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lunedì 13 giugno 2016

Recensione #132 - La magia della cose perse e ritrovate di Brooke Davis

Buon pomeriggio lettori, come va? Io mi sto riprendendo da un lutto in famiglia. Avevo in programma per il blog tutta un'altra cosa ma non sono dell'umore quindi vi lascio con una recensione al volo promettendovi però una sorpresa nei prossimi giorni!
Ecco quindi il mio pensiero sul libro La magia della cose perse e ritrovate di Brooke Davis edito da Garzanti, 252 pagine.

Sinossi: A volte un paio di stivali rossi può aiutare ad affrontare il mondo e le proprie paure. Così è per Millie, che quando li indossa si sente forte e sicura. Ha sette anni ed è curiosa di tutto. Ha tanta voglia di fare domande, di conoscere, di scoprire. Per questo quando un giorno al centro commerciale sua madre sembra sparita, non si perde d'animo, ma cerca qualcuno che possa darle una mano a trovarla. È proprio allora che si imbatte in Karl che se ne sta seduto con lo sguardo perso nei suoi pensieri. Karl è un anziano un po' speciale che mentre parla, digita nell'aria le parole. Solo in questo modo riesce a sentire ancora vicina sua moglie a cui un tempo scriveva parole d'amore sulla schiena. Millie si fida subito di lui e la corazza di diffidenza che Karl si è costruito intorno si scioglie grazie agli occhi sperduti e sinceri della bambina. Gli stessi occhi davanti ai quali Agatha sente nascere dentro una tenerezza ormai dimenticata. A ottant'anni non esce più di casa, dopo la morte del marito, e passa le sue giornate alla finestra a spiare i vicini. Ma appena scorge sulla strada Millie e Karl c'è qualcosa che la spinge a parlare con quei due sconosciuti, a uscire per la prima volta dalla sua solitudine.
Perché Millie ha il dono unico di raggiungere il cuore delle persone. Perché il suo sorriso ingenuo e solare è capace di portare la felicità. Lì dove non ci si aspettava più di trovarla.
Karl e Agatha si sentono vicini a lei come a nessun altro prima e decidono di ritrovare sua madre. E da quel momento per loro ogni cosa cambia. Scoprono che non è mai troppo tardi per vivere appieno la vita, per lasciarsi trascinare da un desiderio, per permettere all'amore di meravigliare ancora.
E Millie è pronta ad imparare che non tutto ha una risposta e che questa è la magia del futuro. La magia di sapere che lungo la strada si perdono delle cose, ma che c'è sempre il modo per ritrovarle.
Brooke Davis ha scritto un libro meraviglioso. È un caso editoriale venduto in 30 paesi e subito primo in classifica. Lettori e librai indipendenti l'hanno adorato. Perché è impossibile non affezionarsi alla sua protagonista, alla sua voglia di scoprire il mondo per riempirlo di stupore e felicità. Un romanzo che insegna a non arrendersi mai. Bisogna cercare e sperare. Crederci e fidarsi. Perché mai nulla è perduto per sempre.

Milly ha solo sette anni ed ha già dovuto toccare con mano quello che di più tragico esista: la morte. Se poi la morte è quella del proprio padre allora è tutto più difficile. È difficile per noi adulti, figuriamoci per una piccola bambina che del suo papà ha estremamente bisogno!
Proprio nei giorni scorsi ho ricevuto la notizia della morte di un caro zio ed ho dovuto spiegare a mio figlio  - che di anni ne ha uno solo in meno rispetto a Milly - cosa sia la morte, perchè si muore, perchè non si potranno mai più vedere le persone morte ed ho pensato a questa storia di cui avevo finito la lettura solo qualche giorno prima. Non so se io sia riuscita a spiegarmi nel modo migliore con mio figlio, non so se lui abbia veramente capito quello che gli è successo intorno in questi giorni, e mi chiedo veramente quale sia il modo giusto per approcciarsi ad un bambino parlando di una cosa così tragica.
Di sicuro il modo giusto non credo sia scappare come invece in questa storia fa la mamma di questa povera piccola bambina.
Milly, con il suo quaderno delle cose morte, Milly con la sua unica certezza che, prima o poi, tutti moriranno.
Un libro triste questo, pieno di solitudine, dolore, mancanza. Una bambina che con i suoi stivaletti di gomma rossi affronta il mondo. Un mondo che ha deciso di metterla alla prova privandola di un padre morto per un una brutta malattia prima e privandola di una madre non abbastanza forte dopo. Una madre che un giorno la lascia in un reparto di un grande supermercato prima di sparire con tutte le sue cose.
Milly ci crede, la mamma le ha detto che sarebbe tornata e di sicuro manterrà la promessa. Anche questo a Milly toccherà imparare, che anche i grandi, a volte, dicono bugie e che non sempre lo fanno a fin di bene come dicono. Lei attende, speranzosa, nascondendosi tra i capi di biancheria intima per signore, vedendo susseguirsi in quel suermercato svariate notti e svariati giorni. Parla con i manichini Milly perchè è solo una bambina e per non aver paura della solitudine a quell'età si parla anche con oggetti inanimati.
Poi tutto cambia quando incontra Karl, un vecchietto solo quanto e più di lei, che passa le sue giornate seduto al bar del supermercato. Anche Karl è un po' speciale - quando parla muove le mani come per battere a macchina - e Milly non può che prenderlo in simpatia e chiedergli il suo aiuto.
Con Karl e con Agatha - un'altra arzilla vecchina piena di manie - Milly parte per un lungo viaggio, alla ricerca della sua mamma.
I due anziani co-protagonisti di questo libro mi hanno spesso fatto sorridere con i loro atteggiamenti schietti e un po' folli, con le loro manie e i loro discorsi un po' strampalati, ma la sensazione di base durante tutta la lettura è stata di una profonda tristezza.
Come non provarne di fronte a Milly con il suo quaderno delle cose morte dove appunta tutto ciò che di morto le capita di vedere; Agatha con il suo quaderno della vecchiaia dove ogni giorno alla stessa ora appunta ogni nuova ruga ed ogni nuovo segno del tempo che passa; Karl con il suo bisogno di sentirsi ancora vivo, necessario per qualcuno.
Una storia con un grandissimo potenziale di base in cui ho però - purtroppo - trovato diverse lacune, alcune parti troppo affrettate - soprattutto verso la fine - e delle parti che invece mi sono sembrate un po' inverosimili.
Molto interessante lo stile, che ha saputo farmi restare incollata alle pagine fino alla fine della storia, storia che mi ha però lasciata con un po' di amaro in bocca.
I personaggi sono caratterizzati in molto preciso, tanto da farne immginare al lettore ogni dettaglio fisico.
Un buonissimo esordio quello di questa autrice da cui mi aspetto moltissimo in futuro.
Lo avete letto? Cosa ne pensate?

VOTO: 







16 commenti:

  1. Non mi ispirava, però mi fai ricredere.
    E, dalla sua, ha un titolo molto bello.

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    1. Il titolo è splendido ed anche la cover mi piace molto! Anche io ero un po'titubante ma alla fine sono contenta di averlo letto!

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  2. Ciao!
    Mi dispiace tantissimo per il tuo lutto e spero che tu ti riprenda presto! <3
    Il libro l'ho letto qualche mese fa e devo dire che mi ha trasmesso tanta tenerezza e tristezza. Ho adorato i personaggi: Milly è di una dolcezza immensa e Karl e Agatha sono simpaticissimi. Però come dici tu, presenta alcune pecche, la maggiore è il finale affrettato che mi ha lasciata insoddisfatta.

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  3. Mi dispiace molto per la tua perdita. Deve essere stato anche molto difficile parlarne con il tuo bimbo. Sei stata molto "coraggiosa" a leggere questo libro dopo ciò che ti è successo.
    Dalla tua recensione sembra molto intenso, mi incuriosisce. Ne terrò conto per un prossimo futuro. Un caro saluto

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    1. Hai ragione, parlarne con il mio bimbo non è stato per niente facile, soprattutto farlo senza trasmettergli troppa sofferenza ma sono abituata a renderlo partecipe di quello che succede, ovviamente utilizzando termini adatti alla sua età!
      Per fortuna avevo finito questo libro da un paio di giorni quando ho ricevuto la brutta notizia, altrimenti non so se sarei riuscita a terminarlo! 😉😉

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  4. Ciao Dany! Anche io avevo letto questo libro e gli diedi 3 stelline su Goodreads: la storia di fondo e i personaggi mi erano piaciuti molto, ma a fine lettura non ero totalmente appagata.

    p.s. : La parte della bambina abbandonata al supermercato mi ha ricordato un romanzo che lessi una ventina di anni fa, "La via del cuore" di Billie Letts, solo che ad essere lasciata al supermerato dal fidanzato era la diciassettenne Novalee, incinta e senza un soldo! Tu lo hai letto?

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    1. Sai che credo di aver visto il film? Può essere?

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    2. Siii il film aveva come protagonista Natalie Portman!!
      Credo che da noi sia molto più famoso il film che il libro!

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    3. Non sapevo fosse tratto da un libro! Magari prima o poi lo recupero

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  5. Ciao Dani, con la recensione hai espresso perfettamente il mio pensiero su questo libro, sono d'accordo con te su tutto stavolta :-)

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  6. l'ho letto e non mi ha convinta del tutto, forse perchè proprio come te, ho trovato una base di tristezza profonda, insieme a troppe cose assurde. Ma nell'insieme la storia mi è piaciuta, soprattutto per merito di Karl. L'ho fatto leggere a mia mamma e a lei è stra-piaciuto

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    1. A me la tristezza profonda non disturba, anzi! Qui credo ci sia proprio una grande lacuna a livello di storia che non mi ha permesso fino in fondo di adorarla!

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  7. L'ho mollato subito proprio perché mi è sembrato inverosimile.
    La tua recensione è molto bella

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    1. Inverosimile sì, dalla sua ha un'idea di base originale, uno stile piacevole e dei personaggi fantastici!

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