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giovedì 18 aprile 2013

Quattro chiacchiere con gli autori: Sara Rattaro

Oggi questo blog compie 3 mesi; se tre mesi fa qualcuno mi avesse detto che in così poco tempo ne avrei ricavato così tante soddisfazioni non ci avrei creduto. Come festeggiare al meglio questa tappa importante? Ovviamente con un post importante!

Non molto tempo fa vi ho parlato di un libro che mi ha conquistato "Un uso qualunque di te" ed oggi vorrei farvi conoscere meglio la scrittrice di quel libro meraviglioso: Sara Rattaro, che è stata così gentile da accettare di fare quattro chiacchiere con noi.

Ciao Sara, per prima cosa mi sento di ringraziarti per la disponibilità, immagino tu sia sommersa di impegni in attesa dell'uscita del nuovo romanzo.
Come ti ho già detto ho conosciuto il tuo lavoro poco tempo fa grazie al passaparola di un'amica e ne sono subito rimasta rapita quindi sono molto orgogliosa che tu sia la prima scrittrice che il mio blog - nato da pochi mesi - abbia come ospite speciale.

Se sei d'accordo comincerei parlando un po' di te, così che i miei lettori possano conoscerti meglio.

Che tipo di studi hai fatto, che tipo di lettrice sei e come ti sei avvicinata alla scrittura? So che attualmente lavori in una multinazionale farmaceutica e che quello della scrittrice è un mestiere che ti è cresciuto dentro negli anni e che sta prendendo il sopravvento. Dico bene?
Sai che in questo momento sei l'eroina di tutti quei miei lettori - e anche della sottoscritta - che nonostante abbiano versato sudore e forze per una professione agognata hanno un sogno segreto che è quello di fare tutt'altro? Raccontaci un po' di te.
Ciao e grazie a te. È proprio vero io attualmente lavoro per una multinazionale farmaceutica grazie alla mia laurea in Biologia. Ero una di quelle ragazzine che amava scrivere ma credeva che fare la scrittrice sarebbe stato qualcosa di impossibile, quindi era meglio investire le proprie energie in qualcosa che sembrasse più concreto, la scienza. Poi però, crescendo, quella voglia di raccontare ha avuto il sopravvento e a cambiare credo sia stata proprio la voglia di essere lette perché la paura del giudizio altrui era, finalmente, svanita.

Si parla di te come un'esordiente. Scorrendo la tua attività letteraria fino ad ora troviamo un primo libro uscito nel 2009 - Sulla sedia sbagliata - un secondo libro nel 2011 - Un uso qualunque di te - e a breve - il 2 maggio prossimo - verrà pubblicato Non volare via, il tuo nuovo lavoro. Non c'è che dire, mi sembra un'ottima media per un'esordiente che oltretutto nella vita fa un'altro lavoro. Come ci si sente? 
Ci si sente bene. È un bel momento per me e me lo voglio godere per rendere omaggio al vero significato della vita. Insomma se ho diritto di arrabbiarmi quando le cose non funzionano, voglio gioire quando tutto si incastra al meglio. So che non durerà come è giusto che sia quindi per ora sorrido.

Parliamo di Non volare via, il tuo nuovo romanzo che come dicevo uscirà a breve, vorresti descriverlo e magari raccontare a chi ci sta leggendo come è nato? 
Era il Natale del 2011, qualcuno iniziava a definirmi “scrittrice” e io sentivo il grande desiderio di capire e poi dimostrare, prima a me stessa e poi agli altri, che non ero solo un caso. Così ho accettato la sfida di raccontare la storia di un uomo che si trova a dover decidere tra l’amore e la passione e la sua famiglia. Apparentemente non sembrava una storia tanto insolita finché non è arrivato Matteo che, con il suo linguaggio dei segni, mi ha spiegato tante cose che non avevo ancora compreso della sua famiglia e del suo papà.

Un titolo e una trama che già promettono grandi emozioni. Come per i romanzi precedenti tratti temi molto forti e difficili in cui però è facile per il lettore immedesimarsi e trovare un pezzettino di se. Quanto la tua vita reale condiziona la tua scrittura e le tue trame?
Parlo dei sentimenti e umanità, forse è per questo che sembrano temi forti ma in realtà, credo di raccontare una storia che possa davvero appartenere a chiunque. La mia vita reale stimola la mia scrittura attraverso l’ascolto e il confronto che, per fortuna, ho con molte persone. Non ho mai scritto storie autobiografiche ma spesso ho preso spunti proprio da quello che ho visto o sentito.

Il tuo libro precedente Un uso qualunque di te ha venduto 20.000 copie in una sola settimana ed è stato successivamente pubblicato in diversi paesi, questo ti ha dato la carica per il tuo nuovo romanzo o ti ha fatto titubare un po' per la paura di non riuscire a ripetere l'impresa?
Entrambe le cose. Come ti dicevo dover dimostrare che non ero stata solo fortunata era una esigenza fortissima per me. Ho imparato molto dalle mie esperienze precedenti. Sulla sedia sbagliata mi ha dato gioie e soddisfazioni che mai avrei creduto di provare ma soprattutto mi ha insegnato che senza un vero impegno la fortuna non arriva. Un uso qualunque mi ha fatta conoscere al pubblico e incontrare persone speciali: i miei lettori.

C'è un personaggio dei tuoi libri a cui ti sei affezionata maggiormente? Se sì perché?
Li amo tutti e credo che sia giusto così. Non prendo mai le parti e mi elevo da ogni giudizio morale perché credo che questo sia un diritto del lettore e non dello scrittore.

Stai per essere pubblicata da Garzanti, una delle più famose case editrici italiane, come vivi questo tuo repentino successo?
Con entusiasmo e gioia. Garzanti è davvero un editore straordinario e questo spiega il grande successo di tutti i suoi libri.

Quanto la tua nuova attività di scrittrice ha condizionato il tuo approccio come lettrice?
Non molto direi. Sono una lettice di romanzi forse l’unica vera differenza è che oggi, più di prima, cerco di leggere quelle storie che avrei voluto scrivere. Mi fa bene, mi fa rimanere con i piedi per terra arrivare seconda.

C'è un consiglio che ti senti di dare a chi come te sogna di intraprendere la carriera di scrittrice?
Di essere il più consapevole possibile delle proprie capacità. È una cosa molto complicata ma per fare lo scrittore bisogna avere qualcosa da dire e un modo originale di farlo. Farsi leggere e accettare le critiche e farne tesoro per migliorare. Non avere fretta e non accettare pubblicazioni a pagamento perché per quelle c’è sempre tempo.


Se i nostri lettori volessero conoscerti di persona - e magari farsi autografare la propria copia - sono previste presentazioni di promozione di Non volare via nelle librerie?
Certamente. Innanzitutto per gli amanti dei libri, sarò presente al Salone del libro di Torino. Poi consiglio di seguire la mia pagina facebook o quella dei miei libri dove posto tutte le altre date.

Un'ultima cosa, prima di salutarci, una curiosità a cui non posso non dare voce: in questo momento stai già scrivendo qualcosa di nuovo? Possiamo attenderci novità a tuo nome?
Ovviamente si. Ho accettato una nuova sfida: scrivere una storia vera, dolorosa e commuovente a cui non potevo non dare voce.

A questo punto non mi resta che salutarti ed attendere in trepidazione l’arrivo del 2 maggio per correre in libreria! Per il momento ti saluto e ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto. Ti ringrazio ancora per la tua grande disponibilità e ti aspetto nuovamente qui - se lo vorrai - per farci sapere come è andata.
Grazie
Sara


Ed ora per incuriosire ancora di più voi lettori ecco la trama ufficiale di Non volare via:

Per essere straordinari non è necessario nascere perfetti.
Matteo ama la pioggia, adora avvertire quel tocco leggero sulla pelle. È l'unico momento in cui è uguale a tutti gli altri, in cui smette di sentirsi diverso. Perché Matteo è nato sordo.
Oggi è giorno di esercizi. La logopedista gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua, insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c'è un mondo fatto soltanto di silenzio. All'improvviso la voce, gutturale, dice: «Pecché vola via?».
Un uccellino è volato via e Matteo l'ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità.
All'inizio non era stato facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento inespresso: restare uniti grazie all'amore. Ma è stato proprio l'amore a travolgere Alberto, un amore perduto e sempre rimpianto. Uno di quei segreti del passato che ti sconvolgono la vita quando meno te l'aspetti. Lo fa quando credi di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E poi ti trascina nell'impeto di inseguire i tuoi sogni.
Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio. Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che vorrebbe gridare: «Papà, non volare via».

Per chi volesse sarperne di più sul nuovo romanzo, su quelli già pubblicati e su Sara Rattaro può consultare il sito internet della Garzanti Libri , quello di Sara e le pagine facebook dei tre romanzi: Sulla sedia sbagliata, Un uso qualunque di te, Non volare via.

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