giovedì 17 marzo 2016

Recensione #115 - Risveglio a Parigi di Margherita Oggero

Buongiorno lettori, come va? Per me settimana stana, sono stata a casa due giorni a inizio settimana perchè non stavo bene quindi sono sfasata con i giorni, ed oggi è già giovedì (per fortuna!).
Marzo corre come un trano e con lui le mie letture, che stanno correndo una dopo l'altra! Oggi mi tocca purtroppo parlarvi di un libro che mi ha parecchio deluso. Mi spiace un sacco perchè non è mai bello trovare letture un po' così ma sopratutto perchè questo è un #librosparpagliato che viaggerà di mano in mano tra molti di voi. Sarò sicuramente ancora più curiosa di conoscere il vostro pensiero. Si tratta di  Risveglio a Parigi di Margherita Oggero, edito da Mondadori, 312  pagine.

Trama: Un viaggio a Parigi. Silvia, Barbara e Mariangela lo sognano dai tempi della terza media, l'età dei confusi progetti di vita e dei castelli in aria, quando una breve vacanza nella ville lumière simboleggiava le magnifiche possibilità del futuro: il successo professionale, la libertà e l'amore. Adesso che di anni ne hanno trentadue, e non si sono mai perse di vista, decidono di partire regalandosi alcuni giorni a Parigi, in omaggio all'amicizia, certo, ma anche per una specie di malinconico rimpianto dell'adolescenza. In sottofondo, inconfessata, la speranza per tutte di dimenticare, anche solo temporaneamente, il proprio carico di delusioni, ansie, contraddizioni, per ritornare un po' alleggerite dei fardelli che ciascuna porta con sé. Al momento di partire, però, ecco la prima sorpresa non proprio gradita: Manuel, il figlio di sette anni che Mariangela sta crescendo da sola, pianta un enorme capriccio e convince la madre a portarlo con loro. Questo bambino scontroso e diffidente le costringerà a confrontarsi con il tempo che passa, con la realtà che l'adolescenza è ormai lontana, e infine con la consapevolezza che per essere passabilmente felici occorre molta buona volontà. Forse... Forse, perché le mille domande poste dal piccolo guastafeste che viaggia con loro, le sue esigenze, i suoi occhi severi offrono alle amiche l'occasione per rivedere le loro convinzioni, trasformando la vacanza da una fuga nel passato a un più consapevole sguardo sul presente e sul futuro.


Non so da dove cominciare a parlarvi di questo libro. Pimo approccio per me verso un'autrice di cui ho tanto sentito parlare, che mi incuriosiva ma che mai mi era capitato di leggere.
Devo dire che ho fatto un po' fatica a finirne la lettura ma mi sono obbligata (chi mi conosce sa che non lascio MAI un libro a metà!) ad andare avanti. Sarà che arrivavo dalla lettura del meraviglioso nuovo lavoro di Lorenzo Marone - recensione qui - sarà che mi aspettavo una narrazione più veloce e brillante ma io, lo devo dire, con Risveglio a Parigi mi sono proprio annoiata.
Protagonista del libro è un viaggio, quello che tre ragazze avrebbero voluto fare insieme almeno un decennio prima, ripercorrendo le tappe di una gita scolastica a Parigi del liceo. Ma, si sa, ogni cosa ha il suo tempo e la stessa cosa in tempi diversi non ha lo stesso sapore.
La storia in se non è malvagia, quello che non ho sopportato sono i personaggi, praticamente tutti, incapaci di prendere di petto la propria grama vita - perchè lasciatemelo dire sono uno più sfigato dell'altro - ritrovandosi a vivere nei ricordi, o nei rimorsi, o nei rimpianti, a seconda dei punti di vista.
L'autrice lascia la narrazione a volte ai personaggi in prima persona, altre ad un ipotetico narratore esterno secondo me creando spesso confusione e non permettendo al lettore di affezionarsi particolarmente a nessuno di loro.
Personaggi che già di per se non è che si facciano amare.
Da una parte donne descritte come sfruttatrici del proprio corpo per ottenere favori, fedifraghe senza riserve, cattive madri, figlie asfissianti, amiche assenti... insomma lo svilimento totale della figura femminile.
Dall'altra uomini che scappano davanti alle responsabilità, padri assenti, mariti violenti.
Insomma, io capisco tutto, le brutture della vita sono tante e sono sicuramente molto più dure di quelle descritte in questo libro però cavoli - si può dire cavoli? - un po' di fantasia nella fase in cui si studiano i personaggi. Capisco non vedere tutto rosa - lungi da me - ma neanche calcare così tanto la mano sulla disgrazia ad ogni costo...
Niente, solo personaggi odiosi e sfigati; una tristezza e pochezza di valori che difficilmente mi è capitato di trovare in un romanzo, un messaggio in cui non solo non trovo positività ma in cui vedo solo tre trentenni disperate, insoddisfatte della propria vita, del proprio aspetto, della propria famiglia che, per trovare uno svago, non trovano di meglio che folleggiare a Parigi tra pasticche, canne, discoteche, lasciando addittura un bambino di 7 anni di notte, da solo, in un albergo? Mi spiace, sarò bacchettona ma non ho trovato nulla - se non di negativo - che potrà farmi pensare a questo libro in futuro. Neanche nella caratterizzazione i personaggi si salvano in quanto quella che ci mostra l'autrice è unicamente una caratterizzazione fisica, sottolineando spesso la bruttezza di una, la formosità dell'altra, senza mai darne una caratterizzazione emozionale.
Salvo solo un paio di personaggi  - Armando e Giovanna - e i capitoli corti che fanno leggere più velocemente; per il resto nulla.
Vogliamo parlare dell'ambientazione parigina? Praticamente inesistente se non per brevissimi sprazzi con nomi di monumenti buttati lì dalle protagoniste ma senza che queste nel libro vivano veramente la città sotto i nostri occhi se non durante la breve parentesi a Disnayland.
E se a tutto questo aggiungiamo un paio di strafalcioni che ho trovato durante la lettura e che mi hanno fatto accapponare la pelle il risultato vien da se...

VOTO: 


15 commenti:

  1. Ricordo di aver letto questo libro qualche tempo fa, ma non ricordo quasi nulla di ciò che succedeva... probabilmente l'ho rimosso perché non mi aveva detto granché. Peccato perché i romanzi della Oggero con protagonista Camilla Baudino li avevo apprezzati già prima che diventassero una serie TV...

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  2. Non conoscevo, ma a questo punto meglio così ;)

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  3. Ciao Dany, stamattina ho buttato giù la recensione del libro dell'Oggero consigliato da Laura e che pubblicherò domani. Devo dire che siamo in sintonia su molti aspetti e riponevo le ultime speranze, per cambiare idea, in questo libro sparpagliato ma a quanto pare dovrò prepararmi al peggio :D Oh my God!

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    1. Oh mamma... Mi spiace aver infranto le tue speranze! Ma magari sono io, a Salvia è piaciuto! ;)

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  4. A me non era dispiaciuto, ma l' ho letto qualche anno fa. Vedremo quando lo rileggero'. Ciao da Lea

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  5. Non lo conoscevo, peccato non sia un granché, la trama mi sembrava interessante :)

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    1. Ad alcuni è piaciuto, se ti ispira prova a dargli una possibilità! ;)

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  6. io questo libro l'avevo già letto e lo rileggerò volentieri perchè mi era piaciuto molto, ma ora voglio vedere che effetto mi farà. Mi dispiace che non ti sia piaciuto e capisco il tuo punto di vista

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    1. Capita... Purtroppo ci sono state troppe cose a non avermi convinto! Curiosa di sapere la tua impressione dopo che lo avrai riletto!

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  7. Oh sister, capita sei entrata a gamba tesa in questo romanzo. Purtroppo questa volta non concordo per niente con il tuo punto di vista. E' vero, alcuni personaggi sono detestabili, ma proprio per questo li ho trovati veri. Non mi sono annoiata, semplicemente, la nota negativa è stata che una volta finito di leggere ho proprio dimenticato tutto. Ma, come si dice in questi casi, de gustibus non disputandum est
    Baci

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    1. Eh già, questa volta la pensiamo diversamente, il bello della lettura! ;)
      Certo che per me una lettura che si dimentica non appena chiusa l'ultima pagina è quasi peggio di quelle che si detestano!

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