Buongiorno caarissimi, come state? Io finalmente riesco a tornare qui a condividere con voi il mio pensiero su un libro in uscita oggi in tutte le librerie e negli store online. Si tratta del romanzo Sul filo dell'acqua di Sara Rattaro edito da Solferino, pag. 173.
"Rassegnarsi alla morte di chi amiamo è uno degli spetti più paradossali della vita."
Era
domenica 4 ottobre, esattamente le 4.38 del mattino ed in lacrime
leggevo le ultime righe del nuovissimo romanzo di Sara. Non sono molti
gli autori che sanno farmi commuovere, non sono molti quelli che mi
prendono di pancia, senza troppi se e troppi ma. Se dovessi spiegare a
parole, adesso, quello che la lettura dei libri di Sara provoca in
me, probabilmente non ci riuscirei. Non saprei dirvi cosa nella sua
scrittura mi arriva dentro, fino a farmi provare le emozioni che i
personaggi provano, fino a farmi immedesimare talmente tanto da
rendermi, ogni volta, vulnerabile. So solo che qualsiasi storia lei
scriva mi arriva, di pancia, nonostante utilizzi una scrittura adatta a
tutti, non esageratamente ricercata, senza troppi paroloni, o fronzoli, o
frasi d'impatto. Mi arriva, come mi arriva una canzone capace di
riportarmi indietro nel tempo, come mi arriva l'emozione di un ricordo
improvviso, come mi arriva un profumo capace di smuovermi dentro.
Che
lei parli di famiglie spezzate, di donne distrutte, di bambini
"rubati", di amori impossibili, mi arriva prepotentemente perché, in
fondo, parla di vita. Tutti nella vita abbiamo provato le emozioni che
provano i personaggi delle storie di Sara, tutti abbiamo sofferto per un
amore finito, tutti abbiamo pianto per un lutto improvviso e tutti
abbiamo sorriso per una gioia inaspettata. Racconta storie che
potrebbero essere benissimo le nostre, quelle della nostra migliore
amica, quella dei nostri genitori, quella della nostra vicina di casa e
le storie così, senza grandi invenzioni, colpiscono nel profondo.
È
inconfondibile, per me, lo stile di Sara. La seguo dal suo primo
lavoro, la ritrovo ogni volta con la stessa potenza ma, nonostante
questo, sa sempre sorprendermi, sa regalarmi quel qualcosa in più capace
di emozionarmi ancora una volta.
In questo lavoro,
in particolare, aggiunge un importante elemento, la sua Genova
protagonista, una città spezzata da un'alluvione, una città sott'acqua,
che trascina a se tutti i protagonisti di questa storia. Ognuno con
l'acqua ha un legame indissolubile, ognuno grazie, o per colpa
dell'acqua è quello che è. Un romanzo che fa parte di un progetto
editoriale preciso, che la Solferino editore ha proposto a Sara così
come lo ha proposto ad altri autori cui è stato chiesto di scrivere un
romanzo partendo da un elemento della natura. Ad una genovese come Sara
non poteva non capitare l'acqua e lei non avrebbe potuto dare a
quell'elemento una connotazione migliore
Otto
storie, che potrebbero essere otto racconti a sé stanti ma che insieme
formano un intreccio narrativo preciso, capace di conquistare il lettore
con la sua corposità ma anche, al contrario, con una linearità quasi
essenziale, un cerchio che si chiude perfettamente davanti ai nostri
occhi e che riesce ad impressionarci per la sua potenza.
Lo
so, forse crederete che sono di parte perché negli anni Sara è
diventata per me un'amica ma non è così. I suoi libri mi devastano, mi
lacerano ma mi lasciano anche con una grandissima pace e con un grande
pensiero di speranza. E certe cose non si possono frenare, certe cose
non si possono comprendere, certe cose si sentono e basta!
Se conoscete questa autrice, sapete anche quanto lei sappia dare voce ai propri protagonisti a cui lascia, ogni volta, la parola. In questo caso addirittura troverete otto voci diverse, una per ogni capitolo del libro, ed ognuna vi racconterà la propria storia apparentemente slegata dal tutto ma in realtà legata alle altre da un filo neanche troppo sottile. Una storia diversa dove Genova troneggia, una città provata dalla furia della natura che sembra chiedere il conto, una città che insieme ai suoi abitanti riesce ogni volta a rialzarsi perchè, come si suol dire, quello che non uccide fortifica.
Ed ora vi lascio con alcune curiosità che Sara ci ha svelato durante l'incontro di presentazione ai blogger:
- Solo dall'ottavo romanzo Sara ha cominciato ad ambientare le sue storie a Genova, non per snobismo verso la sua città natale ma per timore revernziale, visto che in pochi hanno scritto di Genova ma chi lo ha fatto era un grande paroliere;
- Per la struttura narrativa del romanzo Sara si è ispirata ad una famosissima serie TV - Modern Love - in cui storie apparentemente slegate tra loro hanno poi un collegamento che si dipana man mano;
- Due dei personaggi del romanzo sono ispirati a storie vere;
- Dopo il crollo del Ponte Morandi Sara ha sentito una grande necessità di fare un omaggio alla sua città ed ha quindi pensato all'alluvione quando ha ricevuto come richiesta quella di scrivere un libro con l'acqua come protagonista;
- Tra gli otto protagonisti Enea è stato quello che l'ha emozionata di più e a cui ha sentito prepotentemente la necessità di dar voce;
- Questo è il quattordicesimo libro che pubblica in dieci anni, ma molto di più sono le storie che lei scrive e che sono chiuse nel cassetto.
Sperando di non essere stata troppo lunga faccio a Sara un grandissimo in bocca al lupo per questa nuova avventura e a voi dico, se la amate, correte in libreria. Se invece non l'avete mai letta, questo è il momento giusto per farlo.
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