venerdì 31 marzo 2017

Recensione #182 - Chocolat di Joanne Harris

Buongiorno readers, eccomi nuovamente con una recensionie. Si tratta di Chocolat di Joanne Harris edito da Garzanti, pag. 338.

Sinossi: A Lansquenet, quieto villaggio al centro della Francia, la vita scorre placida. Un po' troppo placida: è una comunità chiusa, dove sono rimasti soprattutto anziani contadini e artigiani, dominata con rude benevolenza dal giovane curato Francis Reynaud. È martedì grasso - una tradizione pagana avversata dalla chiesa - quando nel villaggio arrivano Vianne Rocher e la sua giovane figlia Anouk. La donna è assai simpatica e originale, sexy e misteriosa, forse è remissaria di potenze superiori (o magari inferiori). Vianne rileva una vecchia pasticceria, ribattezzata "La Celeste Praline", che ben presto diviene - agli occhi del curato - un elemento di disordine. Anche perché Vianne non frequenta la chiesa ma inizia ad aiutare a modo suo chi si trova in difficoltà: il solitario maestro in pensione Guillaume, l'adolescente ribelle Jeannot, la cleptomane Josephine, l'eccentrica Armande. Ben presto il tranquillo villaggio diventa più disordinato, ribelle e soprattutto felice. E lo scontro tra Benpensanti e Golosi, tra le delizie terrestri offerte da Vianne e quelle celesti promesse da padre Reynaud, tra Carnevale e Quaresima, diventa inevitabile.

Vivianne è appena arrivata a Lansquenet con la figlia Anouk. I loro nomi sono inventati, sono donne in continua fuga. È martedì grasso ed il carnevale è in pieno svolgimento. La bambina resta affascinata dall’atmosfera che, in quel particolare momento, si vive in paese e prega la madre di fermarsi lì. La madre, dal canto suo, ha deciso che non darà a sua figlia l’infanzia da nomade che ha avuto lei, sempre in fuga da un ipotetico Uomo Nero; si fermeranno e cercheranno di costruirsi una vita normale.
Vianne ha un dono, c’è chi lo chiamerebbe stregoneria, chi magia, chi cartomanzia. Quello che però lei ama sottolineare è che ha il dono di percepire i desideri della gente e, invece di utilizzarlo per atti ignobili, se ne serve per capire quale tipo di cioccolato sia adatto per ogni persona che entra nella nuova Chocolaterie che decide di aprire a Lansquenet. Ed è soprattutto nella sua attività che emerge la principale magia della donna: quella di lavorare il cioccolato, plasmandolo alla forma che più preferisce, rendendolo liquido e poi ancora solido.
Mia madre preparava formule magiche e filtri, io ho sublimato tutto in un'alchimia più dolce. Non siamo mai state molto simili, io e lei. Lei sognava di levitazioni, di incontri astrali ed essenze segrete, io ho studiato attentamente ricette e menu di cui avevo fatto man bassa nei ristoranti dove non potevamo permetterci di pranzare. Lei prendeva in giro bonariamente le mie preoccupazioni materiali.
Da subito il suo arrivo in quel paese non si rivela facile: i cittadini sono molto restii a frequentare lei ed il suo negozio, soprattutto a causa dell’immediato contrasto del parroco che la vede come una nemica, una donna senza fede attaccata alle tradizioni pagane tanto da parlare di lei e della sua arte durante i suoi sermoni.
C’è solo una donna in paese che sembra esserle amica, l’anziana Armande che da sempre lotta – principalmente con la figlia, ma in realtà con tutto il paese, per non essere considerata pazza.
Questo libro mi ha da subito stupito. Non avendo mai visto il film né letto la trama – eh già, mi capita di immergermi in letture senza neanche leggere le sinossi visto che tanto, a volte mentono!!! - mi aspettavo una lettura totalmente diversa, decisamente fuori dalle mie corde, fatta di momenti romance e sdolcinati perché solo questo potevo aspettarmi dalla cover rivisitata dopo il film. In realtà non ho invece trovato nulla di tutto questo. Ho trovato un romanzo carico di leggende, di mistero, di “magia”, di cucina, di contrasti, contornato dalla vita di tutti i giorni delle persone di un paesino bigotto e legato a tradizioni ormai superate.
La Harris è una grandissima narratrice. In questo libro la narrazione è a doppia voce ed entrambi le voci sono in prima persona: da una parte Vivianne che cerca con tutte le sue forze di inserirsi in una realtà chiusa e difficile, senza però scendere a compromessi, e dall’altra il parroco Reynaud, nelle cui parti parla con un prete allettato, incapace di rispondergli – di cui solo con lo scorrere delle pagine scopriremo la storia ed i segreti -, al quale confida i suoi pensieri sulla donna e su quanto questa influenzi lo scorrere della vita, fino a quel momento tranquillo, della cittadina.
E ogni giorno che passa il suo ascendente aumenta. Questo è in parte dovuto al negozio stesso. Metà caffè, metà confiserie, spande un'aria di intimità, di confidenze. I bambini amano le forme di cioccolato e i prezzi a portata della loro paghetta. Gli adulti si divertono all'atmosfera di sottile trasgressione, di segreti sussurrati, di risentimenti ventilati. Molte famiglie hanno cominciato a ordinare una torta al cioccolato per il pranzo della domenica; li osservo mentre ritirano le scatole infiocchettate dopo la Messa.

L’astio aumenta quando un gruppo di nomadi si fermano con le loro barche sul fiume e Vivianne, memore del suo stato di vagabonda sempre in fuga, li accoglie senza riserve e cerca di convincere gli abitanti del paese a fare altrettanto.

Perché non sono in grado di vedere, mon père? Perché non riescono a vedere ciò che quella donna ci sta facendo? Demolisce il nostro spirito di comunità, il nostro fine. Gioca con quanto c'è di peggiore e di più debole nel profondo dei cuori. Si guadagna una sorta di affetto, di lealtà che io - Dio mi aiuti! - sono troppo debole da desiderare. Predica una pseudo buona volontà, la tolleranza e la pietà per i poveri reietti senza casa del fiume mentre la corruzione mette radici sempre più profonde. Il diavolo non si fa strada attraverso il male, ma attraverso la debolezza, père.
Un parroco, questo Reynaud, che a quanto pare non ha un passato totalmente pulito; da subito appare evidente che nasconda un grande segreto, qualcosa che in passato lo ha portato a macchiarsi e ad allontanarsi da Lansquenet. Un passato che aleggia per tutto lo scorrere delle pagine e di cui, pian piano, saremo messi a conoscenza.
Quello della Harris si conferma uno stile scorrevole e capace di conquistare; uno stile che piacevolmente ritrovo dopo poco tempo dall’altro suo libro letto - La classe dei misteri - tanto diverso come storia ma molto, molto simile come capacità di intrigare grazie ad una narrazione misteriosa e accattivante. Per non parlare poi della sua estrema capacità di descrizione sia dei personaggi che, soprattutto, dell’ambientazione; un’ambientazione - sia per quanto riguarda il paese tipicamente francese che per quanto riguarda la Chocolaterie - che l’autrice sa ricreare in modo nitido sia dal punto di vista descrittivo che dal punto di vista dell’atmosfera. È impossibile infatti non avere la sensazione di sentire i profumi e gli aromi che accompagnano le creazioni di Vivienne. Ed è proprio grazie alle creazioni di Vienne che conosciamo, piano piano, gli abitanti di Lansquenet e li vediamo aprirsi, giorno per giorno, ad una vita che non è poi tanto paurosa come tutti fino a quel momento hanno creduto.
E mentre il tempo scorre, in un lasso di tempo in realtà brevissimo – dal martedì grasso al giorno di Pasqua - il sacro ed il profano si intrecciano, lottano, convivono in una storia che richiama tutte le credenze pagane e le mette in discussione attraverso gli occhi del prete, le sue debolezze, il suo richiamo al peccato.
Un libro capace di portare il lettore in un mondo meraviglioso, inebriato dal profumo della cioccolata, in cui nulla è banale ed il mistero è il vero protagonista.
Ultimo dettaglio cui vorrei dare risalto è il Glossario Goloso che si trova alla fine del libro solamente leggendo il quale sono sicuramente ingrassata di almeno 5 kg! Veramente da leccarsi i baffi!
Insomma da leggere!

VOTO: 

6 commenti:

  1. Mi ha incuriosito molto la tua recensione...
    Adoro i romanzi in cui aleggia questa sorta di mistero e si parla di doni straordinari... che puntualmente vengono considerati stregonerie!
    Un bacio

    Nuovo post sul mio blog!
    Se ti va ti aspetto da me!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.it

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    1. Se ami quelle caratteristiche, questo libro non potrà deluderti! Io per anni non mi ci sono avvicinata pensando fosse una storia d'amore (a causa della locandina del film) invece mi ha proprio stupito!

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  2. ho letto questo libro alcuni anni fa e ne ho un buon ricordo. mi rivedo molto nella tua recensione. grazie per aver spolverato vecchi e piacevoli ricordi. buon weekend

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    1. Ciao Chicca! Sono contenta perché i ricordi che riemergono inaspettati credi siano i più belli! Buon weekend anche a te.

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  3. Ho visto il film ma non ho letto il libro, adesso me ne hai fatto venire voglia

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    1. Io non ho neanche visto il film ed ora ne ho un sacco voglia!

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