martedì 24 gennaio 2017

Leggendo Serialmente - Gruppo di lettura #1 - Il gioco dell'angelo: quarta tappa


Ciao a tutti!! Siamo già giunti alla quarta tappa di questo GDL seriale. Oggi cominciamo a commentare il secondo volume della quadrilogia Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafon edito da Mondadori: Il gioco dell'angelo. Prima di entrare nel vivo delle pagine lette fino ad oggi vi lascio i link relativi alle tappe precedenti ed il calendario relativo alla lettura di questo nuovo volume

L'OMBRA DEL VENTO

03 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 0 a pag. 196 (i primi 25 capitoli) - Link qui
10 gennaio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 197 a pag. 310 (vi dovrete fermare al capitolo che inizia riportando queste date: 1933-1954). Link qui
17 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commento da pag. 311 ( Parte intitolata: Nuria Monfort: Memorie di spettri 1933 - 1954) a pag. 471, ovvero fino al termine del romanzo. Link qui

IL GIOCO DELL'ANGELO
Ci comportiamo come se la quadrilogia fosse raccolta in un unico volume, quindi abbiamo appena terminato il volume uno ma senza ulteriori presentazioni iniziamo a leggere il secondo.
24 gennaio 2017 - Un libro per amico: commento da pag. 11 a pag. 138, ovvero tutto l'Atto Primo.
31 gennaio 2017 - Desperate Bookswife: commenteremo insieme il Secondo Atto, da pag. 141 a pag 336.
7 febbraio 2017 - Un libro per amico: parleremo del Terzo Atto + l'Epilogo, ovvero da pag. 339 a pag. 466.

ATTENZIONE SPOILER!!!! 

Ho preso in mano questo libro con un po’ di timore. Per me è la seconda volta e ho vaghissimi – quasi nulli direi – ricordi sulla storia ma ho chiaramente in testa che ai tempi mi convinse meno del primo volume tanto da farmi decidere di fermarmi e non andare avanti in quella che allora era una trilogia. Ora colgo l’attimo e grazie all’idea del gruppo di lettura ci riprovo, almeno completerò finalmente la serie!
Devo dire che Zafon mi ha fatto brillare gli occhi con un incipit secondo me spettacolare:
Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che , se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo a fine giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perchè a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.
Anche questa volta si parla di libri, di uno scrittore - più o meno dannato - e anche in questo caso le storie si intrecciano, i cassettini si aprono, i personaggi si incontrano in una danza immaginaria di cui Zafon è il coreografo.
Questo nuovo volume non è il seguito del libro precedente - come ci si aspetterebbe dal secondo libro di una serie - infatti si colloca temporalmente nel 1917, ben una trentina di anni prima le vicende di Daniel e Fermin.
David Martin ha 17 anni e nella vita vorrebbe fare lo scrittore. Al momento della nostra conoscenza, lui lavora come apprendista in un giornale praticamente in rovina, La Voz de la Industria ma nel tempo libero scrive racconti gialli.
La sua prima occasione gli viene offerta da don Basilio Moragas, il vicedirettore, che, su consiglio di Pedro Vidal – la firma più prestigiosa del giornale, da sempre sostenitore di David -, gli affida un racconto per la controcopertina dell’edizione domenicale promettendogli, in caso di risposta positiva del pubblico, che gli avrebbe pubblicato altre storie.
David fa centro con I misteri di Barcellona e i suoi protagonisti: Chloé Premanyer – famme fatale – e il suo amante e braccio destro Baltasar Morel.
Tutto sembra iniziare ad andare per il meglio. I racconti al pubblico piacciono molto tanto che David ottiene una scrivania al giornale e un pubblicazione alla settimana, oltre ad occuparsi dei normali articoli di cronaca nera. Tutto, dicevamo, va per il meglio, finchè David non riceve una lettera in redazione con un invito da un ammiratore - A.C. - che lo invita a mezzanotte all’Ensueno, un bordello in cui in passato i ragazzi delle famiglie bene, venivano iniziati all’arte della seduzione (chiamiamola così ahahahaha!). Quando si reca all’appuntamento si ritrova chiuso in una stanza con una donna che è la copia perfetta della sua protagonista, una donna che lo seduce e si lascia sedurre per tutta la notte. Al suo risveglio un biglietto da visita, con impresso un angelo, di un certo Andreas Corelli, editore di Parigi… E chi sarà mai?
Inutile dire che un ragazzino alle prime armi, uscito da lì, non riesca a pendare ad altro che a quella
donna meravigliosa tanto da recarsi da lei il giorno successivo ma – secondo mistero – l’Ensueno è chiuso, impolverato e mezzo diroccato; impossibile che sia successo in una notte infatti David scopre dal barista di fronte che il locale è chiuso da quindici anni, dal giorno in cui bruciò a causa di un devastante incendio in cui morirono un cliente, quattro ragazze dell’organico e una bambina.
La storia a questo punto inizia a farsi intricata. Zafon lascia a David il compito di raccontarci della sua infanzia, dell’amore per i libri, delle botte che prendeva dal padre perché consumava corrente leggendo, della madre che lo lasciò solo con il padre non appena questo tornò dalla guerra, dell’amore di David verso una libreria, la sola che frequentava da bambino: la libreria Sempere e Figli in calle Santa Ana. Ecco il primo legame con L’ombra del vento.
In questo punto sono rimasta per un po’ di tempo disorientata infatti non mi collimavano le date; David deve essere un bambino intorno al 1910 mentre il Sempere e figlio che conoscevo io erano uno già adulto e l’altro solo un bambino negli anni quaranta. Pensavo quindi di essemi rincitrullita o - peggio - che si fosse rincitrullito l'autore; poi qualcuna di voi mi ha fatto notare che probabilmente i due potessero essere il nonno e il padre di Daniel. Ancora non lo si scopre quindi attendo il momento in cui sarà chiaro!
La vita di David va avanti, al giornale scrive racconti per un anno circa fino a quando viene improvvisamente licenziato a causa di alcune lamentele. Ma il suo amico Pedro Vidal ha già la soluzione, ci sono degli editori che vogliono David e un suo romanzo. 
Fu così che, pochi mesi prima di compiere vent'anni, ricevetti e accettai un'offerta per scrivere romanzi un tanto a pagina con lo pseudonimo di Ignatius B. Samson. [...] La serie, che decisi di battezzare La città dei maledetti, sarebbe apparsa in una pubblicazione mensile in edizione rilegata con copertina a colori. In cambio avrei ricevuto più soldi di quanti avessi mai pensato si potessero guadagnare facendo qualcosa degno di rispetto.
Il contratto è firmato, la paga è quella che il ragazzo mai aveva immaginato nella vita, il suo sogno sta per avverarsi. David lascia la desolata stanza in affitto alla pensione e decide di prendere in affitto la casa che ha sempre sognato, quella che chiama “la casa della torre in Calle Flassaders” e che da sempre osserva facendo avanti e indietro dal giornale alla pensione. Anche in questo caso il mistero la fa da padrone. La casa è abbandonata da tempo e spaventosa ma David ne è rapito ed è certo che in quel luogo – soprattutto nello studio nella torre – la sua inventiva potrà esprimersi al meglio!
Decisi che la mia sarebbe stata un'esistenza di libri e di silenzio.
In questa casa David entra in un vortice che lo porta a scrivere di notte e dormire di giorno, senza mai uscire, senza mai fermarsi, assorbito dalla scrittura tanto da non rendersi conto dei suoi continui mal di testa che si accentuano in modo impressionante con  il passare del tempo.
Beve caffè, fuma sigarette e prende codeina sempre più frequemente tanto che il lettore si ritrova ad assistere ad un crollo fisico e mentale importante, tanto da rasentare la follia.
È proprio per colpa di quei mal di testa e anche di quella follia che David viene investito da un tram. È dopo questo avvenimento che parte un capitolo un po' fantasy,  e si ritrova in un vicolo - che per quanto mi riguarda è immaginario - ed incontra Corelli per la prima volta. L'uomo - che sembra più un'ombra che un uomo - gli propone di lavorare per lui, per un anno in esclusiva, pagandolo in anticipo centomila franchi. Ovviamente David rifiuta perchè  è ancora legato agli altri editori. Dopo questo capitolo, il ragazzo decide finalmente di recarsi da un medico e qui l'amara scoperta che mi lascia a bocca aperta: David ha un'escrescenza nel lobo sinistro del cervello, probabilmente un carcinoma che gli lascia pochi mesi di vita. Finalmente da questo momento David reagisce, brucia l'ennesimo capitolo de La città dei maledetti e lo comunica agli editori che gli permettono di scrivere un romanzo con la promessa di pubblicarlo a suo nome. Il ragazzo si dedica totalmente a quel progetto, non sapendo se il suo tumore gli permetterà mai di finirlo e in contemporanea si dedica a riscrivere il libro di Vidal, aiutando Cristina di cui è follemente innamorato, a rendere felice il loro benefattore. 
I due libri vedono la luce ma se quello di Vidal - La casa delle ceneri - viene osannato e pubblicato in tantissime copie, quello di David - I passi del cielo - viene snobbato e criticato a tal punto che il ragazzo decide di chiedere a Sempere come fare a salvarne una copia. Torniamo così al Cimitero dei libri dimenticati dove ritroviamo un Isaac di mezza età  che fa strada al nostro protagonista e gli elenca le regole. David lascia il suo libro e - come da regolamento - ne prende un altro Lux Aeterna di D.M., il cui titolo è anche quello della prossima parte del libro! Lasciato il cimitero, dopo essere tornato a casa, David trova un altro biglietto di Corelli che gli comunica che è in città e vorrebbe incontrarlo venerdì 13 luglio, lo stesso giorno in cui Vidal e Cristina si sposeranno al monastero di Predalbes. Dopo aver maledetto i due sposi, David è quasi sul punto di spararsi con la vecchia pistola
del padre. In realtà il capitolo finisce non facendo capire al lettore se si sia sparato davvero o se invece si fermi in tempo. Fatto sta che il capitolo successivo si reca all'appuntamento con Corelli dove l'uomo torna all'attacco con la proposta di lavorare per lui, ma questa volta è più preciso, David dovrà creare per lui una nuova religione. Il ragazzo gli parla del tumore, gli dice che anche volendo non potrebbe aiutarlo perchè probabilmente non arriverebbe a concludere il lavoro. Dopo aver parlato con Corelli David è stanco quindi si ferma lì a dormire. Proprio durante la notte sembra che magicamente il ragazzo guarisca e il tumore sparisca (mah per me potrebbe essere tutto successo nell'aldilà). David si sveglia per una volta senza mal di testa e senza fischi alle orecchie, cosa che non succedeva da tantissimo tempo. Finisce così questa parte che ci lascia con tantissimi interrogativi:
  • David è morto e Corelli fa solamente parte dei suoi sogni?
  • Lux Aeterna che ruolo avrà nel seguito?
  • Perchè Cristina sposa Vidal nonostante abbia passato una notte d'amore con David?
  • Cosa succederà a Vidal e Cristina dopo che David li ha maledetti al matrimonio?
  • Sempere padre e figlio sono nonno e padre di Daniel del libro precedente?
  • Chi è Andreas Corelli? È veramente un uomo o è solo un frutto della fantasia contorta dal tumore di David?
  • Vidal è veramente un benefattore per David o sta agendo con una doppia faccia?
  • Gli unici collegamenti con il libro precedente saranno la libreria dei Semepere e Il cimitero dei libri dimenticati o ne troveremo altre?
Insomma moltissima carne ancora da mettere al fuoco e una grande confusione tra ciò che è sogno e ciò che invece è realtà. Quello che mi ha colpito nuovamente di questo autore è di come in poche pagine sia capace di creare libri nel libro senza mai far perdere l'attenzione al lettore, lasciarlo continuamente a bocca aperta. Anche in questo libro Zafon va subito al sodo, e immerge immediatamente il lettore nell’atmosfera cupa della storia data dalle ambientazioni: il giornale, la stanza in cui David Martin abita, i libri che il protagonista scrive, la donna misteriosa che lo ha sedotto nel locale in realtà abbandonato, la casa con la torre, la casa di Corelli in fianco ad un Parc Guell abbandonato, i vicoli bui di Barcellona. Tutto questo ha giocato un ruolo positivo sul mio primo pensiero riguardo a questa parte del libro, perché ero portata a voler sapere, a voler capire! Chissà come si evolverà il tutto... 
Ora lascio la parola a voi, ai vostri commenti e alle vostre opinioni!
Vi ricordo che la prossima tappa sarà il 31 gennaio sul blog Desperate Bookswife.
Prima di salutarvi vi lascio l'intero calendario delle prossime tappe relative anche ai libri successivi.

22 commenti:

  1. Buongiorno Daniela! Devo ammettere che anche questo secondo volume mi sta intrigando molto, anche se credo che sia una storia più "paranormale" dell'Ombra del vento. Infatti secondo me Corelli potrebbe essere il diavolo e David aver inconsapevolmente stretto un patto con lui... a questo mi fa pensare anche la cornice vuota che David vede nella casa, come se fosse destinata a contenere la sua anima... dite che sono un po' troppo visionaria? Per quanto riguarda i Sempere, anche io mi sono posta la stessa domanda per quanto riguarda le date, ma non avevo pensato che potessero essere il nonno e il padre di Daniel, brave ragazze! Riguardo a Cristina posso dire che non la sopporto tanto? Come tutti i personaggi femminili creati da Zafon finora, mi viene da dire... va beh fanciulle, ho già sproloquiato abbastanza, andiamo avanti con la lettura!

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    1. Non sei affatto visionaria, credo sia il libro a portarci a pensare cose strane. Se pensi che io invece sono convinta che David si sia sparato davvero e noi stiamo assistendo a fatti che accadono nell'aldilà... Ahahahahahah
      Cristina la trovo la peggiore delle donne create da Zafon fino ad ora, perché mi sembra un'opportunità! Ma in generale in questo libro non sto particolarmente amando i personaggi, seppur perfetti per la storia!
      Per quanto riguarda i Sempere mi aspetto che il futuro papà di Daniel tra poco metta su famiglia altrimenti le date non collimano comunque... Attendo! ;)

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    2. Ciao Nadia!! Siiii anche secondo me è il Diavolo e anche a me i personaggi femminili presentati da Zafon non mi convincono, Cristina non mi è per nulla simpatica :-)

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    3. Che bello Baba, siamo d'accordo su tutto ;-)

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    4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Escludendo il nostro Daniel credo tu abbia confuso i nomi dei personaggi nel post... a parte questo sono parecchio infuriata.

    Non solo non mi sta piacendo ma picchierei anche il traduttore, perchè voglio credere che l'errore sia suo e non di Zafon in persona.

    Il registro, dannazione! E' irritante sentir dare del Lei durante i dialoghi. Si usa il VOI, il VOI!!!!!! Non ci credo che nei primi anni del 900 si usava il Lei, non lo accetto.

    E questo mi sta rallentando parecchio. Trovo irritante questa formalità che non è un registro di rispetto. Lo detesto!

    E sono quasi tentata di abbandonarlo fin quando non mi convinco diversamente. La storia è noiosa, rispetto al L'ombra del vento. Rivoglio il mio Daniel!!!!

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    1. Sulla questione del voi sono d'accordo con te anche se questo non sta inficiando così tanto la mia lettura come invece sta accadendo a te. Per quanto riguarda la storia è assolutamente diversa, amo meno i personaggi ma non la sto trovando noiosa... Ovviamente questi sono punti di vista!!! ;)

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  3. Salve a tutte le partecipanti. Partendo dal fatto che rivorrei i miei personaggi preferiti...proseguiamo. Come ha scritto Nadia le donne che ci presenta l'autore non mi piacciono nemmeno in questo libro:Cristina la prenderei a sberle, si può? Anche David in effetti non ha tutta la mia stima: è cocciuto, ostinato, permaloso. La storia è intrigante, un po' più horror e paranormale rispetto all'ombra del vento, ma per il momento sembra valida, anche se meno ricca rispetto alla prima. Mi rendo conto che sia inutile continuare a fare paragoni, sopratutto perchè questo non è un seguito, ma proprio non ci riesco, ho amato troppo il precedente. Non metto in discussione lo stile, quello c'è e si legge. Diciamo che Don Pedro mi ha deluso, Cristina su tutti i fronti, però ci sono i due Sempere che tengono alto il morale, ecco, quando MArtin entra in libreria, mi si allarga il cuore. Che dite, andiamo avanti? Sono quasi certa che l'autore ci svelerà delle belle sorprese!

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    1. Hai ragione sister, fare i paragoni viene naturale ma credo che dovremo farcene una ragione... Spero solo che non diventi più fantasy di così! ;)

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  4. Ciao a tutte!!
    Quanto mi piace poter parlare liberamente con voi di questo libro senza paura di spoilerare....
    Sinceramente questo libro mi piace molto meno rispetto a L'ombra del vento, lo sento meno nelle più corde, più fantasy...soprattutto perché secondo me Corelli è il diavolo!!
    I personaggi di questo libro mi stanno tutti antipatici!
    Cristina è odiosa e saccente!
    Don Pedro è un doppio giochista, perché non posso credere che non si sia mai accorto che Martin gli ha riscritto tutto il libro, secondo me lo ha fatto solo ed esclusivamente per suo interesse personale, perché lui non è capace di SCRIVERE!! E poi si professa tanto amico di Martin e sapendo che è innamorato di Cristina, le chiede comunque di sposarlo?? Mah....
    L'unico personaggio che mi è realmente piaciuto tanto è il padre di Cristina!!!
    Sinceramente non mi convince molto neanche Corelli...ma staremo a vedere....

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    1. Vedo che anche questa volta siamo più o meno tutte sulla stessa lunghezza d'onda! Hai ragione, è bellissimo potersi confrontare liberamente!!!

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  5. Concordo con voi nell'affermare che L'ombra del vento era decisamente migliore di questo libro. Personalmente questo genere troppo "estremo" di Zafon non mi piace molto, ok le atmosfere gotiche ma per i miei gusti qui si esagera!
    Il protagonista, David, non mi ha suscitato la stessa empatia di Daniel, anche se l'autore sembra aver infierito su di lui più che poteva: come se non bastasse aver visto il padre morire tra le sue braccia ed essere stato costretto a vivere di stenti, scopre anche di avere un tumore al cervello incurabile... mamma mia!
    Il personaggio di Don Pedro è odioso, mi ha infastidita tantissimo che David abbia praticamente scritto il uso libro senza prendersi alcun onore, possibile che Vidal non si sia accorto che quanto pubblicato non sia uscito dalla sua penna?!
    Anche Cristina bocciatissima, sa quali sono i sentimenti di David per lei, lo usa solo per il suo tornaconto e poi sposa pure Vidal (per interesse, direi).
    L'unica cosa positiva è come si intrecciano le vite di David e dei Sempere, anche se all'inizio nemmeno io riuscivo a ricollegare i diversi limiti temporali. Mi è piaciuto che sia proprio Sempere (senior) a far scoprire al ragazzo il Cimitero dei Libri Dimenticati ed è sempre bello tornare in quel luogo magico.
    Sono curiosa di andare avanti per dipanare il mistero ma sinceramente con il libro precedente la voglia era nettamente maggiore!

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    1. Confidiamo tutte nell'evolversi della storia anche se la questione nuova religione non mi fa ben sperare!

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  6. mmmh All'inizio pensavo anche io che L'ombra del vento fosse migliore. Poi, arrivata alla fine dell'atto primo, con il nuovo contratto con questo strano individuo, è diventato interessante. Sembra avere una impronta un po' "fantasy" per ora: Corelli non si capisce se sia reale o meno, ma è comunque un personaggio interessante che mi ricorda molto di più il diavolo rispetto a Carax.
    I Sempere sono importanti come nel romanzo precedente. Dopo tutto, gli fanno scoprire il Cimitero.
    Gli altri personaggi, invece... odiosi. Cristina mi ricorda Clara, bah

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    1. Adoro i Sempere!!! Anche per quanto riguarda gli altri personaggi sono d'accordo con te!

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  7. eccomi! allora, anche per me la lettura di questo primo atto è stata piuttosto altalenante, nel senso che mi ci sono buttata a capofitto, pensando di leggere un secondo "l'ombra del vento"., di cui mi sono innamorata perdutamente. Cos', ovviamente non è stato, e all'inizio l'ho trovato anche alquanto noioso..non riuscivo nemmeno ad avere empatia nei confronti dei personaggi, a cominciare da David. Andando avanti nella lettura, invece, mi sta intrigando sempre di più..ancora non è ai livelli del precedente, però mi sta coinvolgendo. I personaggi sono meno interessanti di Daniel Sempere e Julian Carax, ma anche questi sono particolari, a cominciare da Vidal, sicuramente doppiogiochista e subdolo, continundo con Cristina, figura femminile che appare per il momento negativa, fino ad arravare a Corelli, questa figura misteriosa e inquetante..chissà chi è e come fa a promettere a David di farlo guarire dalla sua malattia...un'ideuzza ce l'avrei ed è sulla stessa lunghezza d'onda delle vostre idee...
    andiamo avanti e scopriremo tante cose...spero

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    1. Andiamo avanti!!! Comunque Zafon ha una capacità narrativa enorme!

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  8. Non so bene cosa pensare di questo volume. Al punto in cui sono arrivata ora è interessante e ci sono stati vari elementi di pregio.
    È fantastico che David torni all'Ensueno e lo trovi chiuso. Dunque che era successo????? Mi ha intrigato!
    Poi David mi piace. Non lo trovo presuntuoso. E quando ho scoperto la sua storia ci sono rimasta male e l'ho sentito vicino. Mai nessuno mi ha bastonata per nessun motivo, ma ho dovuto lottare con le unghie e coi denti per finire i miei studi perché per diritto monetario avrei dovuto lasciar stare e capisco la delusione rassegnata che prova Martin.
    Cristina è insopportabile. Ha un buon padre, ma è totalmente insensibile verso David. soprattutto dopo che passa una notte con lui e si sposa più avanti con l'affascinante quanto doppiogiochista di Vidal che non è ingenuo, sa cosa prova David e non puònon sapere chi ha corretto il libro.
    Che fatalità ... Martin fallimento e lui, ricco, gran successo!
    Sono curiosa di saperne di più su Corelli! È misterioso e intrigante.

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    1. Onestamente me lo sto proprio godendo ma sono in ritardo con la seconda parte!

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  9. Daniela, eccomi qui a commentare anche questo inizio di libro! ;-) Non mi sono dimenticata eh, solo che ero presa da tante cose (sto leggendo un sacco in sto periodo!) e a momenti mi sfuggiva che oggi siamo già al 30 Gennaio!! Quindi son corsa subito qui...
    Allora devo dire che mi trovo totalmente d'accordo con te praticamente su tutto quel che hai scritto!! O.O i dubbi sono moltissimi, le coincidenze col libro precedente (per ora) sono assai poche, a parte la libreria Sempere e il Cimitero dei Libri Dimenticati e di fatti anch'io sono stata un bel po' spiazzata dal fatto che il libro sia ambientato cronologicamente prima di quello de "L'ombra del vento"!!!
    Sono rimasta totalmente affascinata dall'incipit del libro (che mi ha fatto capire subito quanto sia abile a scrivere l'autore!! ;D) e i dubbi che mi venivano in mente via via che leggevano sono assai e super intricati!! Però sono certa che si sbroglieranno via via continuando a leggere i capitoli seguenti... ;)
    Io non sono rimasta "delusa" dall'autore, sono rimasta solo stupita che per le prime 150 pagine e passa i collegamenti col libro precedente siano alquanto minimi!! O.o
    Certo è che non si può non notare una certa somiglianza del protagonista David con 2 dei protagonisti de "L'ombra del vento" a parer mio: è un bel mix tra Daniel Sempere e Julián Carax scrittore e giovane... o sto dando i numeri?? :P
    Vero è però che inizio già a farmi le mie opinioni iniziali tra i personaggi, e per ora mi sta simpatico solo il protagonista!! Per il resto non mi fido di nessuno... e quel signor Andreas Corelli non la racconta giusta secondo me, a prescindere che il povero David sia confuso dal tumore in testa!
    P.S.= se davvero gli sparisse il tumore, ne sarei decisamente contenta perché tifo per protagonista!!! ^_^ ♥
    Ed ora non mi resta che continuare a leggere avidamente i capitoli seguenti... ;-)

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  10. Ciao Dani e ciao ragazze! Arrivo in ritardo ma pronta a recuperare! Ho letto il post e i commenti qui sopra e mi trovo a concordare con l'incipit spettacolare con cui si apre questo secondo libro. E' stato un piacere ritrovarmi di nuovo tra le mura della libreria Sempere, e concordo con le altre nel dire che siano il nonno e il padre di Daniel. Corelli anche per me è il diavolo. Oppure sto elaborando una teoria ma la vado a scrivere nella seconda tappa. Cristina mi ricorda troppo Clara che ho odiato per cui mi è stata antipatica fin da subito. Inoltre credo che Vidal e Cristina abbiano collaborato a sfruttare David per scrivere il libro di Vidal. Quindi si meritano le maledizioni di David. Parlando appunto del protagonista.. trovo che abbia avuto una vita molto sfortunata con attorno persone opportunsite che lo hanno sfruttato finchè gli è stato utile e poi lo hanno abbandonato a se stesso. Tutti questi misteri un po' fantasy dal locale bruciato dove David incontra la protagonista di sua invenzione, alla malattia che improvvisamente lo abbandona, mi lasciano un po' interdetta ma sono certa che ci sia alla fine una spiegazione più che razionale. (o lo spero!) Comunque mi piace e mi ha incuriosito tantissimo! Vado avanti nella lettura per raggiungervi!ciao!

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