.
E' così che madre e figlio approdano ad una fattoria malconcia, circondata da campi e isolata dal mondo. Da subito Cameron ha la sensazione di essere osservato, di non essere al sicuro, ed inizia ad avere visioni inquietanti di un bambino morto anni prima che ha vissuto, quando era in vita, un'infanzia molto simile alla sua.
Nel paese girano voci strane sulla fattoria e sui loro vecchi proprietari ma nessuno ha intenzione di soddisfare la curiosità di un ragazzino che sembra essere un po' troppo fantasioso.
Da solo Cameron svolge le sue indagini che lo portano sempre di più ad essere emarginato da tutti, perfino da quella madre che in fondo gli assomiglia tanto.
Una storia inquietante, fatta di tensione e di turbamenti psicologici raccontata magistralmente da questo autore ed adatta senza dubbio anche ad un pubblico di adulti.
Certo, la scrittura forse è un po' semplice a causa della sua collocazione nelle letture per ragazzi, ma questo non va assolutamente ad inficiare una storia completa, ben costruita che non ha nulla da invidiare ai thriller più famosi ed apprezzati.
Con Cameron ho smesso di respirare, ho sofferto, ho reagito, ho creduto in quello che i suoi occhi vedevano e questo puo essere possibile solo grazie ad una narrazione perfetta - portata avanti proprio in prima persona dal ragazzino. Anche la caratterizzazione dei personaggi è completa, ben delineata e senza sbavature: la madre, Cameron, i compagni di scuola, il proprietario dell'agenzia immobiliare, il vicino di casa, perfino il Jacky - il bambino morto - ed i cani della fattoria sono perfettamente nitidi nella mante del lettore durante la lettura. Per non parlare poi degli ambienti della fattoria con le stanze malconcie, la stalla, la carbonaia, la cantina , i campi di grano ed il bosco circostante.
Vi dirò che appena finito di leggerlo pensavo di dargli quattro come voto, ma scrivendo la recensione mi sono accorta che l'unico difetto che potevo riscontrare era lo stile di scrittura semplice che rispetto ad altri libri letti non era paragonabile. Appunto però perchè non ritengo paragonabile un libro per ragazzi a dei thriller per adulti ho deciso che dovevo dargli il mio voto non facendomi condizionare da questo aspetto quindi ho alzato di mezzo punto il mio giudizio.
Un libro che quindi vi consiglio senza riserve e che credo non vi deluderà!
Lo conoscete? Lo avete letto? Vi ispira?
VOTO: 


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