mercoledì 30 novembre 2016

Recensione #160 - Ritorno a Riverton Manor di Kate Morton

Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui.  Super settimana questa, carica di post! Sono molto felice di essere riuscita a riprendere le redini del blog. Ultimamente sto riuscendo a stare dietro alle letture e di conseguenza alle recensioni, in più tantissime idee bollono in pentola e si stanno concretizzando quindi non perdete di vista il blog!!!
Come state? Il Natale si avvicina; siete già in modalità festaiola o, come me, aspetterete il week end dell'Immacolata? In quel caso manca comunque pochissimo!!!
Oggi ritorno con una recensione, quella di un libro che è stato protagonista del gruppo di lettura qui sul blog e che ho adorato. Si tratta di Ritorno a Riverton Manor di Kate Morton edito da Sonzogno, pag. 528.

Sinossi: Inghilterra 1924. È la festa di inaugurazione della sontuosa dimora degli Hartford, e il fragore di uno sparo si confonde con i botti dei fuochi d'artificio che illuminano il cielo. Il poeta Robert Hunter giace senza vita nei pressi del laghetto della tenuta, con la pistola ancora fumante in mano. È suicidio? Di sicuro è uno scandalo che scuote fin dalle fondamenta l'aristocratica casata, perché le uniche testimoni del fatto sono le sorelle Hannah ed Emmeline Hartford. Che da allora non si parleranno mai più. Inverno 1999. Sono passati più di settant'anni da quella notte, e la quasi centenaria Grace Bradley, nella casa di riposo in cui trascorre i suoi ultimi giorni, è convinta di essersi lasciata per sempre alle spalle i fantasmi del passato e i tristi ricordi. Ma una giovane regista americana, che vuole realizzare un film sulle sorelle Hartford e su quel misterioso suicidio, chiede la sua consulenza. Grace, infatti, oltre che testimone di tempi ormai remoti, è stata anche direttamente coinvolta nella vita della famiglia: cameriera personale di Hannah, fin da bambina aveva servito come domestica a Riverton Manor. Dapprima riluttante, accetta poi di collaborare e comincia a rievocare le vicende dei giovani Hartford, destinati a un'esistenza tanto fulgida quanto breve: il promettente David, partito giovanissimo per il fronte e mai più tornato; la sensuale e intelligente Hannah; la gaia e capricciosa Emmeline; e soprattutto l'enigmatico Robert Hunter, del quale entrambe le sorelle erano innamorate...

Quando si dice che la Morton è una garanzia non ci si sbaglia, di conseguenza non si sbaglia leggendo i suoi libri che ritengo delle perle inestimabili!
Ritorno a Riverton Manor è il libro d’esordio di questa scrittrice ma nessuno lo direbbe mai, se non ne fosse a conoscenza.
Uno stile meraviglioso, ricercato, ricco di particolari; una narrazione che scorre impetuosa senza mai lasciare al lettore la possibilità di incorrere in momenti di noia o di disattenzione; moltissimi personaggi caratterizzati nel dettaglio, con i loro pregi ed i loro difetti e in ultimo ma non in base all’importanza un’ambientazione da mozzare il fiato, degna dei più importanti classici della letteratura di tutti i tempi. Questo libro è tutto questo ed anche molto di più.

Con una maestria da scrittrice navigata la Morton riesce a portarci subito indietro nel tempo insieme a Grace, la narratrice ultra novantenne di questa storia; lei è ormai vicina alla fine della sua vita e sente il bisogno di liberarsi dei suoi segreti prima che sia troppo tardi. Soprattutto da quando Ursula, una regista, la contatta perché sta per realizzare un film che riporterà in vita i suoi fantasmi del passato.
Da ragazzina infatti, all’età di quattordici anni, Grace arrivò a Riverton Manor per lavorare come domestica. Trascorse lì moltissimi anni, poi si trasferì a Londra come domestica personale di una delle figlie di Frederick Hartford, e infine ritornò a Riverton dove si ritrovò ad essere testimone di un tremendo avvenimento: il suicidio del poeta Robert Hunter, un episodio che cambiò per sempre gli equilibri di una famiglia già allo sbando.
Due sorelle - Hannah ed Emmeline – furono testimoni insieme a Grace di quella tremenda disgrazia e niente fu più come prima. Sin dalle prime righe del romanzo Grace ci fa intendere di essere portatrice di un segreto e ci prende per mano per accompagnarci a scoprirlo; un viaggio nel tempo meraviglioso, che attraverso i suoi ricordi ci fa rivivere lo sfarzo dei party dell’aristocrazia londinese degli anni Venti; ci fa visitare le stanze della servitù, con le luci soffuse, le parole sussurrate, le pietanze sul fuoco; ci fa diventare testimoni di amori, amicizie, matrimoni, segreti, decessi. In tutto lo scorrere del romanzo ci si sente protagonisti e mai spettatori delle vicende che ci vengono narrate.
Moltissimi i personaggi – principali e non – che riescono a far breccia nel cuore del lettore, moltissimi quelli che ci si ritroverà ad amare o a disprezzare; nessuno potrà comunque essere considerato una macchietta, un personaggio inserito per allungare il brodo anzi, ognuno avrà uno scopo, una personalità, un passato ed un futuro. Ovviamente le protagoniste indiscusse sono le sorelle Hartford ed il loro amore per lo stesso uomo, due sorelle apparentemente diversissime ma ognuna con il bisogno estremo di trovare un rifugio contro l’insoddisfazione; ma come rimanere indifferenti di fronte ad Alfred? Un domestico della tenuta che si arruola in guerra per cercare una svolta nella vita e che trova invece un baratro - in cui cade - che cambia radicalmente il suo modo di essere e di vivere la vita. Come rimanere indifferenti verso Ursula e la sua dolcezza nei confronti di Grace? Come non attendere impazientemente il ritorno di Marcus, nipote di Grace, cui lei registra cassette rivelandogli tutti i suoi segreti?
Un’autrice dalle mille risorse la Morton, che anche in questo suo primo lavoro non manca di finire la sua storia col botto, regalandoci un colpo di scena da urlo che ribalterà ogni possibile aspettativa!

Un’unica cosa non riesco proprio a mandare giù: un fatto riguardante la vita di Grace che ci viene rivelato ma che resta un po’ in sospeso, che avrei voluto fosse maggiormente approfondito o reso più essenziale nella storia. Per il resto promozione assoluta e la voglia di leggere tutto di questa autrice!!!

 VOTO: 












martedì 29 novembre 2016

If I say... #2 - Cappello



Buongiorno carissimi e buon martedì! Eccomi di ritorno con una nuova puntata della rubrica If I say, la rubrica in collaborazione con Baba Desperate Bookswife Vi ringraziamo per il grandissimo riscontro avuto con questa rubrica; siamo veramente felici che vi sia piaciuta.

Nella prima puntata vi abbiamo chiesto di votare la parola con cui ci saremmo misurate oggi. Le parole erano Neve e Cappello che se la sono giocata fino all’ultimo giorno; l’ha spuntata Cappello con 7 voti, rispetto ai 6 voti ottenuti da Neve.

LA PAROLA DEL GIORNO: CAPPELLO

Pensando a questa parola la mia associazione è stata immediata e diretta a due libri in particolare.
La prima è un’associazione puramente legata alla cover di un libro che ho amato molto quest’anno - una vera rivelazione - che forse, proprio a causa della cover, non avrei preso in considerazione se l’autrice non me lo avesse proposto. Si tratta di Sarò come mi vuoi di Greta Simeone edito da Corbaccio. Ho adorato Gina, la protagonista del libro, e ne ho adorato la storia, ma la cover con il cappellone mi faceva pensare troppo a uno di quei libretti rosa che proprio non fanno per me. Invece leggetelo, nonostante la signora con il cappello!!!! ;)
Recensione qui.



La seconda associazione è invece legata all’abitudine di Angelica, la protagonista del libro Non aspettare la notte di Valentina D’Urbano edito da Longanesi, di utilizzare un cappello a tesa larga per coprire i segni di un grave incidente accadutole da bambina. Quel cappello è il suo rifugio dagli occhi indiscreti della gente, la sua coperta di Linus, un elemento che poteva risultare unicamente un dettaglio ma che invece l’autrice ha saputo valorizzare tanto da renderlo una particolarità.
Recensione qui.

FOTO COVER

Ecco tutto, due libri che ho amato molto e che per due motivi diversi associo a cappello!!!

Ed ora veniamo a voi…
Come la scorsa volta vi chiediamo di scegliere la parola che utilizzeremo per la prossima puntata di If I say. Avrete tempo fino a martedì 6 dicembre per scegliere tra

VIAGGIO
oppure
LEGNO


Ora correte a vedere i libri che sono venuti in mente a  Baba!!!

Come sempre aspettiamo i vostri commenti con le associazioni che vi vengono in mente per la parola cappello!!! ;)

 


lunedì 28 novembre 2016

Chiacchiere chiacchiere bla, bla, bla... #19 - Il mio primo Bookcity da addetta ai lavori. #BCM16




Buongiorno lettori, è passata ormai più di una settimana ed io sono pronta per raccontarvi il mio primo Bookcity da addetta ai lavori, in veste di blogger con il compito di presentare Rossella Boriosi ed il suo libro Nega ridi ama. Diario tragicomico di una menopausa edito da Giunti.
Tutto è cominciato qualche mese fa, con una mail di Loredana Limone che mi chiedeva se ero disponibile a presentare un autore al Bookcity in veste di blogger.
Ora, una persona saggia ci rifletterebbe almeno qualche minuto – o forse no – ma io non sono saggia e ho immediatamente risposto sì!
Nel frattempo mi dicevo: Dany tranquilla, c’è tanto tempo, è inutile pensarci adesso, hai mesi davanti, l’estate, il mare, l’inizio della scuola di tuo figlio…
Ditemi dove sono andati quei mesi perché a me sono volati eh e in un nanosecondo mi sono ritrovata alla mia “notte prima degli esami” con un’agitazione che non so raccontarvi; e sì che io di esami nella vita ne ho fatti tanti, ma questa sensazione è unica, più unica di una sudata laurea in architettura. Perché i libri sono il mio svago, il mio rifugio, e quando parlo di libri mi sento felice, sono nel mio mondo!
La sera prima si fa una cernita. Tutto pronto? Vestiti preparati, smalto alle unghie messo, accessori vari presi, figlio organizzato, marito che mi guarda attonito presente, amiche che mi messaggiano per sapere se sono pronta ancora più presenti! Non mi resta che aspettare il grande giorno.

18 novembre 2016: il grande giorno arriva, la mattinata scorre normale, seduta ad una scrivania che mi sta stretta, a svolgere un lavoro che ho sognato e sudato ma che ora mi deprime. Continuano ad arrivare i messaggini delle amiche, sempre di più, e l’ansia cresce!

Ore 14.00: esco dal lavoro, passo dai miei per mangiare qualcosa al volo, cambiarmi, sistemarmi e truccarmi; insomma, per cercare di diventare un po’ donna e scollarmi di dosso la mia aria da maschiaccio. Mia mamma mi guarda sognante, finalmente la sua figlia quasi quarantenne ha deciso di mettersi un po’ di trucco e togliersi il felpone. Non sa cosa andrò a fare, o meglio le ho detto che devo presentare una scrittrice – cosa che ha fatto in modo il suo sguardo passasse da sognante ad attonito – ma non sono scesa nei dettagli perché – udite, udite – mi vergogno! I miei genitori non sanno che ho un blog – in realtà non lo sanno neanche molte delle persone che mi conoscono nella vita reale – sanno solo che mi arrivano a casa loro tantissimi libri e che me li mandano perché io li leggo e ne parlo su internet. Quindi dicevo… mi vesto, mi trucco e mi metto in macchina ovviamente sotto la pioggia – mai mio BookCity fu all’asciutto! – con largo anticipo, come mio solito.

Ore 16.00: arrivo all’Osteria dell’Utopia in via Vallazze a Milano, un luogo che non conoscevo – mea culpa - e che mi ha subito conquistata. Un po’ osteria, un po’ libreria, se cliccate qui potrete sbirciare il loro sito internet. Rosella Boriosi – autrice del libro che presenterò, Nega Ridi Ama. Diario tragicomico di una menopausa edito da Giunti, recensione qui - è già arrivata, ed anche Paola Malcangio dell’associazione CLIO, organizzatrice dell’evento. Io sono emozionatissima, ho sentito Rossella per telefono e via chat ma incontrarla di persona è tutta un’altra cosa; è simpatica, dolcissima, chiacchierona… non possiamo non andare d’accordo!!! Siamo anche in tinta, senza volerlo, più intonate di così…

Ore 17.00: la presentazione inizia, la sala fortunatamente è gremita – nonostante sia un venerdì pomeriggio – e stranamente non solo di miei parenti e amici!!! Io e Rossella siamo subito in sintonia e ci viene facile e spontaneo chiacchierare del suo libro e delle nostre vite. La tensione si allenta, l’adrenalina cresce, il tempo vola e mi sento felice, appagata, conscia del fatto che niente come i libri possano farmi sentire ed essere totalmente me stessa.

Per chi volesse farsi quattro risate vi lascio qui sotto il link al video della diretta facebook! CLICCA QUI PER VIDEO

Ore 18.30: la presentazione finisce e si passa alle fotografie di rito ed al firma copie! Il libro di Rossella conquista il pubblico ed io non potrei esserne più felice.




Me ne torno a casa con la felicità nel cuore, con tre manifesti con il mio nome sopra, con il libro precedente di Rossella – L’ultima volta che ho avuto sedici anni, edito da Letture animate – e con due dediche per la mia collezione che a questo punto inizia ad essere cospicua… sono soddisfazioni, visto che anche i complimenti non sono mancati!

Un’esperienza che spero di poter ripetere perché è stato assolutamente meraviglioso.
Prima di salutarvi lasciate però che io ringrazi chi è parte della mia vita che ha voluto e potuto esserci: mio marito e mio figlio – Fabio e Jago - che sopportano e supportano la mia passione; le mie amiche di sempre – Alessandra e Federica (quest’ultima che ringrazio per le riprese in diretta!) che non mi lasciano mai sola nei momenti importanti della vita; i miei carissimi amici Valentina e Nadir con la loro piccola Beatrice – amica speciale di mio figlio – che da sempre fanno il tifo per me e mi sostengono tutte le volte che possono; una delle mie primissime follower qui sul blog – Nadia
Canova, ti adoro! – che da Torino ha preso un treno di venerdì pomeriggio per venire a Milano a conoscere me. Tutti loro erano lì, presenti, ad assistere a questa mia prima volta e non li ringrazierò mai abbastanza.
E poi devo ringraziare anche chi non c’era fisicamente ma virtualmente, chi ha assistito alla diretta facebook e chi invece l’ha rivista con calma in un orario più comodo, chi mi ha scritto prima, durante, dopo e chi mi ha chiamato! Come farei senza di voi!!!!!
Infine, ma non in ordine di importanza, ringrazio Rossella Boriosi che si è affidata a me senza remore, nonostante la mia inesperienza – perché scrivere su un blog non è come parlare ad un pubblico – ringrazio la carissima Loredana Limone – un bacio enorme ed un abbraccio speciale! Forza Loredana!!! - per avermi proposto per questo compito e l'Associazione CLIO per aver accolto questa proposta.

GRAZIE!