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mercoledì 20 febbraio 2013

Shantaram

Ieri, dopo poco più di un mese di lettura, sono giunta al termine dell'ultimo, meraviglioso romanzo che ho letto: Shantaram di Gregory David Roberts Mi sento come se fossi tornata da un lungo viaggio e avessi lasciato in quel posto un pezzettino di me, sapete quella sensazione di limbo vacanziero che non vi permette di rientrare completamente nella vostra vita quotidiana? Ecco, è proprio questo quello che provo, ed è proprio per questo che adoro leggere.

Non ho difficoltà a dire che è sicuramente uno dei libri più belli che io abbia mai letto, che più mi resteranno nel cuore e che difficilmente dimenticherò; per la storia in se, per come è scritta e per i suoi splendidi personaggi.
Come definire questo librone di quasi 1200 pagine in poche parole? Credo sia impossibile. Ma sicuramente non bisogna farsi spaventare da quella che a prima vista appare come una mole importante.
Questo libro si può classificare come un romanzo, una biografia, un diario di viaggio, che parla di vita vera, di povertà, di avventura, di guerra, di amore, di saggezza, di dolore; è tante cose messe insieme, che creano secondo me una storia avvincente, completa, mai monotona e piena di personaggi da amare.
Tutto prende spunto dalla vita vera dello scrittore che, dopo essere stato condannato a 19 anni di carcere per rapina a mano armata, riesce a fuggire dal carcere di massima sicurezza australiano nel quale è rinchiuso e sotto falso nome si reca in India, dove vive per parecchi anni cercando di restituire un senso alla sua esistenza. In India incontra persone, vive tra i poveri di uno slum, lavora per la mafia di Bombay, viene arrestato, prende parte ad alcuni film di Bollywood, partecipa alla guerra in Afghanistan e in Pakistan, insomma, non si fa mancare proprio nulla.
Non so quale parte della storia raccontata nel libro rappresenti davvero la vita di Roberts, sicuramente - da sua stessa ammissione - i personaggi sono inventati ma si riferiscono a persone realmente incontrate durante la sua latitanza, e sicuramente alcuni avvenimenti sono stati un po' accentuati - quali in particolare non potremo mai saperlo - quello però che conta è che ogni pagina di questo libro mi ha rapito senza mai stancarmi, facendomi immaginare nei dettagli gli odori, i colori, le persone, i paesaggi. Ci sono stati momenti in cui ho davvero pensato di non aver mai letto niente che fosse scritto in modo così perfetto, con una profondità tale da lasciare a volte senza fiato. A tratti ho davvero pensato che non potesse essere tutto vero, ma poi mi sono detta che in realtà non importa, alcune parti della storia sono state raccontate con una cura così intensa dei particolari che mi è quasi sembrato di essere lì con Lin, il protagonista. E poi ci sono le persone: credo sia impossibile non amare il piccolo grande Prabaker, con il suo sorriso che "abbracciava tutto il mondo"; c'è Karla, una straniera che come Lin è in fuga da una vita difficile e come lui è affascinata da quella terra che ormai è diventata la sua casa; c'è Didier, un marsigliese amante dell'Italia che affoga i suoi ricordi nell'alcool per dimenticare i suoi trascorsi irrisolti; ci sono gli abitanti dello slum a fianco dei quali Lin vive e dai quali impara la ricchezza d'animo e la dignità; ci sono i compagni di cella indiani e le guardie; ci sono i mafiosi a cui Lin si lega per trovare sicurezza, e ci sono infine gli abitanti di Bombay, una città dalle mille sfaccettature. 
Leggendo questo libro si viene catapultati in una realtà dura che a volte si fatica anche a credere. 
E' una storia che mi ha affascinato e di cui ho trascritto molte parti che hanno toccato nel profondo il mio cuore e la mia anima!
Di seguito ne troverete alcune, ho scelto quelle che non svelano particolari della storia per non togliervi il gusto della scoperta.

"Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell'amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l'essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro. Fra le urla silenziose che mi squarciavano la mente riuscii a comprendere che nonostante i ceppi e la devastazione del mio corpo ero ancora libero: libero di odiare gli uomini che mi stavano torturando oppure di perdonarli. Non sembra granché, me ne rendo conto. Ma quando non hai altro, stretto da una catena che ti morde la carne, una libertà del genere rappresenta un universo sconfinato di possibilità. E la scelta che fai, odio o perdono, può diventare la storia della tua vita." Pag. 9

"A volte amiamo anche se ci rimane solo un filo di speranza. A volte piangiamo senza lacrime, ma con tutto il nostro essere. In fondo è tutto qui: l'amore e i suoi obblighi, il dolore e la sua verità. Non ci è concesso altro. Possiamo solo cercare di resistere fino all'alba di un nuovo giorno." Pag.431

"Presto o tardi il destino ci fa incontrare tutte le persone che possono farci capire ciò che non dovremmo mai diventare. Primo o poi incontriamo l'ubriacone, il perdigiorno, il traditore, la mente crudele, il cuore pieno d'odio. Ma naturalmente il destino trucca i dadi, perché di solito amiamo o proviamo pietà per le persone di quel genere. E' difficile disprezzare chi t'ispira pietà, o evitare chi ami." Pag. 590

"Il ricordo trafisse il mio cuore insensibile. Si dice che è impossibile tornare sui propri passi, e ovviamente è abbastanza vero. Tuttavia è vero anche il contrario. Bisogna tornare sui propri passi, ed è un'esperienza inevitabile, anche se ci si sforza di resistere con tutte le proprie forze." Pag. 718

"Il mio cuore a volte sembrava un cimitero pieno di lapidi senza nome. E ogni notte, quando rimanevo solo nel mio appartamento, quel senso di lutto e di abbandono mi toglieva il respiro. Avevo pacchi di denaro sul tavolo, e passaporti freschi di stampa grazie ai quali avrei potuto raggiungere qualsiasi luogo al mondo. Ma non sapevo dove andare: non esisteva un luogo dove potessi fuggire allo strazio per la mancanza di tutti coloro che avevo perso per sempre." Pag. 727

"All'inizio, quando amiamo veramente una persona, la nostra più grande paura è che smetta di amarci. Ciò che invece dovrebbe davvero terrorizzarci è che non smetteremo di amarla, anche quando sarà scomparsa per sempre." Pag. 788

"Per alcuni le lacrime sono  peggio delle botte. Certi uomini soffrono più per i singhiozzi che per i calci e le bastonate. Le lacrime nascono nel cuore, ma alcuni di noi negano la sua esistenza così spesso e così a lungo che quando il cuore riesce a parlarci è come se fosse trafitto non da una ma da cento pene strazianti. Sappiamo che piangere è una cosa buona e naturale. Sappiamo che non è un segno di debolezza, ma di forza. Eppure il pianto strappa una dopo l'altra le nostre radici aggrovigliate nelle profondità del sottosuolo, e alla fine ci schiantiamo come un albero divelto dal terreno." Pag. 802

"Il mantello del passato è fatto con il tessuto delle emozioni della nostra vita e cucito con i fili enigmatici del tempo. In genere non possiamo fare altro che avvolgercelo attorno alle spalle per trarne conforto, o trascinarcelo dietro mentre ci sforziamo di proseguire il nostro cammino. Ma tutto ha una causa e un senso. Ogni vita, ogni amore, ogni azione, ogni emozione e pensiero hanno una ragione e un significato. E a volte riusciamo a vederli. A volte vediamo il passato con tale chiarezza, e le parti che lo compongono ci appaiono con tale limpidezza che ogni cucitura del tempo rivela il suo scopo, il messaggio che contiene. Nella vita di ognuno di noi - poco importa che sia vissuta nell'abbondanza o nella miseria - nulla porta  più conoscenza del fallimento, e più chiarezza del dolore. E nella minuscola, prestigiosa saggezza che otteniamo, quei nemici temuti e odiati- dolore e fallimento - hanno diritto e ragione di esistere." Pag. 1095

Che dire, Roberts come scrittore sa il fatto suo. Sicuramente gli avvenimenti della vita lo hanno aiutato porgendogli su un piatto d'argento la storia perfetta, probabilmente il destino ha voluto dargli una seconda possibilità, di sicuro lui l'ha saputa cogliere al volo creando questo capolavoro.
Ringrazio le due amiche che me lo hanno consigliato con così tanto fervore da farmi decidere di inseririrlo nella mia lista dei desideri per i regali natalizi, e ringrazio il mio Babbo Natale personale per aver colto tra i miei desideri il più sperato!
Ora lo riporrò in primo piano su uno degli scaffali della mia libreria e chissà, magari in futuro lo rileggerò.
Adesso è tempo di un nuovo libro, un nuovo viaggio che spero possa essere altrettanto profondo e ricco di stimoli.

2 commenti:

  1. Mi ero persa questa recensione!!!
    È davvero difficile trascrivere l'onda anomala di emozioni che scatena questo libro...ma ce l'hai fatta Dany!! Mi ritrovo in tutto quello che hai scritto..
    È un fulmine a ciel sereno, inaspettato che brucia dentro!!!
    Grazie per avermelo consigliato! Anche per me è uno dei libri più belli in assoluto..se non il più bello!
    "Saach...aur himmat" (verità...e coraggio)

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    1. Non sai quanto sono felice che ti sia piaciuto!!!!!
      Ahahahahahaha si vede che questa è una delle mie prime recensioni...non ho messo neanche la trama del libro ahahahahahaha
      Comunque anche a distanza di 10 mesi continuo a pensare tutto quello che ho scritto e questo libro continua a mancarmi!!!
      Decisamente uno dei più bei libri letti nella vita!!!! :)))

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