mercoledì 20 aprile 2016

Recensione #121 - Le Grand Diable di Francesca Diotallevi prequel di Dentro soffia il vento

Buongiorno lettori, come state? Io forse domani - dopo 15 giorni - riprenderò possesso della mia macchina anche se probabilmente dovrò vendermi un rene per pagare il conto del meccanico.
Purtroppo in questi giorni blogger ha fatto un po' di capricci quindi se nei giorni scorsi avete visto nel blog delle immagini enormi piazzate un po' a caso nei post sappiate che è tutta colpa sua. Ora sono finalmente riuscita a sistemare e a far tornare tutto come prima.
Ma basta chiacchiere, sono qui per lasciarvi una nuova recensione, quella di Le Grand Diable di Francesca Diotallevi - che ringrazio per la copia - edito da Neri Pozza, 37 pagine.

Trama: Con questo racconto Francesca Diotallevi conduce il lettore nel mondo del suo romanzo Dentro soffia il vento.
In Valle d’Aosta, alla vigilia della Prima guerra mondiale, Fiamma vive appartata in un capanno tra i boschi e la comunità di Saint Rhémy, dove tutti la considerano una sorta di strega. Tutti, tranne il giovane Raphaël Rosset, che sente crescere per quella ragazza solitaria e dai capelli rossi un’irresistibile attrazione. Yann, suo fratello, tenta in tutti i modi di proteggerlo da quello che appare, ai suoi occhi, come un vero e proprio sortilegio e di salvaguardarlo dall’ira del padre. Partiti per una battuta di caccia guidata dal padre, in quei boschi che tutti ritengono abitati da streghe, i giovani fratelli scopriranno però di non essere così diversi...


5 maggio, segnatevi questa data. Uscirà, con la prestigiosissima casa editrice Neri Pozza, Dentro soffia il vento il nuovissimo romanzo di Francesca Diotallevi con cui qualche mese fa ha vinto proprio il premio Neri Pozza giovani. Chi mi segue da tempo sa quanto io adori questa scrittrice che con il suo stile mi ha rubato il cuore dalla prima volta in cui, con fare titubante ma con altissime aspettative visto le meraviglie sentite, presi in mano il suo primissimo romanzo Le stanze buie di cui trovate la recensione qui; e me lo ha poi lacerato con Amedeo, je t'aime recensito qui.
Oggi Francesca ha fatto il grande salto, spiccando il volo verso quell'Olimpo in cui da sempre le dicevo sarebbe approdata.
Con Le Grande Diable ci accompagna nel suo nuovo romanzo, un prequel di pochissime pagine che ci porta, senza incertezze alcune, in quell'atmosfera che presto potremo respirare leggendo Dentro soffia il vento.
Da subito veniamo scaraventati in Val D'Aosta, in mezzo ai boschi, su quelle montagne che molti di noi sono soliti frequentare nella stagione invernale. È lì che vivono Fiamma - una ragazzina con i capelli "colore delle braci" con una madre considerata una strega - ed i fratelli Raphael - un dodicenne ribelle, poco incline al lavoro e affascinato dal richiamo del bosco e da Fiamma, quasi fosse vittima di un sortilegio - e Yann - sedicenne, fratello maggiore, con la testa sulle spalle, incapace di capire quel fratellino tanto indisciplinato -. Sono questi i personaggi che ci vengono presentati dall'autrice con la sua grande capacità narrativa e descrittiva. È proprio a Yann che in questo prequel Francesca lascia la parola; è lui che ci racconta in prima persona il suo rapporto con il fratello ma soprattutto il suo grande, immenso amore per quelle montagne che lo circondano e cui sente di appartenere.
Ho adorato da subito i protagonisti, ognuno con la loro particolarità che emerge prepotentemente anche in così poche pagine e da subito sono rimasta affascinata dall'ambientazione che l'autrice ha scelto per il proprio romanzo.
Già mi chiedo come cambieranno i personaggi, se anche nel romanzo sarà Yann il narratore, se Raphael metterà la testa a posto e poi ho voglia di conoscere tutto di Fiamma!  
Per soddisfare la mia curiosità non mi resta che attenderne ancora con più impazienza l'uscita, sapendo che non resterò delusa dalle enormissime aspettative che ne accompagneranno la lettura.

VOTO: 










Prima di salutarvi vi lascio la cover - stupenda! - e la trama di Dentro soffia il vento.

Trama: In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile.
Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino.
Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi.
Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato.
Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.
Ritornando su un tema caro alla letteratura di ogni tempo – l’amore che dissolve il rapporto tra una comunità e il suo capro espiatorio – Francesca Diotallevi costruisce un romanzo che sorprende per la maturità della scrittura e la solidità della trama, un’opera che annuncia un nuovo talento della narrativa italiana.

19 commenti:

  1. L'ambientazione di questo racconto mi ha affascinata da subito, ma voglio leggere prima Le stanze buie: finalmente me lo sono procurato e lo leggerò non appena avrò finito The danish girl, con cui purtroppo sto un po' litigando...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cavoli, mi spiace per The Danish Girl... Le stanze buie non può deluderti!

      Elimina
    2. Riguardo a The Danish girl credo che entro domani ti risponderò alle domande e metterò la recensione su Goodreads, così se ti fa piacere potrai leggere il mio parere :-*

      Elimina
    3. Lo leggerò di sicuro! Il libro se ti interessa può anche rientrare nella challenge come libro vincitore di un premio letterario! ;)

      Elimina
    4. Lo leggerò di sicuro! Il libro se ti interessa può anche rientrare nella challenge come libro vincitore di un premio letterario! ;)

      Elimina
    5. Grazie Dani! Purtroppo l'obiettivo del premio letterario l'ho già completato, accidenti a me! Pazienza, sarà per la prossima volta!

      Elimina
    6. Puoi sempre usarlo per un secondo giro! ;)

      Elimina
  2. Ciao Daniela,
    non conoscevo questa autrice ma visto l'entusiasmo con cui ne parli, corro subito a procurarmi "Le stanze buie".
    Grazie a voi blogger che arricchite le mie giornate (e impoverite il mio portafogli!!).
    un forte abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahah
      Grazie a voi che ci seguite e vi fidate ciecamente delle nostre opinioni! ;)
      Poi fammi sapere!!!

      Elimina
  3. Data segnata! La trama mi intriga moltissimo.
    Lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho sul comodino da venti giorni Le stanze buie, ma devo prima leggere i libri della Challenge ;-) (J. Coe a parte che è una necessità).
      un saluto da Lea

      Elimina
    2. Le stanze buie resta il mio preferito!!! ;)

      Elimina
  4. Segnato, segnato! Mi piace moltissimo la storia :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me ispira da morire! Poi per quanto mi riguarda Francesca è una garanzia!

      Elimina
  5. Non so perchè, ma mentre leggevo la trama mi è venuta la pelle d'oca.
    Da leggere assolutamente! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche lo stile di Francesca ti farà lo stesso effetto! ;)

      Elimina
  6. altra autrice che mi manca ma che vorrei recuperare. Le cover di questi due sono bellissime

    RispondiElimina