Pagine

mercoledì 1 febbraio 2017

Recensione #168 - Squadra speciale minestrina in brodo di Roberto Centazzo

Ciao a tutti, come state? Io sono attonita, gennaio mi è scivolato da sotto gli occhi senza che me ne rendessi conto ed ora mi ritrovo qui, già a febbraio. Oggi torno con una nuova recensione, perchè l'accumulo degli arretrati è già importante, nonostante siamo solo all'inizio dell'anno. Vi parlo del libro Squadra speciale minestrina in brodo di Roberto Centazzo edito da Tea, pag 256.

Sinossi: Sono tre, sono poliziotti, o meglio, lo sono stati; adesso sono in pensione. Ma hanno ancora un bel po' di conti in sospeso con delinquenti e farabutti sfuggiti alle maglie della giustizia. I loro nomi n codice sono: Maalox, Kukident e Semolino, e la loro è la «Squadra speciale minestrina in brodo»
Ferruccio Pammattone, ex sostituto commissario e vice dirigente alla Squadra mobile, Eugenio Mignona, ex sovrintendente alla Scientifica, Luc (e non Luca per un errore dell'impiegato all'anagrafe) Santoro, ex assistente capo all'Immigrazione, hanno molte cose in comune: sono amici da una vita, si sono arruolati insieme nel lontano 1975 e sono stati appena congedati per raggiunti limiti d'età. Ma alla pensione non possono e non vogliono abituarsi. Si annoiano.
Così, mentre chiacchierano sul lungomare di Genova, pensano che potrebbero rimettersi subito in azione, per dedicarsi finalmente a tutti quei casi che, per un motivo o per l'altro, non hanno mai potuto affrontare quando erano in servizio. Adesso, finalmente, non devono rendere conto a nessuno, soltanto alla loro coscienza che li spinge a indagare, al loro stomaco che s'infiamma alla vista di un würstel e alla loro prostata che reclama una sosta.
Ferruccio Pammattone nome in codice Semolino (se mangia pesante si riempie di macchie rosse ed è costretto a una dieta durissima), Eugenio Mignogna nome in codice Kukident (per festeggiare la pensione si è regalato una smagliante dentiera) e Luc Santoro nome in codice Maalox (soffre di atroci bruciori di stomaco) diventano la «Squadra speciale Minestrina in brodo». 



Primo romanzo di una serie, Squadra speciale minestrina in brodo è uno pseudo-giallo che però è molto di più di un mistero da svelare; è un libro a tutto tondo che racconta della vita di tre poliziotti in pensione e della loro difficoltà ad appendere il distintivo al chiodo, adattandosi alla loro condizione di pensionati.
Per come vengono descritti nel libro, sembrerebbero tre vecchietti decrepiti con un piede nella fossa, in realtà hanno solo sessant’anni, ancora una vita davanti e, beati loro, una pensione da godersi. Nonostante questa piccola discrepanza sono dei protagonisti meravigliosi, azzeccati in tutto e per tutto. La descrizione fisica che l’autore ne fa è dettagliata ed anche il loro modo di essere arriva subito al lettore, rendendoli macchiette divertenti ed appassionanti.
Semolino, Maalox e Kukident – questi i loro spassosissimi soprannomi – non riescono proprio a stare con le mani in mano e tentano di risolvere – da pensionati – i casi che avevano lasciato irrisolti prima della pensione. 
Da subito si accorgono che la loro condizione di poliziotti gli assegnava un ruolo di privilegiati che gli permetteva di ottenere favori e notizie senza troppa difficoltà, quindi dovranno inventarsi un nuovo modo di lavorare che spesso li porta ai limiti del lecito.
Se però vi aspettate un libro di azione e adrenalina, questa non è la lettura adatta a voi; l’autore infatti si sofferma in modo particolare sulla difficoltà dei tre uomini di adeguarsi alla loro nuova vita, parla di politica, di immigrazione e si sofferma spesso sui meccanismi della vita poliziesca senza lasciare niente di non detto e togliendosi non pochi sassolini dalle scarpe. Un libro che è quindi una sorta di denuncia, nonostante il fulcro della storia sia un altro.
Diversi sono gli episodi che hanno saputo strapparmi un sorriso, come molti sono i personaggi – anche secondari – che hanno saputo conquistarsi uno spazio nel mio cuore, in particolare Yasmina e Marika.
È vero, a volte la narrazione può risultare un po’ lenta e forse un lettore davanti ad un titolo ed una trama del genere vorrebbe subito un’azione, una svolta, ma io ho proprio apprezzato questo lato lento, perché l’autore ha cercato di raccontarci la vita dei personaggi con completezza, senza lasciare niente di non detto, portandoci spesso nel passato per permetterci di ricollegare a quello gli aneddoti del presente e dandocene una motivazione. Forse l’indagine non è stata adrenalinica ma c’è, è convincente, e secondo me è pure ben costruita..
Quello che forse avrei voluto che fosse maggiormente approfondita è l’ambientazione: una Genova che fa da contorno ma che non viene sfruttata e non caratterizza assolutamente il libro. Un buon lavoro quello di questo autore di cui sicuramente leggerò il seguito - Operazione Portofino - che è appena uscito nelle librerie, perché a me Kukident, Semolino e Maalox mancano già, così come mi manca la loro improvvisata Squadra speciale minestrina in brodo.

 VOTO: 






9 commenti:

  1. Credo che leggerò questo libro tra febbraio e marzo, ti saprò dire... anche se anche a me danno fastidio le ambientazioni non sufficientemente sfruttate, sono così belle se ben realizzate!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti capisco! Pensa che io ho letto questo libro subito dopo Pietra è il mio nome, sempre ambientato a Genova - anche se nel 1600 - e in quel libro l'autore ha saputo darle un'anima quindi in questo ho proprio notato tantissimo la mancanza! ;)

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  2. ciao Daniela,
    avevo letto questo libro lo scorso anno piena di aspettativa e invece purtroppo la lettura si è rivelata meno piacevole del previsto. avrei preferito più ironia, più azione in alcuni punti come ben hai evidenziato anche tu. ho trovato la minestrina povera di sale insomma. al momento non ho in previsione di leggere il seguito però chissà potrei ricredermi e tenere il volume per il futuro.
    nel frattempo ho cominciato Flawed che se non erro a te era piaciuto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahah la minestrina povera di sale rende l'idea!
      Ricordi bene, ho adorato Flawed anche se lo dico da profana del genere! Ti sta piacendo?

      Elimina
    2. sono arrivata al punto in cui Celestine viene giudicata, devo dirti siccome ho letto diverse serie distopiche ho trovato questo inizio davvero troppo somigliante ad altri libri, però non voglio ancora giudicare finchè non lo avrò terminato. credo che la parte interessante arrivi adesso.

      Elimina
    3. Ecco, io invece ne ho lette pochissime! ;)

      Elimina
  3. Mi sa che non fa per me la minestrina ^_^

    RispondiElimina