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giovedì 17 settembre 2020

Recensione #371 - Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin

 Buonasera lettori, come state? Mi sono appena resa conto di non aver più scritto una recensione dal mio ritorno dalle ferie... eh sì che avrei da scrivere tutte quelle dei libri letti in vacanza ma tant'è, la voglia manca quindi quella poca che c'è preferisco per il momento utilizzarla per leggere. Non che io stia leggendo tanto, anzi, ma settembre passerà e, ve lo assicuro perchè capita tutti gli anni, tornerò quella di sempre. Che sembra un po' una minaccia in realtà... ahahahahahahahahahah

Ma veniamo al libro. Si tratta di Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin edito da Edizioni e/o, pag. 424.

Trama: Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’
Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.


Si è parlato di questo libro in lungo e in largo. In qualsiasi gruppo o pagina inerente alla lettura questo romanzo è stato postato centinaia di volte, tanto che per un lungo periodo ho pensato di non leggerlo, perchè io e i "tormentoni" non andiamo d'accordo. Poi, durante le vacanze, sono entrata in una libreria e in fianco al libro che avevo in mente di acquistare c'era questo. Una sola copia. Un segno, ho pensato, ed è tornato a casa - anzi al camper - con me. E l'ho letto appena finito il libro in lettura. Ed ora ve ne parlo.
"Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?"

Violette Toussaint ha due colori.
Il nero, quello veste e che mostra al mondo, per uniformarsi al dolore che ogni giorno entra nel suo mondo. Il color pastello, quello che veste sotto il nero, di nascosto a tutti, e che utilizza per la propria camera da letto, perchè il colore è vita.
Violette è rinata da quando nella sua vita è apparso Sasha. È rinata da quando, lasciato il passaggio a livello che custodiva con il marito si è ritrovata, non proprio per caso, a fare la guardiana di un cimitero.
Chi lo vorrebbe un lavoro così? Chi riuscirebbe a rinascere in un luogo così?
Quella che l'autrice ci racconta attraverso le pagine di questo libro è una storia molto particolare. Quella di una donna che già da bambina ha guardato negli occhi il dolore e la sofferenza, che ha trovato il modo di liberarsene per qualche tempo, e che poi ci è ripiombata a causa di una vita che spesso sembra accanirsi particolarmente con qualcuno piuttosto che con altri.
Una protagonista, quella di questa storia, che non ha paura di mostrarsi al mondo e che è delineata con una perfezione che la rende reale, sia nei suoi gesti che nei suoi sentimenti. L'autrice ha una penna che colpisce, capace di narrare in modo molto delicato ma allo stesso profondo una storia dolorosa e tutt'altro che semplice. Lo fa con grande maestria, senza eccedere nella pesantezza ma neanche nella leggerezza.
I personaggi sanno colpire il lettore, perchè variegati e soprattutto perchè delineati con grande capacità.  A volte profondi, altre esilaranti, racchiudono in loro un mix perfetto delle due caratteristiche risultando semplicemente perfetti. Attenzione però, questa non è solo la storia di Violette, Violette è infatti sia protagonista del proprio mondo ma è anche il mezzo attraverso cui l'autrice decide di raccontarci tante altre storie, quelle degli "abitanti" del cimitero ma anche quelle di quelli che restano. E di tutte quelle storie Violette diventa parte integrante, grazie alle chiacchiere di conforto che regala ai parenti dei defunti, grazie alle tisane che alleggeriscono gli animi, e grazie forse al suo passato, che la rende tanto speciale ma anche tanto simile a chi incontra ogni giorno.
La narrazione corre spedita, aiutata da capitoli molto brevi che permettono anche una lettura frammentata senza perdere il filo del discorso. Una narrazione che cambia tempo e cambia luogo, riuscendo a ricostruire il passato di Violette, dall'infanzia, all'incontro con l'uomo affascinante che diventerà suo marito, al lavoro al passaggio a livello, al dolore più grande d,ella sua vita, alla sua rinascita, alla vita al cimitero. Tutto grazie a numerosi fleshback che aiutano a ripercorrere una storia struggente ma appassionante.
Una cosa però mi è mancata, ed è il motivo per cui non riesco a dare a questo libro i massimi voti: mi è mancata la pancia, mi è mancato il dolore che una storia del genere dovrebbe far provare al lettore, mi è mancato quello wow che a fine lettura mi fa pensare che pochi libri possono essere meglio. Si sa che la parte emotiva è soggettiva ancor più delle storie stesse. Ci sono libri che fanno piangere qualcuno, e che allo stesso tempo coivolgono meno altri. Mi sono anche chiesta se io non sia diventata troppo arida visto che sempre meno falcilmente riesco a farmi coinvolgere da storie che dovrebbero essere palesemente strappalacrime. Non lo sapremo mai.
Quindi a lettura terminata come è andata con il tormentone? Un bellissimo libro secondo me, che consiglio sicuramente di leggere, ma che non è uno dei più bei libri che io abbia mai letto, ma questo è un dettaglio anche perchè i libri belli mica devono essere per forza belli con i massimi voti!! E comunque questo è solo il mio pensiero.



 


VOTO:





2 commenti:

  1. Comunque, a parte ciò che ci siamo dette su Philippe Toussaint, se ti fa stare meglio neanch'io mi sono commossa particolarmente leggendo questo libro. Una storia comunque molto sfaccettata e ben scritta, che vale la pena leggere. Ben tornata a scrivere recensioni Dany!

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    1. Grazie Nadia! Speriamo di riuscire a continuare con regolarità! 😜😜😜

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