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lunedì 11 marzo 2019

Recensione #287 - Central Park di Guillaume Musso

Buongiorno lettori e buon lunedì, come va? Anche oggi vi lascio una recensione, quella del libro Central Park di Guillaume Musso, edito da Bompiani, pag. 300.

Sinossi: New York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro esistenze.


Prima esperienza per me con questo autore che conoscevo di nome ma che non avevo mai avuto l'occasione di leggere.
Quello che da subito ho notato iniziano a leggere questo thriller è il ritmo incalzante che mi ha travolto sin dalle prime righe e che non mi ha abbandonato per tutta la lettura.

Alice e Gabriel si svegliano a Central Park, ammanettati una all'altra, con i vestiti sporchi di sangue e senza nessun ricordo rispetto a quello che può essergli accaduto la sera precedente. 
Alice è una detective francese, e la sua unica certezza è che la sera prima si trovava a Parigi. Gabriel è incredulo quanto lei, la sera prima era a Dublino per un concerto Jazz. Non si sono mai visti in vita loro e nessuno dei due riesce anche solo ad immaginare come possano essere finiti in quel luogo.
Non hanno documenti, niente cellulari, niente soldi e si trovano in un altro continente, senza alcuna certezza e con la testa piena di interrogativi.
Come sono finiti lì? Perchè sono ammanettati? Perchè Alice ha una pistola che non è quella di ordinanza? Perchè alla pistola manca un proiettile? Perchè la sua camicia è insanguinata?
Queste le domande a cui i protagonisti - e con essi il lettore - dovranno rispondere.
Con una narrazione dal ritmo incalzante, piena di colpi di scena, il lettore si troverà ad investigare insieme a Gabriel e ad Alice, facendo congetture, immaginando come uscire da quella situazione, trovandosi a volte a parteggiare per uno o per l'altra, non avendo la minima certezza che le cose raccontate siano vere.
I due personaggi si troveranno a doversi fidare l'uno dell'altra senza conoscersi, senza ricordarsi nulla del tempo passato il giorno precedente, senza sapere se l'altro stia dicendo la verità o se tutto faccia parte di una grandissima immensa bugia. E durante lo scorrere del tempo dovranno anche capire se fidarsi delle persone a loro care.
Per tutta la lettura mi sono chiesta dove l'autore volesse andare a parare, se ci avrebbe riservato una conclusione assurda e incredibile o se, nonostante una trama ai limiti del credibile e tanto intrecciata da sembrare assurda, sarebbe invece riuscito, una volta alla fine, a far quadrare tutto.
Eh sì, proprio così, scorazzando per New York e dintorni con i due protagonisti, ho sempre tenuto alta la guardia: o stavo leggendo un libro geniale oppure alla fine avrei preso una grandissima, sonora, cantonata.
Non so perchè il mio atteggiamento sia stato quello. Probabilmente perchè la trama di questo libro, man mano che le pagine scorrono, diventa sempre più assurda, forzata forse, e ci si rende conto di essere davanti ad una storia potenzialmente originale ma che in un attimo può anche sfociare in "troppo".
Ho letto avidamente, questo è stato il bello, ma purtroppo il "troppo" è arrivato ed ha stravolto totalmente il senso del libro stesso. Ovviamente non posso svelarvi il finale ma, leggendo in rete ho trovato parole spesso entusiastiche per quello che è un grande colpo di scena. Bè, io invece - ma magari è un mio problema - ho trovato il finale assurdo, ancora più assurdo di tutto quello che ci era stato raccontato fino a quel momento - e magari poteva anche starci - ma di un assurdo che poi è sfociato in una banalità assurda che è quella dell'evoluzione dei personaggi - che anche in questo caso ovviamente non vi svelerò!
Un'altra nota negativa è stata purtoppo l'immensa quantità di errori e refusi che ci sono. Va bene qualche svista ma quando sono troppi poi infastidiscono e fanno pensare ad una poca accuratezza.
Un libro che si salva per la narrazione che è stata capace di tenermi incollata pagina dopo pagina permettendomi di leggere con una voracità che non è comune!
Per il resto una bella idea che però avrebbe potuto essere sviluppata un po' meglio.
Proverò magari a leggere qualche altro lavoro di questo autore tanto osannato, per capire se lui è proprio così "assurdo" o se è in questo libro che ha avuto uno scivolone.
Lo avete letto? Ne parliamo?

VOTO:


12 commenti:

  1. Musso mi piaceva molto una decina d'anni fa, ora l'ho perso di vista. Magari ci riprovo, anche se con il thriller thriller non so come lo vedo...

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    1. In realtà questo secondo me non è un thriller... Ma non saprei neanche bene come collocarlo 😅

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  2. A me è piaciuto: è vero, il finale è improbabile, però alla fine quadra tutto se lo si ripercorre a ritroso, e non era facile! Poi io adoro la scrittura di Musso e il suo saper creare storie con una cifra stilistica decisamente personale. Se hai voglia di dargli un'altra chance ti consiglio La ragazza di Brooklyn, che ho amato anche più di questo!

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    1. Mah, non so! Il finale della risoluzione del mistero quadra anche se... caspita improbabile e dir poco! E poi c'è la svolta che io proprio non ho apprezzato per niente, quel cambio di genere banale - spero tu capisca perché non voglio svelare troppo, altrimenti ne parliamo in privato! - che secondo me l'autore poteva proprio evitarsi! ;)

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  3. Ho letto questo libro qualche anno fa, e ne conservo un piacevole ricordo. Non avendo mai letto nulla di questo autore mi aveva sorpreso e - sebbene non abbia ancora avuto il tempo di farlo - mi ha fatto venire voglia di leggere anche qualche altra sua opera!

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    1. Io qualche altra opera vorrei leggerla perché comunque ho letto il libro in un soffio grazie al ritmo narrativo! Magari ho solo sbagliato storia da cui cominciare.

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  4. Concordo su tutto, ricordo poco del libro che ho letto anni fa ma ero rimasta scettica proprio come te. Nemmeno io ho letto altro di suo ma sinceramente dopo Central Park non mi è mai venuta voglia di approfondire XD

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    1. Io invece vorrei capire se con un'altra storia potrebbe piacermi!

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  5. Di quest'autore ho letto due libri tempo fa e mi sono piaciuti. Questo mi manca e forse perchè lontano dal mio genere mi frena un pò

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  6. Io lo lessi in maniera strana, era una lettura sparpagliata, mi sembra una vita fa. Non lo ricordo benissimo. Strambo, con il finale un po' assurdo.

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    1. Se lo ricordi poco evidentemente non ti ha colpito più di tanto... 😜

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