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venerdì 5 ottobre 2018

Letture con Marina #47 - Recensione Il taglio di Dio di Jeffery Deaver

Buongiorno lettori. Nuovo appuntamento con la rubrica Letture con Marina. Oggi vi parla del libro Il taglio di Dio, ultimo thriller uscito di Jeffery Deaver. Se amate l'autore però, non mancate lunedì, qui sul blog, con il resoconto dell'incontro con l'autore cui Marina ha assistito in occasione di PordenoneLegge

Reduce dalla kermesse settembrina del Festival Letterario PordenoneLegge 2018, non potevo esimermi dal dare continuità all’ultimo post (Il Valzer dell’Impiccato) e leggere l’ultima fatica di Jeffery Deaver, che proprio a PordenoneLegge in Sala Stampa e poi in un incontro con il pubblico, ci parla di sé e del suo lavoro (lunedì resoconto qui sul blog).
Titolo: IL TAGLIO DI DIO (The cutting edge)
Autore: Jeffery Deaver
Traduzione: Rosa Prencipe
Casa editrice: Rizzoli - 9/2018
Pagine: 525


Descrizione: Diamond District, Manhattan. Jatin Patel, maestro tagliatore di diamanti, giace esanime sul pavimento del suo laboratorio. Pochi metri più in là, una giovane coppia di fidanzati. Hanno caviglie e polsi legati, la gola tagliata. La scena che la squadra di Lincoln Rhyme si trova di fronte, un sabato mattina qualunque nelle stanze della Patel Designs, ha tutti i numeri della classica rapina finita male. Ma per Amelia Sachs qualcosa non torna. I diamanti lavorati non sono stati portati via, e l'assassino si è accanito sulle vittime con una brutalità che suggerisce un movente diverso. Per sposare definitivamente la tesi che dietro all'omicidio si nasconda altro, basta leggere il messaggio sgrammaticato e delirante che il killer ha inviato alla stampa. Non è la prima volta che Rhyme deve entrare nella mente allucinata di un assassino. Se non fosse che la follia del Promittente, così si è firmato, è eguagliata da un'abilità e una lucidità fuori dal comune. Per quanto un errore l'abbia già commesso, un errore che lo potrebbe incastrare. Jeffery Deaver lancia la sua sfida, una duplice caccia all'uomo nello spietato mondo del commercio dei diamanti, e si diverte a mettere alla prova il formidabile intuito di Lincoln e Amelia con svolte improvvise e deviazioni di percorso. Nelle pagine dell'ultimo Rhyme, il suo autore ci offre qualcosa di nuovo e inaspettato, l'ingrediente segreto per un thriller perfetto.

RECENSIONE:


Adamante, l’invincibile! Adamante, il cuore di Dio. Diamanti… che passione!

Ed ecco allora la famosissima coppia Rhyme-Sachs chiamata a risolvere questo nuovo mistero, che subito si tinge di rosso. Contrariamente all’avventura ambientata a Napoli de Il valzer dell’impiccato - recensione qui -, dove un magistrale Deaver mantiene la suspense pur con un numero esiguo di vittime, in questa ulteriore avventura del duo portato anche sullo schermo del cinema, l’autore si lascia andare ad omicidi preceduti da torture. Nonostante questo, ciò che maggiormente mi piace di questo autore è il gioco sapiente che mette in atto, un gioco fatto principalmente di suspense e di intricate trame slegate fra di loro, che all’improvviso convergono al centro fino a formare una fitta ragnatela intricata ma con tutti i collegamenti che avrebbero – quasi – potuto portare i lettori alla soluzione del caso. O dei vari casi.

Anche in questo suo nuovissimo romanzo, il duo formato dal tetraplegico Lincoln Rhyme e dalla bellissima ed al contempo problematica Amelia Sachs – suo intelligente braccio armato – si troveranno ad affrontare un serial killer che sembra avere un duplice scopo ed ossessione nella vita: proteggere i diamanti dalle manipolazioni umane – e al contempo punire le coppie che a seguito della famosissima campagna pubblicitaria della De Beers, decidono di regalarsi un diamante, perchè UN DIAMANTE E’ PER SEMPRE. E sarà proprio per sempre per alcune coppie, perchè lo sfortunato incontro con il serial killer sarà l’ultimo avvenimento della loro giovane vita. Ma sarà veramente così? I soliti comprimari dell’inossidabile coppia, insieme alle guide involontarie di questo romanzo, il giovane Vimal e la sua fidanzata ad esempio, ci forniranno tra l’altro diverse tipologie di caratteristiche caratteriali e di famiglie di appartenenza da osservare, perché Deaver ritiene che compito di uno scrittore sia anche parlare grazie ai propri libri delle problematiche legate all’attualità. E come nel suo precedente romanzo, la problematica degli immigrati è particolarmente messa in evidenza, qui parlando nello specifico di indiani e di popolazioni appartenenti all’est europeo.

Suddiviso in 5 macro-capitoli che prendono il nome dalle fasi di lavorazione della pietre preziose (marcatura, clivaggio, segaggio, sbozzatura e politura), il romanzo si svolge ancora una volta in una manciata di giorni del mese di Marzo. E come da buona regola un thriller lo si legge, non lo si racconta, per non rivelare gustosi retroscena che è d’uopo ed auspicabile incontrare strada facendo nella lettura. Solo una piccola curiosità, prima di lasciarvi. Talvolta il destino è abile ad incrociare argomenti, vita e trame, solo a volersi lasciar guidare: Il taglio di Dio di Deaver, Fancy Red di Caterina Bonvicini e i Gioielli della Torre a Londra. Il tutto nell’estate 2018. Ma di questo Vi parlerò nel prossimo post. Forse.

“Ho visto un angelo nel marmo e ho scolpito fino a liberarlo” (Michelangelo). E Deaver vede il male e lo intaglia fino a ridurlo alla verità che tenta di celare.

A presto



                             

4 commenti:

  1. Certo che di questi tempi la passione per i diamanti è parecchio pericolosa! Fortuna che sono più modesta, eheheh! Che bella recensione Marina, devo assolutamente recuperare qualche romanzo di Deaver e i due di cui ti sei occupata sono certamente tra i primi della mia lista. Buon weekend!

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  2. Ciao Nadia!
    Ehhh anch'io volo più bassa... visto anche il pericolo!!😂
    Devo dire che avere l'opportunità di incontrare un autore che si legge è di una bellezza estrema.
    Potergli fare domande, sentirlo parlare dei suoi libri e anche della vita ad essi collegata.
    Meraviglioso.
    Grazie per il complimento 😊
    Un saluto e buon fine settimana, ciao, Marina

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  3. C’ero all’incontro con il pubblico e devo dire che sentirlo parlare del suo lavoro è stato affascinante, come lo è la sua scrittura. Sono una sua lettrice della prima ora, anche se ultimamente lo avevo un po’ messo da parte. Ovviamente ho comprato Il taglio di Dio che spero di riuscire a leggere presto

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  4. Ciao Stefania!
    Io invece sono una new addicted e devo dire che mi piace molto. Poi quello dello scorso anno ambientato a Napoli... E questo con i Diamanti...
    Sì, incontrare gli autori è sempre un'esperienza interessante sia per l'autore come uomo in sè, sia per i romanzi.
    Bello, bello!
    Buon fine settimana! 🤗

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