venerdì 30 marzo 2018

If I Say... #14 - Rossetto

Buongiorno carissimi, come state? Finalmente weekend anche se con Pasqua alle porte e mio papà che domani compie 70 anni sarà - come sempre - un fine settimana poco riposante!
Ma torniamo a noi... Oggi torna If I say - avete capito bene, dopo tanto tempo - in collaborazione con Baba  Desperate Bookswife . Come funziona? È semplicemente un'associazione di idee; partendo da una parola che scegliete voi attraverso un sondaggio, io e Baba vi diciamo i libri che ci vengono in mente. Per la puntata di oggi la parola che avevate scelto è: ROSSETTO.

Mi sembra di sentirla Baba che dal segguolino davanti al suo pc, con l'auricolare nell'orecchio e me dall'altra parte del telefono mi urla: "Sisterrrrrrrrrrrrrrrr, devi continuare la serie de L'allieva! Devi leggere la Gazzolaaaaaaaa!"
Sono sicura che se siete nel silenzio assoluto potrete sentire l'eco di queste parole anche da casa vostra quindi come non pensare subito a questa serie con la parola rossetto? Che queste cover con il rossetto sono abbinate. Quindi dico: Alessia Gazzola, tutti i suoi libri con Alice Allevi protagonista!
Avevo letto e recensito il primo volume - recensione qui - e poi mi ero fermata, che quel tre e mezzo mi aveva un po' assopito la volontà. Ma prima o poi recupero... promesso!



Con rossetto un altro libro che mi è rimasto impresso è quello che hanno letto molte partecipanti alla visual challenge. Si tratta di Tua di Claudia Pineiro edito da Feltrinelli.
L'abbinamento rossetto-proiettile mi intriga molto!
 

E anche per oggi è tutto! Ricordatevi di scegliere la prossima parola qui sotto prima di correre a vedere le associazioni di Baba. Ovviamente siamo anche curiosissime di sapere le vostre associazioni quindi, se vi va, ditecele nei commenti!


martedì 27 marzo 2018

Recensione #232 - Favola Splatter di Beppe Tosco e Francesco Tosco

Hola lettori cari, come state? Io ancora in ripresa dopo un sabato di avanti e indietro negli stand di Book Pride e una domenica alla Stramilano facendo a conti fatti 10 km di camminata veloce che, credetemi, per un bradipo con il solco sul divano come me è proprio tanta roba!
Ma torniamo ai libri. Oggi vi lascio con la recensione di un libro che per me è stato assolutamente una scoperta! Si tratta di  Facola Splatter di Beppe Tosco e Francesco Tosco edito da Frassinelli - che ringrazio per la copia -, 254 pagine.

Sinossi: Un silos colmo di tonnellate di cocaina esplode su Milano e scatena follie e psicosi. Un comandante dei carabinieri e due ragazzi lottano per la sopravvivenza in una città impazzita. Milano. Tra 15 anni. Gheorge Pop è un criminale pieno di idee brillanti. L'ultima, davvero geniale, è quella di riutilizzare la cocaina che - una volta evacuata dai suoi consumatori - abbonda nelle fogne di Milano: raccoglierla, filtrarla, ripulirla, e rimetterla in circolazione. Little Virgin, la chiama (raffinato inglesismo per Madunina). Un tragico giorno d'estate, però, un temporale fa cadere un'enorme gru sul deposito in cui Pop tiene ammassate tonnellate di droga da ripulire, che trascinate dal vento si spargono sopra Milano. E la città impazzisce: i freni inibitori scompaiono, e gli operosi cittadini di Milano si abbandonano ai loro desideri più nascosti. Desideri che, nella stragrande maggioranza dei casi, si rivelano essere estremamente violenti. Vendette, violenze, omicidi dilagano per le vie di Milano, e, come se non bastasse quello che succede davvero, qualcuno si diverte a gettare benzina sul fuoco attraverso il web, dove spopola l'hashtag #MilanoFiesta, che viralizza e diffonde all'infinito le immagini e i video della follia. In questo contesto inizia l'odissea di uno strano trio: Vladi, un ragazzino di origini russe strutturalmente orfano; Lola, adolescente tanto impaurita quanto decisa, e il comandante dei carabinieri De Leo, che - non potendo fare nulla per fermare l'ondata di violenza - decide che la cosa migliore da fare sia provare a salvare almeno i due ragazzini. E intanto si domanda: ma è possibile che sia stata solo una nuvola di droga a scatenare tutto questo?

Chi, oltre a seguirmi qui, segue la mia pagina facebook  sa che non molto tempo fa, durante Tempo di Libri a Milano, dalla mia pagina ho fatto una diretta, durante la presentazione di questo libro. Avevo già intenzione di leggerlo - ne sentirete parlare di nuovo qui sul blog ma ancora non posso dirvi nulla - e dopo la presentazione ho avuto la certezza che fosse un libro per me.
Beppe Tosco e Francesco Tosco - padre e figlio - hanno avuto un'idea all'apparenza estremamente folle, ma in verità molto più simile alla possibile realtà di quanto si possa credere.
Siamo a Milano, 2023. Quante volte abbiamo pensato a come saranno le nostre città tra qualche tempo? Quante volte abbiamo pensato - io da mamma lo faccio un giorno sì e l'altro pure - a chi lasceremo in mano i nostri figli, a cosa li attenderà, a che futuro potranno avere? L'immagine che ne danno Beppe e Francesco non è sicuramente delle più rassicuranti, ma non credo neanche sia così assurda come all'apparenza possa sembrare. 
Tanti i personaggi che si avvicendano nello scorrere delle pagine, tanti gli avvenimenti cui il lettore inerme assisterà, a volte con la bocca aperta, altre con la sensazione di trovarsi al cospetto di scene reali, di quelle che ogni giorno finiscono nelle nostre case durante l'ora di cena, che il TG ne è pieno.
Tre i personaggi su cui la nostra attenzione si focalizzerà - Lola, Vladi e Diego De Leo - ma tanti altri saranno quelli che ci strapperanno un sorriso o per cui ci ritroveremo diapiaciuti, nonostante tutto, o quelli che ci faranno imbestialire.
E poi c'è il falco, il personaggio più assurdo quanto azzeccato che potesse esserci, un falco che vola sulle zone colpite e ci fa da occhio vigile per passare da una scena all'altra, per passare dall'interno all'esterno, per raccontarci quello che i personaggi in quel momento non vedono ma che è essenziale ai fini del racconto. Un falco che vigila su Milano e che spesso sembra più umano lui di quanto lo siano gli umani veri.
Un libro, però, dove la vera protagonista è Milano, con le sue contraddizioni. Una Milano nella morsa della follia, quella scaturita da un'esplosione di un silos di cocaina. Una situazione in cui tutte le inibizioni crollano, la follia divampa, la ragione viene messa da parte anche solo per necessità di sopravvivenza, i carnefici e le vittime si confondono, la linea tra la legittima difesa e l'attacco è talmente sottile da risultare spesso intercambiabile perchè, si sa, non è mai tutto nero o tutto bianco, neanche quando si parla di giustizia. E non esiste perdono in questa città allo sbando, nessuno è esente dalla voglia di uccidere o di farsi giustizia con le proprie mani. Un far west del futuro, dove i buoni diventano cattivi ed i cattivi sembrano quasi buoni, al cospetto dei precedenti.
Ma cosa ci fa un silos di cocaina in zona viale Umbria a Milano?
Beppe e Francesco hanno preso un rumeno qualunque - Gheorge Pop - e gli hanno fatto partorire un'idea geniale: quella di recuperare la cocaina che riempie le fogne milanesi dopo che i suoi consumatori la evacuano, raccoglierla, ripulirla e rivenderla. Cocaina a Km 0, insomma.
Ecco come ce lo raccontano nel libro:
E poi c'è la droga.
Sotto Milano, nelle fogne, scorre un tesoro di cocaina inestimabile, che prima passa per il naso di migliaia di milanesi, poi scende giù per i meandri del loro corpi e si disperde nelle tubature.
Già nel 2016 nelle condotte fognarie scorreva giornalmente l'equivalente di diecimila dosi del galeotto alcaloide.
Pisciate via dalla comunità. Oggi, nel 2032, la quantità di cocaina che i milanesi espellono ogni giorno è l'equivalente in media di ottanta o novantamila dosi giornaliere.
Un fiume.
E, magnificamente disteso sopra questo fiume stupefacente, mescolato agli altri sette milioni di milanesi, vive un grande uomo. Un uomo che si è fatto da sé, che risponde al nome di Gheorghe Pop.
Una figura negativa questo Pop, penserete voi... Forse sì, ma anche no. È questa la magnificenza di questa lettura, che anche il più spregevole personaggio può diventare simpatico al lettore e da questo esserne amato. Io ho amato Pop. Nonostante tutto.
Pensate al titolo e provate ad immaginare la cosa più splatter che vi venga in mente, pensate all'azione più assurda che un comune cittadino possa fare; avete fatto? Ecco, sicuramente non è nulla in confronto a quello che i personaggi di questo libro faranno davanti ai vostri occhi. 
Assurdo, penserete voi. Nenache questo è vero. Perchè è tutto talmente assurdo da risultare effettivamente realistico e possibile, perchè negli ultimi anni la realtà ci ha raccontato cose ben peggiori; qui almeno la follia ha una causa scatenante, la droga annebbia le menti e chi non è abituato ha una reazione molto peggiore di chi abitualmente sniffa. Quello a cui invece siamo abituati nella realtà, oggi, nel 2018, sono azioni senza un elemento chimico esterno scatenante. E gli autori alla fine del libro ci eleancano le follie vere, quelle reali, quelle non partorite dalla loro penna ma partorite direttamente da una Milano che a volte ultimamente fa paura, perchè sono le azioni senza una ragione, quelle che non possiamo prevenire, quelle che non possiamo aspettarci, quelle che ci spaventano sul serio.
Uno stile divertente, ma anche molto crudo - sempre con ironia però - quello che ci accompagna in queste pagine intrise di sangue e follia. Un'ironia sottile e ricarcata che si alterna a momenti di riflessione e che colpisce per quanto renda il tutto dosato. Perchè in una favola splatter che si rispetti lo splatter deve esserci - e qui, ve lo assicuro, c'è - ma non deve eccedere, che arrivare al grottesco se non si lavora in un certo modo è un attimo. Questo è quello che più mi ha colpito e mi ha conquistato di questo libro: il saper essere tanto ma mai troppo, il saper essere assurdo ma realistico, il saper essere divertente ma anche crudo, la capacità di Beppe e Francesco di dosare il tutto in ogni singolo capoverso senza mai eccedere, senza mai rendere il tutto esagerato, senza mai annoiare o esasperare il lettore. E se non è maestria questo cosa può esserlo?
Ma non pensiate che questa lettura non abbia niente da insegnare anzi, io lo farei leggere nei licei, nelle università, perchè analizza la società in modo molto sottile facendone emergere i lati più oscuri e più spaventosi. Ci parla della TV e di quanto ormai il nostro occhio cerchi cattiverie e litigi - perchè si sa, quando c'è il litigio c'è più audience - ci parla del web, di quanto un video con un morto possa fare like e visualizzazioni, di quanto ormai questo sia il nostro pane quotidiano e di quel pane ci viviamo senza neanche spesso renderci conto di dove si stia arrivanto.
Insomma, un libro da leggere, un libro da regalare, un libro che un milanese potrà apprezzare ancora di più, un libro che se trasportato alla realtà può far paura ma anche un libro che può far riflettere su quello che non dobbiamo diventare nonostante non ne siamo poi tanto lontani.

VOTO:




venerdì 23 marzo 2018

Letture con Marina #33

Buon venerdì carissimi. Pronti per il weekend? Io sarò domani al Bookpride di Milano. Qualcuno di voi ci sarà? Fatemelo sapere che magari ci beviamo un caffè insieme! Poi domenica mi aspetta la Stramilano che ogni anno facciamo in gruppo con la scuola di mio figlio, stancante ma anche molto bello condividere con metà paese questo evento. Ma non voglio tediarvi oltre e vi lascio con Marina e la sua rubrica Letture con Marina.



Buona giornata e buon ingresso nel primo – favoloso – weekend di Primavera! Tra l’altro si cambia anche l’ora e quindi benvenuta luce, movimento, vita! Dopo La Principessa sul Pisello della Littizzetto che ci ha portati simpaticamente a spasso per il Paese delle Coppie e dopo il magnifico romanzo Il Gatto dagli Occhi d’Oro, in cui la De Mari ci fa conoscere Leila, un’adolescente un po’ fuori dagli schemi, ho pensato di farVi fare un giro nel mondo delle mamme…
Titolo: Quello che le mamme non dicono
Autore: Chiara Cecilia Santamaria

Casa editrice: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 261
Anno di pubblicazione: 2012

Sinossi: Lei ha 27 anni e crede nel mojito, nella carriera, nel suo uomo e nei viaggi improvvisati. La nana ha cinque settimane e abita la sua pancia. Scoprirlo è uno shock, "fare la mamma" sembra un'attività totalizzante, incompatibile con libertà, sogni, ambizioni. L'autrice decide di affrontare la situazione armandosi di buoni propositi, ma soprattutto di ironia. Qui si sostiene che è buono e giusto conservare la parte migliore di sé - quella divertente, folle, avventuriera - anche dopo un figlio. Che l'istinto materno a volte arriva e altre volte è in ritardo. Ma anche che esistono momenti neri che nessuno racconta, che dopo un mese di neonato ne servirebbero tre di psicoterapia, che ogni tanto è normale rimpiangere il "prima". Dimenticate la mammina che chiama il figlio "angioletto" anche se non dorme da quindici settimane, quella che considera il parco giochi una botta di vita e decanta le gioie delle vacanze coi nonni. Preparatevi a scoprire tutta la verità riguardo alla vita col pupo, e anche gli esilaranti retroscena di pappe, giochi e ninne nanne. Un libro dedicato alle donne che si sentono troppo giovani per fare figli, a quelle che ci pensano ma non sanno cosa le aspetta, a quelle che già ne hanno e certe volte, con tutto l'amore del mondo, vorrebbero fuggire alle Bahamas.

RECENSIONE:

“Dal Pampero ai Pampers, alla ricerca dell'istinto materno”

Non un manuale per la brave mamme. Non è questo che aveva in mente l’autrice, mentre ci conduce a spasso nel suo anno di gravidanza e nell’anno e mezzo di convivenza con la sua Polpetta, altrimenti detta Viola. In realtà il sottotitolo, che avrei preferito fosse “Dal Mojito ai Pampers”, racconta di un intento spiritoso per affrontare temi seri e profondi, perché diciamocelo: l’istinto così detto materno non è innato, lo si acquisisce nel convivere con il nostro “nano” / la nostra “nana”, piano piano…

L’autrice, che nel frattempo durante la gravidanza ha aperto un blog: “Ma che davvero?”, esclamazione sincera di una romana che a 27 anni scopre inaspettatamente di essere rimasta incinta è un romanzo-viaggio che dura l’arco di circa due anni e mezzo: da quando appunto scopre con sorpresa e disappunto di essere incinta, a quando la sua “nana”, la sua “Polpetta” Viola ha circa un anno e mezzo.
Suddiviso in simpaticissimi capitoli dai titoli originali e divertenti, questa signora romana un po’ caciarona, come dice lei stessa, offre il fianco a possibili critiche in più di un’occasione. Magari quando si ritrova incinta e deve decidere se tenere il feto oppure abortire…? Oppure quando cerca di scappare dalla piccola nanerottola, che le ruba il sonno, oltre al divertimento di una vita giovane e movimentata che d’improvviso ha uno stop naturale…? E il suo Lui, che dice della gravidanza e delle varie vicissitudini? Simpaticissimo diario sui generis, occasione per ripensare al proprio periodo della o delle gravidanze, agli attimi che precedono il parto – al parto stesso, che chissà perché non è mai come amiche, conoscenti od ex-colleghe si sono premurate di raccontarti. E sembra sempre che la sfiga si accanisca con te, sempre parlando naturalmente di vissuto normale, non colpito da malattie tragiche. E allora il ricordo mio personale dell’anno e mezzo in cui la seconda figlia si svegliava anche 5/6 volte per notte, rendendoti uno zombie al lavoro. E facendo la considerazione che comunque la mamma è sempre la mamma da centinaia di anni – e a nulla serve parlare di parità di diritti e doveri. Quando il pupo piange la notte, nell’esperienza mia personale come dell’autrice, è sempre mamma che si alza, anche se deve andare lei stessa al lavoro. E cosa dire della donna che era l’autrice – e come lei milioni di mamme – durante e dopo la gravidanza? Questo essere sempre e comunque disponibili per i propri figli, 24 ore su 24, 7 giorni su 7! Dico qualcosa di inesatto? Il sentirsi madri imperfette se si lavora e si cerca di far combaciare l’essere donna, madre e lavoratrice – oppure il sentirsi madre poco capita se si decide di restare a casa a fare la mamma. E la donna che eravamo, dove si è nascosta? E’ scappata a gambe levate, non essendo preparata, come nessuna lo è mai, a diventare madre?, ad assumersi delle responsabilità così enormi? Oppure semplicemente sbiadisce, tra mille incombenze di madre, di donna, di lavoratrice? Un equilibrio imperfetto, sempre. Ed allora non resta che affidarci a questo spiritoso, “romanesco” ed umanissimo percorso di vita di Chiara Cecilia Santamaria: costruire la propria vita di mamma inesperta e imperfetta con le proprie mani, ciascuna la propria vita di mamma con il proprio bebè, lasciando che il percorso di vita che farà crescere il proprio figlio sia occasione di crescita personale insieme alla creatura ed occasione di nuove scoperte, per re-inventare una propria sé che contenga una scintilla di quella ragazza che siamo state. Che nel frattempo è cresciuta ed ha intrapreso un percorso meraviglioso ma al contempo irto di difficoltà fisiche e psicologiche. Ed allora che dire?

Buon viaggio!, sia a te che hai già intrapreso questo percorso, sia a te che sei ancora sulla porta.

A presto,
                             

martedì 20 marzo 2018

BibliOmaggi #23


Buon pomeriggio carissimi, eccomi finalmente di nuovo qui. Oggi torno mostrandovi gli omaggi ricevuti nell'ultimo periodo dalle case editrici che, come sempre, ringrazio.  
  • All'ombra di Julius di Elizabeth Jane Howard, edito da Fazi, 450 pagine. Data pubblicazione:  09 aprile 2018.
    Un libro ricevuto in super anteprima e già letto. La recensione il 9 aprile sul blog, quindi non mancate perchè ne vale veramente la pena!
Sinossi: Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent’anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglia e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, la vedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant’anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c’è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l’ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent’anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l’ombra di Julius.
Dall’autrice della saga dei Cazalet, un nuovo romanzo ricco di sensualità e delicata ironia, in cui commedia e tragedia si fondono magistralmente e in cui ritroviamo l’eleganza, l’acume e il talento di Elizabeth Jane Howard.

  • Sentimi di Tea Ranno, edito da Frassinelli, 240 pagine. Data pubblicazione: 27 febbraio 2018.
    L'ufficio stampa della casa editrice me ne ha parlato talmente bene che non ho potuto non incuriosirmi ed accettare di leggerlo.
Sinossi: Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio. Sono storie dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: in tutte, l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale tutta femminile, viene annullata nella dicotomia maschile della donna "santa o buttana". Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro
  • Favola splatter di Beppe Tosco e Francesco Tosco, edito da Frassinelli, 264 pagine. Data pubblicazione: 16 gennaio 2018.
    Padre e figlio firmano questo libro. Conosciuti entrambi alla presentazione tenutasi a tempo di libri mi hanno totalmente conquistata. La voglia e la curiosità di leggere questo libro sono alle stelle quindi lo comincerò subito oggi.
Sinossi: Un silos colmo di tonnellate di cocaina esplode su Milano e scatena follie e psicosi. Un comandante dei carabinieri e due ragazzi lottano per la sopravvivenza in una città impazzita. Milano. Tra 15 anni. Gheorge Pop è un criminale pieno di idee brillanti. L'ultima, davvero geniale, è quella di riutilizzare la cocaina che - una volta evacuata dai suoi consumatori - abbonda nelle fogne di Milano: raccoglierla, filtrarla, ripulirla, e rimetterla in circolazione. Little Virgin, la chiama (raffinato inglesismo per Madunina). Un tragico giorno d'estate, però, un temporale fa cadere un'enorme gru sul deposito in cui Pop tiene ammassate tonnellate di droga da ripulire, che trascinate dal vento si spargono sopra Milano. E la città impazzisce: i freni inibitori scompaiono, e gli operosi cittadini di Milano si abbandonano ai loro desideri più nascosti. Desideri che, nella stragrande maggioranza dei casi, si rivelano essere estremamente violenti. Vendette, violenze, omicidi dilagano per le vie di Milano, e, come se non bastasse quello che succede davvero, qualcuno si diverte a gettare benzina sul fuoco attraverso il web, dove spopola l'hashtag #MilanoFiesta, che viralizza e diffonde all'infinito le immagini e i video della follia. In questo contesto inizia l'odissea di uno strano trio: Vladi, un ragazzino di origini russe strutturalmente orfano; Lola, adolescente tanto impaurita quanto decisa, e il comandante dei carabinieri De Leo, che - non potendo fare nulla per fermare l'ondata di violenza - decide che la cosa migliore da fare sia provare a salvare almeno i due ragazzini. E intanto si domanda: ma è possibile che sia stata solo una nuvola di droga a scatenare tutto questo?
  • D'amore e baccalà di Alessio Romano, edito da EDT collana Allacarta, 176 pagine. Data pubblicazione: 22 marzo 2018.
    Ricevuto a sorpresa, devo dire che mi ispira parecchio. Non conoscevo questa collana che unicsce il cibo, i viaggi e la letteratura. Per saperne di più cliccate qui
Sinossi: Innamorarsi a Lisbona – con la sua luce, l’oceano, l’arte – è facilissimo. Succede ad Alessio, che in una tasca – tra un piatto fumante di bacalhau e le dolci note di un fado – incrocia lo sguardo della cameriera Beatriz, croce e delizia di questo viaggio tra i sapori più autentici della capitale del Portogallo.
D’amore e baccalà ha come protagonista la più poetica delle capitali europee, la città di Pessoa e di Tabucchi. Lisbona è certo un crocevia di vite, di razze, di suoni e d’arte, ed è qui che un giovane scrittore,alter-ego dell’autore, si stabilisce in un piccolo appartamento di rua do Recolhimento, pronto alla fatica enciclopedica di assaggiare ogni sfumatura della cucina portoghese, a partire dal suo piatto principe: il baccalà.
Ma una inaspettata caduta dal Tram 28 fa prendere subito una piega diversa alla storia.
In un misto di sogno e realtà, Alessio troverà sulla sua strada – tra gli altri – Fernando Pessoa e la grande fadista Amália Rodrigues, Antonio Tabucchi e Ilsa Lund, il personaggio interpretato da Ingrid Bergman di Casablanca... tutto in una girandola di esperienze appassionanti che cominciano sempre a tavola, con unpiatto fumante, una buona storia, e un “Silencio! Que se vai cantar o Fado!”


 
Cosa ne dite? Vi incuriosiscono? Avete già letto uno o più di uno di questi libri? Vi auguro uno splendido pomeriggio.


giovedì 15 marzo 2018

Coming soon #35 - All'ombra di Julius di Elizabeth Jane Howard

Buongiorno carissimi. Oggi sono qui per parlarvi di un libro che uscirà tra poco meno di un mese in tutte le librerie e che io sto avendo l'onore di leggere in super anteprima grazie alla mia collaborazione con Fazi Editore che me ne ha gentilmente fornito una copia. Il libro in questione è All'ombra di Julius di Elizabeth Jane Howard. Sì, proprio lei, la strepitosa autrice della Saga dei Cazalet che, come sapete, ho amato moltissimo.
Per la recensione dovrete aspettare la prima settimana di aprile ma posso dirvi che già dalle prime righe ho avuto la sensazione di trovarmi tra le calorose braccia di un'amica. Segnatevi quindi tutte le informazione per acquistarlo appena possibile.
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Titolo: All'ombra di Julius
Autore: Elizabeth Jane Howard
Genere: Narrativa

Traduzione: Manuela Francescon
Pagine: 450
Collana: Le strade
Costo: 18.50 €cartaceo- 9.99 e-book
Pubblicazione: 09 aprile 2018 - Fazi Editore

Descrizione:
Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent’anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglia e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, la vedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant’anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c’è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l’ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent’anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l’ombra di Julius.
Dall’autrice della saga dei Cazalet, un nuovo romanzo ricco di sensualità e delicata ironia, in cui commedia e tragedia si fondono magistralmente e in cui ritroviamo l’eleganza, l’acume e il talento di Elizabeth Jane Howard.


L'autrice:  Elizabeth Jane Howard (Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo. Fazi Editore ha pubblicato il romanzo Il lungo sguardo e i cinque volumi della saga: Gli anni della leggerezza, Il tempo dell’attesa, Confusione, Allontanarsi e Tutto cambia. È attualmente in fase di lavorazione una serie TV basata sui Cazalet dai produttori di Downton Abbey.


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Cosa ve ne pare? Non vi sembra intrigante? Se non riuscite a resistere potete pre-ordinarlo già da adesso su Unilibro.it cliccando qui.



martedì 13 marzo 2018

Recensione #231 - Olga di carta. Jum fatto di buio di Elisabetta Gnone

Buon martedì carissimi, come va? Io reduce da un meraviglioso sabato a Tempo di Libri che mi ha riempito il cuore grazie alle persone splendide che ho incontrato! Proprio in metropolitana verso la fiera ho finito il libro di cui vi parlerò oggi, gentilissimo omaggio della casa editrice Salani. Si tratta di Olga di carta. Jum fatto di buio di Elisabetta Gnone, 215 pagine. Purtroppo ho dovuto aspettare un po' di tempo per leggerlo da quando l'ho ricevuto perchè ho voluto prima recuperare il primo volume dedicato a Olga Papel.

Sinossi: È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve e si avvicina il Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto lasciato dal bosco che è stato abbattuto. Quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno che anche Valdo, il cane fidato, ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più. È un essere informe, lento e molliccio, senza mani né piedi. La sua voce è l’eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum porta con sé molte storie, che fanno arricciare il naso e increspare la fronte, e tutte sono un dono che Olga porge a chi ne ha bisogno. Perché le storie consolano, alleviano, salvano e soprattutto, queste, fanno ridere. Dopo Olga di carta - Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

Se mi seguite sapete che un paio di mesi fa ho letto e recensito Olga di carta. Il viaggio straordinario - recensione qui - amandolo molto, quindi mi sono immersa in questo secondo capitolo con grandissime aspettative.
Già dalle prime righe l'autrice ci fa immergere nuovamente nell'atmosfera che ci aveva accompagnato nel primo volume. Ritroviamo Olga Papel, la piccola protagonista che con le sue storie incanta - o terrorizza in questo caso - tutto il paese di Balicò; ritroviamo Bruco, il migliore amico di Olga; Ari e i suoi fratelli e tutti gli abitanti del paese che già avevamo conosciuto precedentemente. È inverno, quindi l'unico personaggio che manca è Mimma, l'altra amica di Olga e Bruco, che è solita passare l'estate dalla nonna a Balicò; manca fisicamente ma la sua presenza è comunque molto tangibile grazie alle lettere che scrive ai suoi amici.
Se nel libro precedente la bambina aveva narrato la storia di Olga di carta, una bimba fatta di carta, e del suo viaggio per riuscire ad incontrare la maga Ausolia e farsi trasformare in una bambina normale questa volta ci parla di Jum fatto di buio, un essere fatto appunto di buio che si nutre delle lacrime di diperazione delle persone. Se già nel primo volume gli abitanti di Balicò erano spaventati e guardavano Olga con sospetto, le storie di Jum creano un vero e proprio clima di terrore tra molti di loro, portando non poco scompiglio nel paese.
Una favola questa, che fa tornare un po' bambini e che fa riflettere sul vuoto, sulle mancanze, sulla necessità di colmarle spesso con le lacrime e la disperazione ma che si colmano solo quando si riesce a tornare a sorridere. Di certo un buonissimo lavoro adatto alla lettura, come il libro precedente, sia dei più piccoli che degli adulti.
Il paese di Balicò e i personaggi sono caratterizzati in modo molto preciso, l'atmosfera che si respira è proprio quella delle favole ed il lettore ne è chiamato a prenderne parte grazie ai racconti di Olga ma - purtroppo c'è un ma -quello che mi ha convinto meno in questo secondo volume sono proprio i racconti. Probabilmente è un mio limite ma se ne Il viaggio straordinario le avventure di Olga di carta erano racchiuse in un viaggio e quindi in una storia nella storia, con un inizio ed una fine, che lasciava nel lettore la curiosità di sapere come si sarebbe concluso il viaggio della bambina, in questo romanzo le storie di Jum sono tante e frammentate; brevi racconti fini a se stessi che a me hanno lasciato un po' l'amaro in bocca perchè non mi hanno saputo incuriosire. Perchè dico che probabilmente è un mio limite? Perchè io ho dei seri problemi con i racconti che, nella maggior parte dei casi, non riescono a conquistarmi e purtroppo è successo anche in questo caso. Ho amato di più la parte di Balicò che le storie su Jum, che ho percepito un po' come tutte uguali.
Nonostante questo sono contenta di averlo letto e farò leggere entrambi i libri a mio figlio quando sarà un po' più grande, non tanto per la difficoltà dello stile che ho trovato molto asciutto e semplice anche per chi ha da poco iniziato a leggere, quanto per la quantità delle pagine che ritengo siano effettivamente adatte ad un pubblico di almeno una decina d'anni, proprio il target in cui viene collocato nelle librerie.
Un libro che consiglio nei momenti in cui avete bisogno di qualcosa di leggero che vi faccia evadere dalla realtà e sognare un po'.

VOTO:




venerdì 9 marzo 2018

Letture con Marina #32

Buongiorno lettori e buon venerdì. Oggi torna la rubrica Letture con Marina. Vi auguro un buon weekend. Qunti di voi saranno a Tempo di Libri a Milano? Io ci sarò sabato quindi se siete da quelle parti fatemi un fischio. Altrimenti sintonizzatevi sui miei canali social perchè cercherò di tenervi aggiornati!!!



Buongiorno e ben ritrovati, quest’oggi voglio portare alla Vs attenzione un romanzo molto bello. Mi chiedo però se lo stesso debba essere riconsiderato alla luce di eventi totalmente estranei alla mera lettura/scrittura… Cioè: l’opera intera di uno scrittore/scrittrice deve restare separata da quelle che solo le convinzioni personali della persona che scrive? Possiamo (o dobbiamo?) riconsiderare l’opera di un autore/autrice in virtù delle sue battaglie? Ma andiamo con ordine.
Titolo: Il gatto dagli occhi d'oro 
Autore: Silvana De Mari
Casa editrice: Giunti
Genere: Fantasy per ragazzi
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi: Leila, undici anni, comincia le medie in una nuova scuola, con nuovi compagni che sembrano sempre vestiti a festa. Lei, che vive con la madre in una casupola al limitare della zona delle paludi e arriva da una scuola elementare considerata di serie B, nella nuova classe viene emarginata e umiliata. Ma Leila è intelligente, ha voglia di imparare, è ottimista e non si fa piegare. Nel frattempo il dottor Rossi, il veterinario di un paese vicino, ha perso Favola, una splendida basset-hound tricolore che un giorno piomba a casa di Leila e le cambia la vita. In tutto questo, misteriosamene, fa la sua comparsa uno striminzito e sofferente gatto dagli occhi d'oro...

RECENSIONE:

Tolkien, De Mari, Rowling. La cosmogonia di Tolkien è inarrivabile. A seguire la trilogia della De Mari iniziata con L’Ultimo Elfo. Ed un gradino sotto la mamma di Harry Potter. Non me ne vogliano gli estimatori di Potter, che piace anche a me, ma questa è la mia lista vincitori, nell’ordine di preferenza. E’ quindi da parecchio tempo che desideravo ampliare le letture con un altro romanzo di Silvana De Mari ed ora è arrivata l’occasione. Una favola che l’autrice riesce ad innestare così perfettamente nella realtà, da non risultare falsa o artificiosa. Ed anche le parti “magico/fantasy” vissute da chi è in difficoltà e riesce a vedere il gatto dagli occhi d’oro non appaiono stonate, ma anzi proprio incastonate nella storia come un gioiello prezioso. Già dalle prime pagine partiamo di corsa e con il cuore in gola. Di straforo e solo per un attimo la De Mari ci “immerge” nella Seconda Guerra Mondiale, per un prologo che si riallaccerà con la chiusa.

Subito dopo – stacco immagine – facciamo la strampalata conoscenza di Leila (come la principessa di Guerre Stellari), l’undicenne protagonista della vicenda, che a Settembre, quando la conosciamo, inizia la scuola media. Povera, vive in una specie di baracca con la mamma single che si ammazza di lavoro per portare a casa il minimo per la sussistenza, Leila vive ai margini del paesotto, vicino agli immigrati africani, kosovari, russi e di altre etnie di varia provenienza, vicino alle paludi. Povera e grassoccia, Leila inizia a Settembre la scuola media in un altro ambiente, che accoglie soprattutto figli di gente “normale” – e non scarti della Società. Già dal primo giorno ne succedono di tutti i colori e subito Leila viene derisa, umiliata ed emarginata. Complice un gatto macilento e dagli strani occhi color dell’oro, Leila durante l’orario scolastico sale sul tetto della scuola per dare qualcosa da mangiare al gatto e… Da qui parte l’avventura e la crescita di questa ragazzina, che trascina con sé una serie di compagni di classe economicamente benestanti ma con problemi familiari; ed ancora la madre, il veterinario, l’amica del cuore etiope che subirà l’infibulazione e… Il nostro incontro con questi personaggi durerà lo spazio di un anno scolastico, ma ci aiuterà a capire che non si può guardare gli altri solo con gli occhi, dovremo imparare ad usare anche gli altri nostri sensi per re-imparare a valutare le nostre disgrazie e/o mancanze considerando quelle che sono le vere povertà e tragedie. Questo ci darà la forza di imitare il comportamento di Leila, che fantasticando e riflettendo e facendo paragoni impara che gli altri sono un po’ meno estranei ed un po’ più nostri simili se si impara a filtrare con l’anima ciò che si vede con gli occhi.

Tra similitudini con Men in Black, lo Hobbit ed il Signore degli Anelli; tra basset hound di allevamento e l’onnipresente gatto dagli occhi neri, mai veramente visto – ci muoviamo in un mondo di adolescenti e di adulti, ciascuno con il proprio carico di problemi e di solitudine. Ma non vorrei fuorviarVi, perché tutta la vicenda è permeata dall’allegria consapevole di Leila, dalla sua verve ed intelligenza, dalla voglia di emergere per se stessa, per la sua mamma, per la sua amica, per un papà immaginario che lei vorrebbe avere, per gli amici che nascondono dietro una facciata impeccabile altri tipi di problemi. Un racconto che vuole essere un inno alla lotta per combattere tutto ciò che è superficiale, distorto e ingiusto. Il tutto raccontato con un tono di fondo che induce alla speranza ed al sorriso, senza voler essere a tutti i costi buonista. Un romanzo molto bello che mi ha fatto apprezzare una volta di più un’autrice di primo livello. Bellissima poi la definizione che l’autrice ci regala, riferendosi al genere fantasy come all’unico genere letterario che parli di lealtà, coraggio e cavalleria, e che osi parlare di Dio e della morte.

Ma sarà veramente così come Ve l’ho raccontato? O non sarà per caso tutto un travisare, un anteporre messaggi di un credo personale estremista, che viene veicolato attraverso i propri scritti? O viceversa, non sarà invece una delle poche voci fuori del coro, che con coraggio – anche professionale, visto che in primis la De Mari è un medico – cerca di mettere un punto fermo ad omosessualità e devianze sessuali in genere? Anche e soprattutto partendo da un presupposto medico-scientifico? Lobbies varie… Vi invito a leggere un po’ in internet e prendere visione di questioni di cui solitamente non ci interessiamo, per prendere coscienza del mondo nel quale viviamo …

Ancora complimenti all’autrice che dimostra una volta di più tutta la bravura che profonde nei suoi testi e Vi invito, se non lo conoscete, a leggere la sua stupenda e poetica trilogia: L’ultimo Elfo (Premio Andersen 2004), L’ultimo Orco (2006) e L'ultima profezia del mondo degli uomini (Fanucci, 2010), conclusione della saga (e già che ci siete, anche il prequel Io mi chiamo Yorsh, del 2011.

Un arrivederci a presto,
                             

giovedì 8 marzo 2018

Recensione #230 - Il professore di John Katzenbach

Buongiorno lettori, come state? Io boh, è un periodo strano, di insoddisfazione generico verso questo mondo, verso la vita reale, verso il lavoro. Quindi scusatemi se ogni tanto sparisco, ma non peroccupatevi, torno sempre!!!
Ma torniamo al blog. La scorsa settimana dopo una sfilza di letture tutte un po' simili avevo bisogno di staccare e di tornare al mio primo amore, il thriller. Come sapete sono riuscita ad acquistare un nuovo kindle - il mio vecchio era ko da più di un anno - quindi ho scorso tra i libri comprati da una vita grazie alle varie offerte lampo ed ho scelto questo: Il professore di John Katzenbach, edito da Faxi, 522 pagine.

Sinossi: New England. In una piccola città universitaria il professore di psicologia Adrian Thomas, da poco in pensione e vedovo da tre anni, ha appena saputo di essere affetto da una rara forma di demenza degenerativa. L'unica via di scampo all'inesorabile decadimento che lo attende sembra il suicidio. Con la morte nel cuore il professore vaga per il quartiere, lo sguardo perso nella luce del tramonto, quando nota una ragazza di sedici anni, i capelli biondo scuro, jeans e un vecchio parka logoro, che gli cammina accanto con passo svelto. Di colpo, da dietro l'angolo compare un furgone con una donna al volante e un uomo al suo fianco. Il veicolo frena, si ferma per un istante e riparte di nuovo: la ragazza è sparita. Adrian è spaventato. È stata solo un'allucinazione dovuta alla malattia o è appena stato testimone dì un rapimento? Ma il cappellino da baseball rosa della giovane è lì, sul marciapiede. E il senso di colpa per non essere intervenuto inizia a tormentarlo. La malattia gli consentirà di fare ciò che è giusto? Sarà in grado di ragionare con la lucidità necessaria per seguire le tracce della ragazza scomparsa? "Il professore" è un thriller psicologico originale e dal ritmo serrato che indaga a fondo sul significato della salute mentale e della sua pericolosa contiguità con la follia.

Vi capita mai di aver bisogno di cambiare genere? Ecco, io dopo diversi libri di narrativa italiana contamporanea avevo bisogno di sangue! Ahahahahha no dai, non abbiate paura, resto la persona sana di mente - quasi - che voi conoscete. Ma a volte ho bisogno di pathos, adrenalina, roba forte. È così che ho scelto questa lettura e, devo dire, non sono stata delusa.
Partiamo col dire che questo non è un libro per tutti. No, se siete facilmente impressionabili, se non reggete alle brutture della vita, se leggete per evadere e cercare quello che nella vita reale non esiste passate oltre e state lontani da questo libro. Perchè questo thriller - nonostante sia stato pubblicato nell'ormai lontano 2011 - per quanto mi riguarda è una fotografia della realtà, proprio quella dei giorni d'oggi, quella dove il web è il protagonista, quella dove la morte fa notizia, quella dove la gente vive delle disgrazie altrui, quella dove il video di una ragazza violentata può fare il giro del mondo in pochi minuti e non indignare. Tutto in questo thriller si basa sulla perversione.
Siamo nel New England, in una piccola cittadina universitaria dove la vita scorre fin troppo banalmente, almeno all'apparenza.
Tutto comincia con una sentenza di morte, quella fatta al professore universitario Adrian Thomas. Demenza generativa è la malattia che gli viene diagnosticata, pochi gli anni in cui riuscirà ancora a condurre una vita normale. Un'unica certezza quella dell'uomo: uccidersi. È solo da anni Adrian: un fratello suicida, un figlio reporter morto in guerra, una moglie che non ha saputo superare la perdita e si è lanciata con l'auto contro un albero; nessuno piangerà la sua morte, nessuno.
Ma il destino, si sa, a volte si prende gioco di noi e con Adrian sembra proprio non fare sconti perchè mentre torna dallo studio medico deciso a mettere in pratica il suo piano assiste a quello che sembra un rapimento e decide di non girarsi dall'altra parte.
Una corsa contro il tempo quella dell'uomo, che deve fare i conti con i suoi momenti di delirio, in cui i fantasmi del passato gli appaiono quasi a fare da filo conduttore tra la follia e la realtà. Non sa cosa effettivamente stia succedendo a Jennifer, non sa per quanto tempo potrà ancora ricordare i dettagli di ciò a cui assistito. Non è facile per lui, che ogni tanto si estranea dal mondo, riuscire a tirare le fila di quello che è avvenuto. Lo aiutano gli anni di ricerca sul comportamento della mente umana, lo aiutano le sue conoscenze ed anche il suo inconscio. Protagonista delle ricerche oltre a lui una detective - Terri Collins - che conosce la ragazza scomparsa grazie alle sue precedenti fughe da casa e che fa non poca fatica a fidarsi della mente annebbiata di Adrian.
L'autore riesce a tenere alto il senso di angoscia che un libro di questo tipo necessita. Il punto di vista continua a cambiare, mostrandoci come avverrebbe in un film con il cambio di inquadratura di una telecamera, quello che succede ad Adrian, quello che passa nella testa di Terri, quello che accade a Jennifer, quello che architettano i suoi aguzzini e quello che avviene in rete, durante i giorni di prigionia della ragazza.
Paghereste per assistere alle sevizie di una ragazzina? Parghereste per vederla violentata, legata come un cane, picchiata? Di certo starete rispondendo no a questa domanda ma sicuramente non tutti la pensano come noi. L'autore ce lo mostra con questo libro, lo fa scavando nelle perversioni che il mondo del web permette di soddisfare, mostrando come spesso non ci siano solo pedofili senza scrupoli ed avanzi di galera ad essere attratti dal male. E quando si dice che dovremmo fare attenzione alle porte che internet apre ai ragazzi è proprio perchè anche se questo è un libro fa riflettere su quanto oggi sia semplice perdersi tra le finestre che grazie a qualche click un PC riesce ad aprirci sul mondo.
Un libro che non regala azioni senza sosta e sangue a volontà ma che entra nella psiche umana con molta precisione e credibilità, che non permette al lettore di annoiarsi ma che anzi lo stupisce pagina dopo pagina. Una trama ben costruita, che regge e che lascia spazio anche a qualche colpo di scena.
Di certo sarà un autore che proverò a rileggere e che ora ho la curiosità di conoscere a fondo.
Lo conoscete? Avete letto qualche sua opera?

VOTO:


giovedì 1 marzo 2018

Visual Challenge - Sfida di lettura 2018 - Tappa 3 - MARZO

Siamo tornate. Allora pronti per la tappa di marzo?


LA SFIDA
La sfida durerà un anno e sarà divisa in 12 tappe della durata di un mese ciascuna. Il primo di gni mese pubblicheremo un post in cui troverete una fotografia scattata da noi che conterrà svariati oggetti. Voi potrete leggere in un mese massimo 5 libri che abbiano raffigurato sulla copertina uno degli oggetti contenuti all'interno della nostra fotografia. Se il libro da voi scelto dovesse contenere più di un oggetto di quelli raffigurati nella foto della tappa, vi verrà in ogni caso conteggiato un punto.
Ogni mese potrete decidere di leggere da zero a cinque libri, ma potrete anche decidere di non leggere nulla il mese in corso e poi magari recuperare nei mesi successivi i libri corrispondenti alle immagini delle tappe precedenti. Potrete quindi partecipare a qualsiasi tappa anche se non avrete letto libri per le tappe precedenti.
Per dimostrare di aver letto i libri dovrete caricare, nel format che troverete alla fine di questo post, il link che rimanderà alla vostra recensione. Le recensioni potranno essere postate sul vostro blog (se ne avete uno) o su una qualsiasi piattaforma online (amazon, facebook, goodreads, anobii, ecc.) da cui potrete prendere un link e inviarcelo. Non valgono recensioni inviate via mail.

PUNTEGGIO:
Per ogni libro letto e recensito entro la fine della tappa corrente: 1 PUNTO

Per ogni libro letto e recensito al di fuori dei tempi della tappa: 1/2 PUNTO

Ovviamente farà fede la data e l'orario di invio che sarà presente nel format. Se il link arriverà dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno del mese sarà in automaticamente conteggiato mezzo punto, quindi prestate molta attenzione agli orari! 
Tenete sempre d'occhio i nostri blog perchè abbiamo pensato di aggiungere dei giochini bonus che potrebbero esservi utili per riuscire a raccimolare qualche punto in più!

PREMI:
Alla fine della Challenge i partecipanti saranno divisi in quattro fasce:

Prima fascia: chi avrà totalizzato da 51 in su
Seconda fascia: chi avrà totalizzato da 41 a 50 punti compresi
Terza fascia: chi avrà totalizzato da 31 a 40 punti compresi
Quarta fascia: chi avrà totalizzato da 12 a 30 punti compresi

Per ognuna delle quattro fasce sarà estratto un vincitore attraverso il sito Random

Vincitore prima fascia: Buono amazon di € 20.00
Vincitore seconda fascia: Un cartaceo a nostra scelta
Vincitore terza fascia: Mistery box contenente articoli di cancelleria
Vincitore quarta fascia: Piccolo premio di consolazione

Durante lo svolgimento della Challenge potrebbero essere premiati con piccoli omaggi alcuni partecipanti che, a nostro insindacabile giudizio, si saranno distinti nel corso del gioco. Ma non ci sarà una regola fissa per questo. Lo scoprirete unicamente giocando.

REGOLE PER PARTECIPARE

Obbligatorie:
  • Essere lettori fissi dei blog - basterà cliccare segui nel box apposito che trovate nei nostri blog (comunicateci se vi iscrivete con un nome diverso a quello che utilizzate per i commenti qui sul blog)
  • Commentare questo post (qui o su Desperate Bookswife) comunicandoci la vostra intenzione a partecipare e una vostra mail su cui inviarvi le comunicazioni relative alla challenge.
  • Avere voglia di divertirvi
LA FOTO DEL MESE


Qualche precisazione:
  • le lucine che spesso troverete nelle foto sono di puro allestimento fotografico quindi non valgono come oggetto
  • prima di iniziare a leggere vi consigliamo di chiedere conferma o via mail o nel gruppo facebook per gli oggetti scelti
  • potete leggere da 0 a 5 libri e potete anche scegliere cinque volte lo stesso oggetto purchè lo troviate su cinque cover diverse
  • se trovate due oggetti che sono contenuti nella cover del libro scelto ai fini del punteggio ne varrà uno solo
  • c'è una bottiglia di latte: vale anche il cartone o un bidoncino, basta che si capisca il contenuto!!
  • sopra l'ombrello c'è raffigurato il muso di un micio. Varrà anche il gatto, a patto che nella copertina si veda il muso (non varranno gatti di schiena)
    RICAPITOLANDO:

    - nel format inserite il mese giusto, altrimenti noi organizzatrici potremmo andare in confusione

    - potete leggere ancora i libri della scorsa tappa, inseriteli indicando il mese di appartenenza corretto, varranno però 1/2 punto

    - importante: NON BASTANO 20 PAROLE PER DESCRIVERE IL LIBRO, QUESTO MESE SAREMO PIU' INTRANSIGENTI. Almeno qualche riga, dobbiamo capire che avete letto il libro in questione, per correttezza verso gli altri partecipanti.

    Vi ricordiamo che potete controllare il vostro punteggio sul file drive qui e che è attivo il gruppo facebook della challenge cui si può richiedere l'iscrizione qui (non è obbligatorio).

    Ecco il format dove dovrete inserire i link. Vi chiediamo di prestare attenzione alla correttezza dei dati. Se inserite un link che rimandi a Goodreads o Anobii inserite quello che riporta alla vostra recensione specifica e non al libro generico. Se avete bisogno di aiuto non esitate a chiedere!



    Ovviamente le nostre mail sono sempre a vostra disposizione per qualsiasi dubbio, chiarimento, necessità voi abbiate ed anche solo per fare quattro chiacchiere con noi!!!
    Ci trovate qui:

    DANY
    unlibroperamico.dany@gmail.com

    BABA
    desperatebookswife@gmail.com

    A presto!