Buongiorno amici, e buon mercoledì come state? E' il secondo giorno di lavoro e sono già stanca e soprattutto depressa... Mi risollevo l'umore lasciandovi nuovamente una recensione; quella di uno dei libri letti durante le vacanze: Wintergirls. Così leggere da bucare le nuvole di Laurie Halse Anderson edito da Giunti, 352 pagine, di cui vi avevo lasciato l'incipit qui.
Trama: Lia e Cassie sono amiche dall'infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un'assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da ''punirsi'' per aver mangiato. Si ingozza d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro più toccante e poetico dopo ''Speak'', finalista al National Book Award, l'autrice di best seller, L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.
Un periodo super positivo per quanto riguarda le letture e non posso che esserne felice. In questo agosto appena passato ho letto libri diversissimi tra loro, di generi letterari agli antipodi e in generale posso ritenermi soddosfatta delle scelte a parte qualche scivolone.
Parlando di Wintergirls posso essere ancora più contenta visto che appartiene ad un genere - lo young adult - che non scelgo spessissimo perchè ho sempre il timore di libri scritti in modo "infantile" per me che sono più vicina alla soglia dei quaranta che a quella dei venti. Avevo acquistato questo tascabile su consiglio di Michy - mio braccio destro nel blog per un po' di tempo che spero prima o poi possa tornare... Michyyyyyyyyyyyyyyyy, torniiiiiiiiiiiiiiiiiii???? Ti prego, ti prego, ti prego - che lo aveva letto e amato. Io ho appunto aspettato il tascabile Giunti che a 5.90 € mi ha dato la possibilità di buttarmi considerando l'esigua spesa. E mai acquisto fu più azzeccato; in reltà lo sarebbe stato anche in edizione normale!!!
La Anderson sa il fatto suo e probabilmente i venticinque libri di questo genere che ha all'attivo ne sono la conferma. Avete capito bene, VENTICINQUE, ed io non ne avevo letto ancora neanche uno ma rimedierò sicuramente.
Questo ha perdipiù un tema difficile, che a me sta molto a cuore: l'anoressia.
Lia e Cassie sono amiche per la pelle. Un patto sancito con il sangue; una gara a chi fosse riuscita a pesare meno dell'altra. Ognuna con il suo folle metodo: Cassie abbuffandosi per poi provocarsi il vomito infilandosi due dita in gola - abitudine che la porta alla morte - e Lia cercando di digiunare il più possibile - 800 calorie massime al giorno, meglio 500 - ed aiutandosi con i lassativi quando l'insistenza altrui la obbligasse a ingurgitare più di quanto avrebbe voluto la sua mente malata.
Le dicevo quanto era forte e come sarebbe stata bene e quanto ero fiera di lei e finivo per dirle quante calorie avevo mangiato quel giorno, il magico numero sulla bilancia, il numero di centimetri di circonferenza delle cosce. Andavamo al centro commerciale e mi accertavo che usassimo lo stesso camerino così che vedesse il mio scheletro splendere sotto i neon azzurri. Andavamo a mangiare e lei ordinava patatine al formaggio, crocchette di pollo e un'insalata. Io bevevo caffè nero e leccavo dolcificante dal palmo della mano. Mi chiedeva di controllare la porta mentre vomitava nei bagni luridi del centro commerciale. Ci tenevamo per mano mentre percorrevamo il sentiero di pan di zenzero dentro la foresta, col sangue che ci gocciolava dalle dita. Danzavamo con le streghe e baciavamo i mostri. Ci trasformammo in ragazze d'inverno e, quando lei cercò di andar via, la spinsi di nuovo nella neve perchè avevo paura di restare da sola.Il libro ripercorre la vita delle due ragazze. E' un giorno qualunque quando Lia scopre della morte di Cassie ed il suo equilibrio già precario crolla, nonostante tutto, nonostante la ragione avrebbe dovuto fare scattare in lei una molla in tutt'altro senso. Ma Lia la prende quasi come una lotta ancora più accesa, lei deve pesare meno e non deve mollare come invece ha fatto la sua amica. E' in questo modo che Lia ci racconta in prima persona di una vita fatta di conteggi di calorie, di metodi per non far dire alla bilancia il vero peso, di bugie perpetrate e di ricoveri obbligatori in ospedali che sono più prigioni.
La seconda volta cheCome si arriva a quel punto? Come affrontare una visione di se stesse che non sembra quella che invece appare agli occhi di tutti gli altri? Come riuscire a non far sapere ai propri familiari che si digiuna e si dimagrisce quando invece loro credono che tu stia ingrassando?mi rinchiuseromi ricoverarono per il mio bene, il mio corpo, inclusi pelle, capelli, unghie dei piedi dipinte di blu e tutti i denti, pesava in tutto 38.50: 5 chili di grasso, 33.50 chili di tutto il resto. Delle ciambelle di grasso mi avvolgevno le cosce, il sedere e la pancia, ma loro non le riuscivano a vedere. Dicevano che mi si era ristretto il cervello.
Mi metto la vestaglia gialla in camera e mi accerto che i pesi che ho cucito dentro le tasche non si notino troppo. Arrivata in bagno, Jennifer si sta sistemando l'eyeliner allo specchio. Salgo sulla bilancia.Il libro ha una narrazione molto realistica resa probabilmente dalla prima persona; la lotta giornaliera di Lia contro il suo corpo diventa in questa maniera più vera, più comprensibile anche se non giustificabile.
49 chili finti.
Il suo rifugiarsi in blog segreti per ragazze come lei che si incitano a vicenda per riuscire a portare avanti il digiuno ci sbatte in faccia con forza quello che ogni giorno, da qualche parte una persona - ragazza, ragazzo, donna, uomo - prova guardandosi allo specchio.
L'autrice ha la capacità di non essere mai pesante, nonostante il tema delicato e le spiegazioni dettagliate dei metodi di dimagrimento ma soprattutto, nonostante abbia scritto uno young adult, non utilizza mai un linguaggio troppo adolescenziale o superficiale.
Lo stile è infatti adulto nonostante chi ci parla sia in realtà una ragazza di soli diciotto anni e questo l'ho apprezzato moltissimo. Un libro che mi ha colpito molto e che mi ha fatto riflettere su meccanismi che già conoscevo bene ma su cui comunque non si pensa mai abbastanza.
Lo consiglio senza riverve!!!
Ora non mi resta che scegliere tra gli altri ventiquattro scritti dalla Anderson.
Voi cosa ne pensate? Lo conoscete? Lo avete letto? Aspetto come sempre i vostri commenti!
VOTO:
Sono molto felice che sia piaciuto anche a te Dany!! Come ti ho scritto su facebook è uno dei libri sull'anoressia più coinvolgenti che abbia letto, ha fatto riflettere molto anche me!!
RispondiEliminaNon sapevo che avesse scritto ben venticinque libri, però ho in ebook "Speak- Le parole non dette" anche se spero di recuperarlo in cartaceo perché c'è anche il dvd del film che ha ispirato!
Eh già! 25! Diciamo che ho l'imbarazzo della scelta su quale scegliere come prossimo approccio a questa scrittrice! ;)
EliminaNemmeno io ho mai letto nulla dell'autrice ma provvederò presto, Wintergirls mi incuriosisce molto! ;)
RispondiEliminaSe già ti incuriosisce non posso far altro che consigliartelo!!!! :)))
EliminaBentornata Dani!
RispondiEliminaAnche io al secondo giorno di lavoro... Stanchina!
Sto libro mi inquieta e mi incuriosisce allo stesso tempo; argomento diffovile su cui scrivere.. ma penso lo leggerò!
Grazieeeeeee!
EliminaLeggilo, leggilo!
Anche a me incuriosisce questo libro, l'avevo già visto ma non l'ho ancora letto... devo recuperare!
RispondiEliminaPoi fammi sapere!
EliminaE' nella mia WL da un po'. E'un tema forte e devo essere pronta per leggerlo. Ma sicuramente lo farò, specialmente dopo questa recensione
RispondiEliminaMolto forte Chiara ma devo dire che l'autrice ha saputo trattarlo in maniera impeccabile!
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