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venerdì 5 novembre 2021

Letture con Marina #152 - Recensione di Unfit vol 2 - Fortune: Amori di tre ragazze impresentabili di Miss Black

Buongiorno lettori, come state? Prima del weekend lungo che è alle porte vi lascio la nuova recensione di Marina che questo venerdì si è superata con un post dedicato non a un solo libro ma a un'intera serie! Buona lettura e buon weekend!


Credo proprio che, a meno che Daniela non mi cacci dal blog, questo mese lo consacrerò ai Romance. Sono arrivata al periodo dell’anno in cui, anche a causa dell’intensa attività lavorativa, riesco a dedicare poco tempo alla lettura – e al contempo inizio quattro/cinque romanzi in contemporanea, con il desiderio quasi ossessivo di finirli in due giorni e la consapevolezza che ciò non potrà mai avvenire. Risultato: depressione e al contempo ancora meno tempo da dedicare alle riflessioni e relative recensioni ragionate. Ergo: benvenuti Romance!



     

    
Ti
tolo: Fortune: Amori di tre ragazze impresentabili. Unfit vol 2
AutoreMiss Black
Casa editrice: StreetLib, 2021
Pagine: 287

Trama: La Stagione 1889 è iniziata e che cosa possono mai fare tre sorelle impresentabili nel grande melting pot londinese, attraversato da moti suffragisti e lotte di classe, affollato di slum dove la povertà è inaccettabile e percorso da avanguardie culturali, crocevia per uomini e donne di ogni cultura e religione, in cui nobili e plebei si trovano a condividere la stessa aria inquinata dal fumo di mille caminetti? Be’, ma chiaramente vestirsi come meringhe e andarsi a inginocchiare davanti alla Regina! La sorella maggiore, Rachel, per la verità si è già accasata, nientemeno che con un marchese, ma le due minori, Vera e Fortune, sono ancora a piede libero. Fortune ad accasarsi non è poi molto interessata, anche se con la famiglia del suo tutore legale le frizioni sono continue. Quindi se la fila il più spesso possibile per coltivare amicizie diverse con le donne più rivoluzionarie in città. Un’occupazione non priva di rischi, dato che le manifestazioni di protesta spesso finiscono con l’arresto di tutti i partecipanti. Sua cugina Laura non capisce proprio che cos’abbia in testa per mescolarsi con certa gente, quando tutti gli scapoli di Londra le girano attorno. Il problema è che nessuno tra gli scialbi figli dell’aristocrazia del regno costituisce una buona accoppiata intellettuale per Fortune... nessuno tranne uno: il sulfureo, scandaloso, donnaiolo impenitente, giocatore d’azzardo, scapestrato Lord Grey, terrore di ogni madre con una figlia in età da marito. Ecco, con lui Fortune non si trova male. Peccato che anche solo farsi vedere in sua compagnia potrebbe distruggere la reputazione di tutte le ragazze della famiglia. Che cosa potrebbe mai andare storto?

 

RECENSIONE:   



Secondo appuntamento con questo romanzo storico di Miss Black, normalmente dedita invece ad una serrata attività di scrittrice di romanzi romance soft porno. E sono sincera: non vedevo l’ora di leggerlo, in attesa di poter completare poi la serie con il 3° ed ultimo, perché in questi romanzi la parte descrittiva delle attività sessuali è un po’ in sordina e viene invece dato molto risalto all’epoca, all’ambiente e alle caratteristiche di tre sorelle un po’ anticonvenzionali, visto il periodo storico in cui le ha collocate l’autrice.

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Vorrei prima di tutto però evidenziare quanto riportato dall'autrice a fine romanzo, che vale la pena avere in mente prima di leggere il romanzo stesso:

“Ringraziamenti e Notazioni”: nei quali Miss Black ci spiega che diversamente da quanto fanno di solito gli autori, per lei la scrittura è un’attività solitaria e quindi non ha l’abitudine a far leggere in anteprima i suoi libri. Ma questa volta, trattandosi per lei di un’anomala incursione nel genere “romance storico”, ha chiesto a Rebecca Quasi e ad Amalia Frontali di prestarsi a fare da “proof readers” per questo suo romanzo, che oltre ad abbracciare il genere storico, è anche più lungo dei suoi consueti romanzi. Il secondo punto su cui l’autrice si sofferma è duplice e ci fornisce l’occasione di “spiare”, seppur da lontano, il flusso creativo di un’autrice. Da un lato quindi si perita di specificare che a monte ci sono dettagli storici molto accurati. Così ci dà conto dell’esattezza dei nomi dei clubs londinesi, delle linee ferroviarie, dei monumenti, dei vari mezzi di trasporto, dei nomi dell’abbigliamento e di quanto legato al mondo inglese e alla “Stagione” 1889. Dall'altro lato ci precisa che il suo intento non è stato quello di produrre un saggio sul periodo vittoriano, andando alla ricerca anche di particolari che avrebbero minato in parte la bellezza dell’edificio romance in costruzione, vedi ad esempio dettagli di cui tutti oramai siamo al corrente, tipo lo stato di salute dell’apparato del cavo orale, la generale mancanza di pulizia corporale e/o stradale (anche se di questo fa invero un accenno) e via discorrendo. Altra cosa che si svincola un po’ da questi due primi punti, è la volontà dell’autrice di dar conto della società in cui fa vivere i suoi personaggi e naturalmente il luogo, che era un po’ il centro dell’allora mondo: fine del diciannovesimo secolo e Londra o la zona rurale inglese, dove la nobiltà aveva i suoi castelli.

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*POSSIBILI SPOILER*

Ed ora passiamo al romanzo vero e proprio, ricordando che nel primo di questa serie Rachel, la sorella più grande, dopo la morte del papà e l’affidamento delle sorelle a tre tutori diversi, si sposa proprio con il suo tutore, che è un marchese. Ah, piccolo inciso: l’altra cosa che mi piace di questa serie è che la vicenda del primo romanzo non si esaurisce con la fine del libro ed apparendo nel secondo con solo qualche accenno. No, qui Miss Black fa incursioni più che accennate e così il lettore può continuare a leggere anche dei protagonisti del primo volume con gran diletto ed in un perfetto continuum.

Nello specifico, in questa seconda avventura conosciamo meglio Fortune, ancor meno interessata ad accasarsi rispetto alle altre due sorelle e più che mai interessata a conoscere le donne più rivoluzionarie della sua epoca e della città in cui vive, Londra. Come detto poc’anzi, siamo nel 1889 e Fortune, controllata a vista dal suo tutore e dalla relativa famiglia, per poter partecipare a riunioni femministe deve svignarsela in gran segreto da casa. Anche perché, per chi è interessato all’argomento, all’epoca le antesignane del femminismo che propugnavano ad esempio la possibilità di voto alle donne, non venivano trattate con delicatezza dagli uomini e dalle forze dell’ordine. Non passa naturalmente molto tempo che la cugina Laura e il di lei fratello la scoprano. Ma anche loro hanno dei segretucci che non vogliono vengano portati alla luce e quindi ciascuno, per forza di cose, tiene in equilibrio gli altri con il proprio silenzio. Bella descrizione, come sempre, degli ambienti malfamati – anche se per ricchi – di una Londra che si avvia a vedere il nuovo ultimo decennio del 1800. E buona prova nel tratteggiare i caratteri, soprattutto un’interessante crescita viene fatta fare alla cugina Laura, che da ricca “piagnona”, si trasforma in un personaggio degno di vedersi dedicare un romanzo a sé stante. E poi naturalmente il classico dei classici clichè: lei è una signorina bene fuori dagli schemi e si innamora del terrore di tutte le famiglie altolocate, Lord Grey. Ricchissimo e stupendo esemplare maschile, ma rovina delle giovin fanciulle in odor di Stagione e di marito. Forse non originale come storia in sé, ma intrigante spaccato di un’epoca e di una meravigliosa città e sprazzi di personaggi letterari e non, universalmente conosciuti.

“Quindi è così. Si permette di citare Baudelaire”, disse Fortune.

“Mi permetto”.    

                

E ora non ci resta che attendere il terzo e credo ultimo romanzo della serie. E nel frattempo, perché no, una digressione verso la fondatrice del femminismo liberale, nonché filosofa, Mary Wollstonecraft e della di lei romanticissima figlia Mary Godwin Shelley.

 



A presto




 

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