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lunedì 29 novembre 2021

Recensione #418 - Lucia Bosè. L'ultimo Ciak di Laura Avalle

Buongiorno lettori, come va? Cominciamo una nuova settimana con una recensione, vi va?

Oggi Vi parlo di Lucia Bosè. L'ultimo ciak di Laura Avalle edito da Morellini, pag. 171. Se mi seguite vi ricorderete sicuramente del nlogtour dedicato a questo libro in cui vi ho parlato nello specifico di Lucia, le sue origini e il suo successo, post qui.



Trama:
Da Miss Italia a musa di Visconti e Antonioni. La vita di Lucia Bosè è costellata di successi e di cadute, come quando la casa in cui abitava da bambina, in un quartiere popolare di Milano, fu rasa al suolo sotto il peso delle bombe durante la Seconda Guerra Mondiale. Quindi il fatidico incontro, appena adolescente, che farà di lei una stella del cinema… grazie a un marron glacé. Una carriera fulminante la sua, ma proprio al culmine della notorietà e della fama decise di ritirarsi dalle scene per amore di Dominguín, il più grande Torero di tutti i tempi, dal quale ebbe tre figli: Miguel Bosé, Lucia e Paola Dominguín. Lo seguirà fino in Spagna dove vivrà anche dopo il divorzio, evento che segnerà il suo ritorno al cinema con Fellini, Taviani e Özpetek. In queste pagine il ricordo del regista del suo ultimo film, che parla di una donna dei nostri tempi, forte, indipendente, libera e anticonformista, amante del blu e degli angeli. Una grande attrice, icona della bellezza italica, che si è spenta a marzo del 2020 - all'età di 89 anni - per coronavirus e che nella vita ha sempre lottato, senza mai perdere la fiducia in un domani migliore. 

Lucia Bosè, grandissima attrice Italiana del dopoguerra è conosciuta dalle persone della mia età probabilmente più per essere la madre del cantante Miguel Bosè che per le sue stesse doti artistiche. Questo libro mi ha dato la possibilità di saperne di più di quella donna con i capelli blu che ricordo nelle sue apparizioni in TV negli ultimi anni della sua vita.


"Dico sul serio. Non c'entravo niente con quel mondo: i fotografi, i giornalisti, gente da ogni dove. Non sapevo sfilare, ero impacciata, fuori posto. Le altre ragazze avevano costumi da bagno molto più belli del mio che risaltavano meglio le loro forme, si sapevano muovere." "Però la giuria ha scelto te. Forse non sei andata così male." "Fu un'edizione memorabile di un Paese con tanta voglia di vivere, che si avviava verso un futuro carico di promesse e speranze." 
Una vita per niente facile quella di Lucia. Cresciuta nella Milano popolare di via Ripamonti, dovette prima assistere a soli sette anni alla morte del fratello Aldo che ridusse i suoi genitori in ombre di sé stessi e poi, subito dopo, dovette assistere alla guerra. Un conflitto che ridusse la sua famiglia alla fame e che gli portò via l'unica casa - anche se umile - che avesse mai avuto.
Fu nel dopoguerra che grazie ad una foto mandata per gioco ad un settimanale vinse la partecipazione a Miss Italia, vincendo la manifestazione e diventando di fatto la donna popolare ed amata delle generazioni degli anni del dopoguerra.
Tanti film, tanti amori con personaggi di spicco del cinema italiano, portarono Lucia sulla cresta dell'onda per molti anni fino a quando conobbe il padre dei suoi figli, un torero spagnolo con cui decise di lasciare totalmente il mondo dello spettacolo e di trasferirsi in Spagna con il marito a fare l'allevatrice di tori. Un idillio il loro, finché Luis Miguel non tornò ad essere osannato nelle corride e ad essere il dongiovanni che già era prima di conoscerla. Poi vennero i figli, il divorzio, il ritorno al cinema.insomma, numerosi avvenimenti più o meno dolorosi che la portarono ad essere una mamma single.
Questo libro è scritto sotto forma di autobiografia. L'autrice, prendendo spunto dal film dedicato a Lucia Bosè dopo la sua morte nel 2020 - pare per coronavirus - imposta questo libro come se fosse la stessa Lucia a raccontare al lettore di sé, attraverso i dialoghi tra lei ed il regista Kokoff in una sorta di excursus della vita che il regista, ormai anziano e rinchiuso in casa dalla pandemia, ripercorre attraverso filmati del passato.
Ho trovato questa lettura molto interessante nonostante, devo ammetterlo, non so se avrei scelto di intraprenderla se la casa editrice non me ne avesse proposto la lettura. A differenza degli altri libri della collana Femminile Singolare edita da Morellini, la Bosè era forse quella da cui mi aspettavo meno, perché non nutrivo un grande interesse sul personaggio. Non amo i film vecchio stile e, ripeto, la conoscevo più come mamma di che come personaggio importante per il suo lavoro.
Ho trovato invece tra queste pagine una donna interessante, anticonformista rispetto ai tempi che ha vissuto, una donna che non ha mai fatto la diva nonostante se lo potesse permettere e che ci ha sempre tenuto a ricordare la povertà dalla quale arrivava non dando mai niente per scontato.
Lo stile dell'autrice è molto scorrevole e il fatto che il libro sia praticamente un dialogo tra i due personaggi alleggerisce ancora di più la lettura rendendola interessante.

Sono contenta di essere andata oltre alla mia titubanza iniziale e, anzi, consiglio la lettura di questo libro perché è veramente molto interessante.
 


VOTO:








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