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mercoledì 10 luglio 2013

Non volare via

Ciao a tutti! Come state? Qui è arrivato l'ennesimo temporale, e se non fosse per le temperature bollenti, guardando fuori dalla finestra sembrerebbe tutto fuorché luglio.
Questo post nasce in una pausa dal lavoro. Oggi pomeriggio per rilassarmi qualche minuto da un lavoro abbastanza impegnativo che mi trascinerò fino alla fine di luglio ho ripreso in mano un libro che ho finito di leggere qualche giorno fa per rileggerne le parti - tantissime - che ho sottolineato durante la lettura.
Le emozioni sono state ancora così forti che non ho potuto resistere al richiamo di scrivere questo post, per condividere con voi i miei pensieri, anche se in realtà ho indietro alcune recensioni!!! 

Il libro di cui sto parlando è "Non volare via" l'ultima fatica di Sara Rattaro, una scrittrice meravigliosa che ritengo sappia far parlare il cuore come pochi.
Se mi seguite regolarmente sapete che ho letto anche gli altri due libri di Sara e che ho adorato ognuno di quei libri in modo viscerale. Se invece capitate qui per la prima volta potete leggere le mie impressioni  su "Sulla sedia sbagliata" e "Un uso qualunque di te" rispettivamente qui e qui. C'è anche una bellissima chiacchierata che ho fatto con l'autrice proprio alla vigilia dell'uscita di questo libro qui.

Ma passiamo a parlare delle mie impressioni sul libro. E' difficile per uno scrittore riuscire a superarsi ogni volta ma credo che in questo caso sia successo.
La trama può all'apparenza sembrare semplice ma Sara ha saputo, come ogni volta, parlare di avvenimenti comuni in modo molto delicato e personale, facendo urlare i sentimenti. 
Ecco la trama: 
Per essere straordinari non è necessario nascere perfetti.
Matteo ama la pioggia, adora avvertire quel tocco leggero sulla pelle. È l'unico momento in cui è uguale a tutti gli altri, in cui smette di sentirsi diverso. Perché Matteo è nato sordo.
Oggi è giorno di esercizi. La logopedista gli mostra un disegno con tre uccellini. Uno vola via. Quanti ne restano? La domanda è continua, insistita. Ma Matteo non risponde, la voce non esce, e nei suoi occhi profondi c'è un mondo fatto soltanto di silenzio. All'improvviso la voce, gutturale, dice: «Pecché vola via?».
Un uccellino è volato via e Matteo l'ha capito prima di tutti. Prima della mamma, Sandra. Prima della sorella, Alice. È il padre a essere volato via, perché ha deciso di fuggire dalle sue responsabilità.
All'inizio non era stato facile crescere il piccolo Matteo. Eppure tutti si erano fatti forza in nome di un comandamento inespresso: restare uniti grazie all'amore. Ma è stato proprio l'amore a travolgere Alberto, un amore perduto e sempre rimpianto. Uno di quei segreti del passato che ti sconvolgono la vita quando meno te l'aspetti. Lo fa quando credi di essere al sicuro, perché sei adulto e sai che non ti può succedere. E poi ti trascina nell'impeto di inseguire i tuoi sogni. 
Ma adesso Alberto ha una famiglia che ha bisogno di lui. Sandra, la donna che ha sacrificato tutto per il figlio. Alice, la figlia adolescente che sta diventando grande troppo in fretta. Ma soprattutto ha bisogno di lui Matteo, che vorrebbe gridare: «Papà, non volare via».


Due sono i giorni che mi ci sono voluti per leggere questo libro, milioni sono le emozioni che hanno attraversato il mio cuore mentre lo leggevo. 
Non volare via è la storia di una famiglia, una famiglia che potrebbe essere quella di ognuno di noi, con le sue imperfezioni, con i suoi errori, con il suo amore a volte perfetto ed a volte tremendamente sbagliato.
Già dall'inizio, in pochissime righe ho trovato racchiuso un mondo. Il libro comincia con le parole di Alice, perché il primo capitolo è dedicato e lei, e al suo ruotare sempre ed inevitabilmente intorno al fratello Matteo. Alice che non può permettersi di essere una ragazzina come tante perchè Matteo dipende da lei, perchè Matteo ha bisogno di abitudini continue in modo da non rimanere turbato. Ed è proprio a lui che parla nelle prime righe del romanzo: "Quando mi hanno detto che saresti arrivato, mi è preso un colpo. Non avevo nessuna voglia di avere un intruso per casa. Io, mamma e papà andavamo alla grande. Quella sera pioveva a dirotto e ogni tuono portava con sé qualcosa di spaventoso. Io avrei voluto dire a mamma che farti nascere quella notte non mi sembrava una grande idea, ma c'era troppa confusione e lei, come sempre, faceva finta che tutto andasse per il meglio. Sai come fa vero? Anche se i dolori la stavano spezzando in due, si preoccupava che io non fossi lasciata da sola e che non la sentissi urlare. 
Poi sei arrivato, e quando sono entrata nella stanza dell'ospedale ricordo che te ne stavi placidamente addormentato tra le braccia di mia mamma proprio come se fosse tua. Liberarmi di te non sarebbe stato tanto facile. Lei ti stringeva forte. Sono rimasta a guardarti finché non ha allungato la mano per invitarmi a salire sul letto. 
"Ali, questo è Matteo, tuo fratello. Sarai molto importante per lui" e mentre papà ci scattava centinaia di fotografie, io ho appoggiato la testa sul suo braccio che ti sorreggeva. Credo che sia iniziato tutto lì, come nelle migliori favole con un semplice c'era una volta..."

Ho amato Alice sin da subito - per quanto le sia stata data voce solo in un capitolo - perché la sua presenza così importante all'interno della famiglia, il suo essere così matura anche in situazioni che per chiunque sarebbero insormontabili, credo abbiano arricchito di freschezza tutta la vicenda. Il suo insistere nell'aiutare Matteo con gli esercizi, il suo volerlo trattare come un bambino uguale agli altri continuando però a proteggerlo con amore fa pensare a lei come una ragazza speciale, tanto speciale quanto il suo fratellino.  
Dopo il primo capitolo avviene la prima vera sorpresa: tutto il resto del libro, fatta eccezione per i due capitoli finali, vengono raccontati dalla voce di Alberto. Immedesimarsi in un uomo, darne voce, permettergli di guidarci attraverso i suoi più intimi pensieri è stata credo l'impresa più coraggiosa che da donna Sara Rattaro potesse fare, e credo anche l'abbia superata alla grande. Nei libri precedenti, che parlavano di donne attraverso le loro voci, sarà stato sicuramente più facile immedesimarsi. Qui, credetemi, ho avuto in molti passaggi l'impressione di ragionare come Alberto e di venire catapultata nella sua testa e nel suo cuore di uomo. Quindi un grande brava a Sara per questo che può apparire un dettaglio ma che non lo è perchè il libro prende in questo modo una piega tutta particolare. Ma forse era destino visto che chi ha letto "Un uso qualunque di te" o chi ha letto le mie impressioni sa che il libro si concludeva proprio con la voce di un uomo, Carlo, che raccontava il suo punto di vista, e questo aveva a mio avviso arricchito tutta la vicenda. 

In questo caso Alberto è un uomo che ha smarrito la strada. Nella vita le preoccupazioni possono arrivare a logorare anche quei rapporti che sembrano indistruttibili fino a far perdere la strada, o essere convinti che una strada più semplice possa portare anche ad una felicità più immediata.
E' proprio lui a raccontarci da subito il suo amore sbagliato: un amore trascinante, quello che arriva quando si è fragili, quello che può ricordare l'adolescenza con i suoi rapporti meno impegnativi, più viscerali, senza preoccupazioni. E tutto gli sfugge di mano, anche se sa che è sbagliato, anche se sa che i suoi figli e la sua famiglia hanno bisogno di lui. Tutto comincia con il suo tradimento per poi farci tornare indietro nel tempo all'improvviso, permettendoci di ripercorrere con lui tutte le sue scelte, permettendoci di arrivare a capire.  
I giorni del liceo, il suo primo incontro con Camilla, la sua prima cotta, l'abbandono, il suo diventare grande con un vuoto nel cuore e poi il suo incontro con Sandra, la donna giusta, quella che come obiettivo ha quello di formare una famiglia, il matrimonio. Percorriamo con Alberto il suo terrore per il fatto di diventare padre per la prima volta, il suo non sentirsi all'altezza, la nascita di Matteo e la scoperta della sua malattia. Giorni e giorni di visite, di terapie, di scelte difficili e la paura per il futuro, quel futuro che per un bambino sordo non può essere come quello di tutti gli altri...Già, probabilmente sarà diverso, speciale! 
La storia fa emergere un grande padre, un grande uomo. Mai in tutte le 222 pagine ho pensato a lui come una persona meschina, come un cattivo padre o un cattivo marito, nonostante tutto. Questo perché nella vita le cose accadono, anche quelle più brutte, ma la vera soluzione è affrontare tutto con amore, per amore. Sarebbe facile girarsi dall'altra parte e giudicare, è più difficile continuare a leggere e cercare di capire, così nel libro come nella vita.

Se dovessi trascrivere tutte le frasi che in questo libro ho sottolineato probabilmente questo post sarebbe pieno di spoiler, e me ne guardo bene. Sappiate che come per gli altri libri della Rattaro sarete travolti da un turbine di emozioni, sarete scaraventati all'interno dei personaggi fino quasi a prenderne le sembianze; voi diventerete il libro. 
Forse l'ho già detto, forse sembrerò ripetitiva, banale e petulante ma veramente pochi scrittori sanno farmi emozionare così!
Con il suo straordinario talento Sara sa farci immergere nella quotidianità di questa famiglia facendoci diventare parte della vita di Alberto rendendoci complici dei suoi tradimenti, facendoci provare le sue emozioni, portandoci ad adorare proprio come fa lui, i suoi figli: Matteo con la sua sordità che lo rende protetto da ciò che in famiglia sta succedendo ed Alice che da sorella maggiore diventa l'appoggio del suo fratellino speciale, rinunciando spesso alla sua vita pur di stargli vicino.

Voglio regalarvi le frasi nella parte dedicata ad Alberto che più mi hanno emozionato, quelle che anche rileggendole ora sanno darmi nuovamente un tuffo al cuore:

"Non devi imparare tutto insieme, lo imparerai con lei, basta che tu sia te stesso. Affettuoso, responsabile, ingenuo, apprensivo e normale. Sarai il suo papà e nessuno vi potrà mai dividere perché lei sceglierà sempre te. Ti cercherà in ogni uomo che incontrerà, e per questo motivo le sembrerà sempre di accontentarsi.

"Se sapessimo cosa ci aspetta, saremmo più bravi a vivere? Eviteremmo di ficcarci nei guai, di commettere errori, di dire cose di cui ci pentiremo? Forse sì. faremmo la cosa giusta, prenderemmo la decisione migliore, ma soprattutto non proveremmo quel fastidioso disagio tutte le volte che la vita ci sorprende."

"Nessuno crede che vivrà una vita normale. Facciamo grandi sogni e siamo incredibilmente ottimisti, immaginiamo figli forti e sani e disegniamo case accoglienti e serene. Tutti pensiamo che il nostro passaggio sulla terra sarà speciale e siamo pieni di aspettative sul futuro. Su cosa faremo e cose diventeremo. Poi facciamo i conti con la realtà e se riusciamo a restare in piedi è già un miracolo"

"Tutto ha un prezzo. Qualunque decisione si prenda conviene sempre valutare quanto si è disposti a pagare. La cosa migliore per noi non è detto che sia anche la più giusta. Tradiamo perché ci inonda di piacere e ci sono giorni in cui pensiamo che ne valga proprio la pena, perché la vita è troppo breve per rinunciare. In altri invece vorremmo tornare là, prima della scelta, ed essere ancora in tempo  a non deludere che amiamo."

"Ci sono dolori che si attenuano lentamente e con un po' di fortuna alcuni spariscono del tutto, mentre altri, quelli che fanno male davvero, rimangono lì sottopelle per sempre, come una cicatrice, una scheggia, una pallottola."

Prima di concludere il romanzo finalmente viene data voce a Metteo. Fino alla pagina precedente, in ogni avvenimento che arricchisce la trama mi sono chiesta cosa ne pensasse Matteo, fino a che punto avesse capito la situazione, quanto il suo essere diverso per alcuni, speciale per altri condizionasse la sua vita. Sebbene non ci parla mai, lui c'è sempre, nei pensieri dei suoi genitori, nelle azioni della sorella. Improvvisamente eccolo qui, a spiegarci il suo punto di vista, a due capitoli dalla fine, e me lo immagino come se fosse qui con me, perché in queste 200 pagine ho imparato ad amarlo proprio come se fosse figlio mio. La sua semplicità mi spiazza, le sue parole mi commuovono mentre ci spiega: "Mi piace stare sotto la pioggia. Tutti credono che sia per la mia età, perché gli adolescenti rimarrebbero a bagnarsi sotto l'acqua cercando di bere le gocce che cadono dal cielo. Per me è diverso, a me piace perché riesco a sentirla e in quel momento sono esattamente come tutti gli altri."
E infine dopo Matteo arriva Sandra, la regina, il pilastro della famiglia, la mamma che sa sempre cosa fare per il bene dei suoi figli. E' lei a tirare le somme del libro, è lei a farci tornare per l'ultima volta la pelle d'oca.
Non posso lasciarvi nessuna delle parole di Sandra perchè dovrei svelarvi troppo dell'evolversi della storia ma credete, questo libro vi trascinerà con se e vi farà provare delle sensazioni meravigliose.

Inutile dire che lo consiglio senza riserve a chiunque ami leggere, anche se magari normalmente è abituato leggere generi diversi per chè credo che questo sia un genere universale, adatto a qualsiasi età, adatto alle donne e adatto anche gli uomini! Anzi, mi piacerebbe proprio avere qualche commento da qualche maschietto per capire se, come penso, Sara sia stata in grado di immedesimarsi così tanto in un uomo da riuscire a a pensare davvero come se lo fosse.

8 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao! Benvenuto sul mio blog!
      Eh già, è proprio meraviglioso!
      :)

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  2. Ciao! Ho visto che sei approdata nel mio magico Antro Oscuro, e sono passata a fare un giretto da te.. che bell'angolino hai! :) mi sono iscritta come Lettore Fisso, seguirò con piacere i tuoi post e le tue letture ^^
    A proposito, della Rattaro ho letto solo "Un uso qualunque di te", mi era piaciuto abbastanza.. credo che darò una possibilità anche a "Non volare via".. grazie della bella recensione!

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    1. Grazie e benvenuta!!!!! :)))))))
      Anche sulla sedia sbagliata è un libro molto bello, il primo pubblicato da questa scrittrice che io amo molto!

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  3. Ho 15 anni e amo da morire questo libro veramente bello lo consiglio al 100%

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    1. Ciao, che bello leggere il parere così positivo anche di una ragazza della tua età! Ti consiglio di leggere anche gli altri 3 libri di Sara,sono sicura che li amerai!

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