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lunedì 12 novembre 2018

Recensione #266 - Il cavaliere d'inverno di Paullina SImons

Ciao a tutti, come va? Dopo averne tanto parlato nel Gruppo di Lettura, spoilerando ogni cosa spoilerabile ora torno a fare la blogger seria con una recensione canonica SPOILER FREE che permetterà di conoscere il mio pensiero su questo libro anche a chi non lo ha mai letto. Siete pronti? Ecco cosa penso del libro Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons, edito da BUR Rizzoli,  700 pagine.
Sinossi: Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d'estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell'Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta suvbito un'attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l'assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.


 
Siamo a Leningrado, nel 1941, quando la vita scorre ancora tranquilla per la famiglia Metanova: Irina e Georgij, i genitori; Dasha, Tatiana e Pasha, rispettivamente la figlia maggiore e i due successivi gemelli; Deda, il nonno, e Babushka, la nonna. La loro è una famiglia russa come tante, che vive - come accadeva normalmente durante il comunismo staliniano, in due stanze di un condominio, con il bagno e la cucina in comune con altri occupanti. 
Da subito la Simons porta il lettore per mano nel periodo storico che lo attende per tutte le 700 pagine, facendogli vivere insieme ai personaggi la dichiarazione di guerra alla Russia da parte della  Germania, mostrandogli le prime rinuncie, le prime difficoltà a trovare cibo, i primi uomini arruolati e le prime fughe perchè c'è chi una guerra l'ha già vissuta e non vuole ripetere l'esperienza.


Nessuno crede che il conflitto possa durare a lungo e forse per quest omotivo, inizialmente, nessuno prende molto sul serio la necessità di fare scorta di cibo e di mettere al sicuro se stessi e le proprie famiglie.
È in questa cornice tutt'altro che serena e tranquilla che Tatiana, la figlia più piccola della famiglia, conosce Alexander, un soldato dell'Armata Rossa, e se ne innamora perdutamente. Nonostante questo amore sia ampiamente ricambiato i due non possono viverlo alla luce del sole perchè questo rovinerebbe molti equilibri.
Se la Simons è stata bravissima a ricreare l'atmosfera di una Leningrado sotto assedio, del suo inverno implacabile e devastante, di una guerra feroce e tragica, non posso dire la stessa cosa della parte "romantica" della questione. Ho trovato le parti romance di questo libro spesso banali, non in linea con il contesto storico in cui sono inserite e lo stesso mi sento di dire dei dialoghi, soprattutto quelli che coinvolgono Tatiana e Alexander.
Sembra quasi che le tante, troppe, pagine romantiche di questo romanzo siano state inserite per allungare il brodo e far diventare commerciale un libro che, forse, se fosse solo stato concentrato sulla parte storica - per me perfetta - avrebbe conquistato meno lettori.
Se da una parte le emozioni della guerra e degli stenti arrivano al lettore in maniera precisa, forte e coinvolgente, lo stesso non può dirsi della parte dedicata alla vita dei personaggi e a quell'amore tormentato che dovrebbe essere il fulcro della storia; per questi ultimi non ho avuto emozioni, non ho provato empatia ma ho sinceramente riso molto per la piega un po' troppo sessuale presa dalla questione man mano che le pagine scorrevano e che la storia evolveva.
Non sono riuscita a dare una motivazione logica per cui l'autrice possa aver pensato di far volgere la trama verso quella direzione ma, di sicuro, sembra quasi che le due parti siano state scritte da persone diverse. Tanto misurata e dettagliata in termini storici e ambientali la prima e tanto assurda, poco credibile e spesso esagerata la seconda.
Il mio voto non può quindi che essere un voto che rappresenta il risultato tra i miei due pensieri.
Essendo il primo volume di una trilogia, il finale è ovviamente apertertissimo ai futuri risvolti quindi se credete di poter leggere questo romanzo e poi fermarvi non iniziatelo nemmeno. Io nonostante il mio pensiero un po' così, ho deciso che proverò in ogni caso a leggere il secondo volume per dare un'altra chance a questa autrice che, inizialmente, con me aveva fatto centro e che poi si è persa nelle tante, forse troppe, pagine scritte. E visto che il gruppo di lettura è stato così divertente e coinvolgente - perchè spoilerare insieme di un libro con chi lo sta leggendo nello stesso momento è veramente appagante - se avete letto questo primo volume e volete provare ad andare avanti nella serie, aspettateci perchè presto qui e sul blog di Baba Desperate Bookswife potrete partecipare al gruppo di lettura del secondo libro della serie.
Ed ora lascio la parola a voi, perchè so che questo romanzo è veramente osannato dai più, e mi piacerebbe che in questa sede potessimo confrontarci per capire i rispettivi pensieri.
Aspetto i vostri commenti, ovviamente vi chiedo solo di non fare spoiler qui. Per quello ci sono i post del gruppo di lettura del mese appena passato.


VOTO:





8 commenti:

  1. Già sai che sono d'accordo con te su tutta la linea! E a questo punto aspetto il GDL del secondo volume...

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  2. No io darei qualcosa in più a questo libro, al di là del fatto che avrei dato una botta in fronte a Alexander e uno scappellotto alla sorella che fa una brutta fine e un po' se la meritava, per il resto a me è piaciuto, si un po' troppo romance questo sì ma ti fa sentire con mano la miseria e la fame della città, i problemi del comunismo come ideale che poi tanto ideale non è. C'è da far riflettere. Il secondo mi è piaciuto di più come libro, anche se verso la fine il romance ritorna ma è meglio, il terzo, insomma, non mi è piaciuto molto se non per alcuni punti.

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    1. Non so, a me il troppo sesso ha stancato (e non sono una puritana eh!). Mi ha dato troppo l'impressione che l'autrice abbia allungato il brodo per attrarre più lettori.
      Avrei preferito che la parte storica restasse predominante! ;)

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  3. Concordo su tutto (e già lo sai): tanto approfondita e ben scritta la parte storica quanto esagerata e quasi surreale quella romance, però la lettura del secondo libro con voi non me la posso perdere!

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  4. Sono a metà del primo e devo dire che purtroppo mi sto forzando ad andare avanti. Ho cercato apposta delle recensioni per capire se per caso non fosse sbagliato o affrettato il mio giudizio, e adesso avendo letto il tuo mi sento confortata! Trovo i dialoghi tra Tatiana e Alexander a volte noiosi e superflui, spesso forzati e adolescenziali, triti e ritriti fin da subito..e trovo veramente insopportabile in ogni sua sfumatura lei, Tatiana. Mi risulta fastidiosa e stucchevole, un personaggio da dimenticare. In conclusione non sono sicura di riuscire a finire questo primo capitolo, figuriamoci iniziare gli altri.

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    1. Ti capisco benissimo. Ho amato talmente tanto la parte storica di questo romanzo da essere rimasta basita e spiazzata davanti alla banalità della storia d'amore che mi aspettavo meravigliosa, così come decantata dalla maggior parte delle persone. Gli altri io li ho trovati anche peggio quindi ti consiglio di fermarti qui! ;)

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