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martedì 9 ottobre 2018

Recensione #261 - Break - Ossa rotte di Hannah Moskowitz

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro che ho finito di leggere la scorsa settimana e che non mi ha convinto. Si tratta di Break - Ossa rotte di Hannah Moskowitz edito da Giunti, 288 pagine.

Sinossi: Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell'amore fraterno. Sì, perché Jonah è l'angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull'orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l'unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito.

Nell'ultimo periodo ho letto moltissimo, scostandomi di poco dalla narrativa contemporanea. La scorsa settimana avevo quindi bisogno di qualcosa di diverso, di forte. Normalmente in un momento del genere avrei letto un thriller ma, passando i libri che mi attendevano in libreria, non ho trovato un thriller che mi colpisse invece i miei occhi si sono fermati su questo libro da cui mi aspettavo una forte botta emotiva.
In fondo, cosa vi aspettereste voi da una trama così? Io mi aspettavo sofferenza, dolore... li ho trovati? Ora ve lo racconto...


Mi sono approcciata a questo libro un po' come feci, molto tempo fa a Wintergirl - recensione qui -; in quel caso si parlava di anoressia e bulimia nella giovane età, qui si parla di autolesionismo in un'età molto simile. Avevo il timore - ma forse anche un po' la voglia - di soffrire troppo, di essere trascinata in quel vortice di dolore che spesso i libri simili creano attorno al lettore.
Il risultato è stato invece molto diverso. Se avevo adorato Wintergirl ed avevo sofferto, in questo caso sono rimasta molto tiepida nei confronti di questo libro e mi sono arrivate ben poche emozioni.
Jonah è il più grande di tre fratelli. Una famiglia non semplice la sua: due genitori che, invece di separarsi, hanno fatto un figlio - di quindici anni più piccolo rispetto ai primi due -; un fratello, Jesse, intollerante a tutto, quasi fosse intollerante al mondo intero, famiglia compresa, passa più tempo in ospedale per crisi respiratorie che a vivere la vita di un qualunque ragazzo della sua età; e infine Jonah, il più grande, quello che probabilmente si sente troppe responsabilità addosso e che sfoga la sua frustrazione rompendosi volontariamente le ossa e tenendone il conto in maniera ossessiva e anche malata, mi verrebbe da dire!
Qual è il grosso problema di questo libro? A parte la follia di base di questo autolesionismo che non viene spiegato, che viene incitato da tutti quelli che Jonah incontra e che porta il lettore a storcere il naso, in questo libro non c'è un'emozione. Non ce ne sono, vissute dai protagonisti e, tantomeno, ne arrivano al lettore durante la lettura.
Sembra quasi un mero elenco di avvenimenti, tutti un po' simili tra loro, in cui l'unico scopo dell'autrice sia fare il conto delle ossa rotte che, per carità, probabilmente se questo atteggiamento fosse stato usato in un certo modo avrebbe potuto trasmettere al lettore la freddezza e la follia del gesto ma in questo modo, secondo me, riesce solo a lasciare il lettore perplesso e poco in sintonia con quello che sta leggendo.
Per fortuna è un libro molto breve ed è scritto in maniera scorrevole, altrimenti sarebbe veramente stato un calvario arrivare alla fine. Ho letto per capire quale fosse la vera motivazione che spingesse Jonah a fare quello che fa, visto che durante tutto lo scorrere delle pagine, quando qualcuno cerca di trovare una motivazione al suo comportamento, lui risponde sempre che non hanno capito nulla... bè credo che forse non abbia capito nulla neanche lui perchè la spiegazione finale dei suoi gesti è alquanto assurda e frettolosa, poco convincente e, secondo me, poco realistica rispetto al mondo dei giovani che vuole rispecchiare. Peccato, perchè se l'approccio al tema fosse stato diverso probabilmente ne sarebbe potuto uscire una bella storia, invece non consiglierei questo libro per nessuna ragione. Ovviamente questo è solo il mio personalissimo e modesto parere anzi, se lo avete letto e lo avete apprezzato - su amazon fioccano le cinque stelline... - mi piacerebbe parlarne perchè magari qualcosa mi sfugge!
Per quanto mi riguarda, cercavo dolore ed ho trovato noia!


VOTO:



8 commenti:

  1. Ecco... anche no allora! Non mi aveva colpito e dopo la tua recensione credo che sparirà del tutto dalla mia mente :-)

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  2. Peccato, sei capitata male. E dire che la Giunti, ai tempi, pubblicava gioiellini di YA!

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    1. Infatti avevo adorato Wintergirl e mi aspettavo qualcosa di simile...
      Chissà, magari è sfuggito qualcosa a me perchè molte recensioni sul web sono entusiaste. A me è sembrato solo un romanzo delirante che non farei mai leggere a un adolescente!

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  3. Ciao. Ero con te mentre lo leggevi, e sai cosa ti dico? Sei stata accontentata ah ah ah! Giusto giusto dicevi che stavi leggendo un sacco di libri belli ah ah ah il libro gnè è arrivato! Non leggerei questo romanzo per vari motivi: non mi ispira la copertina, la trama nemmeno molto, il titolo no. Cioè fosse stato un thriller ok., ma YA adult no! La tua recensione poi è stata convincente. smack

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    1. Eh già, dopo tantissimi libri belli belli la fregatura doveva pur arrivare! ;)

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  4. Insomma, arrivo all'ultima pagina di questo libro con l'incredulità di chi non se ne fa una ragione: ma quindi qual'era la motivazione ultima? E uno allergico pure all'aria come Jesse, si fidanza con Naomi e nemmeno una bollicina? E dalla casa di cura, nessuna notizia? Cioè, evade un paziente (potenziale suggeritore di pratiche autolesionistiche) e, ok, cambio capitolo e bene così? Devo non aver capito io, cerco pareri sul web. Arrivo alla tua recensione dopo lo sbigottimento della "pioggia di cinque stelline" su Amazon e finalmente mi rincuoro. Ma che diavolo di libri legge, l'italiano, per avere un metro di giudizio tanto sballato?? La tua recensione è perfetta, non cambierei una virgola! Buona serata!!

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    1. Grazie mille per il tuo pensiero! Anche io mi rincuoro visto che mi sentivo una voce totalmente fuori dal coro 😊

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