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mercoledì 5 agosto 2015

Recensione #77 - Piccola Dea di Rufi Thorpe

Buongiorno lettori, come state? Io mi sto godendo a pieno questa prima settimana di ferie! Casa, famiglia e relax! Come vi avevo anticipato questa settimana è dedicata alle recensioni delle letture finite nelle scorse settimane, di cui non sono ancora riuscita a parlarvi. Oggi è il turno di Piccola Dea di Rufi Thorpe, edito da Sonsogno - che ringrazio per la copia - 272 pagine.
Trama:  A dispetto dei luoghi comuni, il rapporto più intenso per le giovani donne non è quello con il primo amore. È quello con l'amica del cuore. Lorie Ann e Mia, in riva all'oceano della California, sdraiate al sole a scambiarsi segreti, mentre provano a schiarirsi i capelli con il succo di limone, di questa amicizia ne sanno qualcosa. Diversissime tra loro, eppure unite come sorelle, crescono complici e spensierate: non passa giorno senza che l'una sappia nell'intimo cosa nasconde il cuore dell'altra. Siamo nei festosi anni Ottanta, e all'inizio di questa loro storia, che durerà per altri vent'anni, Lorie Ann e Mia si fanno una confidenza che scotta e che impone una decisione complicata: hanno sedici anni e sono rimaste incinte. Mentre Mia è la bulla, scostante, con una famiglia sgangherata, Lorie Ann è la perfezione, quella che tutti invidiano: per la sua bellezza solare, il carattere aperto e generoso, la vita serena avvolta da una famiglia unita. Se la biologia c'entrasse col destino, e la scelta coraggiosa di Lorie Ann di non abortire, all'opposto dell'amica, dovesse venire premiata, avrebbe dovuto essere lei quella baciata dalla fortuna e dal successo. Invece, anno dopo anno, Lorrie Ann scivola in tutt'altra esistenza, e a Mia, pienamente realizzata, non resta che documentare, e interrogarsi sulle ragioni per cui la sorte abbia riservato alla sua "divina" amica un percorso tanto accidentato.

Un debutto, questo, che in America è stato acclamato come una delle rivelazioni dell'anno. 
E non hanno tutti i torti, perchè questa è una lettura che colpisce per la sua crudezza, per la sua profondità, per il tema trattato.
Per una volta il nuovo titolo dovuto al passaggio da oltreoceano a qui - seppur con un titolo che non è la traduzione di quello originale The Girls from Corona del Mar - non ha stravolto il senso del romanzo anzi, forse lo trovo ancora più azzeccato. 
Per la cover invece è stata mantenuta la versione paperback americana; una cover che adoro anche se, secondo me, non rende assolutamente l'idea del tipo di libro che andremo a leggere, come che invece faceva la copertina originaria del libro. 
Ma questi sono dettagli, quello che conta è la sostanza. 
E la sostanza è ricca. Una storia con protagonista l'amicizia, quella per cui si farebbe qualsiasi cosa, quella che muta con l'età ma che non scema mai... o almeno così parrebbe.
Come avrete capito dal titolo americano il romanzo ha come protagoniste le ragazze di Corona del Mar, due per la precisione: Lorri Ann e Mia. Amiche per la pelle fin dall'infanzia condividono i segreti, le gioie e i dolori che la vita riserva loro.
Corona del Mar non è propriamente la città del sogno americano, ma una piccola cittadina californiana affacciata sull'oceano. Tutte le famiglie protagoniste di questo romanzo ci sono finite praticamente per sbaglio e verso la fine degli anni Ottanta si ritrovano a fare i conti con la crisi del mercato immobiliare ed una disoccupazione sempre più pesante. E' in questo contesto che vivono la loro infanzia Lorri Ann - bellissima, con una famiglia perfetta, due genitori presenti e amorevoli, un futuro che le prometterà sicuramente grandi cose - e Mia - tremenda, spesso in lotta con una madre con l'interesse per l'occulto ed un crescente attaccamento al vino rosso, un padre scappato a San Francisco per fare il vendiore di auto e fare la bella vita, un patrigno che non ama particolarmente e due fratellasti che rappresentano per la ragazza la vera famiglia -.
Ma non sempre la vita è come ci si aspetta e a volte chi sembra destinato ad una vita perfetta finisce per avere - anche non per colpa sua - tutto il contrario.
Eppure non fu a me, ma a Lorrie Ann che gli uccellacci del malaugurio continuarono a fare visita, oscurando il cortile di casa, piacchiando ai vetri delle finestre con i loro becchi ammuffiti e incrostati di sangue. "Svegliati ragazzina!" urlavano. "Abbiamo dell'altro in serbo per te!".
Una tragedia dopo l'altra, una disgrazia peggiore della precedente, una serie di scelte sbagliate e la vita di Lorrie Ann si ritrova ad essere la più dura, la più devastante ed anche la più crudele.
Mia al contrario lascia quel paese che da sempre le sta tanto stretto e riesce a laurearsi, a viaggiare, a trovare un suo posto nel mondo; ma mai dimenticando la sua più grande amica, mai tirandosi indietro quando la stessa avrà bisogno del suo aiuto. E di aiuto ne avrà bisogno eccome Lorrie Ann, portata all'autodistruzione e dedita ad ogni tipo di droga. E Mia sarà lì, ogni volta, sicura di sapere come prenderla, con la cosa giusta da fare per un'amica che è come una sorella. Ma è proprio in uno di questi momenti che Mia ci fa balenare nella mente una semplice quanto vera domanda: 
Si può mai conoscere veramente qualcuno?
Per tutto il resto del romanzo me lo sono chiesto insieme a lei e non sono mai riuscita a darmi una risposta che fosse univoca e soddisfacente.
Un romanzo crudo, duro, potente, capace di sbatterci in faccia tutta la crudeltà che la vita può riservare, capace di farci sentire impotenti di fronte a tante disgrazie. Ma è anche un romanzo di speranza, di chi ce la può fare nonostante tutto, di chi crede nei valori forti dell'amicizia e della famiglia nonostante magari non abbia mai avuto un esempio in tal senso.
Uno stile completo e interessante quello di questa nuova scrittrice che ha saputo portarmi per mano in zone così buie dell'esistenza senza farmi perdere, lasciandomi la speranza che nonostante tutto si possa superare anche le situazioni più tragiche... certo non senza delle profonde e dolorosissime cicatrici.
Un romanzo che consiglio!

VOTO: 



10 commenti:

  1. Questo romanzo mi incuriosisce moltissimo!! ;)

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    1. Secondo me è una bellissima lettura! L'importante è non aspettarsi qualcosa di leggero perché non è questo il caso!

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  2. E se lo di ce la Dany io lo leggo!

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  3. Questo finisce nella lista di settembre. Che dici? Segno in agenda?

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  4. uff, anche se non è tanto il mio genere adesso mi è venuta voglia di comprarlo, per leggerlo quando sarò ispirata

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  5. Concordo con te,un bellissimo romanzo .
    Alcune parti sono straordinarie,una per tutte quella dedicata allo sfortunato bambino di Lorri Ann,in cui diventa palpabile l'abisso ormai esistente fra le due amiche.Un romanzo che ti fa riflettere e porre domande importanti.

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