Buongiorno carissimi!!! Ci siamo, siamo giunti al termine di questa avventura: il primo Gruppo di Lettura organizzato dal blog dedicato al libro Noi di David Nicholls in collaborazione con i blog La ragazza che annusava i libri, La Libridinosa e Scribacchiando in soffitta.
Tocca ancora a me chiudere questa splendida esperienza, oggi commenteremo insieme le ultime due parti del libro - Barcellona e Di nuovo Inghilterra - e tireremo le somme di questa esperienza.
Per prima cosa, per chi se le fosse perse ed arrivasse a lettura iniziata ci tengo a condividere i link delle tappe passate:
Prima tappa - Inghilterra e Francia
Seconda tappa - Paesi Bassi e Germania
Terza tappa - Venezia
Quarta tappa - Toscana e Madrid
Nella scorsa tappa avevamo lasciato Albie e Douglas a Madrid, pronti per iniziare un viaggio insieme a Barcellona. Un viaggio, questo, che da subito ho sperato potesse aprire un nuovo capitolo nella loro vita visto che Connie è a Londra e forse questa volta non potrà incrinare gli equilibri tra padre e figlio.
Barcellona
Ed effettivamente un nuovo capitolo della vita di padre e figlio si è aperto! In questa parte troviamo Albert più propenso a passare del tempo con il padre ed anche più propenso a parlargli senza il terribile atteggiamento che aveva avuto per tutta la durata del romanzo.
Il personaggio di Douglas, che con il viaggio a Madrid si era buttato senza programmi alla ricerca del figlio, ha veramente una svolta e resta anche in questa parte più rilassato, meno pedante, più aperto a fare cose che mai ci saremmo aspettati facesse.
"Invece a Barcellona si poteva "bazzicare", e decidemmo che per un giorno o due avremmo semplicemente bazzicato in giro."
"La nostra serata a Chueca era andata "alla grande", secondo la definizione di mio figlio. Eravamo rimasti seduti per ore sugli sgabelli di quel bar, mangiando cose squisite al limite dei miei standard di sicurezza, creme di pesce, seppie, dadolate di polpo e peperoni verdi fritti, tutta roba salatissima e disidratante che mi aveva indotto a esagerare col vermouth, buonissimo peraltro, così mi si era sciolta la lingua e avevo parlato per tutta la sera con degli sconosciuti: la Spagna, la recessione, l'euro, Angela Merkel e l'eredità di Franco, insomma le classiche chiacchiere da bar. Ubriaco e premuroso, Albie mi presentava ogni volta come "Mio papà, celebre scienziato"
Per la prima volta mi sono chiesta se forse non poteva impegnarsi un po' di più anche prima, nel suo rapporto con Connie e con Albie; ma la dimostrazione che è proprio Connie l'elemento di disturbo lo si ha effettivamente in queste ultime due parti del libro, dove vediamo i due uomini - finalmente soli - confrontarsi con un atteggiamento maturo e rispettoso.
Sicuramente sono entrambi cambiati, probabilmente il vero Grand Tour è stato il loro: un viaggio non solo fisico ma anche interiore dove padre e figlio si ritrovano, per la prima volta, ad essere tutto l'uno per l'altro.
E Douglas si meraviglia di quel viaggio e nonostante tutto pensa ancora di poter sistemare le cose con Connie.
"Che strano, pensai, ho dovuto fare su e giù per mezza Europa prima di arrivare al mare. Da lì, Barcellona aveva un bell'aspetto, una città moderna eppure armoniosa. Non vedevo l'ora di esplorarla con mio figlio, che era al sicuro fra la massa di corpi sparsi lungo la spiaggia. Il mio viaggio era giunto alla sua conclusione naturale, nel giro di due o tre giorni sarei tornato da Connie e avrei perorato la mia causa. Ma era inutile preoccuparsi in anticipo. Chiusi gli occhi e mi sdraiai a pancia in su, il viso rivolto verso il sole del pomeriggio.
Gli eventi che seguirono hanno i contorni sfocati nella mia memoria, ma ricordo nitidamente lo shock della prima fitta sul dorso del piede, un dolore lancinante come una coltellata. Avrei dovuto capire subito di che si trattava, ma lì per lì pensai di aver urtato una scheggia di vetro. Solo quando immersi la testa sott'acqua e vidi la sabbia lontana e la miriade o, se volete, lo sciame di meduse rosa e celesti da cui ero attorniato, solo allora capii di essere davvero nei guai."
Da questo punto in poi, con uno stile che mi ha fatto morire dal ridere assistiamo ad un
bagno in mare di Douglas che si trasforma in uno scontro diretto con la
morte. Douglas ferito in più punti del corpo da uno sciame di meduse urticanti mentre si trova molto lontano dalla riva. Ecco come Nicholls ci racconta la scena:
"E comunque come si diceva aiuto in spagnolo? O meglio in catalano? Poteva andare bene anche un aidez-moi!? I francesi in procinto di annegare non si sentivano un po' stupidi, gridando aidez-moi!? E anche ammesso che qualcuno riuscisse a sentirmi, come poteva aiutarmi visto che ero circondato? Avrebbero dovuto tirarmi fuori dall'acqua con l'elicottero, con quei mostri gelatinosi che mi penzolavano a grappoli dalle gambe bianche. "Scusatemi!" Ecco cosa avrei dovuto gridare. Scusatemi se sono un idiota del cazzo!"
Ora, ditemi se c'è qualcuno tra di voi che non ha riso di gusto pensando a Douglas appeso all'elicottero con le meduse a penzolargli dalle gambe con quel costumino minuscolo che si era comprato. Io non ho resistito e, concedetemelo, ho proprio pensato che Douglas fosse veramente sfigatissimo. Ahahahahahahahah
Comunque, in qualche modo il nostro uomo si trascina in spiaggia e dopo aver trovato Albie cosa fa? Da grande scenziato non capisce che sta per avere un infarto dovuto al veleno delle meduse, fa il gradasso, dice ad Albie di stare in spiaggia e si ritira in camera rimettendoci quasi la pelle.
Per una volta Nicholls dà ad Albert il ruolo del figlio saggio facendolo arrivare in camera appena in tempo per chiamare i soccorsi ed evitare al padre una morte certa.
Credo che in questa parte l'autore sia riuscito a parlare di una cosa gravissima e pericolossissima con quel suo stile che mi ha conquistato, utilizzando come sempre l'espediente della leggerezza unita a frasi che fanno fanno riflettere.
"Nelle storie dell'orrore c'è spesso una svolta imprevista che da bambino mi suscitava un piacere incoffessabile: a un tratto veniamo a sapere che l'io narrante è in realtà defunto. In seguito l'ho visto anche in certi film, e a parte il fatto che dà per scontata la sopravvivenza dell'io e una vita dopo la morte, mi pare un trucco da quattro soldi. Per cui dirò subito che non morii, né mi ritrovai a camminare verso la luce.
Per il semplice fatto che mio figlio mi salvò la vita."
Douglas su ritrova in ospedale, operato d'urgenza. E' necessario chiamare Connie e lei da brava mogliettina arriva al capezzale del marito - forse sperando potesse morire sul serio ho pensato io!!! - e fa intendere a lui e a tutti noi che voglia ricominciare:
"Mi sei mancata"
"Anche tu mi sei mancato..." Stava piangendo e forse anch'io avevo le lacrime agli occhi. "L'anno prossimo faremo la stessa vacanza, identica a questa in tutto e per tutti. Ti va?"
"Sì, non cambieremo nulla. Voglio che sia esattamente uguale a questa, e anche l'anno dopo".
"La vacanza di una vita".
"La vacanza di una vita".
E' a questo punto che, durante la convalescenza di Douglas a Barcellona, assistiamo al riavvicinamente tra lui e Connie. Li vediamo fare i piccioncini per i vicoli della città catalana e ci convinciamo che anche questa storia come molte sarà un lieto fine, e sbuffiamo un po'!
"Devo dire, a costo di apparire maligno, che ricordo quella convalescenza a Barcellona come una dei periodi più felici del mio matrimonio"
Una tragedia che si traforma nella vacanza che avevano sognato.
Ma prima o poi le vacanze finiscono:
"Ero partito per quel viaggio giurando a me stesso che l'avrei riconquistata. Ma non ero riuscito a mantenere fede al giuramento. A dispetto, o forse a causa, dei miei sforzi, non riuscivo più a renderla felice, o felice quanto desiderava. Il gennaio seguente, quando mancavano solo due settimane al nostro venticinquesimo anniversario, ci abbracciammo per l'ultima volta e ci dicemmo addio."
Di nuovo Inghilterra
Questa è la parte conclusiva del romanzo, dove l'autore tira le somme del rapporto tra i due protagonisti. Ci mostra i punti di vista di Albert e quello di Connie, forse cercando di mettere una pezza e di dare al lettore una motivazione valida per il comportamento dei due durante il romanzo.
Bè devo dire che se di Albert ho cambiato un po' opinione, quella che non sono riuscita proprio a rivalutare è Connie. Lei una volta a casa torna quella di sempre, ha assaporato la solitudine mentre i suoi uomini erano in viaggio e non intende rinunciarvi. Va a vivere a Londra, riprende a dipingere, incontra quello che era stato il suo primo amore e si mette a rifrequentarlo, però nel frattempo mentre svuotano la vecchia casa in campagna fa ancora l'amore con Douglas, quell'uomo che fino all'ultimo a tentato di rimettere insieme i cocci.
Insomma un'incoerenza di quelle esagerate.
Per fortuna questa volta Douglas reagisce, non può piangersi addosso e fa una cosa per cui credo tutti abbiamo esultato, digita su google:
"Freja Kristensen dentista Copenaghen"
Ed è con questa frase che il libro finisce. Lasciando al lettore la libertà di immaginare il proprio finale per Douglas. Bè io, lasciatemelo dire, mi immagino un lieto fine per lui. Mi immagino quella notte d'amore a cui a rinunciato a Venezia per essere devoto ad una moglie che non lo meritava, lo immagino rifiorire perchè cambiato grazie al viaggio intrapeso alla ricerca di Albert. E vi dirò, mi immagino anche che Connie rinsavisca, si renda conto di quello che ha perso e, tornando a bussare il capezzale si trovi Freja in lingerie e Douglas ubriaco fradicio a godersi quella vita che fino a quel momento non aveva vissuto. E che se lo becchi Connie per una volta il due di picche!!!! ahahahahahahah
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Ed ora tiriamo le somme di questa esperienza. Ognuna di noi scriverà il voto - valutato come sempre da un minimo di 1 a un massimo di 5 - e condividerà con voi il suo pensiero sul libro e sul gruppo di lettura. Siete pronti?
Dany del blog Un libro per amico
voto: 3 e mezzo
Un libro che non posso dire non mi sia piaciuto, ma neanche che mi abbia rapito.
Se ritengo lo stile assolutamente splendido - Nicholls sa trattare argomenti forti unendovi un'ironia mai esagerata - non posso dire altrettanto per la storia che mi è piaciuta ma che ho trovato in alcuni punti ripetitiva. Forse l'aver detestato così tanto due dei tre personaggi ha aiutato a rendermi indisponente. Ho adorato però il finale che ha fatto migliorare il mio pensiero del libro nel complesso. Una cosa che proprio non mi è andata giù è il buttare lì tra una riga e l'altra l'omosessualità di Albie, un po' come se potesse essere una scusa per il suo comportamento!
Per quanto riguarda invece l'eperienza sono entusiasta e soddisfatta.
Ho partecipato a qualche Gruppo di Lettura in passato e mi ero divertita moltissimo. Organizzarlo è un'esperienza ancora più appagante e divertente; credo si arrivi a leggere il libro in questione in maniera molto più profonda, magari perdendo nell'immediato il lato poetico della lettura ma apprezzando i dettagli, i particolari che in un normale approccio probabilmente non è possibile cogliere.
E poterlo fare con le mie adorate LGS - che non so se si è capito ma siamo proprio una squadra affiatata e completa - è il top.
Sono anche molto felice del grande riscontro avuto da parte di voi lettori, che con i vostri commenti ci avete dato la carica per andare avanti.
Stefania del blog La ragazza che annusava i libri
voto: 4
Il
libro mi è piaciuto molto, ho ritrovato il Nicholls che ho amato in Un
giorno, sebbene con una storia molto diversa. La sua scrittura ironica,
sottile, scorrevole e allo stesso tempo profonda e interiore, ha reso
la lettura davvero godibile. Douglas è un protagonista che mi è rimasto
dentro, l'antitesi dell'eroe, che lotta contro se stesso e la propria
goffaggine per riuscire a riconquistare la sua famiglia.
Questo
nostro primo gruppo di lettura è stata per me un'esperienza bellissima,
soprattutto in termini di partecipazione e dialogo. Non nascondo di
aver aspettato con impazienza i lunedì dei nostri "incontri", di aver
annotato a margine del libro considerazioni e pensieri con la voglia di
confrontarmi, di conoscere l'opinione degli altri lettori, di leggere
interpretazioni diverse dalle mie. E ogni appuntamento si è rivelato una
sorpresa, ho riso leggendo frasi che anch'io avevo formulato durante la
lettura e riflettuto davanti a punti di vista differenti. Per quanto mi
riguarda credo che il libro scelto si sia prestato benissimo ad
un'analisi di questo tipo. Le varie fasi del viaggio hanno scandito le
nostre tappe, e i tre protagonisti, così particolari e ben definiti, ci
hanno permesso di perderci in chiacchiere, sorrisi, imprecazioni e
risate. Spero che questa esperienza si sia rivelata altrettanto bella
per i nostri partecipanti perché - che si sappia - noi LGS siamo già
alla ricerca di nuovi spunti creativi! ^-^
Laura del blog La Libridinosa
voto: 3
Che dire di questo libro? Ho conosciuto ed amato Nicholls grazie a
quello che, probabilmente, è stato il suo maggior successo, "Un giorno".
E sull'onda delle emozioni che quel libro mi aveva lasciato, mi sono
tuffata tra le pagine di questo suo nuovo lavoro. Conclusione: una
delusione. Non è una brutta storia, non è scritto male, ma ... Niente.
Non mi ha presa, non mi ha coinvolta, non mi ha lasciato nulla.
Per
quanto riguarda il nostro primo Gruppo di Lettura, invece, posso
ritenermi più che felice di averne fatto parte. Sicuramente, nella mia
tappa avrei potuto fare di più, ma è capitata dopo una settimana
particolarmente pesante. Nonostante ciò, mi è piaciuto tantissimo
leggere un libro con voi, mie adorate e mi ha quasi stupita la
partecipazione e l'entusiasmo di tutti coloro che hanno letto assieme a
"noi".
A questo punto, non mi resta altro da fare che sperare di ripetere l'esperienza.
Salvia del blog Scribacchiando in soffitta
voto: 4
Giusto per non perdere l'abitudine, userò la tecnica che ho adottato
sul blog:
Cosa ho apprezzato maggiormente:
- Assaporare ogni tappa, approfondirla, calarsi nella vita dei
personaggi, essere così immersi nella storia da crederla
propria. leggendo un libro normalmente, tutto d'un fiato, questo
non capita, si ha talmente voglia di arrivare alla fine e
scoprire l'epilogo che non si approfondisce e sopratutto non ci
si confronta con nessuno, difficilmente si potrà leggere un
libro contemporaneamente ad un amico.
- Spoilerare!!! Finalmente poter scrivere per filo e per segno
cosa accade, senza dover essere evasivi! Poter messaggiare con
la amiche:" oh ma quanto mi è antipatica Connie!" e la
Libridinosa che ovviamente risponde:"No a me non è antipatica,
mi è indifferente". Ah ah ah, non ha prezzo.
Cosa mi è piaciuto meno:
-
Eh, purtroppo però, leggendo ogni tappa il lunedì, durante la
settimana la mia attenzione è caduta su altri libri, quindi
alcune volte mi è capitato di perdere l'interesse per il romanzo
in questione. Ma il cattivo pensiero è passato subito, dopo
poche righe ;-)
Condividere un'iniziativa del genere con altre blogger è già
un'esperienza particolarmente ricca, ma se le ragazze in questione
sono anche amiche...bè, il divertimento è assicurato. In passato ho
partecipato ad un paio di gruppi di lettura, mi è piaciuto
moltissimo commentare tappa per tappa, sparlottare di questo
personaggio piuttosto che dell'altro, ma organizzarlo è tutta
un'altra storia. A parte che, dopo il post d'esordio di Daniela, ho
vissuto per quasi un mese con l'ansia da prestazione, speravo
ardentemente che la mia tappa fosse interessante in modo da scrivere
un articolo avvincente!! Mi sento più ricca, ho capito che ci sono
più modi di leggere, ed ognuno ha dei pro e ovviamente dei contro.
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Questi sono i nostri pensieri ed ora tocca a voi raccontarci cosa ne pensate di queste due ultime parti del libro e, se lo vorrete, dare il vostro voto al libro e raccontarci come è stato partecipare a questo GdL!