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mercoledì 3 ottobre 2018

Recensione #259 - Il tatuatore di Alison Belsham

Buongiorno carissimi, eccomi di ritorno con una recensione delle mie letture marine. Oggi vi parlo del libro Il tatuatore di Alison Belsham edito da Newton Compton che ringrazio per la copia, 382 pagine.

Sinossi: Brighton. L'ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell'opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l'assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l'unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del "Ladro di Tatuaggi"?
Dopo i tanti libri di narrativa, c'è stato un momento quest'estate in cui ho avuto bisogno di tornare al mio primo amore: il thriller.
Per fortuna tra i libri da portare in vacanza avevo incluso Il tatuatore, immaginando che ad un certo punto avrei avuto bisogno di una stacco più noir.
Questo è il libro d'esordio di Alison Belcham che mi ha dato quello che mi aspettavo di trovare: ritmo, sangue - tanto sangue! - e una storia non banale anche se non mancano alcuni clichè del thriller.

Ho letto questo libro quasi d'un fiato. Le pagine infatti scorrono senza sosta grazie, come accennavo sopra, ad un ritmo narrativo sostenuto e coinvolgente. 
Ogni capitolo è dedicato ad uno dei personaggi principali coinvolti nella vicenda, mentre alcuni capitoli lasciano voce - come spesso accade ultimamente nei libri di questo genere - al killer che, parlando in prima persona, sembra proprio rivolgersi al lettore.
La storia è quella di un killer che scuoia vive le sue vittime per asportare dal loro corpo un tatuaggio.
Chi è il killer? Come sceglie le sue vittime? Qual è la ragione di tutto questo accanimento?
Sarà l'ispettore Sullivan, giovane ispettore di polizia appena promosso a pieni voti, a dover far luce sulla faccenda, dovendo anche cercare di dimostrare ai propri colleghi - non convinti della sua promozione - di essere la persona giusta per quel ruolo. Ma l'ispettore non indagherà da solo; il mondo dei tatuaggi è un mondo talmente chiuso e totalitario che Sullivan sentirà il bisogno di chiedere aiuto a Marni Mullin, non una tatuatrice qualunque, ma proprio quella che ha rinvenuto il primo cadavere.
Se amate i thriller forti, quelli in cui le ferite rinvenute sui cadaveri sono descritte dettagliatamente e senza sconti, se siete amanti dei thriller che, oltre al caso specifico, sappiano regalarvi anche le storie personali dei protagonisti e dell'ambiente in cui si svolge la scena, allora questo è il libro che fa al caso vostro; altrimenti vi conviene girarne alla larga perchè potrebbe turbare i vostri stomaci delicati!
Certo, non è esente da alcuni difetti che sono forse sintomo della poca esperienza come scrittrice o forse a causa della troppa esperienza pregressa come sceneggiatrice. 
Alcune scoperte mi sono sembrate un po' troppo semplicistiche, poco articolate. Avrei preferito che le indagini fossero un po' più complicate e meno lineari per i personaggi che, diciamocelo, spesso si sono trovati la strada un po' troppo spianata.
La cosa però non mi permette di dare un voto più alto di quello che troverete alla fine di questo mio pensiero è che io avevo già individuato il personaggio chiave dopo pochissimo, più o meno a un terzo della lettura e questo per me in un thriller non può che essere un difetto. Che sia perchè ho letto talmente tanti libri del genere nella mia vita che ora tutto mi sembra più semplice? Che sia stata solo un grande botta di fortuna? Tant'è...  ma mi viene anche da pensare che forse il colpevole era troppo poco camuffato ed agiva troppo alla luce del sole.
Detto questo non posso però non ritenerla una lettura piacevole ed un buon esordio. Sicuramente leggerò altro di questa autrice soprattutto se avrà ancora come protagonista Francis Sullivan.
Che ne pensate? Lo avete letto? Come lo avete trovato?
VOTO:



4 commenti:

  1. Mmmm da una parte mi ispirava, però c'è qualcosa che mi frena... diciamo che lo tengo in considerazione, ma magari non subito, ecco!

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    1. Ecco brava... Se ti capita non è una lettura malvagia però non correre a leggerlo subito. Tienilo lì per momenti in cui avrai meno letture in programma.

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  2. P.S.: TAAAAANTA INVIDIA per Bussi te l'ho già detto, verooooo??? :-D

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    1. Sììììììììììììììì!!! Mi invidio da sola ahahahahahha

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