Pagine

martedì 1 dicembre 2015

Recensione #97 - La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi

Buongiorno lettori! In questo primo novembre non posso non fare gli auguri alla mia sister virtuale Salvia del blog Desperate Bookswife che oggi compie gli anni!!!!! AUGURI SISTERRRRRRRRR!!!
Ed ora veniamo a noi. Riesco finalmente a dedicare qualche minuto al blog quindi ne approfitto per lasciarvi una recensione di un libro uscito da una settimana e che non vedevo l'ora di leggere. Sto parlando del libro La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, pag. 373, edito da Longanesi che ringrazio per la copia.

Trama: La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?

Donato Carrisi ha abituato i suoi lettori a letture al cardiopalma piene di colpi di scena e ricche di azione.
In questo caso l’approccio cambia, e ci regala un libro più riflessivo, in cui più che soffermarsi sul caso da scoprire ne analizza i risvolti televisivi e giornalistici.
Chi di voi non ha mai dato una sbirciata ai programmi TV come Quarto grado o Chi la visto? Chi di voi non ha pensato almeno una volta a quanto parlare di una scomparsa o di una morte sospetta in TV facesse apparire la stessa più tragica e la sua risoluzione più necessaria?
Ed è proprio in una di quelle puntate che sembra di essere catapultati leggendo questo libro, in uno di quei misteri che – purtroppo – tanto hanno accompagnato le nostre giornate negli anni passati: c’è un po’ di Yara, un po’ di Cogne, un po’ di Meredith, un po' di Sarah Scazzi, addirittura un po’ di Unabomber – ricordate quel tizio che nel nord est inseriva degli esplosivi nei cibi? – c’è un po’ di Angela Celentano… ecco forse c’è un po’ troppo di questi casi, una ribollita che all’inizio mi ha affascinato e che con il passare delle pagine mi ha un po’ infastidito e annoiato.
Detto questo il libro fila, come un treno, verso la meta.
Siamo ad Avechot, un paesino delle Alpi, una sola via che attraversa il paese. Uno di quei paesi di montagna dove tutto scorre tranquillo finchè una ragazzina di 16 anni non scompare misteriosamente senza lasciare traccia. Una marachella? Troppo seria quella ragazza, tutta casa e chiesa; impossibile che abbia commesso un colpo di testa. Niente che possa farlo pensare.
Il caso viene affidato all’agente Vogel, il vero protagonista di questo libro. Un uomo ossessionato dai media, che svolge le sue indagini pensando solo al teatrino mediatico che ne potrà far scaturire, disposto ad utilizzare mezzi leciti ed illeciti pur di raggiungere il suo scopo.
Poco ci viene detto di questo personaggio dal punto di vista personale se non che abbia la necessità di risollevare la sua immagine dopo un grave errore del passato e che, con i suoi completi eleganti ed impeccabili, viva la sua vita legato all’immagine.
La storia ci viene raccontata al contrario – espediente che nei thriller viene utilizzato sempre più spesso – facendoci capire che il caso sia ormai risolto – ma ovviamente non dicendoci come -; Vogel riappare in paese dopo un incidente d’auto che mobilita nuovamente le autorità. Assistiamo ad un suo immediato colloquio con uno psicologo - Froser - che capiamo abbia avuto un ruolo nelle indagini. Ed è proprio parlando con lui che Vogel riparte a ritroso a raccontare cosa sia accaduto nei due mesi precedenti ed è grazie al suo racconto che veniamo pian piano a conoscenza di ogni singola sfaccettatura della questione.
Analizzando in modo approfondito le dinamiche che prendono vita in un caso del genere Carrisi ci mostra l’evoluzione delle vite degli abitanti di Avechot, le reazioni che ognuno di loro ha quando si fa strada l’ipotesi di un sospetto, l’approccio differente che due genitori possono avere quando scompare una figlia, e confonde le acque per portarci a credere quello che vuole e noi ci caschiamo in pieno, sospettando a volte di uno, a volte dell’altro. Il mistero anzi i misteri, - ma non posso svelarvi di più per non fare spoiler – si risolvono a poche pagine dalla fine, in modo forse un po’ troppo frettoloso rispetto al resto del libro. Uno dei due misteri mi ha lasciato a bocca aperta e mi ha fatto pensare a Carrisi come ad un genio; per il secondo in realtà ci ero arrivata qualche pagina prima che me lo svelasse ma comunque non mi ha tolto il piacere della scoperta.
Quello che più ho adorato in questo libro è stata l'ambientazione che ho trovato assolutamente azzeccata e descritta in modo magistrale.
Diciamo che nell'insieme mi aspettavo qualcosa di più da questa lettura, che ho trovato comunque interessante nonostante non mi abbia saputo lasciare a bocca aperta come invece aveva fatto Il suggeritore che avevo recensito qui.
E voi cosa mi dite? Lo leggerete? Siete amanti di questo autore?


VOTO: 


12 commenti:

  1. Sicuramente lo leggerò, perché ho letto tutto di Carrisi e mi piace sempre. Devo dire che non mi dispiace affatto un approccio più introspettivo rispetto all'azione poliziesca, sicuramente frutto delle sue numerose ospitate a Quarto Grado. Non credo sia un caso infatti che ricordi i noti fatti di cronaca così come vengono analizzati, sviscerati ed enfatizzati in queste trasmissioni tv (che per altro io guardo!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me capita di guardare quelle trasmissioni! Forse mi aspettavo venisse comunque dedicato più spazio alla sparizione della ragazza e - sdoprattutto - alla rivelazione del finale!

      Elimina
  2. Di Carrisi ho letto "Il suggeritore" che mi era piaciuto moltissimo e mi aveva fatto stare sulle spine dalla prima all'ultima pagina (e tra queste due pagine erano trascorsi un giorno e una notte: l'ho letteralmente divorato). Questo mi ispira un po' meno, forse perché già so che troverei il protagonista insopportabile, mentre Mila Vasquez mi era piaciuta moltissimo, però se prima o poi lo trovassi scontato in ebook magari ci farò un pensiero! ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ho adorato Mila! Anzi, devo cercare di non far passare troppo tempo prima della lettura dei libri di Donato che mi mancano!

      Elimina
  3. Ne ho letti un paio di Carrisi, ma è uno di quegli autori che, purtroppo, non riesce a farsi spazio nel mio cuore e non mi fa mai venire voglia di prendere in mano un suo libro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io a questo punto devo assolutamente andare avanti con il seguito del suggeritore e capire se mi piacerà come il primo!

      Elimina
  4. Ehiiii ma grazie gioia!!!! non leggerò Carrisi, ma ti ringrazio moltissimo per il pensiero che hai avuto. ti abbraccio forte :-)

    RispondiElimina
  5. Risposte
    1. Tu che ami i Thriller non puoi farti scappare Il suggeritore!!!

      Elimina