lunedì 3 agosto 2015

Recensione #76 - I misteri di Chalk Hill di Susanne Goga

Buongiorno carissimi, come va?  Primo giorno effettivo di ferie per me quindi morale alle stelle! Non so ancora di preciso quando e dove andrò in vacanza ma già non dovermi fare 100 km al giorno in macchina per andare in ufficio rende le mie giornate assolutamente perfette. In più per un mese intero mi godrò il mio piccolino oltre che - spero tante - le mie adorate letture!
Oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho ormai finito di leggere da qualche settimana ma di cui fino ad ora non avevo ancora avuto il tempo di scrivere. Sto parlando de I misteri di Chalk Hill di Susanne Goga, edito da Giunti, 416 pagine. Se mi seguite con costanza sapete che è già stato il protagonista delle Letture Geograficamente Sparpagliate di luglio; se vi siete persi il post potete vedere i 5 mini pensieri qui.

Trama: Un romanzo storico pieno di mistero e romanticismo. Atmosfere vittoriane per una storia ambientata nella campagna inglese che unisce brivido e sentimento in un crescendo di suspense e colpi di scena. I misteri di Chalk Hill Susanne Goga riesce a fondere due generi letterari, il thriller e il romanzo storico collocando l'intera vicenda sulle colline del Surrey alla fine dell'Ottocento. Quando Charlotte vi approda per la prima volta e si trova davanti alla splendida tenuta di Chalk Hill rimane senza fiato: l’imponente villa, sormontata da una torretta e circondata da alberi secolari, è il luogo più affascinante che abbia mai visto. Qui potrà finalmente iniziare una nuova vita, dopo aver lasciato Berlino a causa di uno scandalo che ha compromesso la sua reputazione di istitutrice.
Chiamata a occuparsi della piccola Emily, Charlotte si rende subito conto che una strana atmosfera di mistero aleggia sulla casa: la quiete è quasi irreale, il papà di Emily è gelido e altezzoso, la bambina è tormentata ogni notte da terribili incubi e dice di vedere la madre, scomparsa un anno prima in circostanze misteriose.
L’affetto per Emily spinge Charlotte a voler capire cosa stia succedendo a Chalk Hill, ma nessuno dei domestici osa rompere il silenzio imposto dal vedovo sulla morte di Lady Ellen. Solo con l’aiuto dell’affascinante giornalista Thomas Ashdown, Charlotte si avvicina alla verità, una verità sconvolgente, ben sepolta tra il mistero e il romanticismo di quelle antiche mura.

Una cover che ammalia, una trama che intriga, un periodo storico che amo... non potevo volere di più da un libro no? E invece purtroppo sì, qualcosa in più la avrei voluta eccome.
Charlotte arriva in Inghilterra dalla Germania per fare l'istitutrice di una bambina. E' il suo primo impiego lontano da casa ed ha tutte le paure che una situazione del genere potrebbero creare su chiunque: giovane, in un paese straniero, lontana da casa.
Da subito le somiglianze - troppe - con Jane Eyre saltano all'occhio. Una grande tenuta nelle campagne inglesi, una padrone solitario e riservato che però colpisce subito la ragazza, un mistero legato alla morte della moglie. Insomma spesso, spessissimo mi sono ritrovata a fare dei paragoni con il colosso letterario di Charlotte Bronte e purtroppo questo e sicuramente andato a scapito di questa lettura.
Seppure il periodo storico, gli avvenimenti, i paesaggi ed i personaggi siano scritti con uno stile che rende e che risulta molto piacevole e scorrevole, quello che manca in questa storia è l'originalità.
Un libro strano, iniziato con slancio, piaciuto durante tutta la lettura ma ma non ha mai spiccato il volo; non ha mai tirato fuori quel particolare in pi che lo facesse diventare IL libro.
Vi capita mai? Per tutto il libro ho veramente pensato che fosse una lettura piacevole, con un mistero da svelare, un mondo - quello del padrone di casa e di sua figlia - tutto da scoprire ma arrivata alla fine sono rimasta un po' a bocca asciutta.
Anche il filone delle sedute spiriche l'ho trovato in alcuni punti un po' forzato, inutile quasi.
Interessanti invece i personaggi, se cerchiamo di non paragonarli a Jane Eyre. Charlotte, incapace di non indagare sulla misteriosa scomparsa di Lady Ellen si tira addosso gli sguardi e le chiacchiere del paese arrivando a volte anche ad urtare il lettore - spero volontariamente - per la troppa curiosità; Emily, la bambina, con i suoi misteriosi stati di trance, le sue visioni notturne, la sua capacità di cambiare atteggiamento ed umore nel giro di pochi minuti; Thomas Ashdown, forse il personaggio più riuscito, giornalista, critico teatrale e membro della Società per la ricerca psichica che entrerà nelle vite di Charlotte e della famiglia Clayworth per cercare di capire gli strani atteggiamenti della bambina; Nora, la tata di Emily, con il suo atteggiamento da subito competitivo nei confronti della nuova istitutrice.
La maggior parte del libro si svolge nella grande tenuta, con le sue torrette circolari, il suo immenso giardino, la sua porticina misteriosa di accesso al bosco. La casa è così importante all'interno del romanzo che diventa uno dei punti focali su cui l'attenzione del lettore viene proiettata per tutta la lettura. E' vero che assisteremo a giri in carrozza sulle rive del fiume Mole, a momenti in pastecceria per sorseggiare un ottimo tè inglese, a camminate nel villaggio ma è anche vero che tutti quei momenti risulteranno assolutamente secondari rispetto a quelli nella grande e inquietante casa.
Le cose che più mi hanno portato ad abbassare il voto - a parte la somiglianza con Jane Eyre di cui ho già ampiamente parlato - sono i salti improvvisi di luogo, argomento, tempo che non so se sono frutto della traduzione o se è una scelta dell'autrice che personalmente mi hanno diturbato durante la lettura e la fine del libro infatto il mistero che aleggia nell'aria dalla prima pagina, poi tanto mistero non è ed io mi sono ritrovata a capire quale ne fosse l'epilogo da molto prima di far scorrere sul mio kindle l'ultima pagina.
Insomma niente di speciale ma neanche un libro che sconsiglio. Una lettura piacevole senza troppe pretese!
Che ne pensate? Voi lo avete letto?

VOTO: 



4 commenti:

  1. M'ispirava e non. Con la sua trama interessante e uguale a mille altre.
    Quest'anno - tra La casa dei fantasmi, l'ultima Roggeri e altro che adesso mi sfugge - già ho dato, con il romanzo (finto) gotico. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sinceramente ti consiglierei di leggere altro visto che anche tu, come me, quest'anno sei un po' saturo di questo genere! ;)

      Elimina
  2. Questo libro mi incuriosiva ma allo stesso tempo di faceva temere che potesse rivelarsi esattamente come l'hai descritto tu, ovvero prevedibile e troppo simile a Jane Eyre. In realtà sapendo già più o meno a cosa andrei incontro credo che potrei dargli una possibilità, magari appena lo troverò in biblioteca perché non mi sembra un romanzo che valga la pena di essere acquistato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aspettandotelo forse potrai apprezzarlo di più! ;)
      Fammi sapere.

      Elimina