martedì 16 gennaio 2018

Recensione #222 - Speak. Le parole non dette di Laurie Halse Anderson

Buongiorno a tutti, come state? Secondo giorno della settimana e secondo post qui sul blog. Quasi mi faccio paura da sola!
Cosa vi propongo oggi? Una nuova recensione, quella di un libro che ho voluto per tanto tempo e che ho trovato sulla mia strada prima di Natale con tanto di DVD del film che ancora non ho visto ma che guarderò presto. Ero talmente  contenta di averlo trovato che ne ho comprate diverse copie anche da regalare per Natale. Si tratta di Speak. Le parole non dette, libro d'esordio di Laurie Halse Anderson edito da Giunti. 192 pagine. Di questa autrice avevo letto ed adorato Wintergirl. Così leggere da bucare le nuvole - recensione qui - quindi ero molto curiosa di vedere se anche questo libro mi avrebbe conquistata.

Descrizione: Melinda Sordino ha tredici anni e un segreto. L'estate prima di entrare al liceo, durante una festa, viene violentata da uno dei ragazzi più popolari della scuola. Ancora sconvolta, Melinda chiama la polizia, e nel fuggi fuggi generale non riesce a confessare la violenza subita. Quando pochi giorni dopo le amiche di Melinda scoprono che è stata lei a chiamare la polizia e a rovinare il party, non pensano a chiederle spiegazioni, ma la maltrattano e smettono addirittura di salutarla. Melinda si isola e comincia ad avere difficoltà a parlare sia a scuola che a casa. Fino a che... Vincitore di numerosi riconoscimenti letterari, "Speak" è stato tradotto in venti paesi con grande successo di critica e vendite.

Quella di Melinda è una storia dolorosa, di quelle come potrebbero essercene tante e che si spera sempre non possano accadere. Melinda ha solo tredici anni, e come tutte le tredicenni è affascinata dalle feste che sono permesse solo ai ragazzi più grandi. Melinda però ha un'amica, la sua migliore amica, Rachel, che grazie al fratello più grande permette spesso alle ragazze di frequentare party che non sarebbero destinati a loro. È in uno di questi party che tutto cambia. Prima un bacio, poi un approccio un po' più intimo, un no detto troppo a bassa voce o con troppa poca convinzione e si ritrova stesa in un prato con un ragazzo sopra di lei, che senza pensarci due volte ne abusa sessualmente. Melinda chiama la polizia, vuole raccontare tutto ma nell'agitazione del momento non confessa, la festa viene interrotta, alcuni ragazzi subiscono punizioni esemplari ma nessuno viene a sapere del suo segreto. Sanno solo che è stata lei a chiamare la polizia, lei è la spia. 
Da quel momento tutto cambia: lei è la nemica, quella da cui bisogna stare alla larga, quella da bullizzare. Neanche Rachel cerca di capire cosa l'abbia spinta a fare quella telefonata, cosa l'abbia portata a chiudersi in un mutismo preoccupante, cosa abbia fatto precipitare in picchiata i suoi voti.
Nessuno pensa a capire quale sia il problema. I genitori di Rachel litigano tra loro e vivono una vita distaccata, senza minimamente ascoltare i bisogni della propria figlia; a scuola la ragazza continua a ricevere punizioni per i suoi ritardi, per le sue parole non dette, per le sue assenze. Solo un professore sembra provare a capirla, il professore di storia dell'arte che la incita a tirare fuori il proprio dolore attraverso il disegno.
Speak è un libro che fa riflettere, su un mondo di adolescenti che spesso si ritrovano soli, a lottare contro cose molto più grandi di loro e che quando cercano - a modo loro - di chiedere aiuto si trovano davanti un muro fatto di indifferenza, poca disponibilità, superficialità.
Lo stile dell'autrice rispetto a Wintergirls e molto più lento, molto meno diretto, forse proprio per far vivere al lettore quel senso di peso e di difficoltà che Melinda, con il suo mutismo, si porta dietro. Questo però mi ha anche portato e sentirmi più distaccata rispetto a quanto non avessi fatto con la protagonista dell'altro libro. Certo, quello era veramente tosto, forte, al limite della sopportazione ma proprio per questo, secondo me, un vero capolavoro. Questo è più ponderato, più attento alle parole e, per quanto mi riguarda, bello ma meno riuscito, forse anche perchè era il primo lavoro dell'autrice.
Un libro che comunque consiglio per la capacità dell'autrice di portare l'attenzione sul mondo adolescenziale utilizzando un linguaggio adatto ai ragazzi ma adatto anche a chi, da adulto, con i ragazzi deve avere a che fare.
Ora però non vedo l'ora di guardare il DVD, soprattutto perchè Melinda è impersonata da Kristen Stewart, la mia amatissima Bella di Twilight.
Avete letto questo libro? Conoscete questa autrice che è ritenuta una delle più influenti autrici di young adult? Io ho già nella mia libreria il suo secondo romanzo - Le emozioni difettose - quindi è probabile che tra non moltissimo tempo sentirete ancora parlare di lei qui sul blog.

VOTO: 

8 commenti:

  1. Ciao! Ho preso questo libro di recente al mercatino dell'usato, mi incuriosisce abbastanza anche dopo questa tua recensione, magari sarà una delle mie prossime letture!

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  2. Ciao Dany, questo libro non l'avevo mai considerato, avevo letto Wintergirls e l'avevo apprezzato ma non da colpo di fulmine come te... ora credo che darò una possibilità anche a questo!

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    1. A me quello era piaciuto moltissimo, questo credo valga comunque una lettura! Un'autrice molto capace.

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  3. É una bella recensione anche se non penso di leggere il libro, troppo angosciante e angoscioso per me

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  4. Ma per caso c'è una continuazione?

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