IL LIBRO
Autrice: Paullina Simons
Casa Editrice: Bur Rizzoli
Pagine: 667
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 2003
2- 27 novembre 2018 - Un libro per amico: discussione da pag. 0 a pag. 242 quindi tutta la PARTE PRIMA - LA SECONDA AMERICA;
3- 4 dicembre 2018 - Un libro per amico: commenteremo da pag. 243 a pag. 335 ovvero tutta la PARTE SECONDA -DOLCE MORTE DI GIOVENTU';
4- 11 dicembre 2018 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 335 a pag. 561 quindi tutta la PARTE TERZA - SE SOLTANTO
5- 18 dicembre 2018 - Desperate Bookswife: commenteremo da pag. 561 a pag. 667 (fine del libro) ovvero tutta la PARTE QUARTA - ALEXANDER.
ATTENZIONE SPOILER
Vi ricordate dove eravamo rimasti con il primo volume della serie? Se lo avete letto con noi nello scorso GDL non potete non ricordarvelo visto che è passato poco tempo, altrimenti non disperate perche la Simons non vi lascerà nel limbo anzi, utilizza le prime pagine del romanzo per fare un po' il punto della situazione.
Anzi, in realtà va anche più indietro nel tempo visto che Il cavaliere d'inverno era finito con Tatiana giunta in America - dopo essere scappata con il dottor Sayers attraverso la Finlandia - e con la stessa che aveva appena messo alla luce il suo bambino, figlio ovviamente di Alexander.
Alexander invece era stato portato via dall'ospedale Morozovo - dopo il tradimento di Dimitri - in cui era in convelescenza (anche se a Tatiana era stata comunicata la sua morte).
In questo nuovo romanzo la Simons ci parte raccontandoci da una parte la vita di Tatiana tra la fuga dalla Russia e il suo arrivo in America, quindi la sua permanenza in Finlandia, e dall'altra ci racconta cosa sia veramente successo ad Alexander dopo che gli uomini dell' NKCV lo hanno portato via dall'ospedale e come sia riuscito a cavarsela ad una morte certa.
La parte che però mi ha conquistato sin dalle prime righe, è quella dedicata al passato di Alexander, di quando ancora bambino giunge in Russia dall'America con i suoi genitori. La differenza di ciò che trovano rispetto a ciò che si aspettavano quando pensavano alla Russia comunista fa riflettere e rende bene l'idea delle condizioni di vita che si era costretti a sopportare in un regime come quello sovietico, soprattutto se poi si arrivava da un paese lontanissimo e da una situazione economica agiata.
Insomma, le parti dove Alexander fa fatica a sopportare l'odore del loro appartamento, quello che il padre chiama "l'odore del comunismo" o quella in cui un Alexander ribelle prende in giro la madre nella questione della zuppa mangiata dal figlio del vicino mi hanno fatto veramente morire dal ridere!
Le tre parti scorrono parallelamente.
Nella prima abbiamo una Tatiana che, dopo essere giunta in America e aver partorito, guarisce dalla TBC e diventa infermiera proprio nell'ospedale in cui è stata per tanto tempo in convalescenza.
La Tania che ci viene mostrata in queste parti torna ad essere quella forte che avevamo imparato a conoscere a Leningrado, pensa ad Alexander in modo malinconico credendolo morto e accudisce un bambino con una forza che spiazza.
Quello che fa un po' ridere è la Tatiana che parla senza articoli come se improvvisamente non sapesse più l'inglese. Riflettendoci può l'autrice può forse aver fatto emergere la differenza tra una persona madrelingua e una come Tania che la lingua l'ha imparata a spizzichi e bocconi da autodidatta? Non lo sapremo mai!
Ma torniamo alla storia...
Nella seconda parte Alexander invece è prigioniero, viene interrogato ripetutamente, viene torturato, viene umiliato ma non molla, nonostante non sappia nulla delle sorti della sua amata; scopre solo che Dimitri è morto in uno scontro a fuoco (e immagina che lei e il dottore fossero con lui) ma non sa se e come la donna si sia salvata. Arriveremo a scoprire come riuscirà a cavarsela nel carcere e come finirà al comando dei soldati incaricati di ricostruire la ferrovia per Leningrado.
E infine c'è la mia parte preferita, quella con Alexander in crescita, che da bambino diventa uomo, che capisce quanto la loro vita in Russia stia diventando difficile, che è costretto a trasferirsi con la famiglia da Mosca a Leningrado, che vede sparire la gente senza sapere quale sia la loro sorte. L'Alexander che incontra e diventa amico di Dimitri (che diciamocelo... stronzo si rivelava già da bambino!), il perchè Dimitri pretenda da lui qualsiasi cosa, il modo in cui ha sfruttato le cose a suo vantaggio. Ci racconta l'incontro con Dasha prima (una che non ci pensa due volte a sbattergliela in faccia...) e con Tatiana poi. Un Alexander che mostra per la prima volta il suo lato romantico, quello che forse neanche lui sapeva di provare e che gli cresce dentro dal primo momento in cui vede quella ragazza alla fermata dell'autobus, con quel vestito bianco con le rose e se ne innamora.
Insomma, questa è la Paullina che amo, questa è l'atmosfera che mi aveva tenuta attaccata al primo libro con interesse: un giusto equilibrio tra storia (la più vera, la più cruda, quella vissuta sulla pelle dei personaggi) ed emozioni, in cui il cerchio aperto nel primo libro si chiude mostrandoci a trecentosessanta gradi una storia che fino ad ora ci era stata raccontata solo dal punto di vista di Tatiana. Mi chiedo solo che cosa ci racconterà ora... se i due arriveranno a ritrovarsi entro la fine del libro, se Tatiana avrà ancora il cuore libero o se si lascerà scalfire dalle attenzioni che uno dei dottori americani della clinica in cui lavora le riservano.
Devo dire che ad un certo punto ho avuto paura... eh già, perchè Paullina a un certo punto decide di spiegarci come un giovane Alexander sedicenne perde la verginità e inizia a raccontarci del suo mese ma che dico un mese, un'intera estate - ogni santo giorno - in cui, con la vicina quarantenne, imparava a diventare l'adone instancabile che abbiamo conosciuto nel libro precedente. Eh niente, la Paullina non ce la fa, le piace raccontare di sesso. Mi chiedo che uomini abbia incontrato nella sua vita perchè Alexander non mi sembra proprio il maschio medio ahahahahaha. Cioè... il capitolo 12 lo avete presente??? Con l'elenco di tutti i nomi delle donne che Alexander si passava e le prestazioni che richiedevano... no vabbè!!!!
Comunque, per fortuna, è stata solo una piccola parentesi e poi è ritornata sui binari giusti!!!
Direi che mi sono dilungata abbastanza quindi ora passo la parola a voi e vi chiedo quali sono le cose che avete amato e come vi è sembrata questa prima parte del secondo romanzo.
Vi ricordo che l'appuntamento con la seconda parte sarà sempre qui martedì quattro dicembre!
A presto,
Le tre parti scorrono parallelamente.
Nella prima abbiamo una Tatiana che, dopo essere giunta in America e aver partorito, guarisce dalla TBC e diventa infermiera proprio nell'ospedale in cui è stata per tanto tempo in convalescenza.
La Tania che ci viene mostrata in queste parti torna ad essere quella forte che avevamo imparato a conoscere a Leningrado, pensa ad Alexander in modo malinconico credendolo morto e accudisce un bambino con una forza che spiazza.
Quello che fa un po' ridere è la Tatiana che parla senza articoli come se improvvisamente non sapesse più l'inglese. Riflettendoci può l'autrice può forse aver fatto emergere la differenza tra una persona madrelingua e una come Tania che la lingua l'ha imparata a spizzichi e bocconi da autodidatta? Non lo sapremo mai!
Ma torniamo alla storia...
Nella seconda parte Alexander invece è prigioniero, viene interrogato ripetutamente, viene torturato, viene umiliato ma non molla, nonostante non sappia nulla delle sorti della sua amata; scopre solo che Dimitri è morto in uno scontro a fuoco (e immagina che lei e il dottore fossero con lui) ma non sa se e come la donna si sia salvata. Arriveremo a scoprire come riuscirà a cavarsela nel carcere e come finirà al comando dei soldati incaricati di ricostruire la ferrovia per Leningrado.
E infine c'è la mia parte preferita, quella con Alexander in crescita, che da bambino diventa uomo, che capisce quanto la loro vita in Russia stia diventando difficile, che è costretto a trasferirsi con la famiglia da Mosca a Leningrado, che vede sparire la gente senza sapere quale sia la loro sorte. L'Alexander che incontra e diventa amico di Dimitri (che diciamocelo... stronzo si rivelava già da bambino!), il perchè Dimitri pretenda da lui qualsiasi cosa, il modo in cui ha sfruttato le cose a suo vantaggio. Ci racconta l'incontro con Dasha prima (una che non ci pensa due volte a sbattergliela in faccia...) e con Tatiana poi. Un Alexander che mostra per la prima volta il suo lato romantico, quello che forse neanche lui sapeva di provare e che gli cresce dentro dal primo momento in cui vede quella ragazza alla fermata dell'autobus, con quel vestito bianco con le rose e se ne innamora.
Insomma, questa è la Paullina che amo, questa è l'atmosfera che mi aveva tenuta attaccata al primo libro con interesse: un giusto equilibrio tra storia (la più vera, la più cruda, quella vissuta sulla pelle dei personaggi) ed emozioni, in cui il cerchio aperto nel primo libro si chiude mostrandoci a trecentosessanta gradi una storia che fino ad ora ci era stata raccontata solo dal punto di vista di Tatiana. Mi chiedo solo che cosa ci racconterà ora... se i due arriveranno a ritrovarsi entro la fine del libro, se Tatiana avrà ancora il cuore libero o se si lascerà scalfire dalle attenzioni che uno dei dottori americani della clinica in cui lavora le riservano.
Devo dire che ad un certo punto ho avuto paura... eh già, perchè Paullina a un certo punto decide di spiegarci come un giovane Alexander sedicenne perde la verginità e inizia a raccontarci del suo mese ma che dico un mese, un'intera estate - ogni santo giorno - in cui, con la vicina quarantenne, imparava a diventare l'adone instancabile che abbiamo conosciuto nel libro precedente. Eh niente, la Paullina non ce la fa, le piace raccontare di sesso. Mi chiedo che uomini abbia incontrato nella sua vita perchè Alexander non mi sembra proprio il maschio medio ahahahahaha. Cioè... il capitolo 12 lo avete presente??? Con l'elenco di tutti i nomi delle donne che Alexander si passava e le prestazioni che richiedevano... no vabbè!!!!
Comunque, per fortuna, è stata solo una piccola parentesi e poi è ritornata sui binari giusti!!!
Direi che mi sono dilungata abbastanza quindi ora passo la parola a voi e vi chiedo quali sono le cose che avete amato e come vi è sembrata questa prima parte del secondo romanzo.
Vi ricordo che l'appuntamento con la seconda parte sarà sempre qui martedì quattro dicembre!
A presto,
Eccoci Dany! Come ti ho già detto io ero piuttosto insofferente verso Tatiana e Alexander già alla fine del primo volume, e purtroppo continuo a essere insofferente anche adesso. Innanzitutto, come hai scritto anche tu Tatiana nel primo libro sapeva parlare inglese perfettamente, tanto da ingannare anche i soldati finlandesi al confine, e adesso la Simmons la fa parlare senza articoli come il peggior stereotipo di persona russa... poi mi son cascate le braccia quando il dottor Edward dà prova di non sapere che il burro deriva dal latte: va bene essere medico e non contadino, ma almeno le basi! Va beh. La parte di Alexander ragazzino sarebbe stata interessante se la Simmons non avesse -di nuovo- esagerato con la dicotomia Stati Uniti-Russia: come ho già scritto nella recensione del Cavaliere d'Inverno, è comprensibile che l'autrice abbia del risentimento per come la sua famiglia fu trattata in Unione Sovietica, ma dipingere per contrasto tutto ciò che c'è in America come meraviglioso rispetto all'URSS a me è sembrato davvero troppo forzato e fastidioso, forse perché ho dalla mia i racconti della mia insegnante di russo. Ho inoltre trovato piuttosto inverosimile che ad Ellis Island lascino stare una Tatiana ancora malata praticamente a vivere in corsia, ma se dovessi fare una lista di tutti i punti in cui a mio parere la Simmons forza un po' la mano non andremmo più a casa, quindi magari mi fermo qui... per ora, eheheheh! Alla prossima puntata!
RispondiEliminaEh già, ne abbiamo parlato tanto!
EliminaComunque... io non so quanto ci sia di vero nelle descrizioni tra America e URSS, di certo immagino che per delle persone americane benestanti passare da quello a stato alla condizione di vita in case comunitarie in cui nessuno possiede niente e in cui le condizioni di vita sono al limite della pulizia non deve essere facile. Poi, sicuramente, ognuno tira l'acqua al suo mulino e un americano dirà che l'America era meravigliosa e un russo dirà che la vita in URSS era splendida... forse, come in ogni cosa, la verità sta nel mezzo!
Il fatto che Tatiana stia in corsia malata di TBC ha fatto pensare anche me; forse non è proprio veritiera come cosa ma tra tutto è la cosa che mi sconvolge meno.
;)
Diciamo che in tempo di guerra, qualsiasi posto non è piu' bello come prima.. Ci si trova a vivere tutta un'altra esperienza. I genitori di Alex, forse piu' il papà che la mamma avevano in testa di inseguire il sogno comunista e hanno mollato tutto. Non hanno piu' potuto tornare indietro..
RispondiEliminainfatti senza dirlo al marito, si era portata una scorta di dollari. Aveva intuito che la vita in unione Sovietica non sarebbe stata una passeggiata, ma non avrebbe mai immaginato che le cose peggiorassero sempre di piu'..
RispondiEliminaSicuramente la mamma di Alexander è stata lungimirante!
EliminaMi sorprendi che il padre non di sia lasciato andare , lui che davvero credeva nell ideale comunista.
RispondiEliminaQuesta volta sono rimasta indietro, mi sto perdendo tra i libri... ma mi mancano poche pagine per finire questa prima parte. Tatiana in queste prime pagine mi sembra si forte, ma strana. Non so, non mi convince tanto questo suo voler rimanere attaccata all'isoletta di Ellis Island senza volersi spingere oltre...poi tutto ad un tratto si butta...
RispondiEliminaConcordo con Daniela sulla storia di Alexander da piccolo, mi ha appassionata subito. L'esatto opposto della vita in America, che ci aiuta a comprendere il suo carattere successivo.
È vero, anche a me è sembrato strano il suo modo di attaccarsi a questo ospedale non volendo uscire a scoprire il mondo... Quasi come se volesse punirsi evitando di avere una vita.
EliminaTenete conto che é una donna sola, con un bimbo in un paese che non é il suo , con il pensiero che forse non vedrà più Akexander.
RispondiEliminaL osoedale i fondo un posto sicuro. Magari poi troverà la forza di spingersi oltre.
Alexander comunque coraggioso e determinato.
Quello si però addirittura non volersi prendere un vestito per uscire da quel posto...anche solo per far fare una passeggiata al figlio. Non so mi è sembrata un po'forzata!
EliminaIl mio libro è arrivato solo oggi per cui sono un po' in ritardo con la lettura. Posso già dire, però, da questa prima parte - mi sono impegnata parecchio oggi per stare al passo con il GDL - che immaginare una Alexander bambino mi ha fatto tenerezza... mi è piaciuto molto il suo modo di prendere in giro i genitori, in alcuni passaggi, in riferimento al modello comunista che gli viene imposto, suo malgrado. Concordo con te quando dici che la parte più apppassionante è quella della crescita di Alexander mentre in alcuni momenti, soprattutto in quelli della prigionia e delle torture, avrei voluto entrare nel libro e portarmelo via, quel povero ragazzo!!!!
RispondiEliminaNon una Alexander... errore di battuta ovviamente, ma un Alexander. Ho sbagliato l'articolo.
EliminaLungi da me il pensiero di mettere in dubbio la sua virilità!!! ;-)
Ahahahah non sia mai!
EliminaQuesta prima parte mi è piaciuta, Tatiana sembra maturata e si impegna per essere una brava madre, spero che non regredisca come è già capitato nello scorso libro. Anche a me ha fatto tenerezza la parte riguardante Alexander bambino e adolescente in Russia, in effetti il capitolo con l'elenco di tutte le sue conquiste potevamo risparmiarcelo ma questi approfondimenti aiutano e capire meglio il suo carattere. Stranamente, vista la mia scarsa simpatia per il personaggio, mi è piaciuto anche il racconto al "presente", il modo in cui ha gestito l'incarcerazione e gli interrogatori me l'hanno fatto un po' rivalutare... un po' eh, adesso stiamo a vedere come andrà avanti la storia!
RispondiEliminaSì anche a me è piaciuto come ha gestito la parte in carcere. Per il resto... Io sono andata avants non mi pronuncio che è meglio! ;(
EliminaCiao!! eccomi a commentare questa prima tappa..ho trovato l'inizio faticosa da leggere, e confusionario..è vero che non ho freschissimo il primo romanzo, ma ho fatto davvero fatica. La parte che narra di Tatiana mi è piaciuta molto, lei è tenera e dolce, e veramente mi sono commossa pensando a questa ragazzina (in fin dei conti ha solo 18) sola in una nazione non sua dove non conosce nessuno, malata e con un bimbo appena nato. Invece, Alexander si è rivelato essere molto coraggioso, sia quando viene arrestato, e fa di tutto per salvare Tatiana, sia quando viene interrogato. Mi è piaciuto moltissimo la descrizione di Alexander ragazzo, e dei suoi genitori, e mi è dispiaciuto moltissimo che si fossero illusi di trovare in Russia la forma di governo ideale e perfetta per poi scontrarsi con la dura realtà. ora vado avanti e sono curiosa di vedere come svilupperà la storia.
RispondiEliminaAccipicchia avevo scritto e non trovo più il mio commento...
RispondiEliminaComunque devo dire che a me il libro piace. Concordo che in alcune parti si dilunga un po troppo , quando lui é in guerra e si ricorda del loro amore o nel racconto della guerra..
É interessante però sapere le vicissitudini, gli stati d'animo e le difficoltà dei soldati e delle persone durante la guerra.
Mi ha un po' sconvolto quando Alexander e i suoi hanno ucciso i loro commilitoni dietro di loro per impossessarsi delle loro armi, poiché loro non ne avevano più.
Avete notato che Tatiana sta cercando di uscire dal tunnel???
In fondo la storia d'amore con Akexander é i iniziata quando lei aveva 17 anni....