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sabato 27 giugno 2015

Chi ben comincia #89 - Qualcosa di vero di Barbara Fiorio

Buongiorno lettori e buon sabato. Finalmente dopo due settimane ritorno con la rubrica Chi ben comincia, ideata dalla mia amica Alessia del blog Il profumo dei libri. Purtroppo la settimana scorsa ho avuto diversi post importanti programmati sul blog che - abbinato ai problemi di connessione - non mi hanno permesso di far solo slittare la rubrica come avrei voluto. Quindi eccoci qui nuovamente di sabato, visto che ieri è stato il turno della rubrica Ti consiglio un libro.
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Oggi ho scelto l'ìncipit del libro che ho già letto e recensito qui. Ho fatto questa scelta perchè è un libro che ha saputo entrarmi dentro e che sto consigliando a tutti; quindi se ancora non foste convinti magari l'incipit vi convincerà! Si tratta di Qualcosa di vero di Barbara Fiorio edito da Feltrinelli.
 
REGOLE:

- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti



Non è facile centrare una serratura con una chiave, non dopo una serata a base di mojito. La faccenda può anche complicarsi se non si è sicurissimi che quella sia la chiave giusta e se si possiede  solo una vaga certezza sul portone, che assomiglia in modo impressionante ai cinque o sei nella stessa via. Ma il taxi l'aveva lasciata lì davanti, per cui le probabilità che quello fosse il suo indirizzo erano alte.
Giulia respirò profondamente. Tutto girava, la sensazione di nebbia non era d'aiuto e i movimenti erano imbottiti da una lentezza ipnotizzante. Ma poteva farcela, lo dicevano le sue statistiche personali. Ce l'aveva sempre fatta, in fondo.
Finalmente la chiave ebbe pietà di lei e scivolò nella toppa. Il portone si aprì con mezzo giro e una sovrumana spinta verso l'interno, un interno reso buio dalla notte e fresco dal marmo.
Cercare l'interruttore della luce era fuori discussione. Salì le scale con calma, c'era quasi. Raggiungere il terzo piano, la porta di casa e il letto era solo questione di tempo, sempre che l'ultimo sorteggio della chiave fosse vincente.
Il qualcosa su cui inciampò alla fine delle scale non era stato calcolato, ma le fece risparmiare gli ultimi passi. Adesso era sdraiata davanti alla sua porta, il piumino che la infagottava aveva ammorbidito l'atterraggio. Si rialzò a malincuore. Non si stava male sul pavimento, nella penombra che arrivava da fuori.
Il qualcosa si mosse sullo stuoino della sua nuova vicina: sembrava una piccola camicia da notte con una bambina dentro. Troppi mojito, quella sera.
Giulia indovinò la chiave, entrò, richiuse e si gettò sul divano a faccia in giù.
"Non dovrebbero lasciare bambini sul pianerottolo di notte, ci si potrebbe far male a caderci sopra," bofonchiò al cuscino. Poi perse uin po' i sensi, quasi tutti.
Qualcuno bussò piano. Ma il rumore echeggiò come frastuono nella sua testa.
"Signora..."
Detestava che la chiamassero signora. Aveva quarant'anni, un fisico snello, non si era mai vestita bon ton e ascoltava rock. Non era una signora. 
Doveva spiegare a chiunque fosse che la innervosiva essere chiamata signora. Doveva. Le pesava alzarsi, ma era una questione di orgoglio.
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Lo so, sono andata un po' lunga con questo incipit ma non potevo fermarmi prima, dovevo assolutamente darvi la possibilità di avere un assaggio dello stile dell'autrice e del tono con cui la meravigliosa storia di questo romanzo sia raccontata. Cosa ne dite? Vi ispira? Ancora per qualche giorno i romanzi Feltrinelli sono scontati del 25% quindi perche non approfittarne?
Vi auguro buon week end e vi do appuntamento alla settimana prossima con un altro incipit.

6 commenti: