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lunedì 4 maggio 2020

Recensione #352 - Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg

Buongiorno lettori, come state? Nuova settimana e nuova recensione. Vi parlo di Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg edito da Sonzogno,  pag. 235.

Trama: Con lo stesso stile di Pomodori verdi fritti, Fannie Flagg regala ai suoi milioni di lettori un'altra storia di amore e speranza. L'inverno è alle porte e a Lost River, un piccolo paese nel profondo sud dell'Alabama, arriva l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, trovato in una culla accanto a una lattina della famosa zuppa) per fuggire dal freddo di Chicago. Subito lo attende una brutta sorpresa: l'albergo dove deve alloggiare è bruciato. Al suo posto però ad accoglierlo c'è la casa di una stravagante signora. Le attenzioni degli abitanti di Lost River lo fanno sentire per la prima volta parte di una comunità, e quando Mr. Campbell conosce Patsy, una bambina timida con una gamba malata di cui nessuno si è mai occupato, viene conquistato dalla sua dolcezza e sente che quella è la sua famiglia.

Da tantissimo tempo volevo leggere questo libro, scovato per me in questa versione vintage da Baba Desperate Bookswife ad un mercatino dell'usato. Ed è proprio per la challenge di Baba e Lucrezia #lefatichelibrosediercole che utilizzo questo libro per spuntare la richiesta Libro usato!

"Più la  guardava nuotare da sola, più si sentiva triste. Si rese conto di essere proprio come quell'anatra: aveva passato la vita a nuotare da solo, mentre gli altri gli passavano accanto felici di essere parte dello stormo, ciascuno sicuro della propria identità e del proprio luogo di appartenenza."

Avete mai letto Fannie Flagg? Se la vostra risposta è no io vi dico: MALE!!!
Perchè Fannie Flagg va letta, qualsiasi libro, scegliete nel mucchio e trovate quello che vi ispira di più e poi cominciate a leggere. Vi troverete in un mondo speciale in cui perdervi con la fantasia.
Ma veniamo nello specifico a questo libro.
Oswald Campbell vive a Chicago, ha 52 anni, è divorziato e vive una vita in solitudine. È quasi Natale quando recandosi alla sua consueta visita di controllo scopre che gli mancano pochi mesi di vita perchè i suoi polmoni solo al collasso. Solo allontanarsi dalla fredda Chicago potrebbe allungare la sua triste e solitaria vita. È così che lascia tutto - in realtà il nulla - e si trasferisce a Lost River, in Alabama, una cittadina che si sviluppa lungo un fiume e che attraverso il fiume viene raggiunta dalle altre località vicine. Un luogo sconosciuto in cui Oswald si trasferisce per qualche tempo e in cui viene accolto con un calore cui non è abituato.
Le sue giornate sul fiume scorrono nel dolce far niente: una visita al negozio di Roy, quattro chiacchiere con il postino pescatore Claude, tanto tempo per riflettere e per provare a ritrovare lo stimolo verso quelle cose cui in passato ha rinunciato e che ora potrebbero essere la sua salvezza. Tutto nella consapevolezza che ogni giornata potrebbe essere l'ultima.
Accanto all'ambientazione - ancora una volta l'Alabama - Fannie Flagg ci regala una variegata "popolazione" di personaggi, ognuno con una peculiarità e con dei tratti distintivi molto marcati: c'è Betty Kitchen, un'ex infermiera dell'esercito che affitta ad Oswald una stanza nella casa che divide con la madre, che definirla solo fuori di testa è un eufemismo; c'è Frances, sempre alla ricerca di un buon partito per la sorella; c'è Mildred, la sorella di Frances, che cambia il colore dei capelli in base all'umore; c'è Dottie, la direttrice dell'ufficio postale e aspirante scrittrice; c'è Roy, il proprietario del negozio di alimentari di Lost River e il suo buffo uccello cardinale Jack; e Butch e Claude... una variopinta e amichevole popolazione che accoglie il nuovo arrivato come se lo conoscesse da sempre, mostrandosi a lui - e al lettore - senza riserve!  Ma non fatevi ingannare, anche in quella cittadina così apparentemente serena esistono delle ombre
Lo stile del libro è quello a cui l'autrice ci ha abituato negli anni: fresco, frizzante, scorrevole, capace di strappare una risata ma capace anche, al momento giusto, di toccare il profondo del cuore e di far emozionare. Una capacità estrema quella di questa autrice che riesce a passare in poche righe da scene esilaranti e ad altre veramente potenti emotivamente, creando un equilibrio perfetto che il lettore non potrà non notare.
Tanti gli spunti di riflessione che ogni volta richiamano le pagine dei suoi libri: solitudine, amicizia, altruismo, accoglienza, forza d'animo; questi e tanti altri i temi che in modo molto incisivo riesce ad affrontare non cadendo mai nella banalità, non appesantento mai troppo il momento, lasciando al lettore il giusto tempo per gioire e il giusto tempo per soffrire.
Una piccola perla, questo libro, a cui si aggiungono sul finale le ricette delle pietanze che vengono citate nella storia e che ci permetteranno di sentircene ancora di più parte,  come se anche noi fossimo accolti da quella piccola comunità senza riserve.
Una favola da adulti oserei definirla, quella che sa fare sognare ad occhi aperti anche chi come me spesso fa fatica a lasciarsi andare alle emozioni, un libro perfetto per il momento che saprà ridarvi un po' di serenità e, perchè no, anche un po' di fiducia nel prossimo!
Assolutamente da leggere.



 


VOTO:


2 commenti:

  1. adoro fannie flag, le sue storie mi divertono tantissimo. credo di aver letto quasi tutto dei suoi lavori

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    1. Anche io la amo molto! Nascoste in libri apparentemente leggeri scrive delle storie profondissime.

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