Pagine

giovedì 26 settembre 2019

Recensione #324 - Sadie di Courtney Summers

Buongiorno lettori, fine mese è vicino e le recensioni che devo scrivere per le challenge a cui partecipo mi alitano sul collo quindi, anche se di corsa, eccomi con il mio pensiero su Sadie di Courtney Summers edito da Rizzoli, pag. 367. 

Sinossi: Quando il popolare conduttore radiofonico West McCray riceve una telefonata da una donna che lo implora di cercare Sadie Hunter, diciannove anni, scomparsa da alcuni mesi, l’uomo non è davvero convinto che quella sarà una storia da raccontare: è tristemente consapevole che di ragazze scomparse ce ne siano molte, troppe, ogni giorno. Ma quando viene a sapere che Sadie si è allontanata da casa dopo il brutale omicidio irrisolto della sorella Mattie, tredici anni, parte alla volta di Cold Creek, Colorado, per cercare di saperne di più. Sadie non ha idea che la sua storia stia per diventare il soggetto di un podcast di successo seguito da una costa all’altra degli Stati Uniti. Tutto ciò che vuole è vendetta: armata di un coltello a serramanico e del suo lacerante dolore, Sadie colleziona una serie di confusi indizi che seguono le tracce dell’uomo che è convinta abbia ucciso la sorella. Mentre West ricostruisce il viaggio di Sadie, ritrovandosi sempre più coinvolto dalla storia della ragazza e ossessionato dal pensiero di ritrovarla, un mistero inquietante comincia a prendere forma e a svelarsi. Riuscirà West a ricomporre il puzzle della verità prima che per Sadie sia troppo tardi? Alternando le puntate del podcast alla lucida voce di Sadie, che racconta in prima persona la sua caccia all’uomo, Courtney Summers ci regala una storia struggente che resta sulla pelle ben oltre la sua ultima pagina.


Avevo sentito parlare tantissimo in rete di questo libro quindi il mese scorso l'ho inserito nella lista dei desideri che Baba mi ha chiesto per il mio compleanno. Non vi nego che quando ho visto che tra la lunga lista lei ha scelto questo, sono stata felicissima! Ha soddisfatto le mie aspettative? Ni... sinceramente pensavo meglio, ma forse perchè avevo aspettative altissime . Ora vi spiego perchè.

"Creato e condotto da uno dei nostri produttori storici, West McCray, il podcast Le Ragazze indaga su ciò che succede quando un crimine sconvolgente porta alla luce un mistero decisamente inquietante. È una storia che parla di famiglia, di sorelle, e di esistenze senza volto vissute nella provincia americana. Parla di quello che arriviamo a fare per proteggere le persone che amiamo... e del prezzo alto che paghiamo quando non ci riusciamo. Una storia che, come tante, inizia con la morte di una ragazza."
Sadie è scomparsa, scappata dal parcheggio di roulotte in cui vive sulle orme di quello che lei ritiene essere l'assassino di sua sorella Mattie. 
Mattie è stata uccisa. Era solo una bambina. Per Sadie, la cui madre - tossica da sempre - è sparita da un po', Mattie era l'unica ragione di vita. Era lei a prendersi cura della sorella. Era lei a farle da madre e a cercare di insegnarle come affrontare la vita.
Da quando Mattie è stata ritrovata morta Sadie non si è data pace, un po' perché crede che l'allontanamento della sorella su quel furgone in cui ha incontrato il suo assassino sia un po' colpa sua, un po' perché crede di sapere di chi dia la mano assassina e che lei sia l'unica che possa fare giustizia. Troverà e ucciderà quell'uomo, questa è la sua intenzione.
Chi non può accettare la scomparsa della ragazza è May Beth, nonna surrogata delle ragazze, da quando proprio lei affittò la roulotte alla madre e soprattutto da quando quella stessa madre le ha abbandonate.
La polizia secondo la donna non sta facendo nulla per ritrovare Sadie quindi lei decide di rivolgersi a West McCray, un conduttore radiofonico, chiedendogli di ritrovare Sadie. È così che prende il via il podcast in radio grazie al quale noi lettori conosceremo la storia di Sadie e della sua famiglia.
Una scelta narrativa originale che alterna parti in prima persona dove Sadie mette a conoscenza il lettore dei suoi spostamenti e dei suoi piani, ad altre parti in cui proprio come se fosse una trasmissione radiofonica, l'autrice crea un podcast schematico che permette a chi legge di entrare nel vivo della storia.
Se le parti di Sadie sono principalmente di azione e legate al presente, il podcast ci regala le descrizioni dei luoghi, dei personaggi, e degli avvenimenti che hanno portato la ragazza al punto in cui noi la conosciamo.
Navigando in rete ho spesso avuto l'impressione che la parte di Sadie fosse molto più apprezzata rispetto a quella del podcast, a me invece è successo esattamente il contrario. Se le parti radiofoniche mi hanno appassionato perché sembrava quasi di assistere ad un'indagine in piena regola, le parti di Sadie mi sono sembrate emotivamente poco coinvolgenti. Spesso a parole ci venivano descritti odio e dolore che però io ho faticato a sentire sulla pelle e in un libro del genere questa per me è una grande carenza. Ho letto con distacco, senza provare empatia verso il personaggio o verso i suoi difficili trascorsi. Magari era una cosa voluta dall'autrice per aggiungere crudezza alla questione, o magari sono io che non ho saputo approcciarmi emotivamente nel modo giusto. Tant'è, ho trovato una storia ben congegnata, che si legge d'un fiato e con un grande potenziale, che però non ha saputo toccare le corde più profonde del mio animo. 
Non saprei neanche inserire questa lettura in un genere specifico. viene definito un thriller per ragazzi ma io, a parte la morte di Mattie, del thriller ho trovato veramente poco. E non lo catalogherei neanche nei libri per ragazzi perché è vero che la protagonista è poco più che adolescente ma la parte del podcast mi è sembrata molto più su misura di un adulto. Insomma, è un libro dai tratti noir che punta secondo me più sul raccontare il mondo delle tante ragazze disperse e mai ritrovate in America e sulle situazioni familiari che queste ragazze vivono.
Da quel punto di vista è sicuramente una lettura che fa riflettere e che non lascia indifferenti, che parla di famiglia, di abusi familiari, di condizioni di vita difficili e di infanzie mancate.
Probabilmente se mi fossi aspettata un libro del genere lo avrei apprezzato maggiormente... ma io mi aspettavo un thriller.
Dopo questa recensione un po' sconclusionata vi consiglio questa lettura se volete avere una visione più approfondita di quel fenomeno di scomparse di cui vi parlavo prima. Di certo da quel punto di vista non vi deluderà.

 
VOTO:



10 commenti:

  1. Peccato, a me è piaciuto molto.
    Soprattutto quel finale così cattivo e aperto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, invece a me quel finale lì ha infastidito non poco... ;)

      Elimina
  2. Carissima, lo volevi...eccolo! Io come sai non lo leggerò, non mi chiedere perchè ma continua a non chiamarmi. La tua recensione è chiara e diciamo che non mi invoglia :-) Per fortuna non leggiamo solo ed esclusivamente gli stessi romanzi!

    RispondiElimina
  3. Anch'io, come Mr Ink, ho apprezzato questo romanzo che sfugge alle classificazioni mostrandosi un ibrido che accomuna più generi. Il finale mi ha lasciata con la curiosità di conoscere l'evoluzione della storia e quel pizzico di mistero ha un fascino particolare :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi aspettavo solo più empatia, più mama allo stomaco per capirci...
      Sicuramente la storia è interessante altrimenti avrei dato un voto molto piu basso!

      Elimina
  4. Io sono di parte perché la Summers è una delle mie scrittrici preferite e ho letto tutto quello che ha scritto - e sul mio blog, il giorno dell'uscita di Sadie, avevo proprio scritto un post sul mio timore che la protagonista Sadie non "arrivasse". La tua è la seconda recensione che leggo che sottolinea questo punto - e la mia non intende essere una critica, anzi.
    Ma sapevo che era questo il rischio quando hanno deciso di pubblicare Sadie - perché l'ultimo, perché quello che ha fatto tanto rumore e vinto dei premi.
    Il punto è che le ragazze Summers - come le chiamo io - hanno un modo tutto loro di entrare in contatto con il lettore. Un po' è lo stile della Summers - quello di dire e non dire, accennare l'orrore senza metterlo per esplicito ma rendendolo un tarlo - un po' è il fatto che, se escludiamo Eddie e Sloane perché le loro storie sono diverse, prima di Sadie ci sono state Parker, Regina e Romy e quella è stata un'evoluzione in dieci anni che ha portato a Sadie. Ogni sua protagonista è per me unica e indimenticabile, ma spesso penso proprio che ad unire quelle tre in particolare ci sia un filo conduttore - un'escalation, se vogliamo - e la nuova protagonista viene capita meglio alla luce di quella precedente pur essendo storie autoconclusive che non si incontrano mai.
    Come ho detto, io sono di parte - conosco questa autrice, il suo stile, le sue storie, le sue protagoniste e temevo proprio che Sadie non arrivasse. Non del tutto, almeno.
    Scusa il monologo. xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, sono contenta che tu abbia provato a spiegarmi l'evoluzione di Sadie ed è bello che chi ha letto tutto possa trovare questo filo invisibile tra le sue protagoniste. Questo però non e un quarto di una serie e un lettore "nuovo"deve poter sentire il personaggio non conoscendo l'evoluzione di scrittura dell'autrice. Il detto non detto mi piace molto, quello di cui parlo io però è altro. Ho ad esempio percepito la rabbia e il senso di ribellione di Sadie ma non sono riuscita a percepirne i sentimenti più importanti: il dolore per ciò che ha vissuto, il dolore per la sorella morta... Quello mi e solo stato raccontato dall'autrice e non mi è arrivato dal personaggio.
      Magari è questione di età? Sono troppo grande per apprezzare un personaggio del genere? Non so, ti dico, io ho proprio adorato i podcast!!! Grazie mille per avermi espresso il tuo pensiero, è bellissimo potersi confrontare, soprattutto quando si hanno impressioni e pareri discordanti! 😊

      Elimina