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lunedì 25 febbraio 2019

Recensione #283 - Il rumore della pioggia di Gigi Paoli

Buongiorno lettori, come va? Io sempre più panzuta... il termine si avvicina - mncano poco più di dieci giorni - ed io non vedo l'ora di conoscere il mio nuovo piccolo principe.
Ma torniamo ai libri. Oggi vi parlo del romanzo Il rumore della pioggia di Gigi Paoli, edito da Giunti - che ringrazio per la copia - pag. 256.

Sinossi: Sono ormai alcuni giorni che Firenze è sferzata da una pioggia battente e, come se non bastasse, la visita del presidente israeliano ha completamente paralizzato la città. Carlo Alberto Marchi è intrappolato nella sua auto che da casa lo porta al Palazzo di Giustizia, quando apprende una notizia davvero ghiotta per un cronista di giudiziaria a corto di esclusive: all'alba, in un antico palazzo di via Maggio, la prestigiosa strada degli antiquari, viene trovato morto con ventitré coltellate l'anziano commesso del negozio di antichità religiose più rinomato di Firenze. Un caso molto interessante anche perché il palazzo è di proprietà della Curia e sopra al negozio ha sede l'Economato. Marchi si mette come un mastino alle calcagna dei magistrati nella speranza di tirar fuori uno scoop e chiudere finalmente la bocca al direttore del Nuovo Giornale. Sempre correndo come un pazzo, intendiamoci, perché a casa c'è Donata, la figlia di dieci anni che inizia a lanciare i primi segnali di un'adolescenza decisamente in anticipo. Ma stavolta conciliare il ruolo di padre single con quello di reporter d'assalto sembra davvero un'impresa disperata: sì, perché c'è tutto un mondo che ruota intorno al delitto di via Maggio e le ipotesi che si affacciano sono sempre più inquietanti. Su tutte, l'ombra della massoneria, che in città è prospera e granitica da secoli. E l'inchiesta corre veloce in una Firenze improvvisamente gotica e oscura.

Era diverso tempo che questo libro mi capitava davanti agli occhi ma non avevo mai colto il suo richiamo. Solo adesso, per una challenge cui sto partecipando, mi sono decisa a leggerlo.


Gigi Paoli ci fa subito entrare nel vivo della vicenda, presentandoci l'ambiente dove si dipanerà la storia e facendoci incontrare immediatamente i personaggi che ci accompagneranno fino alla fine di questa avventura.
Siamo a Firenze, una città che sicuramente tutti conosciamo per le sue magnificenze artistiche ma che l'autore vuole mostrarci nel suo lato cupo e, come spesso dice durante lo scorrere delle pagine, gotico.
Meno di una settimana è il tempo di svolgimento della nostra storia. Una settimana in cui a Firenze pioverà sempre e in cui il rumore della pioggia accompagnerà i nostri protagonisti e la nostra storia, come una presenza vigile e costante.
In questo libro c'è un omicidio - anche cruento viste le 23 coltellate riservate al povero malcapitato - c'è un'indagine, c'è un giornalista; tutte caratteristiche necessarie per un buon giallo o un buon noir. E poi c'è un'ottima penna - quella di Gigi Paoli appunto - che tra un'indagine e l'altra non manca di inserire un po' di ironia e una buona dose di leggerezza.
La trama è semplice. Il commesso di un negozio di articoli religiosi viene assassinato nel retro del suo negozio. Pochi minuti bastano all'assino per portare a termine il suo piano e poi sparire, come un fantasma, complice una pioggia incessante che cade sulla città in quei minuti e aiutato dalla fortuna: le telecamere della via in cui si trova il negozio del povero assassinato sono proprio quel giorno spente quindi non riprenderanno nessun movimento fuori dall'ordinario.
Da subito il delitto salta all'occhio perchè il negozio è legato alla curia e anche perchè le indagini sono assegnate a gente importante, che fa subito aguzzare la mente ai giornalisti del "Nuovo". È proprio a uno di questi - Carlo Alberto Marchi - che l'autore lascia particolare spazio dedicandogli addirittura dei capitoli, alternati ai capitoli di narrazione, in cui gli lascia la parola e in cui è proprio lui, in prima persona, a raccontarci le sue mosse.
In realtà Marchi è un cronista di giudiziaria ma, si sa, da quando i giornali vendono poco e l'organico è ridotto all'osso, tutti si occupano un po' di tutto quindi si ritrova a cercare notizie proprio su quel delitto, complici anche i suoi tanti agganci nel Palazzo di Giustizia - o come lo chiama lui Gotham - tra magistrati e piemme.
Carlo Alberto è un giornalista ma è anche un padre solo, da quando la ex moglie lo ha abbandonato lasciandogli una figlia di cui lui cerca di occuparsi nel migliore dei modi, ma con la quale inizia ad avere i primi screzi legati sia al suo lavoro che lo impegna troppo, sia all'età della figlia che inizia ad avvicinarsi all'adolescenza. Di lui a fine libro conosceremo tutto, grazie proprio al suo racconto in prima persona che ci permette di entrare a fondo nella sua vita e nelle sue riflessioni.
La trama scorre ed anche la narrazione risulta fluida e particolarmente piacevole per il lettore che cercherà di farsi una sua idea sul delitto, sul possibile movente e sul possibile assassino ma, purtroppo, è proprio qui che casca l'asino... La risoluzione del caso - che comunque si rivela avvincente da leggere - non è assolutamente intuibile dal lettore; non perchè il lettore non sia attento ma semplicemente perchè l'autore non lascia le basi, gli indizi e la conoscenza di tutto quello che sarebbe necessario per arrivare ad intuire come siano andate le cose. E queste cose un po' mi lasciano con l'amaro in bocca perchè è vero che ho letto avidamente e con piacere questo libro ma è anche vero che in un giallo/noir come questo vorrei avere la possibilità di scoprire la soluzione, perchè altrimenti che gusto c'è? Ecco, probabilmente se non fosse stato per questo particolare - non da poco - il libro avrebbe sicuramente ricevuto un voto molto più alto ma ahimè, non potevo non tenere conto di questo dettagli - che poi tnto dettaglio non è - per esprimere il mio pensiero.
Non so quando andrò avanti con la serie... magari più avanti, non subito, ma prima o poi lo farò anche perchè voglio capire se nei libri successivi l'autore abbia utilizzato ancora questo "trucchetto" o se sia messo un po' più alla prova scrivendo un giallo vero, anche se rischiando di essere "sgamato" dai lettori più attenti!
E voi, lo avete letto? Sono curiosa di confrontarmi!


Libri della serie dedicata al giornalista Carlo Alberto Marchi:

1. Il rumore della pioggia
2. Il respiro delle anime - sinossi qui
3. La fragilità degli angeli - sinossi qui


VOTO:



4 commenti:

  1. Ecco, anch'io non sopporto quando l'autore non dà al lettore la possibilità di scoprire il colpevole, mi sa un po' di giocare sporco! Avevo sentito parlare benissimo di questo romanzo e di questo autore, ma mi fido di te sopra a tutti per quanto riguarda gialli/thriller, quindi mi sa che per adesso passo! (mammamia, ultimi 10 giorni... sono emozionata persino io! Occhi a cuore per il secondo piccolo principe -anche per il primo ovviamente!)

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    1. Anche io avevo sentito solo meraviglie e ti dico che dal punto di vista stilistico e narrativo mi è piaciuto molto ma porca miseria... Un giallo deve essere un giallo altrimenti si scrive narrativa e stop! ;)
      Ma forse sono troppo esigente io...

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  2. Ciao!

    gran bella recensione... Alla mia prossima visita in libreria lo comprerò sicuramente!

    Grazie.

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    1. Grazie a te per essere passato e per aver avuto voglia di lasciarmi il tuo pensiero! Se ti va ripassa a dirmi se ti sarà piaciuto dopo che lo avrai letto! :)

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