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lunedì 30 luglio 2018

Recensione #250 - La scomparsa di Stephanie Mailer di Joel Dicker

Buongiorno lettori, ultimo lunedì di luglio! Per quanti coincide anche con l'ultimo lunedì prima delle vacanze? Per me è ancora presto, dovrò attendere ancora due settimane ma, devo dire, la mente comincia già ad alleggerirsi!
Oggi, dopo parecchio tempo, torno con una recensione, quella del libro La scomparsa di Stephanie Mailer di Joel Dicker edito da La nave di Teseo, 704 pagine, ricevuto grazie alla collaborazione con Unilibro.it. Acquistabile cliccando qui.

Sinossi: 30 luglio 1994. La cittadina di Orphea, stato di New York, si prepara a inaugurare la prima edizione del locale festival teatrale, quando un terribile omicidio sconvolge l'intera comunità: il sindaco viene ucciso in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza, Meghan, uscita di casa per fare jogging. Il caso viene affidato e risolto da due giovani, promettenti, ambiziosi agenti, giunti per primi sulla scena del crimine: Jesse Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del 1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa. Che cosa è successo a Stephanie Mailer? Che cosa aveva scoperto? Se Jesse e Derek si sono sbagliati sul colpevole vent'anni prima, chi è l'autore di quegli omicidi? E cosa è davvero successo la sera del 30 luglio 1994 a Orphea? Derek, Jesse e una nuova collega, la vicecomandante Anna Kanner, dovranno riaprire l'indagine, immergersi nei fantasmi di Orphea. E anche nei propri.
Di Joel Dicker avevo letto ed adorato La verità sul caso Harry Quebert, divorato in pochissimi giorni e consigliato a più persone durante questi anni - acquistabile qui - poi non ho più letto nulla di suo, neanche il seguito di quel thriller tanto amato. Un controsenso, penserete voi... timore vi rispondo io. Perchè quando un libro mi piace talmente tanto - soprattutto se di thriller si tratta - ho sempre paura che la delusione sia dietro l'angolo.
Quando però, un paio di mesi fa è uscito questo nuovo lavoro, totalmente slegato da Quebert e con una trama intrigante, ho deciso di buttarmi senza pensarci troppo. Come è andata? Adesso ve lo spiego.


Joel Dicker con le parole ci sa fare, questo è assodato, o almeno lo è per me. La sua capacità di tessere trame che alternano il passato con il presente e che non si limitano ad un solo caso da risolvere ma che trascinano il lettore in una più ampia tela di intrighi senza commettere errori è a dir poco disarmante.
In questo caso tutto parte da Stephanie Mailer - giornalista ad Orphea - e dalla sua scomparsa, legata a doppia mandata ad un quadruplice omicidio di vent'anni prima su cui la donna sta indagando e per il quale sta cercando di dimostrare un errore nell'incarcerazione del colpevole.
Nessuno si aspetterebbe la riapertura di un caso morto e sepolto ma Jesse e Derek, i poliziotti che hanno condotto l'indagine, non possono far finta di nulla davanti ai nuovi sviluppi e soprattutto davanti alla scomparsa di Stephanie, che sembra sempre più legata a quel caso.
A loro si unisce Anna, un nuovo acquisto della polizia di Orphea, che sembra essere l'unica a dare credito a quello che Jesse e Derek stanno lavorando.
Tre personaggi, questi, molto particolari, ognuno con un passato da lasciarsi alle spalle e ognuno con qualcosa da dimostrare. Tre personaggi che ci accompagneranno in ogni singola fase dell'indagine e il cui rapporto si consoliderà pagina dopo pagina, proprio come dovrebbe essere normale per una squadra che lavora insieme.
A questi tre personaggi principali si affianca un folto gruppo di persone, tutti necesssati, tutti importanti, il cui intreccio risulta ben sviluppato e pieno di cose da scoprire.
Come era successo in Quebert, l'autore non si limita a creare un giallo su cui indagare ma racconta un'intera cittadina, tratteggiandone le abitudini, la mentalità, i rapporti, e non lasciando indietro nulla che possa servire al lettore per avere un completo quadro della situazione e degli intrecci.
Bella e ben sviluppata risulta anche l'ambientazione; in più di un'occasione capace di trasmettere l'atmosfera giusta e capace di portare il lettore sulla scena, come se la attraversasse, come se ne fosse partecipe con i propri occhi.  
Ma, c'è un ma, qualcosa che non mi ha convinto totalmente c'è...
Se, conoscendo lo stile di Dicker, mi aspettavo che tutto si svolgesse con ritmo incalzante, in questo nuovo lavoro ho invece trovato un ritmo un pochino più lento, meno pregno di colpi di scena, in alcuni momenti anche un po' troppo ripetitivo e questo non ha giovato. Ho letto con interesse ma con meno voracità rispetto al passato ed ho anche pensato, in alcuni momenti, che forse qualche pagina fosse di troppo. Niente da dire però sulla trama e sull'enigma da risolvere che ho trovato interessante, ben sviluppato e di non facile risoluzione - almeno per me - perchè Dicker è stato capace di amalgamare talmente bene il presente con il passato, tanto da portarlo esattamente dove lui voleva che andasse.
Un buon lavoro ma - per quanto mi riguarda - non paragonabile al libro per il quale è diventato famoso.
Ringrazio ancora Unilibro.it. per la collaborazione e vi ricordo che potete acquistare questo volume cliccando qui, oppure La verità sul caso Harry Quebert, cliccando qui  

VOTO:



8 commenti:

  1. certo che è fissato con i cold case e con la mentalità dei paesi che sono tutto e il contrario di tutto... E' in lista ma ho paura che possa risultare ripetitivo, almeno come trama, poi boh lo leggerò lo stesso e ti saprò dire ^_^

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  2. Non so perché, ma finora ho snobbato questo autore, forse perché ne ho sentito troppo parlare riguardo a La verità su caso Harry Quebert, ma quasi quasi gli do una possibilità anche io visto che con il caldo un bel giallo ci sta sempre bene

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  3. Prova i Baltimore! Come sai, a me questo ultimo romanzo non è piaciuto tanto, anche se Dicker è un autore che ci sa decisamente fare con le parole!

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  4. Ciao sorella. Io questo non l'ho comprato. Non l'ho fatto perchè avendo io il primo e anche il secondo...non mi sembrava il caso. Mi deciderò, so che lo farò! Questo però aspetta per il momento, nonostante la tua recensione. Ma hai scritto due parole "ritmo lento". Non posso per adesso. ho bisogno di adrenalina ah ah ah

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