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lunedì 7 marzo 2016

Ritratto di Signora #24 - Mary Anning

Buongiorno e buon lunedì lettori! Come ogni mese torniamo con un nuovo Ritratto di signora; oggi tocca a me quindi bando alle chiacchiere... vi lascio al mio ritratto!

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Per il Ritratto di Signora di oggi ho deciso di prendere spunto da un libro che ho letto recentemente - Strane creature di Tracy Chevalier recensione qui - e che mi ha portato a conoscenza di una donna che ha cambiato la storia e che io fino a quel momento ignoravo: Mary Anning (1799-1847) nata e vissuta a Lyme Regis, all’incrocio fra le scogliere del Dorset e del Devon, in una famiglia tutt'altro che benestante. Il padre, falegname di professione, abbinava al suo lavoro quello del cercatore di fossili sulle spiagge locali - ricche di fossili del periodo Giurassico - con lo scopo di rivenderli ai turisti; Lyme Regis agli inizi del 1800 era infatti diventata meta turistica ambita per le famiglie nobili e benestanti della città di Londra. 
Mary apprese prestissimo dal padre l'arte della ricerca dei fossili fino a farlo diventare un lavoro, soprattutto dopo la morte di quest'ultimo. Era scavando sulle spiagge di Lyme, in inverno, alla base delle instabili scogliere, in solitudine, rischiando spesso la vita che Mary contribuiva al sostentamento della famiglia.

Scheletro di Ittiosauro
Nel 1811 (altre fonti riportano 1809 e 1810) Joseph Anning, fratello maggiore di Mary, trova il teschio lungo più di un metro di un ittiosauro. Mary pochi mesi dopo - aveva solo 12 anni - riesce ad individuare il resto del corpo. Capace di raffigurarsi la sagoma di un animale – vissuto milioni di anni prima e che non somiglia a quelli che può vedere attorno a sé – in frammenti di ossa, accurata nel ricomporli, sei anni dopo ne ricostruisce lo scheletro intero e l’esploratore tedesco Ludwig Deichart la soprannomina «la principessa della paleontologia». Inizialmente l'esemplare viene identificato come coccodrillo ed acquistato da Henry Hoste Henley, Lord del luogo che lo compra da Mary per 23 pounds, e che lo rivende a sua volta a William Bullock, collezionista di curiosità naturalistiche. Ma è Charles Konig, un naturalista che lavora presso il British Museum a dargli il nome e una sistemazione definitiva presso il museo. Negli anni Mary ne scoprirà poi diversi altri, più o meno completi. 
La sua reputazione cresce, il reddito no, fino a quando il colonnello Thomas James Birch mette invece all’asta fra i conoscitori europei i fossili che aveva acquisito dalla famiglia Anning e consegna a lei i proventi: 400 sterline. 

Nel 1820 Mary trova il primo scheletro incompleto di plesiosauro, seguito due anni dopo da uno completo.
Scheletro di Plesiosauro
Per il numero assolutamente inconsueto di vertebre del collo (35), mai osservate fino a quel momento in nessun organismo vivente, inizialmente la scoperta genera i sospetti del naturalista ed anatomista francese Georges Cuvier, considerato a quel tempo autorità assoluta nel suo campo. Una tale accusa di falsificazione, anche non provata, avrebbe potuto mettere in grande imbarazzo Mary ed il suo commercio, togliendo credibilità ai suoi ritrovamenti. Grazie al secondo esemplare completo e all'appoggio della Geological Society, i dubbi cadono e Cuvier ritira le sue perplessità. 
Da quel momento Mary annota e critica articoli scientifici che si fa mandare dai visitatori, impara l’anatomia sezionando pesci e seppie per meglio visualizzare, per similitudine, la forma di specie estinte. A 27 anni, con i risparmi compra una casa e al pianterreno apre l’Anning’s Fossil Depot, assistita da una signorina di buona famiglia, Elizabeth Philpot - altra protagonista del libro della Chevalier - che ne diventa l’amica e la collaboratrice. Il deposito è presto frequentato da celebrità come re Federico Augusto II di Sassonia o i “fossilisti” del museo di storia naturale di Londra e di quello di New York.
Scheletro di Pterosauro

Nel 1828 è la volta del primo fossile di rettile volante mai trovato in Inghilterra, anche se incompleto, uno pterosauro; scoprì inoltre varie nuove specie di fossili di pesci, tra cui la prima Squaloraja, nel dicembre del 1829. Mary Anning ne ricava 210 sterline e dovrebbe finalmente vivere con un po’ di agio. Ma nel 1835 perde tutti i risparmi in un investimento sbagliato. Attraverso la nuova British Society for the Advancement of Science, Buckland le fa avere una pensione dal governo, per “contributi eccezionali alla scienza”.

Inutile specificare che essendo nata donna, alla fine del 1700, da una famiglia di bassissima estrazione sociale, Mary ebbe pochissimi, se non quasi nulli, riconoscimenti della sua opera in vita, nonostante durante le sue ricerche fosse venuta in contatto con importanti personaggi del campo scientifico che spesso la contattavano per chiederle pareri o per acquistare da lei pezzi dei suoi ritrovamenti. Nessuno di loro fece comunque mai un cenno a Mary nominandola apertamente nelle loro relazioni scientifiche. Non è ammessa nemmeno in visita alla Geological Society di Londra anche se i membri ne usano le opinioni e le scoperte (tra cui il fatto che certi sassi friabili erano in realtà coproliti, feci fossilizzate) per iscrivere la storia della vita e della morte delle specie nel «tempo profondo» delle ere geologiche, e approdare con Charles Darwin alla teoria dell’evoluzione.
Fossile di Squaloraja
La ragazza rischiò più volte la vita durante le sue ricerche ma il richiamo dei "ninnoli", come li chiamava lei, era più forte di qualsiasi altra cosa e la sua capacità di scovarli era impressionante.
Nel libro della Chevalier viene dato molto risalto a questa parte della storia e l'autrice riesce a raccontare in modo molto vivido sia le fasi di ricerca/ritrovamento che quella di pulizia/preparazione dei pezzi. Altro punto importante è l'amicizia e collaborazione di Mary con Elizabeth Philpot. Fu proprio un parente di quest'ultima - Thomas Philpot - a commissionare la costruzione del Lyme Regis Museum, costruito nel 1901 in una delle più antiche parti della città, un tempo affollata di case.

Mary muore a 47 anni, di cancro al seno. De la Bèche, presidente della Geological Society, ne pronuncia l’elogio funebre davanti all’assemblea, come se lei ne avesse fatto parte. Anni dopo, Charles Dickens racconterà sulla rivista letteraria All the Year Round la vita della «figlia del carpentiere che si guadagnò un nome tutto per sé e se lo meritava.»
Peccato che la donna, nella sua pur così importante vita, non abbia mai avuto in vita i riconoscimenti che si sarebbe meritata.

Bibliografia:

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Grazie mille a tutti per l'attenzione.

Daniela, Monica, Miki, Francesca, Federica e Jennifer

4 commenti:

  1. Anche io ho conosciuto questa donna straordinaria grazie al libro della Chevalier, che ho molto apprezzato... come hai scritto tu è davvero triste che Anne non abbia avuto in vita il giusto riconoscimento che avrebbe meritato. quanto è bello imparare cose nuove grazie ai nostri amici libri!

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