Buongiorno amici! Oggi torno con una recensione, quella di un libro acquistato esclusivamente per incastrarlo in una delle challenge cui partecipo e che invece mi ha totalmente conquistata! Si tratta de L'angelo di Marchmont Hall di Lucinda Riley edito da Giunti, pag.576
Sinossi: Sono passati trent’anni dall’ultima volta che Greta è stata a Marchmont Hall, la magnifica tenuta di famiglia sulle colline del Galles. E adesso, mentre varca i cancelli al fianco di David Marchmont, nipote del suo defunto marito, non può fare a meno di chiedersi se il luogo in cui ha vissuto per tanti anni sarà in grado di dischiudere qualche squarcio sul suo passato. Dopo un terribile incidente d’auto, infatti, Greta non ricorda più nulla e rifiuta di abbandonare il suo appartamento londinese troppo a lungo, tenendo a distanza tutti quelli che hanno fatto parte della sua vita.
Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi: le serate come ballerina di cabaret nella Londra del ’45, il sogno di sposare un ufficiale americano, l’amicizia con David, giovane comico di buona famiglia che la accoglierà a Marchmont Hall per strapparla alla miseria.
Tutti tranne David, l’unico amico di cui si fida e per il quale prova qualcosa che va al di là della semplice gratitudine. È stato proprio lui a raccontarle com’era la sua vita prima di quel giorno e a convincerla a trascorrere il Natale a Marchmont Hall. Ma durante una passeggiata nel bosco, ai piedi di un abete, Greta scorge una lapide e spazza via la neve che ricopre l’iscrizione. Certo non immagina che quel nome inciso sulla pietra la travolgerà con un’ondata di ricordi: le serate come ballerina di cabaret nella Londra del ’45, il sogno di sposare un ufficiale americano, l’amicizia con David, giovane comico di buona famiglia che la accoglierà a Marchmont Hall per strapparla alla miseria.
È il primo libro che leggo di questa autrice perchè mi ha sempre spaventato, in realtà senza una ragione valida. Saranno state le cover, che richiamano alla mente il genere rosa, sarà perchè nella pubblicità di questo libro leggo: "Lucinda Riley torna con uno strepitoso romanzo d'amore", sarà perchè viene normalmente inserita tra le autrici del genere rosa... insomma non era mai arrivato il momento giusto.
Poi mi sono iscritta alla Challenge di Lucrezia Scali ed avevo bisogno di un libro con la parola angelo nel titolo e che questo fosse composto da cinque parole; detto fatto, ho digitato su google, ho trovato questo come unico possibile e mi sono decisa - senza neanche leggere la trama! Lo so, sono pazza! - con Baba che - eravamo in montagna insieme in quel momento - mi guardava attonita e cercava di convincermi a lasciar perdere perchè: "ma sisterrrrrrrrrrrr, sono quasi 600 pagine!!!!!!". Ma che sfida di lettura sarebbe se non mettessi me stessa alla prova? L'ho comprato, l'ho letto e, udite udite l'ho letteralmente A-D-O-R-A-T-O!!!!!!
Eh già, perchè da quando ho cominciato a leggerlo sono stata travolta dalla storia, dai meravigliosi personaggi, dall'ambientazione, e non ho potuto staccarmene prima di aver letto la parola fine. Ed ora mi manca, mi manca da morire!
È un libro rosa? Secondo me no! È vero, alla base di tutto ci sono più amori: quello di un uomo per una donna, quello di una madre per una figlia, quello di una figlia per un mondo che la fa sentire al centro dell'universo, quello di una nipote per una zia acquisita, quello di un fratellino per la sorella, quello di un padre per un figlio perduto, ma prima di ogni altra cosa credo che questo sia un libro più complesso, un meraviglioso e complesso romanzo familiare ricco di intrighi, misteri, capace di percorrere più generazioni e raccontarcene ogni dettaglio con una capacità disarmante e coinvolgente.
La storia parte da Greta, una donna di mezza età, che per più di vent'anni vive senza memoria dopo un incidente cui verremo messi a conoscenza con lo scorrere delle pagine. È Natale e per la prima volta dopo molto tempo la donna si fa convincere da David - il nipote acquisito, ma sopratutto grande amico, che si prende cura di lei da sempre - a passare le feste a Marchmont Hall, la grande casa di famiglia appena ristrutturata, in cui Greta visse per qualche tempo da novella sposa e che potrebbe farle ricordare qualche particolare della sua vita passata.
L'occasione la porta a passeggiare per i boschi intorno alla tenuta ed è imbattendosi in un tomba che la memoria le riporta alla mente un momento di decenni prima in cui lei era solo una ragazza spaventata e incinta. Da questo momento il lettore si trova a ripercorrere con lei quello che la sua memoria le regala.
Il racconto riparte dal 1945, quando dopo la fine della guerra Greta si trasferisce a Londra per scappare da un patrigno troppo "affettuoso" e per vivere lavora in un locale notturno facendo la ballerina, sognando un futuro da attrice. È proprio in quel locale che conosce David, l'amico che per tutta la vita sarà per la donna una spalla su cui piangere, una certezza cui fare riferimento, una luce in una vita fatta di ombre.
Per quasi seicento pagine l'autrice ci racconta la storia di una donna che passa dal baratro alle stelle e poi ritorna dalle stelle al baratro. Ci racconta di una gravidanza, di un matrimonio di convenienza con un uomo molto più grande di lei, ci racconta di un lutto incredibile e di una fuga dalla grande casa di Marchmont per tornare a Londra, anni dopo ma con la stesse insicurezze della prima volta.
Non è fortunata Greta. La sua giovane età la porta a credere negli uomini sbagliati e a non rendersi conto invece di quale grandi possibilità ha ogni giorno per essere felice.
Ci racconta di una figlia su cui la donna ripone tutto il suo essere e tutto il suo amore; una figlia che da subito avrà quella vita che la madre aveva sempre sperato per se, fatto di cinema, serate, paiettes, grandi contratti cinematografici e luci della ribalta.
La Riley è bravissima a ripercorrere la storia di Greta, dandone una perfetta collocazione storica e ambientale capace di accompagnare il lettore in quei luoghi, dando l'impressione di trovarsi non davanti alla carta stampata ma dando spesso l'impressione di trovarsi davanti ad un grande schermo cinematografico.
Un libro che ho vissuto insieme ai protagonisti, toccando con mano le loro emozioni, provando le loro angosce, le loro paure. Ho amato Greta nel suo essere indifesa e ingenua in un mondo che ha inghiottito la sua vita lasciandole solo un grande buco nero nella mente, ma l'ho anche disprezzata nel suo ruolo di madre, nel suo anteporre il denaro al bene di una figlia gia problematica a causa del proprio vissuto, nel suo metterla a quattro anni in palio come se fosse un oggetto, assicurandole sì una vita piena si agio ma anche piena di solitudine. Ho compreso quella figlia - Cheska - nel suo essere frivola ed incapace di essere prima figlia e poi madre. Ho adorato David, vera roccia del romanzo, con la sua generosità, il suo attaccamento a quella donna da cui ha ricevuo poco ma cui ha dato senza riserve per una vita intera. Ho amato anche tutti i personaggi che l'autrice ha fatto capitare sulla loro strada, sia quelle positive ma anche quelle negative perchè senza di loro questo romanzo non sarebbe lo stesso.
Insomma, questo libro regala una lettura piena, completa, ricca di tutto quello che una storia dovrebbe raccontare e raccontata in modo sublime!
Un'autriche che da oggi entra ufficialmente a far parte di quelle che considero le mie preferite ed ho intenzione di recuperare tutti i suoi romanzi, sperando siano altrettanto pieni di tutto!!!
VOTO: Poi mi sono iscritta alla Challenge di Lucrezia Scali ed avevo bisogno di un libro con la parola angelo nel titolo e che questo fosse composto da cinque parole; detto fatto, ho digitato su google, ho trovato questo come unico possibile e mi sono decisa - senza neanche leggere la trama! Lo so, sono pazza! - con Baba che - eravamo in montagna insieme in quel momento - mi guardava attonita e cercava di convincermi a lasciar perdere perchè: "ma sisterrrrrrrrrrrr, sono quasi 600 pagine!!!!!!". Ma che sfida di lettura sarebbe se non mettessi me stessa alla prova? L'ho comprato, l'ho letto e, udite udite l'ho letteralmente A-D-O-R-A-T-O!!!!!!
Eh già, perchè da quando ho cominciato a leggerlo sono stata travolta dalla storia, dai meravigliosi personaggi, dall'ambientazione, e non ho potuto staccarmene prima di aver letto la parola fine. Ed ora mi manca, mi manca da morire!
È un libro rosa? Secondo me no! È vero, alla base di tutto ci sono più amori: quello di un uomo per una donna, quello di una madre per una figlia, quello di una figlia per un mondo che la fa sentire al centro dell'universo, quello di una nipote per una zia acquisita, quello di un fratellino per la sorella, quello di un padre per un figlio perduto, ma prima di ogni altra cosa credo che questo sia un libro più complesso, un meraviglioso e complesso romanzo familiare ricco di intrighi, misteri, capace di percorrere più generazioni e raccontarcene ogni dettaglio con una capacità disarmante e coinvolgente.
La storia parte da Greta, una donna di mezza età, che per più di vent'anni vive senza memoria dopo un incidente cui verremo messi a conoscenza con lo scorrere delle pagine. È Natale e per la prima volta dopo molto tempo la donna si fa convincere da David - il nipote acquisito, ma sopratutto grande amico, che si prende cura di lei da sempre - a passare le feste a Marchmont Hall, la grande casa di famiglia appena ristrutturata, in cui Greta visse per qualche tempo da novella sposa e che potrebbe farle ricordare qualche particolare della sua vita passata.
L'occasione la porta a passeggiare per i boschi intorno alla tenuta ed è imbattendosi in un tomba che la memoria le riporta alla mente un momento di decenni prima in cui lei era solo una ragazza spaventata e incinta. Da questo momento il lettore si trova a ripercorrere con lei quello che la sua memoria le regala.
Il racconto riparte dal 1945, quando dopo la fine della guerra Greta si trasferisce a Londra per scappare da un patrigno troppo "affettuoso" e per vivere lavora in un locale notturno facendo la ballerina, sognando un futuro da attrice. È proprio in quel locale che conosce David, l'amico che per tutta la vita sarà per la donna una spalla su cui piangere, una certezza cui fare riferimento, una luce in una vita fatta di ombre.
Per quasi seicento pagine l'autrice ci racconta la storia di una donna che passa dal baratro alle stelle e poi ritorna dalle stelle al baratro. Ci racconta di una gravidanza, di un matrimonio di convenienza con un uomo molto più grande di lei, ci racconta di un lutto incredibile e di una fuga dalla grande casa di Marchmont per tornare a Londra, anni dopo ma con la stesse insicurezze della prima volta.
Non è fortunata Greta. La sua giovane età la porta a credere negli uomini sbagliati e a non rendersi conto invece di quale grandi possibilità ha ogni giorno per essere felice.
Ci racconta di una figlia su cui la donna ripone tutto il suo essere e tutto il suo amore; una figlia che da subito avrà quella vita che la madre aveva sempre sperato per se, fatto di cinema, serate, paiettes, grandi contratti cinematografici e luci della ribalta.
La Riley è bravissima a ripercorrere la storia di Greta, dandone una perfetta collocazione storica e ambientale capace di accompagnare il lettore in quei luoghi, dando l'impressione di trovarsi non davanti alla carta stampata ma dando spesso l'impressione di trovarsi davanti ad un grande schermo cinematografico.
Un libro che ho vissuto insieme ai protagonisti, toccando con mano le loro emozioni, provando le loro angosce, le loro paure. Ho amato Greta nel suo essere indifesa e ingenua in un mondo che ha inghiottito la sua vita lasciandole solo un grande buco nero nella mente, ma l'ho anche disprezzata nel suo ruolo di madre, nel suo anteporre il denaro al bene di una figlia gia problematica a causa del proprio vissuto, nel suo metterla a quattro anni in palio come se fosse un oggetto, assicurandole sì una vita piena si agio ma anche piena di solitudine. Ho compreso quella figlia - Cheska - nel suo essere frivola ed incapace di essere prima figlia e poi madre. Ho adorato David, vera roccia del romanzo, con la sua generosità, il suo attaccamento a quella donna da cui ha ricevuo poco ma cui ha dato senza riserve per una vita intera. Ho amato anche tutti i personaggi che l'autrice ha fatto capitare sulla loro strada, sia quelle positive ma anche quelle negative perchè senza di loro questo romanzo non sarebbe lo stesso.
Insomma, questo libro regala una lettura piena, completa, ricca di tutto quello che una storia dovrebbe raccontare e raccontata in modo sublime!
Un'autriche che da oggi entra ufficialmente a far parte di quelle che considero le mie preferite ed ho intenzione di recuperare tutti i suoi romanzi, sperando siano altrettanto pieni di tutto!!!