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martedì 26 gennaio 2016

Recensione #104 - La fabbrica delle meraviglie di Sharon Cameron

Buonasera lettori, come state? Io attanagliata da questa mattina da un mal di testa che ha deciso di volermi così bene da non riuscire a stare un attimo senza di me... È solo martedì ed io già sogno il week end.
Oggi torno con una recensione, quella del libro La fabbrica delle meraviglie di Sharon Cameron edito da Mondadori, 308 pagine, primo capitolo della serie The dark unwinding di cui si sperà uscirà a breve il secondo anche qui in Italia.

Trama: In una notte di nebbia Katharine arriva in una misteriosa tenuta vittoriana con l'incarico di controllare che l'eccentrico zio George non stia dilapidando il patrimonio di famiglia. Convinta di incontrare un uomo sull'orlo della follia scopre invece che lo zio è un geniale inventore e sostenta una vivace comunità di persone straordinarie come lui, salvate dai bassifondi di Londra. Aiutato dal giovane e affascinante Lane, George realizza creazioni fantasmagoriche: pesci meccanici, bambole che suonano il pianoforte e orologi dai mille ingranaggi. Ma Katharine comprende ben presto che una trama di interessi oscuri minaccia il suo mondo pieno di meraviglie e, forse, il destino di tutta l'Inghilterra. Età di lettura: da 12 anni.

Quando decisi di prendere questo libro lo feci praticamente solo per la cover. Lo so, lo so, l'abito non fa il monaco ma questo è un mio difetto; spesso non riesco a trattenermi dall'acquistare solo per le immagini che i grafici mi propinano. In questo caso, fortunatamente, la lettura si è comunque rivelata piacevole (a volte capita, ma non avete idea di che cantonate paurose mi è capitato di prendere per colpa delle copertine! ahahah)
Questo libro è catalogato come fantasy per ragazzi e sicuramente leggendolo ci si rende conto che probabilemente lo stile di scrittura è un po' più semplice rispetto a quello che magari l'autrice avrebbe utilizzato se il suo pubblico principale fosse stato quello adulto. Nonostante questo la lettura si è rivelata positiva, un libro dallo stile non particolarmente ricercato ma ben costruito ed approfondito anche dal punto di vista storico. Un fantasy sì, ma che si fa leggere benissimo anche da chi, come me, di questo genere legge veramente poco. La storia in sè è senza particolari pretese e, in alcuni particolari ripercorre la falsariga dei grandi classici. Una ragazza diciassettenne, Katharine, che vive con la zia a seguito della perdita di entrambi i genitori; una zia ovviamente acida ed arrivista che pensa solamente al patrimonio che il suo unico figlio bamboccio erediterà dalla famiglia del suo povero marito deceduto, quando anche l'ultimo dei suoi cognati sarà morto o dichiarato incapace di intendere e volere. Siamo a Londra, nel 1852 e Katharine ha appena iniziato il suo viaggio che la porterà alla tenuta dello zio Tully per attestare appunto, così come richiesto dalla zia Alice, che lo zio, unica fonte di sostentamento per loro, è in realtà pazzo e non più capace di gestire il patrimonio di famiglia. Solo allora il piccolo Robert sarà nominato erede del patrimonio e la zia Alice tutrice di quell'erede fino al compimento della sua maggiore età. Katharine che, senza una rendita, pesa totalmente sulle finanze della "cara" zia, non può far altro che assecondare ogni sua più strana richiesta.
Quando arriva a Stranwyne Keep la realtà cui la ragazza si trova davanti è sicuramente quella di uno zio un po' fuori di testa - un po' tanto diciamocelo - ma nonostante tutto genio. Quella che Katharine immaginava come una casa di campagna modesta si rivela essere una tenuta imponente con al suo interno due borghi - Borgo di Sopra e Borgo di Sotto - entrambi costruiti dal nulla da quello zio inventore che vive nel suo mondo magico fatto di ingranaggi, abitudini e numeri. Due paesi in pratica, autosostentati dalle centrali di gas, dalle fabbriche di mattoni, dai laboratori in cui hanno trovato posto più di novecento persone tra adulti e bambini, salvati dagli orfanotrofi della zona. Di certo un lavoro esemplare, ma come riuscire a far accettare alla zia un simile dispendio?
Quello che subito spicca leggendo questo libro è l'ambientazione, descritta così minuziosamente da permettere al lettore di immaginare le gallerie sotterranee, le stanze della villa vittoriana in cui Katharine viene subito ospitata, gli spazi aperti all'interno dei borghi. Un luogo magico - ed anche a tratti inquietante - che vive con regole proprie, totalmente slegato da quelle che sono le etichette e le rigide regole della Londra di quei tempi.
La narrazione parte in modo piuttosto lento, un lento avvicinamento alla parte centrale della storia. Una lentezza che combacia con l'evoluzione del personaggio Katharine che, osservando con i propri occhi l'organizzazione dei borghi, riesce pian piano a sciogliersi, perdendo quella diffidenza iniziale che la accompagna all'inizio del romanzo. Questa lentezza, che non risulta essere assolutamente un difetto, ci permette di capire tutti i meccanismi di quella tenuta, conoscendone pian piano gli abitanti, l'organizzazione dei borghi, le gerarchie tra le persone e gli atteggiamenti di ognuno di loro. È proprio Katharine, in prima persona, a narrarci la storia ed è dai suoi occhi - prima totalmente scettici e poi, pian piano, ammirati - che scopriemo ogni singolo segreto ed ogni piccola abitudine di quel posto straordinario.
Sicuramente la personalità dello zio Tully spicca dall'inizio. Non sono in realtà così tante le sue apparizioni rispetto agli altri personaggi anzi, per tutto il libro la sua presenza appare fugace, un protagonista volutamente lasciato al margine; certo, lo conosciamo da subito per i suoi atteggiamenti particolari, per le sue manie e per la sua stravaganza, ma sono solo sprazzi rispetto all'intero libro. Quello che ci permette di averne un quadro completo sono i pensieri di Katharine, i suoi avvicinamenti allo zio, la sua capacità di capirlo al volo. Se all'inizio la ragazza ha come idea quella di ripartire il giorno successivo per tornare a quella che da sempre considera la sua casa, successivamente si dà un mese di tempo per capire la situazione e per conoscere qualcosa di sè e della sua famiglia di cui non era assolutamente a conoscenza.
Tantissimi i personaggi secondari che assumono un ruolo importante all'interno della storia; di ognuno avremo un'idea precisa anche se nessuno di loro smetterà di stupirci per tutta la durata della lettura.
Dalla seconda metà il libro prende vita e si anima con un nuovo ritmo e numerosi colpi di scena che portano al giusto completamento una lettura sicuramente piacevole e ben inserita nel contesto storico scelto dall'autrice. Ora non mi resta che aspettare il secondo capitolo di questa avventura perchè nonostante questo volume sia autoconclusivo, e quindi assolutamente leggibile singolarmente, ho voglia di sapere cosa succederà a Katharine ed al suo strampalato zio in futuro!
Lo avete letto? Vi ispira?

VOTO: 

24 commenti:

  1. Sì mi ispira molto, tanto che ce lo ho già nella mia libreria ma ancora non ho avuto il piacere di leggerlo ma spero di farlo presto arrrrrrrrrrrgggggggghhhhhhh dico sempre così e poi compro altri libri. Chiudetemi le librerie vi pregoooo così leggo ciò che ho ^_^

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  2. Sii!!!! Ti è piaciuto!! Non sai come sono contenta, anche perché avevo un po' paura... c'ho l'ansia quando consiglio libri! XD

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    1. Ahahahah non ti avrei comunque ritenuta responsabile visto che lo avevo già acquistato prima del tuo consiglio! Però ti ringrazio perché mi hai fatto tornare in mente che lo voleva leggere da un po'! E adesso attendiamo il seguito... ;)

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  3. Io ho amato questo libro e non vedo l'ora di leggere il secondo volume. L'ho trovato particolarissimo.

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  4. È un libro che spero di leggere presto, ogni recensione che leggo è una conferma in più!! *-*

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  5. Anch'io l'ho adorato e non vedo l'ora di leggere il seguito!

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  6. Non mi ispirava tanto...
    Vista la disponibilità del tascabile, ci penserò su. ;)

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    1. Devo dire che il tascabile potrebbe essere un'ottima motivazione! ;)
      Se lo leggi fammi sapere!

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  7. WoW non mi aspettavo una recensione del genere, so che non è propriamente il tuo genere. A questo punto devo riesumarlo dalla mia libreria e dargli una possibilità.

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    1. Hai ragione, non è il mio genere ma ha saputo farsi amare! Devi riesumarlo! ;)

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  8. A me non ha fatto impazzire, anzi mi aspettavo molto di più. Ho trovato bella l'ambientazione ma i personaggi - cooprimari in primis - troppo piatti.

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  9. Anch'io confesso di averlo comprato per la copertina, spero piaccia anche a me quanto è piaciuto a te :)

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  10. ahah anche io compro tanti libri solo per la copertina. E mentre lo faccio penso che non è una cosa sensata, ma è più forte di me!
    Ho sempre snobbato questo libro perchè di solito non amo i libri lenti o troppo descrittivi, ma mi hai fatto venire voglia di dargli un'occhiata, il genere a me piace molto

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    1. ahahahahah anche io lo penso sempre ma poi puntualmente ci ricasco! Allo stesso modo snobbo libri con cover orrende (a meno che non siano libri di autori che voglio comunque leggere!). Se ti piace il genere secondo me vale la pena dargli una possibilità!

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  11. Ne ho sentito parlare bene e mi ispira molto :-)

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    1. Visto che a breve uscirà il seguito potrebbe essere arrivato il momento giusto! ;)

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    2. non è GEORGES che kathrine deve conoscere, bensì lo zio frederic (non ho scritto correttamente i nomi, scusate, perchè GEORGES è il marito defunto della zia ALICE,leggete attentamente il libro.

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    3. Probabilmente se fossi andata/o avanti nella lettura del post ti saresti resa/o conto che l'errore a cui ti riferisci sta nella trama presa da Amazon (ahimè, normalmente faccio il copia e incolla e non controllo eventuali errori) visto che io non ho mai nominato George nella mia recensione. 😊
      Grazie comunque per la precisazione!
      Ma alla fine, il libro ti è piaciuto o no?

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