sabato 26 marzo 2016

Recensione #116 in Anteprima - Splendi più che puoi di Sara Rattaro

Buongiorno carissimi, come state? Siete pronti per i bagordi mangerecci di Pasqua? Oppure lunedì sarà il vero giorno di abbuffata per voi? Perchè, si sa, Pasquetta è la prova ufficiale per il via ai pic-nic primaverili, in cui si tirano fuori barbecue e  in cui si cercano prati, laghi, fiumi, o anche solo giardini casalinghi per passare delle ore all'aperto con la propria famiglia, possibilmente mangiando!! Io spero di riuscire anche a riposare un po' nei prossimi giorni visto il periodaccio di stress e super lavoro che sto passando.
Prima di augurarvi un felicissima Pasqua vi lascio con la recensione di un libro che ho avuto l'onore di leggere in anteprima: si tratta di Splendi più che puoi di Sara Rattaro, edito da Garzanti, che ringrazio per la copia, 222  pagine. In libreria dal 31 marzo 2016.

Trama: L’amore non chiede il permesso. Arriva all’improvviso. Travolge ogni cosa al suo passaggio e trascina in un sogno. Così è stato per Emma, quando per la prima volta ha incontrato Marco che da subito ha capito come prendersi cura di lei. Tutto con lui è perfetto. Ma arriva sempre il momento del risveglio. Perché Marco la ricopre di attenzioni sempre più insistenti. Marco ha continui sbalzi d’umore. Troppi. Marco non riesce a trattenere la sua gelosia. Che diventa ossessione. Emma all’inizio asseconda le sue richieste credendo siano solo gesti amorevoli. Eppure non è mai abbastanza. Ogni occasione è buona per allontanare da lei i suoi amici, i suoi genitori, tutto il suo mondo. Emma scopre che quello che si chiama amore a volte non lo è. Può vestire maschere diverse. Può far male, ferire, umiliare. Può far sentire l’altra persona debole e indifesa. Emma non riconosce più l’uomo accanto a lei. Non sa più chi sia. E non sa come riprendere in mano la propria vita. Come nascondere a sé stessa e agli altri quei segni blu sulla sua pelle che nessuna carezza può più risanare. Fino a quando nasce sua figlia, e il sorriso della piccola Martina che cresce le dà il coraggio di cambiare il suo destino. Di dire basta. Di affrontare la verità. Una verità difficile da accettare, da cui si può solo fuggire. Ma il cuore, anche se è spezzato, ferito, tormentato, sa sempre come tornare a volare. Come tornare a risplendere. Più forte che può.

Quando comincio un libro di Sara so già che sarò catapultata in una storia difficile che mi toccherà e mi scaraventerà addosso una quantità non ben identificata di emozioni. Ogni volta so che devo iniziare a leggere in un momento in cui io possa permettermi di non staccarmi dal libro finchè non lo avrò terminato perchè a me le sue storie creano dipandenza. È stato così con tutti i suoi libri, dal primo all'ultimo. Dovrei essere preparata...
Invece quello che ogni volta mi lascia senza parole è la facilità con cui le emozioni lasciano la sua penna per travolgermi, con una forza che pochi autori e pochi libri sanno fare. Ed anche questa volta è stato così. Dopo aver trattato tantissimi temi importanti e difficili, con questo libro Sara ci trascina in un caso di violenza domestica, una storia come ce ne sono tante, simile a quelle che purtroppo ultimamente troppo spesso affollano i telegiornali e le pagine dei quotidiani.
Emma è la protagonista di questa storia, vittima di un marito violento, ossessionato da manie di persecuzione, il cui unico scopo è quello di tenerla rinchiusa, sequestrata nella propria casa, isolata e lontana da tutto e tutti: lavoro, famiglia, amici, ma anche solo uscire di casa per una passeggiata con la sua piccola Martina le viene privato. Ma proprio per sua figlia dovrà trovare la forza per tornare a splendere e non soccombere alla violenza.
La bravura dell'autrice sta, in questo libro come nei precedenti, nel saper raccontare una storia del genere - tratta da una storia vera - come se la protagonista fosse proprio lei, come se l'avesse vissuta sulla propria pelle. Durante tutta la lettura, leggendo il racconto di Emma in prima persona ho spesso perso il ricordo che Emma non fosse l'autrice e che fosse invece una terza persona. Perchè io Emma l'ho sentita, l'ho vissuta, l'ho vista nei suoi abiti sporchi e malandati, l'ho sentita respirare in cantina, al buio, affamata ed ho fatto il tifo per lei, per la sua bambina e per una possibilità di riscatto che, di certo, meritava.
Come ci ha abituato nei libri precenti la Rattaro inserisce qua e là nel romanzo dei riferimenti normativi e delle frasi di riflessione che sanno toccare il cuore e che ho spesso sottolineato.
Pochi personaggi, di cui traspaiono perfettamente le caratteristiche principali sia caratteriali che fisiche, un'ambientazione in gran parte legata alla casa in cui Emma e Marco vivono i loro anni di matrimonio, un senso di angoscia che pervade per tutta la lettura; queste sono le caratteristiche basilari di questa storia.
Uno stile che già conoscevo e che anche in questo caso ho adorato per la delicatezza con cui riesce ad affrontare temi così difficili andando dritta al punto ma senza mai esagerare.
Non nego però che in alcuni punti, soprattutto riferiti al prima di Marco e all'inizio della loro storia avrei preferito un po' meno fretta, mi sarebbe piaciuto saperne di più su quei quasi cinque anni della loro vita che mi sono vista scivolare via sotto gli occhi, avrei voluto conoscere il passato di Marco, avere qualche notizia in più su quella famiglia indifferente e malvagia - perchè non trovo altre parole per definirla - che mai, davanti ad una richiesta di aiuto di Emma ha mosso un dito per toglierla da quell'inferno, quasi sollevati che toccasse a lei e non a loro. Essendo tratto da una storia vera credo che questi dettagli avrebbero aggiunto quel qualcosa in più per dare un quadro più completo dei personaggi e della storia.
Diversi sono comunque stati i passaggi in cui leggendo ho avuto i brividi, in cui ho provato ansia ed apprensione, in cui mi è scesa una lacrima; tutte sensazioni che da un libro del genere mi aspetto - anzi pretendo - e Sara non mi ha delusa.
Una grande penna, un grande cuore ed una grande capacità di emozionare!
Un libro che consiglio a chi ama le storie toccanti e potenti.


E con questo vi saluto e vi auguro una Buona Pasqua!!!

VOTO: 



12 commenti:

  1. Nonostante ultimamente lo stile della Rattaro mi sia venuto a noia, con le sue belle frase, con le sue storie di cronaca, ci riproverò. Francesca, dalla Garzanti, consente. ;)

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  2. Che bella recensione! Io faccio un po' fatica ad affrontare i suoi libri, perché mi comunicano ansia che poi nel finale si trasforma in tristezza. Comunque per rispetto della tematica questa volta ci riprovo.buona pasqua
    Lea

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    1. Io invece ho bisogno di libri come questo, in piccoli dosi ed alternati a cose più leggere ma ne ho bisogno! Poi fammi sapere!
      :)
      Buona Pasqua!!!!

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  3. Sister. Questo libro deve essere letto. Anche a me sono però mancati dei passaggi che credo fondamentali. Chi non vive l'inferno non lo può comprendere e potrebbe, senza volerlo, giudicare la protagonista un po' troppo passiva durante il matrimonio. Non è così, non lo è mai. Ma non traspare molto bene. Alcuni passaggi sono veloci, forse per non appesantire la lettura. Ma nonostante ciò questo è un libro scritto benissimo, con delicatezza e competenza. Io non conosco l'autrice di persona ma sono certa che possieda una sensibilità rara.

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    1. Anche io ho pensato sia stata una scelta per non appesantire il tutto. Di certo lei ha uno stile che travolge e credo anche io che questo libro debba essere letto!

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  4. adesso non urlare, ma non ho mai letto niente di questa autrice. Giuro però che rimedierò. Belle parole, mi piacerebbe leggerlo. Però tu che sai, da quale suo libro mi consigli di iniziare?

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    1. Bella domanda... Puoi andare in ordine cominciando da Sulla sedia sbagliata che è stato da poco ripubblicato da Garzanti. In quello ci sono una serie di storie che potranno farti capire se lo stile dell'autrice fa per te! :)

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  5. io l'ho finito questa mattina. Sono ancora molto frastornata...

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