Buongiorno lettori, sono già passati due mesi e siamo giunti ad una nuova puntata della rubrica 5 blogger per un autore in collaborazione con Ombre di carta, Desperate Bookswife, La lettrice sulle nuvole, Librintavola. In cosa cosiste? Ogni due mesi leggeremo tutte un libro di uno stesso autore; un modo per ampliare i nostri orizzonti letterari e approcciarci tutte insieme ad autori che magari non avremmo considerato. Dopo gennaio dedicato a John Niven - recensione qui - l'autore prescelto per il mese di marzo è Antonio Lanzetta ed il libro da me scelto è Il buio dentro edito da La corte editore, pag. 271, primo libro di una trilogia thriller. È la mia prima volta con questo autore e devo ringraziare Chicca del blog Librintavola perchè senza di lei non lo avrei mai preso in considerazione.
Trama: Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita.Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.
Difficilmente, quando finisco di leggere un libro, mi metto a scrivere immediatamente. Mi capita solo quando un libro mi colpisce tanto, così come ha fatto questo strepitoso thriller. Sapete che il genere è uno dei miei preferiti ma proprio per questo è anche uno di quei generi con cui faccio fatica ad essere stupita. In questo caso l'autore è riuscito nel suo intento.
"Il passato non si arrendeva. Potevi andare avanti, provare a far funzionare la tua vita al meglio, spingere i ricordi in una cantina e spegnere la luce. Lasciare che il buio facesse il resto. Il passato trovava sempre il modo di far pagare i debiti."
Ero già convinta di quanto mi fosse piaciuta questa lettura ma poi, arrivata ai ringraziamenti me ne sono convinta ancora di più visto che dopo i canonici ringraziamenti si legge: "A tutti i romanzi che ho letto e a quelli che spero di leggere." Geniale no? Spesso ci si dimentica che un grande scrittore debba per prima cosa essere un grande lettore, ed uno scrittore che decide di dire grazie ai libri che ha letto, beh, sicuramente ha una marcia in più!
Questa storia è thriller ma per prima cosa è la storia di una grande amicizia, di quelle amicizie che resistono al tempo nonostante gli errori, le litigate, le incomprensioni. Una di quelle amicizie nate un po'per caso ma che, spesso, sono le più profonde, le più potenti.
Flavio è solo un ragazzo quando sua madre muore e - orfano - da Torino si trasferisce a Castellaccio, nel Cilento, a casa di suo nonno, quel nonno verso cui inizialmente nutre solo una grandissima rabbia ma che piano piano comincia a conoscere, molto più simile a lui di quanto non avesse mai creduto.
Non ci mette molto Flavio e farsi degli amici in quella sua nuova e strana vita. Il primo a mostrarsi amichevole nei suoi confronti è Stefano Fabiani, figlio di un muratore, che lo inserisce nel suo gruppo di amici di cui fanno parte anche Damiano Valente, smilzo, amante della corsa e Claudia, l'unica ragazza del gruppo e anche nuova vicina di Flavio. È l'estate dell'85, quella in cui tutto nella vita di quei ragazzi cambierà, quella in cui la loro amicizia nascerà, crescerà, e si insinuerà nella loro vita per restarci anche quando tutto sarà ormai perduto.
Ma non è solo così che conosciamo quei ragazzi tanto diversi ma anche tanto, troppo simili; li ritroviamo infatti dopo trent'anni, cresciuti, cambiati, devastati dalla vita ma pur sempre loro, amici, tranne Claudia. Con lei il destino è stato molto più crudele.
Protagonista sin dall'inizio sembrerebbe Damiano, che da adulto fa lo scrittore, "Lo sciacallo" lo chiamano tutti, perché rincorre la morte, quella che conosce tanto da vicino, che l'ha scalfito, devastato, cambiato. Il suo corpo infatti non è più quello di una volta. Il ragazzo sportivo non esiste più, al suo posto uno storpio, con un andatura zoppa, una dipendenza da morfina, un occhio in continua lacrimazione.
Il suo scopo nella vita è quello di seguire le tracce dell'assassino della sua amica, anche quando questo lo porta a ripercorrere una vita che vorrebbe dimenticare.
Come dicevo, Damiano sembrerebbe il protagonista, ma in realtà lo sono tutti, con la loro amicizia a fare da filo conduttore alla storia.
L'autore ha scelto di raccontare questa storia alternando il passato con il presente, riportando in superficie, tassello dopo tassello, la storia dei protagonisti, partendo dall'inizio, dal primo momento, dalla sua nascita, e arrivando a trent'anni dopo, quando tutto sembrerebbe perduto, quando solo la morte sembrerebbe legare le loro esistenze.
Un thriller potente, questo, dal ritmo incalzante, capace di rapire il lettore pagina dopo pagina, con dei personaggi uno più emozionante dell'altro. Un autore italianissimo che per certi versi mi ha ricordato il grande Carrisi, un libro in cui ho trovato la forza e la potenza dei personaggi di Lorenza Ghinelli, in cui ho assaporato ogni immagine e ogni avvenimento con una chiarezza e una nitidezza tipica dei famosissimi e blasonati scrittori d'oltreoceano a cui Antonio Lanzetta non deve invidiare assolutamente nulla.
Le imperfezioni dei personaggi li rendono reali, umani, non macchiette costruite ad arte per riempire delle pagine bianche ma veri e propri protagonisti con la P maiuscola, che riempiono ogni spazio con il loro grande carattere, con la loro rabbia repressa, con la loro assoluta unicità.
Anche i riferimenti letterari e quelli mitologici arricchiscono la narrazione e la rendono ancora più convincente ed appassionante.
Insomma, una lettura che non può assolutamente mancare tra gli scaffali degli amanti del genere e che io adesso non voglio lasciare per molto tempo infatti ho intenzione di recuperare al più presto i seguiti, possibilmente cartacei! Ed è un problema per il portafoglio...
Ora mi chiedo: perchè non avevo mai sentito parlare di questo autore? Perchè non è super famoso e non è collocato in ogni scaffale di ogni singola libreria che conosco? E voi, conoscete questo autore?
E anche per questo secondo appuntamento di 5 blogger per un autore è tutto. Ci ritroviamo con un altro appuntamento di questa rubrica - se lo vorrete - Venerdì 21 maggio con un nuovo autore: Rebecca Quasi. Anche questa autrice per me è nuova - adoro sfidare me stessa con nuove letture - quindi non ho ancora deciso quale libro leggerò. Avete voglia di consigliarmi da quale lettura partire?
VOTO:
io sono strafelice che ti sia piaciuto visto che Lanzetta lo avevo proposto io! proprio oggi ho ritirato il secondo volume1
RispondiEliminaNon potevi scegliere autore migliore!
EliminaCome sono contenta che ti sia piaciuto così tanto! Concordo con te, dovrebbe essere più famoso, merita tanto
RispondiEliminaGià! Speriamo...
EliminaIo non ho capito perchè alcuni autori siano sulla bocca di tutti e altri ancora più bravi siano quasi di "nicchia". Comunque anche il famoso, tra gli autori è relativo. Detto questo...voglio terminare la trilogia!
RispondiEliminaNon lo capisco neanche io...
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