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venerdì 9 marzo 2018

Letture con Marina #32

Buongiorno lettori e buon venerdì. Oggi torna la rubrica Letture con Marina. Vi auguro un buon weekend. Qunti di voi saranno a Tempo di Libri a Milano? Io ci sarò sabato quindi se siete da quelle parti fatemi un fischio. Altrimenti sintonizzatevi sui miei canali social perchè cercherò di tenervi aggiornati!!!



Buongiorno e ben ritrovati, quest’oggi voglio portare alla Vs attenzione un romanzo molto bello. Mi chiedo però se lo stesso debba essere riconsiderato alla luce di eventi totalmente estranei alla mera lettura/scrittura… Cioè: l’opera intera di uno scrittore/scrittrice deve restare separata da quelle che solo le convinzioni personali della persona che scrive? Possiamo (o dobbiamo?) riconsiderare l’opera di un autore/autrice in virtù delle sue battaglie? Ma andiamo con ordine.
Titolo: Il gatto dagli occhi d'oro 
Autore: Silvana De Mari
Casa editrice: Giunti
Genere: Fantasy per ragazzi
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi: Leila, undici anni, comincia le medie in una nuova scuola, con nuovi compagni che sembrano sempre vestiti a festa. Lei, che vive con la madre in una casupola al limitare della zona delle paludi e arriva da una scuola elementare considerata di serie B, nella nuova classe viene emarginata e umiliata. Ma Leila è intelligente, ha voglia di imparare, è ottimista e non si fa piegare. Nel frattempo il dottor Rossi, il veterinario di un paese vicino, ha perso Favola, una splendida basset-hound tricolore che un giorno piomba a casa di Leila e le cambia la vita. In tutto questo, misteriosamene, fa la sua comparsa uno striminzito e sofferente gatto dagli occhi d'oro...

RECENSIONE:

Tolkien, De Mari, Rowling. La cosmogonia di Tolkien è inarrivabile. A seguire la trilogia della De Mari iniziata con L’Ultimo Elfo. Ed un gradino sotto la mamma di Harry Potter. Non me ne vogliano gli estimatori di Potter, che piace anche a me, ma questa è la mia lista vincitori, nell’ordine di preferenza. E’ quindi da parecchio tempo che desideravo ampliare le letture con un altro romanzo di Silvana De Mari ed ora è arrivata l’occasione. Una favola che l’autrice riesce ad innestare così perfettamente nella realtà, da non risultare falsa o artificiosa. Ed anche le parti “magico/fantasy” vissute da chi è in difficoltà e riesce a vedere il gatto dagli occhi d’oro non appaiono stonate, ma anzi proprio incastonate nella storia come un gioiello prezioso. Già dalle prime pagine partiamo di corsa e con il cuore in gola. Di straforo e solo per un attimo la De Mari ci “immerge” nella Seconda Guerra Mondiale, per un prologo che si riallaccerà con la chiusa.

Subito dopo – stacco immagine – facciamo la strampalata conoscenza di Leila (come la principessa di Guerre Stellari), l’undicenne protagonista della vicenda, che a Settembre, quando la conosciamo, inizia la scuola media. Povera, vive in una specie di baracca con la mamma single che si ammazza di lavoro per portare a casa il minimo per la sussistenza, Leila vive ai margini del paesotto, vicino agli immigrati africani, kosovari, russi e di altre etnie di varia provenienza, vicino alle paludi. Povera e grassoccia, Leila inizia a Settembre la scuola media in un altro ambiente, che accoglie soprattutto figli di gente “normale” – e non scarti della Società. Già dal primo giorno ne succedono di tutti i colori e subito Leila viene derisa, umiliata ed emarginata. Complice un gatto macilento e dagli strani occhi color dell’oro, Leila durante l’orario scolastico sale sul tetto della scuola per dare qualcosa da mangiare al gatto e… Da qui parte l’avventura e la crescita di questa ragazzina, che trascina con sé una serie di compagni di classe economicamente benestanti ma con problemi familiari; ed ancora la madre, il veterinario, l’amica del cuore etiope che subirà l’infibulazione e… Il nostro incontro con questi personaggi durerà lo spazio di un anno scolastico, ma ci aiuterà a capire che non si può guardare gli altri solo con gli occhi, dovremo imparare ad usare anche gli altri nostri sensi per re-imparare a valutare le nostre disgrazie e/o mancanze considerando quelle che sono le vere povertà e tragedie. Questo ci darà la forza di imitare il comportamento di Leila, che fantasticando e riflettendo e facendo paragoni impara che gli altri sono un po’ meno estranei ed un po’ più nostri simili se si impara a filtrare con l’anima ciò che si vede con gli occhi.

Tra similitudini con Men in Black, lo Hobbit ed il Signore degli Anelli; tra basset hound di allevamento e l’onnipresente gatto dagli occhi neri, mai veramente visto – ci muoviamo in un mondo di adolescenti e di adulti, ciascuno con il proprio carico di problemi e di solitudine. Ma non vorrei fuorviarVi, perché tutta la vicenda è permeata dall’allegria consapevole di Leila, dalla sua verve ed intelligenza, dalla voglia di emergere per se stessa, per la sua mamma, per la sua amica, per un papà immaginario che lei vorrebbe avere, per gli amici che nascondono dietro una facciata impeccabile altri tipi di problemi. Un racconto che vuole essere un inno alla lotta per combattere tutto ciò che è superficiale, distorto e ingiusto. Il tutto raccontato con un tono di fondo che induce alla speranza ed al sorriso, senza voler essere a tutti i costi buonista. Un romanzo molto bello che mi ha fatto apprezzare una volta di più un’autrice di primo livello. Bellissima poi la definizione che l’autrice ci regala, riferendosi al genere fantasy come all’unico genere letterario che parli di lealtà, coraggio e cavalleria, e che osi parlare di Dio e della morte.

Ma sarà veramente così come Ve l’ho raccontato? O non sarà per caso tutto un travisare, un anteporre messaggi di un credo personale estremista, che viene veicolato attraverso i propri scritti? O viceversa, non sarà invece una delle poche voci fuori del coro, che con coraggio – anche professionale, visto che in primis la De Mari è un medico – cerca di mettere un punto fermo ad omosessualità e devianze sessuali in genere? Anche e soprattutto partendo da un presupposto medico-scientifico? Lobbies varie… Vi invito a leggere un po’ in internet e prendere visione di questioni di cui solitamente non ci interessiamo, per prendere coscienza del mondo nel quale viviamo …

Ancora complimenti all’autrice che dimostra una volta di più tutta la bravura che profonde nei suoi testi e Vi invito, se non lo conoscete, a leggere la sua stupenda e poetica trilogia: L’ultimo Elfo (Premio Andersen 2004), L’ultimo Orco (2006) e L'ultima profezia del mondo degli uomini (Fanucci, 2010), conclusione della saga (e già che ci siete, anche il prequel Io mi chiamo Yorsh, del 2011.

Un arrivederci a presto,
                             

17 commenti:

  1. Per me i libri della De Mari vanno letti senza pensare alle dichiarazioni della sua autrice, dichiarazioni dalle quali io preferisco prendere le distanze. L'ultimo elfo è e resta un libro meraviglioso che per me profuma di sogni, di libertà e di giustizia. Questo devo ancora leggerlo.
    Baci da Lea

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  2. Ehilà ciao Lea
    Superba trilogia. E anche quest'autrice piano piano la leggerò in toto.
    Bello anche questo suo romanzo, forse una fra le cose che mi hanno appassionata è che l'innesto fantasy si sposa con il reale, il quotidiano.
    In merito all'altro discorso, sono d'accordo, ma in parte.
    Mi chiedo veramente dove stia la verità, perchè a seconda di chi te la racconta, fa propendere la ragione da un lato o dall'altro.
    Mi mantengo neutrale e ritengo che dall'una e dall'altra parte c'è sia ragione che torto.
    L'importante è portare avanti le proprie battaglie, consentendo libertà, purché nn leda gli "altri".
    È allo stesso interessante pensare ad un romanzo avendo in mente l'esperienza /il vissuto di un autore.

    Un po'in anticipo, ma ti auguro di già un buon fine settimana. Ciao!!, Marina

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  3. I post della De Mari mi mettono a disagio. Su alcuni temi non posso assolutamente pensarla come lei e quello che scrive su questi temi mi fa passare la voglia di leggere le sue idee su altri.
    Comunque ognuno fa un po' come gli pare purchè non venga poi a casa mia a impormi le sue idee.
    ;-)
    riciao

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  4. Ciao Marina, non conoscevo quest'autrice ed è fantastico imparare ogni volta qualcosa di nuovo. Mi hai fatto venire voglia di approfondire, sia per quanto riguarda i suoi libri, sia per capire di che cosa parla in generale.

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    1. Ciao Nadia e ben ritrovata 😊
      Io ho letto qualche anno fa la sua trilogia (i titoli li vedi qui sopra a fondo rece. Ho messo anche l'ultimo, che è il prequel). Fantasy puro con molteplici tematiche.
      Secondo solo all'opera di Tolkien, a mio parere.
      Straordinaria epopea...
      Purtroppo ultimamente sono venute fuori molte polemiche per le dichiarazioni dell'autrice, in merito ad alcuni temi che ultimamente vanno di moda.
      Essendo in primis medico, l'autrice sostiene di partire da questo punto di vista...
      Non so, la sua posizione è rigorosa e forte e se dal punto di vista medico non posso fare altro che crederle e assente, nn mi trova completam d'accordo sulla libertà (o nn libertà) di gestire la vita ognuno come crede, nel rispetto ciascuno dell'altro.
      Tema infinito che porterebbe ad una discussione nn gestibile così...
      Intanto noi pian pianino ci gustiamo i suoi romanzi 😊
      Questo poi ha un lieve innesco ed innesto con il fantasy che nn guasta proprio nulla e che è talmente accennato da nn dare fastidio nemmeno ai lettori cui il fantasy nn è gradito.

      Buon fine settimana! !

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  5. Bella recensiobe Marina. Un'autrice che non ho mai letto ma ho scoperto di aver regalato L'ultimo elfo a mio figlio un paio di anni fa. Ora devo leggerlo:))))

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  6. Grazie Paola!
    E tu hai fatto proprio un bel regalo allora! Io l'ho letto qlke anno fa, dopo che da un bel pezzo avevo chiuso con i fantasy...
    Il problema con questa trilogia è che inizi a leggere e nn vorresti più finire 😊
    Questa trilogia è proprio un fantasy puro, ma affronta una gamma di sentimenti e tematiche che starebve bene in un bel gruppo di lettura ... con discussioni e confronti a non finire.
    Speriamo che scriva ancora a lungo quest'autrice 😉
    Ti auguro un super fine settimana, sperando che da te ci sia il sole.
    Da noi qui a Nord-Est è prevista la pioggia da oggi Pom fino a martedì!
    Ciao, Marina

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  7. Anni fa anche io avevo molto apprezzato L'ultimo elfo, L'ultimo orco e Gli ultimi incantesimi, ma per terminare la saga mi mancano ancora gli ultimi due volumi, L'ultima profezia e L'epilogo. Per quanto possa aver apprezzato il suo lavoro però ad oggi faccio fatica a pensare di leggere altro di suo. Probabilmente sbaglio a non riuscire a scindere l'autrice dall'opera, ma non riesco più a guardare quei libri con gli stessi occhi.

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  8. Ciao Beth, io devo scindere, perchè la De Mari scrive troppo bene per non leggerla più.
    Anche se onestamente dal punto di vista medico le sue prese di posizione sono inattaccabili. Poi bisognerebbe essere lì in prima battuta, non con notizie di seconda mano...
    Scopriamo sempre di più quanto la stampa porti a travisamenti voluti.
    Mi accontento quindi si leggere i suoi splendidi romanzi, anche se anch'io ora li leggo con occhio e considerazioni diverse.
    Ti ringrazio per essere intervenuta e ti auguRo un buon inizio settimana, Ciao, Marina

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  9. Dev'essere meraviglioso! Grazie, di quest'autric e non ho ancora letto nulla benchè mi pare di avere in casa l'ultimo elfo.

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    1. Anche se effettivamente pensare a quel che comunica e le sue posizioni sui temi sopracitati è estraniante.
      Una mia professoressa, certo non medico, ma insegnante di scienze, affermava che l'omosessualità sia semplicemente una condizione genetica dovuta ad una maggior quantità di feromoni (questo per dire quanto ricordo dalla lezione in cui ne abbiamo parlato) quindi assolutamente non una malattia, bensì una caratteristica genetica.
      Se davvero è così categorica sulla questione, fa venire voglia di non leggere nulla di suo. Come può scrivere storie come quella di cui mi parli con gioia tu e poi dire certe cose?
      Quando mi sentirò pronta o avrò smaltito letture arretrate (insomma, l'utopia) proverò a leggere qualcosa di suo. magari proprio l'ultimo elfo.

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  10. Ciao Sorairo,
    non avrei saputo dirlo meglio di come hai fatto tu.
    Da quello che ho potuto leggere, direi che la Sig.ra De Mari sembra essere molto cattolica e probabilmente nella sua vita professionale deve averne viste di proprio brutte.
    Questo secondo me potrebbe essere il motivo scatenante per le sue posizioni molto dure. La credenza religiosa personale rincara poi probabilmente la dose.
    Ciò detto, confermo la mia volontà di proseguirne la lettura, perchè trovo sia un'autrice meravigliosa.
    E' vero anche che da questo romanzo che ho letto, sono sempre alla ricerca di verificare la tipologia di famiglie e/o amicizie che mette in campo ... E questo non è il massimo e sicuramente non è quello che si dovrebbe fare nel leggere un romanzo.
    Dico anche, ad onor del vero, che ci si dimentica presto di tutto, per seguire la pura storia del romanzo :-)
    Anch'io con la tua stessa volontà utopistica :-) leggerò ancora romanzi di questa autrice.
    Quando riuscirai, leggilo - è proprio stupendo L'Ultimo Elfo.
    Ciao, Marina

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  11. Grazie per la tua risposta!
    Sono curiosa di conoscere questa autrice "contrastante" dopo questo nostro scambio.
    Quel che mi incuriosisce è come un dottore possa lasciarsi influenzare talmente dal proprio credo. Non che sia vietato, ma scienza e medicina sono, se non rami che escludono la fede, campi molto razionali. Quindi mi stupisce che la sua fede ostacoli il suo mestiere dove le prove valgono tutto o quasi. E tesi a sostegno dell'omosessualità come malattia non esistono, nemmeno a detta di un'amica che ha studiato psicologia e non è classificabile nemmeno come disturbo mentale di nessun tipo. Lei però già non ama il fantasy, certamente non farà esperimenti con l'autrice.

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  12. Che bello questo dibattito! Mi avete fatto venire voglia di provare a leggere questa autrice nonostante tutto!
    La magia della lettura...
    ;)

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    1. Ciao Daniela,
      Come dice Sorairo: quando avrò smaltito tutte le letture del Listone... 😉😁🤗

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    2. Mi avete incuriosito così tanto che sono andata a cercare in rete le affermazioni dell'autrice.
      Che dire... adesso capisco di più anche il tuo interrogativo! Di certo se dovessi leggerla la leggerei con un occhio diverso prestando più attenzione ai possibili messaggi intrinseci. Probabilmente si dovrebbe riuscire a scindere ma è anche vero che come si fa? Di certo non smetterei di leggerla perchè in disaccordo con lei ma un'attenzione maggiore (magari sopratutto prima di dare in mano i miei libri a mio figlio) ce l'avrei

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