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sabato 30 ottobre 2021

Recensione #413 - Storie di ragazzi difettosi di Valentina Sagnibene

Buongiorno lettori, prima di immergermi in un weekend in cui spero ci possa essere porto anche per un po' di relax vi lascio la recensione di un libro uscito da poco. Si tratta di Storia di ragazzi difettosi di Valentina Sagnibene edito da Battello a vapore, pag. 246.


Trama:
Arianna vive con la zia, e dei genitori non sa nulla: questo è il pezzo che manca alla sua vita, che la fa sentire diversa. Difettosa. Un giorno conosce Mia, tredici anni come lei, ma per il resto del tutto diversa: Mia è spavalda, esuberante, non ha paura di dire la sua, anzi sembra non aver paura di niente. Nemmeno dei bulli del quartiere, che per la prima volta si trovano di fronte qualcuno che alza la testa e non vuole subire. Ma come insegnano le serie tv, niente è come sembra, e proprio lo scontro tra i bulli e le ragazze darà a ciascuno l'occasione per gettare la maschera e scoprirsi più vero. Fragile, imperfetto, eppure prezioso. Età di lettura: da 11 anni.





Se mi seguite sapete che ho letto tutti i libri di Valentina Sagnibene ed ognuno mi ha colpito per un motivo sempre diverso. Un'autrice poliedrica, capace di cambiare pelle per immedesimarsi in personaggi adulti, in quindicenni alle prese con i turbamenti dell'età ed ora, con questo nuovo romanzo in ragazzini di tredici anni con storie particolari capaci di colpire il lettore.

venerdì 29 ottobre 2021

Letture con Marina #151 - Tenebre e ossa - Assedio e tempesta - Rovina e ascesa di Leigh Bardugo

Buongiorno lettori, come state? Prima del weekend lungo che è alle porte vi lascio la nuova recensione di Marina che questo venerdì si è superata con un post dedicato non a un solo libro ma a un'intera serie! Buona lettura e buon weekend!


Dopo l’annuncio della Oscar Mondadori Vault che a Novembre, se non ho capito male, è in uscita con la raccolta de il Ciclo della Terra Piatta di Tanith Lee, una pietra miliare della mia adolescenza, beh, non potevo esimermi dal leggere un romanzo dello stesso genere. Anzi, una serie completa!! Non confrontabile con la serie della Lee, ma nondimeno molto piacevole…



     
    Ti
tolo: Tenebre e ossa
Autore: Leigh Bardugo
Traduzione: Roberta Verde
Casa editrice: Mondsdori, 2020
Pagine: 240

Trama: L'orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell'esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell'amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l'élite di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l'intera corte. Alina, infatti, è l'unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore. Da questo romanzo la serie Netflix di prossima uscita.

 

   
     
Ti
tolo: Assedio e tempesta
Autore: Leigh Bardugo
Traduzione: Roberta Verde
Casa editrice: Mondadori, 2021
Pagine: 300

Trama: Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d'Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L'Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d'Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l'aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d'Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l'Evocaluce dovrà scegliere tra l'esercizio del potere e l'amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l'imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l'Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.

 

 
    
Ti
tolo: Rovina e ascesa
Autore: Leigh Bardugo
Traduzione: Roberta Verde
Casa editrice: Mondadori, 2021
Pagine: 288

Trama: L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.


 
RECENSIONE:   

giovedì 28 ottobre 2021

Lettori intorno al mondo: Asia - Vi porto a Seul, Corea del Sud

 


Buongiorno lettori, torna la rubrica dei viaggi. Questo mese vi portiamo in Africa. Dopo Nadia che vi ha portato in Vietnam - post cliccando qui - Marina in Giappone - qui - e Baba in Turchia - qui - oggi tocca a me e vi porto a fare un viaggio in Corea del Sud e precisamente a Seul.

Per questo viaggio ho preso spunto dal libro di Anna Premoli, Come inciampare nel principe azzurro, recensione qui.

Questo sarà un viaggio molto particolare perchè, grazie alla grande descrizione della città che ne fa l'autrice, ho deciso che ripercorreremo proprio i passi di Maddison e Mark all'interno del romanzo.

Troverete nel post delle parti in corsivo rosso, che sono citazioni prese dal libro.

Prima di entrare nel vivo del viaggio concedetemi qualche parola per inquadrare la nostra meta.

SEUL, capitale della Corea del Sud, è un'enorme metropoli i cui moderni grattacieli, metropolitane tecnologicamente all'avanguardia e cultura pop si alternano a templi buddhisti, palazzi e mercati di strada. 

"Seul è attraversata dal fiume Han. Ben un chilometro di larghezza" , mi spiega l'ometto tutto fiero. "La nostra è una città ricca di grattacieli, ma anche di molti parchi [...]"





Seul è un enorme conglomerato urbano che conta dieci milioni di persone solo nella sua zona urbana ed è suddiviso in venticinque maxidistretti chiamati gu. A loro volta i gu si dividono in più di cinquecento quartieri chiamati dong, suddivisi in numerosi tong e ancora più innumerevoli ban.


PRIMA TAPPA: Mullae, casa di Maddison e Mark

Con la metropolitana raggiungeremo il dong Mullae,nel quartiere di Yeongdeungpo-gu, a sud del fiume Han.

Per complicarmi la vita hanno pensato bene di trovarmi casa nel distretto dal nome più impronunciabile di tutti, ovvero Yeongdeungpo-gu. L'ho scritto su un foglietto che non devo perdere mai, se non voglio rischiare di non ritornare a casa. Il nostro dong si chiama  Mullae, e siamo proprio al confine con il dong Yeouido. A sentire Mark questo è un quartiere meraviglioso: è considerato il cuore finanziario della città, in prossimità del fiume, e ha un grande parco cittadino a pochi passi.



Fonti:
https://it.wikipedia.org/
https://www.hani.co.kr/arti/english_edition/e_editorial/966149.html


SECONDA TAPPA: Isola di Yeouido, ufficio di Maddison e Mark

" L'ufficio dista solo due fermate e si potrebbe anche andare a piedi, ma vorrei che imparassi bene a muoverti da sola in metropolitana. Di fatto sono nove linee numerate, identificate da un numero e da un colore specifico. La nostra fermata si chiama Sin-Gil e ti permette di prendere sia la linea numero 1, la linea blu, che la numero 5, la linea viola", mi spiega indicandomi un punto della gigantesca mappa.



Il sistema di metropolitana altamente sviluppato della Corea del Sud serve circa 3 miliardi di passeggeri ogni anno. La metropolitana di Seoul è una delle 10 metropolitane più trafficate al mondo e viene mostrata come esempio di sistemi di metropolitana.

Fonte: 
https://it.rayhaber.com/2019/11/Orari-e-fermate-della-mappa-della-metropolitana-di-Seoul/

" Questa è l'isola di Yeouido", mi racconta mentre ci dirigiamo verso l'ufficio.
" Un'isola?", esclamo stupita. Temo di essermi persa qualcosa.
" Chiudi quella bocca prima che ci entri qualche insetto. Sì, Maddison, è un'isola, ed è il cuore finanziario della città. Pensa che il nome significa, letteralmente, "puoi farci quello che vuoi". Una volta questa terra era considerata inutile e veniva usata per allevare pecore e oche".



Yeouido è un'isola sul fiume Han. È ubicata al centro di Seul ed è il quartiere degli affari. I suoi 8,4 chilometri quadrati ospitano 31.000 persone. L'isola si trova nel distretto di Seul.
Prima di divenire parte della capitale nazionale, Yeouido è stata utilizzata come pascolo per ovini e caprini. Yeouido rimase un banco di sabbia disabitato prima della costruzione del primo aeroporto di Seul, durante l'occupazione giapponese nel mese di aprile 1924.
Il ponte di sei vicoli che lo collega al continente di Yeongdeungpo fu costruito nel 1970 come parte di progetto di sviluppo di Han River con a capo Park Jung Hee di presidente, dopo cui lo sviluppo di tempo ebbe luogo rapidamente. Lo Yeouido-dong fu formato come un'entità separata nel 1971.

Fonte:
                                                                https://it.wikipedia.org/
http://it.knowledgr.com/02262394/Yeouido


TERZA TAPPA: Gyeongbokgung

Questa volta il percorso con la metropolitana si rivela più lungo del solito. Prendiamo la linea viola in direzione est, scendiamo a Jongno 3(sam)-ga e cambiamo con la linea arancione che ci conduce fino a Gyeongbokgung, uscita numero 5. In tutte le altri parti del mondo se sbagli uscita della metropolitana puoi sempre rimediare, qui invece sei perso per sempre.
"Dove stiamo andando?", gli chiedo quando riemergiamo dal mondo sotterraneo.
"Siamo a Gyeongbokgung, pensavo fosse ovvio"[...]
[...] Camminiamo ancora per qualche minuto in mezzo ad alti palazzi finché sbuchiamo in una piazza, davvero immensa, che sembra di un altro pianeta.
"Gyeongbokgung è il nome del palazzo reale più famoso di Seul e questa Gwanghwamum, è la porta d'ingresso principale", mi svela Mark mentre ci avviciniamo. La piazza tra l'altro è tutto un brulicare di persone che si muovono tra statue antiche e una modernissima fontana che spruzza getti d'acqua direttamente dal suolo.


Fonte: https://www.getyourguide.it/gyeongbokgung-l89492/

"Quanti secoli ha?", domando. 
Mark si trasforma in fretta in una perfetta guida turistica. "A essere sinceri è una copia: l'ultima ricostruzione di questa bellissima struttura risale agli anni Sessanta. Tutto il vasto palazzo che visiteremo oggi è infatti stato costruito più o meno alla fine del Trecento, distrutto alla fine del Cinquecento, poi ricostruito a metà del 1800 per essere di nuovo raso al suolo durante il dominio giapponese nel periodo tra il 1910 e il 1945. Questa porta in realtà era stata ricostruita da un'altra parte ed è stata trasportata qui, nel suo luogo originale, alla fine del 2010. [...]
[...] Una volta entrati non facciamo che camminare in lungo e in largo visitando i numerosi edifici ricostruiti: quello del trono reale, la residenza della regina, la zona della preghiera  con tante statue di Budda. Ma a mozzare il fiato sono soprattutto Hyangwon-jeong, una pagoda esagonale situata in mezzo a un laghetto artificiale, e Kyeonghoe-ru, la pagoda più grande dellaa Corea del Sud, che si affaccia su un lago ed è sorretta da quarantotto grandi pilastri.

Fonte: https://it.wikipedia.org/


Fonte: http://payyakkil.blogspot.com/2006/11/kyeonghoe-ru.html


QUARTA TAPPA: Gu Gangnam

Questa volta il viaggio è piuttosto lungo, perchè dobbiamo arrivare fino al gu Gangnam. E per una volta so dove stiamo andando! Voglio dire, chi al mondo non conosce l'ormai super celebre quartiere da cui prende il nome anche l'omonima hit musicale? Per quanto mi riguarda la canzone è stata più un tormento che un tormentone, ma almeno posso dire di conoscere qualcosa della Corea.
Gangnam è un quartiere  a sud del fiume, che è cresciuto rapidamente in questi anni ed è diventato simbolo di ricchezza e opulenza. Gli abitanti sono noti per essere una sorta di "californiami d'oriente": alta qualità della vita e tanti soldi. Pare che qui un  metro quadrato arrivi a costare anche quattro volte la media nazionale.

Fonte: https://www.viator.com/it-IT/tours/Seoul/Private-Tour-Discover-the-Korean-Wave-in-Gangnam/d973-15527P8


Gangnam significa letteralmente "a sud del fiume". Il distretto di Gangnam è il terzo distretto più grande di Seoul, con un'area di 39,5. Gangnam-gu è il centro moderno e lussuoso di Seul, con scintillanti grattacieli, atelier di grandi firme e locali notturni alla moda che propongono DJ set di musica techno e house. L'offerta gastronomica spazia dai ristoranti esclusivi ai bar che servono pollo fritto e vino di riso soju.

Fonte: 
https://it.wikiqube.net/wiki/Gangnam_District



QUINTA TAPPA: Kimchi Field Museum

E dopo pranzo ti porto a vedere un museo unico al mondo: quello dedicato al kimchi.




Il museo del kimchi (김치박물관, gimchi bangmulgwan, kimch'i pakmulgwan, in inglese denominato Kimchi Field Museum), è uno spazio espositivo, situato nel centro commerciale della COEX a Seul, che testimonia l'importanza del kimchi nell'identità culinaria coreana.
Le mostre si concentrano sulla storia del cibo, sulle sue numerose varietà storiche e regionali e sulla sua importanza Cultura coreana e cucina. Il museo raccoglie dati e statistiche sul kimchi e offre regolarmente attività per i visitatori, come dimostrazioni del processo di produzione del kimchi, degustazioni di kimchi e corsi di cucina.
Il Kimchi Field Museum è stato il primo della Corea museo del cibo. Nel 2015 è stato selezionato da CNN come uno dei migliori musei del cibo al mondo.
Il kimchi è una preparazione della cucina coreana a base di verdure fermentate, con spezie e frutti di mare saltati, piccante e dai molti benefici. Ne esistono centinaia di varietà, ciascuna con una verdura diversa come ingrediente principale, anche se comunemente vengono usati il cavolo napa e i ravanelli coreani.

Fonte: 
it.wikiqube.net
https://it.wikipedia.org

SESTA TAPPA: Tempio di Bongeunsa

Dopo aver girato a lungo tra le trafficatissime vie piene di negozi, finiamo per imbatterci in un vero tempio buddista, che spunta quasi ostinato tra imponenti palazzoni dalle vetrate luminose. Si tratta del tempio di Bongeunsa ed è una piccola dose di tranquillità in mezzo al caos. Il contrasto è così forte che sembra di entrare in un'altra dimensione. Mark e io ci sediamo sulla scalinata dell'edificio ad ammirare in pace i palazzi che continuano a brillare all'orizzonte.



Bongeunsa è un tempio buddista situato a Samseong-dong, Gangnam-gu a Seoul, in Corea del Sud. Fu fondata nel 794 durante il regno del re Wonseong dal precettore di stato Yeonhoe, allora il monaco di più alto rango di Silla. Il tempio era originariamente chiamato Gyeonseongsa.
Questo tempio fondato nel 794 sotto la dinastia Silla è uno dei gioielli della capitale sudcoreana. Il sito è appena stato ristrutturato e riallestito integralmente. È piuttosto interessante visitarlo perché si trova nel cuore della città ed è circondato da tante costruzioni, contrasto abbastanza sconvolgente. È costituito da una ventina di edifici, ognuno con il proprio ruolo, e il tempio principale è il fulcro della vita religiosa. All'entrata, un padiglione è dedicato ai 4 guardiani del tempio, un altro invece al riposo. Ma la cosa più impressionante è la statua alta 23 metri che si nasconde dietro a tutti gli edifici, Mireukdaebul: la statua di Buddha più grande della Corea; per 10 anni più di 10.000 credenti hanno partecipato alla sua costruzione.

Fonte: 
https://it.wikipedia.org


Anche per questo mese è tutto, a me è venuta una voglia irrefrenabile di partire subito e a voi? Come avete potuto vedere ho utilizzato tantissimi passaggi del romanzo per realizzare questo posto perchè, è vero che è un romance, ma vi assicuro che l'ambientazione è talmente dettagliata che potrebbe tranquillamente essere usato come guida turistica! 

Vi saluto lasciandovi gli appuntamenti di dicembre, in cui si volerà in Oceania!

 Calendario Dicembre:

2 dicembre Nadia sul blog Desperate Bookswife
9 dicembre Marina sul blog Un libro per amico
16 dicembre Baba su Desperate Bookswife
23 dicembre Io sul blog Un libro per amico




lunedì 25 ottobre 2021

Blogtour Wallis Simpson. Una sola debolezza di Elena Mora - Tappa 1



Buongiorno carissimi, parte oggi un nuovo blogtour, quello dedicato alle biografie tutte al femminile firmate Morellini - che ringrazio per la copia. 
Dopo avervi parlato di Colette di Nicoletta Sipos - post cliccando qui - quello che vi presenterò oggi è un romanzo dedicato alla contrastante figura di Wallis Simpson, una donna che con il suo amore per Edoardo VIII ha rivoluzionato la storia della corona inglese.
Ma bando alle chiacchiere, parliamo del libro!


Titolo:
  Wallis Simpson. Una sola debolezza
Autore: Elena Mora
Genere: Biografie
Pubblicazione: 3 giugno 2021 - Morellini - Femminile singolare
Pag.: 256
Costo: 17,00 € cartaceo - 6,99 ebook

Trama: Per lei, un re a rinunciato al trono inglese. È grazie a lei che ora vi siede Elisabetta. Solo lei ha fatto più danni di Diana alla corona d’Inghilterra. Lei, ben prima di Meghan ha devastato i rapporti fra due fratelli. Ma chi era veramente Wallis Simpson? Come ha potuto una quarantenne americana, due volte divorziata, spiritosa e sgraziata conquistare il cuore di Edoardo VIII, il più affascinante principe di Galles della storia? Nel libro di Elena Mora colei che è stata la donna più odiata d’Inghilterra, ma a un passo da diventarne la regina, si racconta in prima persona. E le sue parole ricostruiscono la grande storia d’amore di cui è stata prima protagonista, poi prigioniera. Perché se sei una Cenerentola, e un principe si innamora di te, il lieto fine non è assicurato. “Una sola debolezza” è un punto di vista femminile su una storia raccontata sempre al maschile: e svela i retroscena più dolorosi, curiosi e piccanti di quella che in Gran Bretagna era stata definita “la più clamorosa notizia dopo la resurrezione di Cristo”.




ELENA MORA è autrice di più di venti libri e di due serie di cartoni animati per la Rai, firma storica del settimanale “Diva e donna”, Elena Mora è la fondatrice del blog “Un amore di nonna”. Con un gruppo di talentuose amiche, giornaliste e scrittrici, ha pubblicato cinque raccolte di racconti i cui diritti hanno finanziato progetti per aiutare donne meno fortunate di tutto il mondo tramite Unicef, Fondazione Rava, Cooperazione Italiana. Il suo ultimo libro è Menopausa più vita (Cairo editore).






Ed ecco una breve presentazione del libro da parte dell'autrice:


Oltre al libro voglio però parlarvi della particolare collana che racchiude questo titolo e di una particolarità dei libri Morellini.

venerdì 22 ottobre 2021

Letture con Marina #150 - Recensione de Sangue pirata di Eugenio Pochini

Buongiorno lettori, come state? Nuovo venerdì e nuova recensione di Marina.


Stanchi della solita vita? In cerca di avventure? Siete sulla pagina giusta, a solo un miglio da…



 
     
Ti
tolo: Sngue pirata
Autore: Eugenio Pochini
Casa editrice: CreateSpace Indipendent Publishing Platform,         2016
Pagine: 446

Trama: Johnny trascorre la propria infanzia a Port Royal. I suoi vicoli sono popolati di avventurieri, tagliagole e donne di malaffare: chiunque è in cerca di fortuna fra le taverne e i moli. Un giorno il ragazzo scopre l'esistenza di un misterioso tesoro... e tutto cambia improvvisamente. Costretto ad arruolarsi nella ciurma del temibile pirata Barbanera, Johnny dovrà affrontare mille insidie, tra cruenti arrembaggi, inquietanti tribù indigene e oscuri presagi, mettendo a repentaglio la sua vita e cercando di adempiere al proprio destino.




 

RECENSIONE:   

venerdì 15 ottobre 2021

Letture con Marina #149 - Il blu delle rose di Tony Laudadio

Buongiorno lettori, come state? Nuovo venerdì e nuova recensione di Marina.


Fantascienza? Fiaba distopica? Realtà modificata, così come modificata è questa favola, ma sulla falsariga della realtà che ci ha colpito così inaspettatamente? O come dice Philip K. Dick: “la realtà è ciò che rifiuta di scomparire quando si smette di crederci”. Forse anche noi siamo arrivati a questo punto…


    Ti
tolo: Onnazaka
Autore: Fumiko Enchi
Casa editrice: Safarà editore, 2017
Traduzione: Lidia Origlia
Pagine: 223

Trama: In un mondo non troppo diverso dal nostro, dominato dalla tecnologia e da un clima imprevedibile, la scienza ha finalmente stabilito che criminali si nasce: il gene C, responsabile della violenza nei comportamenti, è stato individuato e grazie al controllo delle nascite imposto dalla legge la società è ormai pacificata. La scienziata Elisabetta Russo, che ha contribuito alla rivoluzionaria scoperta, non nutre dubbi sulle pratiche di selezione genetica del governo, nonostante le proteste degli oppositori. A venticinque anni dall’entrata in vigore della legge Genesi, però, una serie di eventi drammatici scuote le sue certezze mettendo in pericolo la sua stessa vita. Ed è soltanto grazie alla premura di Nghele e all’amore del giovane Lionel che Elisabetta trova il coraggio di ribellarsi alle regole e ai limiti che lei stessa si è imposta. Dopo “Preludio a un bacio”, Tony Laudadio torna con una favola distopica che, immaginando un futuro vicino nel tempo, si interroga sul nostro presente in cerca della perfezione a ogni costo. E ci insegna che le scelte di libertà e amore sono le uniche capaci di vincere la paura e segnare la strada che porta alla felicità. Per chi sogna un futuro in cui le auto si guidano da sole, per chi ha riletto una poesia di Montale di cui ricordava solo pochi versi, per chi ascolta il tintinnio di un acchiappasogni in veranda, e per il mistero della rosa blu, che obbedisce all’artificio della bellezza, ma conserva in sé la ribellione della natura.

 

RECENSIONE:   

giovedì 14 ottobre 2021

Blogtour: Colette. Un sogno audace di Nicoletta Sipos - Tappa 4

Buongiorno lettori, giornata speciale oggi sul blog. Si parla infatti di Colette. Un sogno audace di Nicoletta Sipos - un romanzo edito da Morellini - e lo si fa attraverso un blogtour che, fino ad oggi, è stato ospitato dai blog In punta di carta, Bookspedia, Desperate Bookswife e che si concluderà domani su A spasso coi libri (organizzatrice dell'evento!). 

Ma non mi perdo in chiacchiere e vi catapulto subito nel mondo di Colette e nel suo essere madre.





mercoledì 13 ottobre 2021

Lettori intorno al mondo: Asia - Marina vi porta in Giappone

Buongiorno lettori, torna la rubrica dei viaggi. Questo mese vi portiamo in Asia. Dopo Nadia che la scorsa settimana vi ha portato in Vietnam - post cliccando qui oggi Marina vi porta in Giappone! Siete pronti? Prendete passaporto e bagagli perché si parte.



Mi chiedo non per la prima volta – e la mia domanda non è oziosa - come si possa parlare di un Paese che si adora e si sogna in continuazione, pensando di poter racchiudere tutto in un unico post. Soprattutto se non si ha la dote della sintesi. Non basterebbe una vita intera per descriverlo e parlarne, principalmente quando non lo si è mai visitato e forse le aspettative, come di consueto accade quando inconsapevolmente si idealizza qualcosa o qualcuno, superano di molto ciò che in realtà è. Però… da qualche parte si deve pur iniziare e quindi da perfetta straniera e da amante disordinata della letteratura, inizierò nel modo più vicino al mio mondo, parlando di ciò di cui parlerei per mesi interi…
 
ONNOZAKA di Enchi Fumiko - Safarà Editore, 2017

NEL GIAPPONE DELLE DONNE di ANTONIETTA PASTORE - Einaudi, 2004 

TOKYO TUTTO L’ANNO di LAURA IMAI MESSINA - Einaudi, 2020

GENJI MONOGATARI di MURASAKI SHIKIBU – Einaudi, 2015

SU UN LETTO DI FIORI di Banana Yoshimoto – Feltrinelli, 2021

FORSE NON TUTTI SANNO CHE IN GIAPPONE di Antonio Moscatello – Newton Compton Editori, 2019

E il meraviglioso mondo di Hayao Miyazaki / Studio GHIBLI






Ho deciso di partire con uno sparuto elenco di libri, non necessariamente romanzi e non necessariamente di autori nipponici. Il mio sarà, diversamente dal solito, un post muto. O quasi, conoscendomi. Del Giappone, oramai di moda da decenni, si è scritto, raccontato e pubblicato di tutto. Ma vorrei farVi vedere il MIO Giappone, se mai riuscissi ad andarci.

In internet, sia in Facebook che in Istagram, troverete tanti blog che postano foto e libri del e sul Giappone. Non li elencherò quindi qui, perché non c’è che l’imbarazzo della scelta per argonauti arditi e curiosi.

MA: Antonietta Pastore, che è vissuta in Giappone per 16 anni e che narra meravigliosamente della donna e del Giappone degli anni 1970 -> 2000, oltre agli altri suoi romanzi. 
Laura Messina sposata Imai che ci sta vivendo ora e che ha trovato la sua strada familiare e professionale in questo Paese, condividendo con i suo lettori stralci della sua intimità familiare e appassionando i suoi lettori nella parte di mondo in cui vive. 
Enchi Fumiko, nata agli inizi del Millenovecento, scrittrice che ho scoperto da poco e il cui romanzo sopra citato è una vera e propria rivelazione (qui). 
Di Banana Yoshimoto che dire, forse in modo commerciale, a suo modo, per me incarna lo stile di scrittura e di essere dell’orientale tipo, tutto poetica, dolcezza e sospensione del tempo. Non posso mai mancare all’appuntamento delle sue uscite. 
Dell’iconico ed immancabile Genji Monogatari di Murasaki Shikibu ho già fatto cenno. 
E per finire, una scoperta curiosa e recentissima, nel mio bazzicare internet alla ricerca di notizie e scrittori giapponesi – o sul Giappone. Antonio Moscatello, giornalista pugliese per Askanews, che ha studiato e vissuto in Giappone, e che ci parla di storia, curiosità, epoche diverse, tradizioni. Il tutto in modo molto piacevole.

Et voilà! E prendendo proprio in prestito il titolo di uno dei capitoli del libro di Moscatello, in cui, per semplificare, ci dice che “Kyoto è la città dei nobili, Tokyo dei guerrieri e Osaka dei mercanti”, non ci resta che ammirare una carrellata di posti desiati, tradizioni inconsuete e credenze… mostruosamente orientali!

CURIOSE TRADIZIONI MILLENARIE CON IL SORRISO DI PECE


Siamo da sempre abituati a spot televisivi e campagne pubblicitarie in cui denti bianchissimi simboleggiano una bocca perfetta e in salute. Spingendoci verso oriente alla volta del Giappone, scopriamo tuttavia che alcune tradizioni millenarie sono in grado di resistere agli attacchi del tempo e della modernità, preservando un fascino e una bellezza senza pari… è questo il caso delle ragazze che raggiungono la pubertà e delle geishe dai denti neri
Durante questo periodo di iniziazione all’età adulta chiamata Ohaguro devono passare sui denti una miscela speciale di colore nero e piuttosto maleodorante, ottenuta dalla combinazione di ossidi ferrosi bruciati e tè nero, uniti ad una mistura a base di riso, sake e caramello. La parola kuro in lingua giapponese indica il nero delle tenebre, colore apprezzato dai samurai in quanto simbolo di forza e dignità. Per la religione buddhista il nero è invece associato alla stabilità, in quanto pur venendo mescolato con altri colori riesce comunque a prevalere e a mantenersi fedele a se stesso. 
Non solo simbologia, i denti neri delle giovani hanno soprattutto lo scopo di mettere in risalto il bianco assoluto del volto, truccato pesantemente quasi a coprire i delicati tratti femminili. Nella cultura giapponese l’immagine estetica più apprezzata è incentrata sul viso pallido dall’espressione fissa e immutabile, che non possa rivelare gli stati d’animo e i cambiamenti di umore. 
La tradizione dell’Ohaguro ha tenuto testa al trascorrere del tempo, arrivando a sopravvivere per quasi un millennio, dall’anno 1000 fino agli inizi del secolo scorso. La scomparsa della pratica si deve alla decisione del Giappone di proibirla per legge, nel tentativo di rendere il paese più moderno e vicino alle tradizioni occidentali. Viene tuttavia praticata ancora oggi in alcuni villaggi della Cina, del Vietnam e della Thailandia. (da https://www.sorridiamo.info/668-giappone-quando-i-denti-perfetti-sono-neri/)


KYOTO

Kyoto è considerata la capitale culturale del Giappone, nonché una delle maggiori destinazioni turistiche dell’Estremo Oriente. Ben 17 monumenti sono stati classificati come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, tra cui giardini e templi buddhisti e shintoisti.

La città è stata la capitale del Giappone quasi continuativamente per più di un millennio, dal 794 al 1868. Venne eccezionalmente risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, in virtù del suo valore storico e culturale; Kyoto è infatti la culla di molte tradizioni uniche nel loro genere, come l’arte della calligrafia e la tecnica yuzen, un tipo di pittura giapponese. Tra i suoi monumenti principali ricordiamo il Palazzo imperiale, la villa imperiale di Katsura e il tempio zen Ginkaku-ji.

La religione shintoista è la più antica del Giappone e prevede l’adorazione di presenze spirituali, dette kami. I luoghi di culto a loro dedicati sono i jinja, ovvero santuari shintoisti. Solamente Kyoto ne conta più di 400!

Il santuario di Fushimi Inari-taisha è il principale jinja dedicato al kami Inari – patrono degli affari – ed è situato a ben 233 metri sul livello del mare. Esso vanta migliaia di torii, il tradizionale portale d’accesso ai jinja: il passaggio sotto di essi è, infatti, considerato la prima forma di purificazione all’ingresso del santuario.

Se state invece pensando al profilo tipico di Kyoto, non potrete sicuramente andarvene senza aver visitato il tempio buddhista di To-ji. Fondato all’inizio del periodo Heian, alla fine dell’VIII secolo, è uno dei siti patrimonio dell’UNESCO più celebri di tutta la città.



Kyoto offre la possibilità di visitare alcuni dei giardini giapponesi più affascinanti. Il tempio Ryoan-ji ospita il più famoso karesansui – “giardino secco” – del Giappone: quindici rocce, circondate di muschio, che galleggiano in un mare di piccoli ciottoli bianchi, per un’esperienza meditativa senza confini.

Il tempio Saiho-ji è invece noto per il suo giardino di muschio, conosciuto tra i locali come Koke-dera, che rende onore al budda Amitabha. La procedura per accedere a questo tempio è complessa e limitata: è quindi necessario inviare in anticipo una richiesta per poterlo visitare.

Il Museo Nazionale di Kyoto, conosciuto in precedenza come Museo Imperiale, è uno dei tre ex musei imperiali del Giappone, insieme a quelli di Tokyo e Nara. La sua apertura risale alla fine del XIX secolo, per la precisione al 1897; esponeva inizialmente i tesori privati di diversi templi e santuari, nonché oggetti donati dal Ministero della Casa Imperiale.

Esso vanta la più grande collezione di artefatti del periodo Heian e numerose altre opere d’arte asiatiche; tra questo spiccano il Senzui Byobu dell’XI secolo, un tipico paravento giapponese raffigurante un paesaggio, e il Gakizoshi, una pergamena che illustra dei Gaki, fantasmi di persone morte nel peccato dei propri vizi.

Un altro museo degno di attenzione è indubbiamente il Museo Internazionale di Manga, il primo museo giapponese interamente dedicato a questa incredibile forma d’arte. Aperto solo nel 2006, l’edificio è quello dell’ex scuola elementare Tatsuike; la sua ricca collezione conta oltre 300.000 articoli e circa un sesto di questi sono manga, che si possono consultare in specifiche aree adibite alla lettura presenti all’interno del museo.

https://www.planetcruise.com/it/blog-crociere/kyoto-antica-capitale-del-giappone


TOKYO

Tokyo, capitale del Giappone, con i suoi 13 milioni abitanti si conferma la metropoli più popolata dell' intero Paese ed è una delle principali città del mondo. La sua storia ha origini antiche che risalgono al lontano 1603, quando Tokugawa Ieyasu instaurò il governo feudale (shogunato) da cui ebbe inizio un prospero sviluppo. Al tempo, Tokyo veniva chiamata Edo. Centro politico, economico e culturale del Giappone, la città è costituita di 23 distretti che comprendono 26 città, 5 cittadine e 8 comuni. Geograficamente parlando, Tokyo si trova quasi al centro dell'arcipelago del Giappone, nella parte meridionale della regione Kanto. 

L'affollata capitale del Giappone unisce lo stile ultramoderno a quello tradizionale con i suoi grattacieli illuminati da luci al neon e i templi storici. Il sontuoso tempio di Meiji Shinto è noto per l'enorme porta di accesso e per la natura circostante. Il Palazzo Imperiale è immerso tra immensi giardini pubblici. I diversi musei della città propongono mostre che vanno dall'arte classica, come quelle organizzate dal Museo Nazionale di Tokyo, alle ricostruzioni del teatro kabuki, come al Museo Edo-Tokyo. 

Che altro dire di questa enorme, cosmopolita e incredibile metropoli? E dei suoi attuali abitanti, discendenti dai “ragni di terra”? Andate ed ammirate!, se sarete semplici turisti. Andate e state attenti, se ci andrete a vivere, trasferendovi magari per lavoro. Ci sono molti libri che parlano di questa metropoli alienante. Fascino e pericolo combinati insieme sono una miscela esplosiva, ma, come per tutte le cose, la misura e la serenità interiore e di pensiero (Antonietta Pastore docet), sono ingredienti fondamentali. https://www.gotokyo.org/it/plan/tokyo-outline/index.html







OSAKA



Città affascinante e tranquilla, è famosa per il cibo, i divertimenti e la vita notturna, con alcune attrazioni storiche e culturali

Un breve trasferimento in shinkansen da Tokyo ti condurrà ad Osaka, che è dotata di una personalità molto diversa rispetto alla capitale del Giappone. Scendi dal treno “proiettile” e Osaka, grande città portuale e polo commerciale dell'isola giapponese di Honshu, si stenderà ai tuoi piedi. È famosa per l’architettura, la vita notturna e il sostanzioso e delizioso cibo di strada. Il monumento storico principale della città è il castello di Osaka, che risale allo shogunato del XVI secolo e ha subito diversi restauri. Il castello è circondato da un fossato e un parco con alberi di susine, pesche e ciliegie. Il Sumiyoshi-taisha è uno dei santuari shintoisti più antichi del Giappone. Non serve nemmeno rammentare di passeggiare con calma nei bellissimi giardini, soprattutto durante la stagione della fioritura dei ciliegi ad aprile, quando sboccia il sakura e il meteo è spesso nelle condizioni migliori.

https://www.japan.travel/it/destinations/kansai/osaka/







Non può mancare il tour che anche alcune agenzie di viaggio italiane organizzano alla scoperta dello Studio Ghibli e del maestro Miyazaki. Diventerà sicuramente tappa quasi obbligata a partire dal 2022 il Parco Giochi a tema. https://www.elodeaviaggi.it/giappone-studio-ghibli-miyazaki/

A Tokyo si trova un fantastico museo dedicato a questo Studio, se siete appassionati di qualche film come Totoro, La città Incantata, Principessa Mononoke, Ponyo o altri, fate un giro in questo museo che piacerà sia ai bambini sia ai grandi.

La struttura è veramente stupenda e surreale: all’ingresso c’è una grande sala molto alta, ci sono stanze in cui si possono capire i meccanismi dell’animazione, ricostruzioni degli studi dove lavorano i disegnatori, un grande “Neko bus” dove i bambini più piccoli possono divertirsi, il negozio di souvenir “Mamma Mia” e compreso nel prezzo del biglietto potete vedere un film di circa un quarto d’ora che è praticamente una continuazione di Totoro.
A parte Totoro all’entrata e la statua che c’è sul tetto, è vietato fotografare: ci sono persone che controllano in ogni stanza e vi impediscono di fare foto: chi vuole vedere il Museo Ghibli deve venirci!

https://www.marcotogni.it/museo-ghibli/






E PER FINIRE IN BELLEZZA, per gli amanti dell’arte, delle cerimonie e dell’abbigliamento tipico…

La cerimonia del tè, profondamente radicata nella dottrina buddista zen, è una delle tradizioni più diffuse a Kyoto. Consiste nella preparazione cerimoniale e presentazione del tè matcha, una varietà di tè verde in polvere. Avrete la possibilità di assistere a questo rito spirituale e sociale, caratterizzato da movimenti lenti e armoniosi, nelle numerose sale del tè diffuse in tutta la città.






Contrariamente alla credenza popolare, la geisha non è assolutamente l’equivalente orientale di una prostituta; si tratta, al contrario, di un’intrattenitrice e artista giapponese, specializzata nelle arti della musica, della danza e del canto.

Le geisha si diffusero a Kyoto alla fine dell’VIII secolo, quando l’imperatore Kammu vi trasferì la capitale da Nara, e sono oggi conosciute come geiko, “figlia delle arti”, nel dialetto giapponese locale, il kyo-kotoba. Troverete ancora delle comunità di geisha nella città, in particolare nei quartieri di Gion e Pontocho.

Conoscerete sicuramente il kimono, l’abito tradizionale giapponese, tuttora utilizzato in occasione di eventi particolari. Lo stile attuale, aperto davanti e chiuso sulla schiena da una fascia chiamata obi, si è diffuso durante il periodo Edo, quindi a partire dal XVII secolo.

Una volta a Kyoto, suggeriamo di recarvi presso il distretto di Nishijin, dove troverete diversi negozi che vendono o affittano kimono.

L’arte della calligrafia shodo utilizza pennelli e inchiostro per disegnare i caratteri kanji e hiragana. Originariamente nata in Cina, questa tecnica si diffuse a Kyoto durante il periodo Heian – tra l’VIII e il XII secolo – per poi sviluppare caratteristiche propriamente giapponesi. Rimane ancora oggi una parte importante della cultura giapponese e viene utilizzata per occasioni cerimoniali speciali.


Ce ne sarebbero di argomenti da affrontare, alcuni di questi non positivi. Ma in questo post ho voluto evidenziare solo la parte bellamente turistica, visto lo scopo con cui è stato pensato. Perché quando si va in vacanza, i problemi e le negatività, anche del Paese che si sta andando a visitare, si lasciano a casa.

Per concludere… se dovessi pensare ad una definizione per il Giappone, forse quella che meglio la descrive è: un Paese che corre senza scordare.

Buon viaggio,





 Calendario Ottobre:

7 ottobre Nadia sul blog Desperate Bookswife
13 ottobre Marina sul blog Un libro per amico
21 ottobre Baba su Desperate Bookswife
28 ottobre Io sul blog Un libro per amico
 
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