mercoledì 5 ottobre 2016

Recensione #152 - Flawed. Gli imperfetti di Cecelia Ahern

Buongiorno lettori, finalmente riesco a ritagliarmi qualche minuto nella frenesia quotidiana per postare questa recensione che ho pronta dalla settimana scorsa (ne ho ancora arretrate dalle ferie ma non stupitevi, pian piano arriveranno anche quelle!!!). Oggi vi parlo di un libro che ho letto seguendo l'istinto e devo dire che sono felice di andare, a volte, a sensazioni; quando mi è stato proposto da Riccardo dell'ufficio stampa della CE non ci ho pensato due volte ed ho detto sì nonostante non appartenga proprio ad uno dei miei generi preferiti, ma non disdegno i distopici e apprezzo molto l'autrice! Si tratta di  Flawed. Gli imperfetti di Cecelia Ahern edito da DeAgostini, pag. 416

Sinossi: In un futuro non molto lontano, il giudice ​Crevan conduce una spietata guerra contro l’immoralità.
È lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello, e chi invece è un “imperfetto”, un essere Fallato da marchiare a ​ ​ fuoco con una ​F sulla pelle e da allontanare dalla società civile. 
Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D’un tratto tutto ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più. Perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di aiutare il pover’uomo e quella decisione cambia la sua vita in un attimo.
Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene ​ ​ trascinata in processo davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un Fallato misterioso e affascinante: l’unico amico su cui d’ora in poi Celestine potrà contare.


Immaginate un mondo in cui oltre ai normali organi di giustizia esista un comitato, la Gilda, che controlli il comportamento dei cittadini ed abbia il potere di intervenire quando commettono degli errori non punibili dalla legge.
Istituita in origine dal governo come temporaneo strumento di inchiesta sul crimine, è diventata una struttura permanente con il compito di inquisire gli individui accusati di essere imperfetti, Fallati. I Fallati sono cittadini che hanno commesso violazioni etiche o morali nei confronti della società.
Immaginate che tutti i Fallati  siano identificati con una F rossa marchiata a fuoco in una parte del corpo diversa a seconda dell’errore commesso.
La tempia, in caso di decisione sbagliata.
La lingua, in caso di menzogna.
Il palmo della mano destra, in caso di furto ai danni della società.
Il petto, all'altezza del cuore, in caso di slealtà nei confronti della Gilda.
La pianta del piede destro, in caso di deviazione dalle regole imposte dalla società.
Immaginate che questi fallati debbano portare un segno al braccio che li faccia riconoscere, che debbano sottostare a regole di comportamento differenti rispetto ai perfetti, che abbiano posti a sedere sugli autobus a loro destinati, che abbiano un coprifuoco, che non possano riunirsi in gruppi numerosi ma che ogni due fallati debbano necessariamente esserci dei perfetti che li dividano, che non possano viaggiare perché il loro passaporto viene automaticamente ritirato. Immaginate che tutto questo sia normale, a insindacabile giudizio della Gilda e che chiunque si ribelli possa essere punito con un marchio indelebile. Beh sicuramente sarebbe spaventoso se questo accadesse. E l’autrice, anche se nella fantasia di un romanzo, lo fa accadere.
Protagonista della storia è Celestine, diciassette anni, sostenitrice assoluta delle idee della Gilda, ragazza di Art, figlio del giudice Crevan – massimo esponente della Gilda – e da sempre convinta che i fallati siano da punire per evitare che altri si ritengano legittimati ad imitarli. La sua storia d’amore va a gonfie vele, ed anche i rapporti con il padre del fidanzato sono ottimi, per lei il giudice Crevan è una persona di famiglia, ligio nel lavoro ed amorevole nella vita di tutti i giorni; un’ammirazione reciproca ed incondizionata. Tutto questo finchè il mondo dei fallati resta un mondo a parte. 
Quando la famiglia che abita di fronte a loro, durante il giorno della Festa della Terra, riceve la visita dei Segnalatori, proprio mentre Celestine e la sua famiglia sono in attesa che si uniscano a loro per il pranzo dei festeggiamenti, tutto cambia.
La signora Tinder viene portata via di fronte agli occhi increduli del vicinato; è sempre stata una donna rispettabile e attenta alle regole fino a quel momento. Da quel momento infatti tutto cambia.
Assistere alla scena turba molto Celestine e la sua famiglia. Fino a quel momento nessuno della loro cerchia di amicizie era mai stato marchiato, nessuno aveva mai dovuto fare i conti così da vicino con le decisioni della Gilda.
Nella ragazza inizia ad instillarsi il tarlo del dubbio. La Gilda opera veramente secondo giustizia? Come si vive da fallati? Come farà la signora Tinder, maestra di musica, a condurre una vita normale con la sua famiglia una volta che risulterà marchiata? È a questo punto che vediamo un cambiamento in Celestine. Lei, da sempre così sicura e sostenitrice dell’operato delle istituzioni inizia a vacillare ed inizia a vedere i fallati come persone; inizia ad analizzare il proprio comportamento e quello della gente che la circonda con occhi diversi.
E quando i sentimenti prendono il posto della ragione tutto prende una piega nuova.
Celestine fa l’errore – secondo le regole – di aiutare un fallato su un autobus; il suo gesto è visto e denunciato da moltissime persone. La ragazza che fino al giorno prima era ritenuta perfetta ora non lo è più e dovrà essere processata per constatare il suo essere fallata.
È in questo modo che Celestine, così vicina al giudice Crevan diventa una pedina. All’interno della Gilda qualcosa si sta smuovendo, qualcuno ha iniziato a credere che il giudice utilizzi quell’organo per farsi giustizia da solo o per aiutare chi gli è vicino. E Celestine si ritrova sola, con tutti contro, capro espiatorio di una situazione che le è sfuggita di mano. Da perfetta a Fallata. Da amata ad allontanata.
L’autrice è molto brava a creare un mondo così particolare, tanto particolare da risultare fin troppo credibile e spaventoso. Talmente spaventoso da far emergere in me le emozioni più disparate. Ho provato stima verso Celestine ed il suo gesto umano; ho provato rabbia, una rabbia inimmaginabile, verso un sistema corrotto e non trasparente; ho provato dolore sia fisico che emotivo – tanto da sciogliermi in lacrime come una bambina –  assistendo alla marchiatura di Celestine, al suo smarrimento, alla sua forza; ho provato sbigottimento assistendo all’atteggiamento di chi avrebbe dovuto dimostrarle affetto e non lo ha fatto; ho provato un sentimento di rivalsa assistendo al suo lento ma inesorabile ritorno alla vita.
I personaggi sono perfetti, l’ambientazione è perfetta, la storia regge e mai, neanche una volta durante la lettura, ho avuto la sensazione che fosse tutta un’opera di fantasia tanto l’autrice è stata brava a rendere ogni dettaglio relistico e possibile. 
Ho letto avidamente, abbandonando la lettura il meno possibile, una lettura che mi ha totalmente conquistato.
Uno young adult distopico da cui non emerge assolutamente una semplificazione dello stile o della trama, ma che risulta essere adatto ad ogni età, anche per chi, come me, legge pochissimo questo tipo di libri.
Un esperimento riuscito quello dell’autrice, conosciuta normalmente per i suoi lavori un po' più romance, che ha saputo mettersi alla prova con un genere nuovo, dimostrando ancora una volta di essere una bravissima narratrice ed anche una grande inventrice di storie. Adoro quando una scrittrice evolve senza paura, quando nonostante sia famossissima prova a buttarsi in qualcosa di nuovo, senza avere il timore che i suoi lettori affezionati le voltino le spalle; è un po' la stessa cosa che ha fatto Sophie Kinsella lanciandosi nella scrittura di Dov’è finita Haudrey - che avevo adorato e recensito qui - ed anche lei lo aveva fatto secondo me con un ottimo risultato.
Insomma Flawed. Gli imperfetti è un libro che consiglio senza riserve!!!
Ora però, visto che il finale è super aperto, io vorrei il seguito! Subito! 

 VOTO: 



8 commenti:

  1. Un libro che fa male, ma bellissimo. <3
    VOGLIAMO IL SEGUITOOOOO!!!!

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  2. Uh, non mi aspettavo questo entusiasmo!
    Il distopico è un genere che mi ha stancato in fretta, la Ahern non mi piace troppo, quindi non so... Se mi capita! :))

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    1. Ahahaha neanche io in realtà ma mi ha preso troppo! Di distopico ne ho letti pochi quindi ancora non sono satura ahahahahahah ;)

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  3. l'ho letto anche io e come te ho trovato il tutto molto possibile, da pelle d'oca. E' stata bravissima in questo, come anche il fatto di cambiare. Anche io aspetto il seguito!

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  4. Vedo che è piaciuto tanto anche a te ihii è veramente un bel libro e mi unisco al coro...speriamo che il secondo esca presto ^_^

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