Buongiorno carissimi, eccomi con una nuova recensione, quella de La ragazza della luna di Lucinda Riley edito da Giunti, pag. 720.
lunedì 31 gennaio 2022
Recensioni #427 - La ragazza della luna di Lucinda Riley
lunedì 2 agosto 2021
Recensione #402 - Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati
Buongiorno lettori, come va? Ultima settimana cittadina per me, poi accenderemo il motore del camper e ce ne andremo nella nostra amata Sardegna. Voi cosa farete? Partirete? Starete a casa? Lavorerete? Prima di fuggire però vorrei cercare di organizzare il blog in modo da non lasciarlo sguarnito di recensioni. Ho letto diversi libri e devo solo programmare le recensioni quindi dovrei farcela!
Ma torniamo al post di oggi. Sono qui per lasciarvi la recensione del libro Cercasi amore vista lago di Virginia Bramati, edito da Giunti, pag. 231.
venerdì 14 maggio 2021
Letture con Marina #134 - Recensione de Inseguendo l'amore di Nancy Mitford
Buongiorno lettori, come state? Io faccio molta fatica ultimamente a stare dietro al blog, più che altro perchè sto leggendo diversi libri per collaborazioni o rubriche per la fine del mese e sono in ritardo su tutto. Per fortuna Marina è sempre sul pezzo quindi vi lascio con la sua recensione.
lunedì 29 marzo 2021
Recensione #387 - La ragazza nell'ombra di Lucinda Riley
Buongiorno lettori, torno oggi con una nuova recensione. Quella de La ragazza nell'ombra, di Lucinda Riley, terzo volume della serie Le sette sorelle edita da Giunti, pag. 640.
sabato 20 febbraio 2021
Recensione #383 - Ally nella tempesta di Lucinda Rilay
Buongiorno carissimi, sono tornata. Se mi seguite vi sarete resi conto che ultimamente latito parecchio e che Marina - che per fortuna legge e scrive più di me - sta tenendo vivo questo angolino. I primi mesi del 2021 purtroppo non sono stati molto migliori del 2020 e ho dovuto dare la precedenza ad altro. Ma, come si dice, barcollo ma non mollo, quindi appena posso torno qui, perchè in ogni caso il blog è casa e non posso vivere senza. Di cosa vi parlero oggi?
Di Ally nella tempesta, di Lucinda Riley, secondo volume della serie Le sette sorelle edita da Giunti, pag. 656.
Trama: La giovane Ally, velista esperta, è distesa al sole di uno yacht in mezzo all'Egeo e sta vivendo uno dei momenti più emozionanti della sua vita: l'intesa professionale con il famoso skipper Theo Falys-Kings si è da poco trasformata in un amore appassionato. Ma la loro felicità viene bruscamente interrotta dalla notizia della morte di Pa' Salt, il magnate svizzero che ha adottato Ally e le sue cinque sorelle e che ha lasciato a ciascuna una serie di indizi per mettersi sulle tracce del loro passato. Ally è troppo sconvolta per esaudire la volontà di suo padre; vuole solo abbandonarsi nelle braccia di Theo e ritrovare un po' di serenità: non sa però quello che sta per succederle, né sa che presto dovrà gettarsi nella lettura del volume lasciatole da Pa' Salt, la burrascosa storia di Anna Landvik, una cantante d'opera norvegese che nella seconda metà dell'Ottocento divenne la musa del compositore Edvard Grieg. Ed è proprio nella gelida e romantica Norvegia che Ally dovrà scoprire cosa la lega a questa donna misteriosa.
Capirete che ho quindi preso in mano questo secondo volume con un po' di timore. Com'è andata? Adesso provo a spiegarvelo.
venerdì 5 febbraio 2021
Letture con Marina #118 - La mia Londra di Simonetta Agnello Hornby
Buongiorno lettori, è venerdì e, come di consueto, lascio la parola a Marina e alla sua recensione.
Non ci posso davvero fare nulla… è solo un certo tipo di romanzo che mi segue finchè non cedo e lo leggo. Qui di nuovo, oltre alla megalopoli di Londra e ad una scrittrice italo-inglese, spulciando trovo autori da aggiungere alla mia lista dei desideri… Ma non sarà invece che io li guardo allusiva ed i libri si fanno trovare?
Titolo: La mia Londra
Autore: Simonetta Agnello Hornby
Casa editrice: Giunti, 2014
Pagine: 272
Di Simonetta Agnello Hornby avevo visto qualche anno fa questo libro ed invece di leggerlo, mi ero persa nel suo bel “Rosie e gli scoiattoli di St. James”. Un po’ per gli scoiattoli, un po’ per la copertina, un po’ per la storia in sè. La sua Londra era nuovamente capitato fra le mie mani giusto un anno fa, perché con le amiche sarei dovuta ritornare a Londra. E poi, ciascuna confinata nella propria città, non se n’era più fatto nulla. All’inizio della settimana, scorrendo i libri nel mio e-book, l’ho ritrovato e ho iniziato a dargli un’occhiata. Occhiata che si è protratta, fino a leggere le ultime righe di questo piccolo memoir. Uno splendore. Un amore che io e l’autrice – e quanti di voi? – condividiamo. Lei da “londoner” acquisita, io da viaggiatrice costante. Ma questa è un’altra storia.
Il libro di Simonetta Agnello Hornby è in primis una lode ed una dedica affettuosa a Samuel Johnson, noto ai più solo per aver creato nel 1755, dopo nove anni di lavoro, il “Dictionary of the English Language”, considerato per almeno 150 anni il dizionario britannico per eccellenza e uno dei più grandi successi dell’erudizione. L’autrice apre ciascun capitolo con una frase famosa di questo letterato e prosegue con aneddoti in cui la Signora Simonetta racconta la sua vita di siciliana che emigra. Boston, che la introduce nel mondo della cultura internazionale; Lusaka, capitale dello Zambia, che le ha dato energia e speranze. Ed infine Oxford la bella, che le ha insegnato le dissonanze tra università e municipalità. Per trasformarsi poi in una moglie, mamma e lavoratrice. E alfine per diventare nel 1979 avvocato dei minori, Child Care Solicitor presso il comune di Lambeth, a Brixon, nel Sud di Londra. E successivamente aprire un suo proprio studio con una socia. E diventare scrittrice, of course!
Per riandare indietro nel tempo, commovente il racconto della sua partenza per il viaggio premio a Londra nel 1963 per la licenza liceale, a lei che avrebbe tanto voluto andare a Parigi. In anni diversi e più recenti, anche se antichi essi stessi, mi ha ricordato una me stessa un po’ più grande che, con il primo anno di stipendio dell’agognato posto fisso, mi regalai una vacanza agostana e partii da sola per un intero mese, per la prima volta nella mia vita, per la mitica Isola.
Nel volume ci sono tante piccole chicche su Londra in particolare e sugli inglesi e la Gran Bretagna in generale. Ad esempio l’autrice, con riferimento all’episodio della ricerca della casa con le agenzie immobiliari e una prassi ben radicata nella loro consuetudine, fa suo il detto inglese “if it works, why change? – Se funziona, perché cambiarlo?”, che dà il senso del flemmatico buon senso degli inglesi, anche se di fondo a noi italiani per esempio, resta un fastidioso senso di noiosa scocciatura. E poi le passeggiate ed i giri con i suoi bambini in una Londra che anch’io nei miei vari giri in questa città ho intravisto. E ancora le visite più calme, approfondite e ragionate a piedi, una volta che ha raggiunto i sessant’anni e ha fra le mani la Freedom Pass - per conoscere veramente questa città, anch’essa divisa in zona nord e sud, molte volte sconosciuta l’una all’altra. E la conoscenza del Sig. Robert Hook, nato nella pittoresca Isola di Wight nel 1635 e londinese di adozione, che ha ridisegnato la Londra che ammiriamo ed amiamo ancora oggi.
E che dire del divertente siparietto che l’autrice allestisce ad un certo punto, quando dice che lavorando nella City, ha dovuto adeguare il suo linguaggio al modo di parlare di chi lavorava nella City stessa. A parte l’abbondanza di “thank you so much, sorry, May I…, Would you mind…?”, l’inglese parla poco e solo molto di rado parla dei fatti suoi. Alla domanda “How are you?”, risponderà immancabilmente “Very well, thank you”, senza aggiungere altro, mentre magari sta malissimo. O al più, se proprio è messo ancora peggio, risponderà con un laconico “Not so well”. Se ci riflettete, non potete non ammettere che questo rispecchia completamente l’idea che abbiamo di un inglese!, e la cosa personalmente mi ha fatto sorridere in modo affettuoso nei confronti di questa macchietta, immaginando poi insieme il tono e la pronuncia un po’ blesa.
Ci sono molte situazioni con cui l’autrice entra in contatto, mai in collisione, nel corso della sua vita londinese, così come molti i temi che affronta nel suo libro, mentre passeggia per Londra e ci dà conto del passare della sua vita e delle sue esperienza lavorative: molto bello il penultimo capitolo, quando parla dell’emigrazione italiana verso la Gran Bretagna e Londra in particolare, a partire addirittura dal 1290! E riandando indietro, quando parla dell’usuale ospitalità inglese e dell’accettazione dello straniero e del diverso, salvo alcuni episodi tragici, per esempio quelli avvenuti a Brixon, o ad altre considerazioni cui si lascia andare, su periodi in cui anche in Gran Bretagna la xenofobia è subentrata alla consueta e civile integrazione. E qui sarebbe troppo facile andarsi ad incagliare sul discorso Brexit… ma per un attimo ancora lasciatemi sognare quest’Isola, che ancora al giorno d’oggi è capitanato, diciamo così, da una vera Regina.
Non posso terminare senza aver ricordato almeno un altro degli scrittori cui Simonetta Agnello Hornby fa cenno nel suo libro di memorie, se vogliamo definirlo così. Abbiamo appena finito di parlare di regine – e quindi controbilanciamo questa regalità inglese con l’italianissimo principe palermitano, Tomasi di Lampedusa, che l’autrice ci fa conoscere qui per le sue “Lezioni di Letteratura inglese”. Che naturalmente non potrò esimermi dal cercare.
E così siamo giunti alla chiusa, e mai come in questo momento mi sento in linea con la Simonetta e con il vecchio e caro Sam: “Change is not made without inconvenience, even from worse to better - Il cambiamento comporta sempre qualche disagio, anche quando si cambia per il meglio”. E’ cambiato il vento, Febbraio si è fatto avanti portando la sera tanta luce in più… e forse ora è arrivato davvero il momento di esplorare altri argomenti letterari. Volete scommetterci?
martedì 17 novembre 2020
Recensione #377 - Ogni giorno ha il suo male di Antonio Fusco
Buonasera lettori, oggi vi parlo di un libro che da tantissimo tempo occupava un posto nella mia libreria. Si tratta di Ogni giorno ha il suo male di Antonio Fusco edito da Giunti, pag. 240.
lunedì 9 novembre 2020
Recensione #375 - L'estraneo di Ursula Poznanski e Arno Strobel
Buongiorno lettori, come state? Non state sbarellando, sono di nuovo qui con una recensione, dopo così pochi giorni dalla precedente. Sono riuscita a trovare qualche ora per cercare di riprendere in mano il blog - non è facile con un figlio di quasi due anni che non ha svago alcuno se non stare attaccato ai miei pantaloni - e quindi eccomi qui, finchè dura!!! E siccome sono indietro che più indietro non si può oggi torno per parlarvi della delusione delle scorse vacanze estive. Sì, avete capito bene, ho letto questo libro in agosto e ancora non ve ne avevo parlato. Ma mica è l'unico... Chissà se prima o poi riuscirò a parlavi anche degli altri. Non vi prometto niente, ma ci proverò!
Per il momento vi parlo de L'estraneo di Ursula Poznanski e Arno Strobel edito da Giunti per la collana Le Chiocciole, pag. 368.
giovedì 30 luglio 2020
Recensione #368 - L'amico immaginario di Matthew Dicks

Siamo arrivati alla fine e con questo che rientra nella traccia Libro pubblicato da più di cinque anni posso dirvi che sono riuscita a stare e nei tempi e a leggere i 5 libri che ni ero prefissata a marzo.
mercoledì 8 luglio 2020
Recensione #362 - Quello che ancora non sai di me di Virginia Bramati

Luca è avvocato, ma la missione che si è scelto è un’altra. In una grande villa donata da un benefattore a Sirmione, sul lago di Garda, ha dato vita non a un redditizio bed and breakfast di lusso bensì a una casa-famiglia per adolescenti allontanati dalle famiglie: sono ragazzi cui la vita ha tolto quasi tutto, e Luca – insieme alla pirotecnica Piera Mandelli, assistente sociale del Tribunale – vuole aiutarli a trovare il loro posto nel mondo.
E poi c’è Carla, che da dietro la vetrina del suo negozio osserva tutti senza giudicare, che con un tocco di colore restituisce il sorriso alle sue clienti, che appoggia il phon su una pila di libri e ama il suo mestiere proprio perché – come la lettura – le offre la possibilità di ascoltare ogni giorno nuove storie: Carla, la parrucchiera di Sirmione. Sarà proprio lei ad aiutare Caterina, Luca e i ragazzi della casa-famiglia a scoprire ciò che ancora non sanno di sé…
lunedì 22 giugno 2020
Recensione #362 - Teresa Papavero e la maledizione di Strangolaglli di Chiara Moscardelli

sabato 9 maggio 2020
Recensione #354 - Le sette sorelle di Lucinda Riley

Il primo, straordinario capitolo di una serie di sette libri: la conferma del talento di una grande scrittrice.
martedì 7 gennaio 2020
Recensione #335 - Tutto quello che non mi aspettavo di Valentina Sagnibene
Oggi va parlo di Tutto quello che non mi aspettavo libro d'esordio di Valentina Sagnibene edito da Giunti - che ringrazio per la copia - pag. 350.

martedì 10 settembre 2019
Recensione #319 - Tutta colpa della mia impazienza di Virginia Bramati

Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l'inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia.
Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare… fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell'anima e insegnare l'ascolto e l'armonia.
Sullo sfondo di una campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare, Virginia Bramati ci regala ancora una volta una protagonista adorabile, piena di vita, alle prese con un mistero da risolvere, un esame da superare e soprattutto con il compito più difficile: scoprire che la felicità è molto più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.
Era da tantissimo tempo che volevo leggere un libro di questa autrice. Baba me lo dice praticamente da quando ci siamo conosciute ma io, chissà perché, ho sempre rimandato. Poi maggio l'autrice è stata ospite di Libri al Leu - il festival letterario che io e Baba organizziamo in Piemonte - ed io sono rimasta incantata dal suo modo di raccontare i suoi libri e i suoi protagonisti. Quindi eccomi qui, con la mia pecca rimediata, a raccontarvi com'è andata.
venerdì 9 agosto 2019
Letture con Marina #70 - Fish Boy di Chloe Daykin
Lui “sente” e “vede” in diretta i documentari di Sir Richard Attenborough. Continuamente. Io vorrei sentire la voce di Virginia Woolf o Ronald Reuel Tolkien. Chi altro si vuole accodare?
Dopo esser stata ben bene sgridata da Lea, Bibliotecaria in quel di Prata (PN), nonché blogger, ho deciso di cimentarmi ancora con la letteratura per ragazzi (una chance la si dà a tutti!) – e incredibilmente, sto inanellando una piacevole sorpresa dopo l’altra!
Kesz Kezdodik? Pronti a iniziare?

Autore: Chloe Daykin
Casa editrice: Giunti, 2019
Illustrazioni: Richard Jones
Pagine: 304
RECENSIONE:
venerdì 31 maggio 2019
Letture con Marina #65 - Recensione di Sopravvivenza per una famiglia felice di Maddie Dawson
Buongiorno lettori!, ebbene sì, in via del tutto eccezionale, per il II° venerdì di seguito, Daniela mi ha lasciato spazio per concludere il mio trittico di ricerca. E quindi, dopo L’Amore Addosso di Rattaro - recensione qui -, Il Bistrò dei Libri e dei Sogni di Calabrò - recensione qui- , oggi prenderemo in esame :
Autore: Maddie Dawson
Casa editrice: Giunti, 2017
Pagine: 432
RECENSIONE:
lunedì 25 febbraio 2019
Recensione #283 - Il rumore della pioggia di Gigi Paoli
Ma torniamo ai libri. Oggi vi parlo del romanzo Il rumore della pioggia di Gigi Paoli, edito da Giunti - che ringrazio per la copia - pag. 256.

Era diverso tempo che questo libro mi capitava davanti agli occhi ma non avevo mai colto il suo richiamo. Solo adesso, per una challenge cui sto partecipando, mi sono decisa a leggerlo.
lunedì 17 dicembre 2018
Recensione #272 - La misura dell'uomo di Marco Malvaldi
Oggi torno con un recensione, quella del libro La misura dell'uomo di Marco Malvaldi, edito da Giunti, che ringrazio per la copia, 300 pagine.

Difficile recensire un libro come questo. Il primo pensiero che mi balza alla mente davanti a questo spazio bianco è questo!
venerdì 23 novembre 2018
Chi ben comincia #116 - La misura dell'uomo di Marco Malvaldi
REGOLE:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
- Aspettate i commenti
Autore: Marco Malvaldi
Pre-ordine: 06 novembre 2018 - Giunti
Pag.: 300
Costo: 18.50 € cartaceo- 9.99 € ebook
Descrizione: Ottobre 1493. Firenze è ancora in lutto per la morte di Lorenzo il Magnifico. Le caravelle di Colombo hanno dischiuso gli orizzonti del Nuovo Mondo. Il sistema finanziario contemporaneo si sta consolidando grazie alla diffusione delle lettere di credito. E Milano è nel pieno del suo rinascimento sotto la guida di Ludovico il Moro. A chi si avventura nei cortili del Castello o lungo i Navigli capita di incontrare un uomo sulla quarantina, dalle lunghe vesti rosa, l'aria mite di chi è immerso nei propri pensieri. Vive nei locali attigui alla sua bottega con la madre e un giovinetto amatissimo ma dispettoso, non mangia carne, scrive al contrario e fatica a essere pagato da coloro cui offre i suoi servigi. È Leonardo da Vinci: la sua fama già supera le Alpi giungendo fino alla Francia di re Carlo VIII, che ha inviato a Milano due ambasciatori per chiedere aiuto nella guerra contro gli Aragonesi ma affidando loro anche una missione segreta che riguarda proprio lui. Tutti, infatti, sanno che Leonardo ha un taccuino su cui scrive i suoi progetti più arditi - forse addirittura quello di un invincibile automa guerriero - e che conserva sotto la tunica, vicino al cuore. Ma anche il Moro, spazientito per il ritardo con cui procede il grandioso progetto di statua equestre che gli ha commissionato, ha bisogno di Leonardo: un uomo è stato trovato senza vita in una corte del Castello, sul corpo non appaiono segni di violenza, eppure la sua morte desta gravi sospetti... Bisogna allontanare le ombre della peste e della superstizione, in fretta: e Leonardo non è nelle condizioni di negare aiuto al suo Signore. A cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, Marco Malvaldi gioca con la lingua, la scienza, la storia, il crimine e gli ridà vita tra le pagine immaginando la sua multiforme intelligenza alle prese con le fragilità e la grandezza dei destini umani. Un romanzo ricco di felicità inventiva, di saperi e perfino di ironia, un'indagine sull'uomo che più di ogni altro ha investigato ogni campo della creatività, un viaggio alla scoperta di qual è - oggi come allora - la misura di ognuno di noi.

L'uomo si fermò un attimo, prima di entrare.
Inutile guardarsi intorno per cercare di capire se qualcuno lo avesse seguito. L'entrata al castello sorgeva in una delle zone vecchie di Milano, lungo una strada umida e buia a cui si arrivava solo tramite altre strade umide e buie, e se anche qualcuno gli si fosse messo dietro lo avrebbe perso già da un bel pezzo, nonostante il vistoso panno rosa del suo vestito.
A dire il vero, capitava che temesse di perdersi anche lui. Già una volta era successo che non fosse in grado di orientarsi nel gomitolo dei vicoli intorno al castello. Un po' per colpa sua, certo, che non aveva mai avuto un gran senso dell'orientamento. Un po' per colpa di quella città, cresciuta così male, senza un progetto, senza una forma, senza una visione. Andava ripensata da capo a piedi, quella città. Organizzata in modo diverso, proprio. Radicalmente diverso. Dal basso all'alto, dall'acqua al cielo. Una città come il contrario di una casa, dove i poveri stavano in aria e i signori a terra, come nelle insule romane descritte nel libro di Vitruvio. Aveva avuto ragione Francesco di Giorgio a tradurlo dal latino, ne valeva davvero la pena. Grande acquisto, quel libro. Gli era costato una fortuna, ma gli aveva fatto venire in mente tante di quelle...
L'uomo vestito di rosa si riscosse, rendendosi conto di essersi perso - ma solo nei suoi stessi pensieri. Cosa che gli capitava spesso, e che era di gran lunga la frazione di tempo migliore della sua giornata. Ma adesso non era il momento di abbandonarsi a fantasticherie. Adesso c'era da fare.
Con calma, ma senza tranquillità, l'uomo bussò al portone. Quasi subito, un cigolio gli fece capire che stavano aprendo, e nel buio assoluto della strada la stanzuccia d'ingresso sembrò quasi luminosa.
Una sola parola.
- Entrate.
E l'uomo entrò, lasciandosi il buio alle spalle.
In realtà quello che vi ho trascritto è tutto il prologo ma ho creduto che fosse interessante per capire lo stile del romanzo.
Visto così mi ispira ancora di più e spero che la continuazione non mi deluda.
Voi cosa ne pensate? Amate l'autore? Vi ispira il romanzo? Ditemi la vostra!