Buongiorno lettori, ultimo lunedì di luglio! Per quanti coincide anche con l'ultimo lunedì prima delle vacanze? Per me è ancora presto, dovrò attendere ancora due settimane ma, devo dire, la mente comincia già ad alleggerirsi!
Oggi, dopo parecchio tempo, torno con una recensione, quella del libro La scomparsa di Stephanie Mailer di Joel Dicker edito da La nave di Teseo, 704 pagine, ricevuto grazie alla collaborazione con Unilibro.it. Acquistabile cliccando qui.
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Sinossi: 30 luglio 1994. La cittadina di Orphea, stato di New York, si prepara a
inaugurare la prima edizione del locale festival teatrale, quando un
terribile omicidio sconvolge l'intera comunità: il sindaco viene ucciso
in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato
anche il cadavere di una ragazza, Meghan, uscita di casa per fare
jogging. Il caso viene affidato e risolto da due giovani, promettenti,
ambiziosi agenti, giunti per primi sulla scena del crimine: Jesse
Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano
di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una
giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del
1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è
innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché
pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa. Che cosa è successo
a Stephanie Mailer? Che cosa aveva scoperto? Se Jesse e Derek si sono
sbagliati sul colpevole vent'anni prima, chi è l'autore di quegli
omicidi? E cosa è davvero successo la sera del 30 luglio 1994 a Orphea?
Derek, Jesse e una nuova collega, la vicecomandante Anna Kanner,
dovranno riaprire l'indagine, immergersi nei fantasmi di Orphea. E anche
nei propri.
Di Joel Dicker avevo letto ed adorato La verità sul caso Harry Quebert, divorato in pochissimi giorni e consigliato a più persone durante questi anni - acquistabile qui - poi non ho più letto nulla di suo, neanche il seguito di quel thriller tanto amato. Un controsenso, penserete voi... timore vi rispondo io. Perchè quando un libro mi piace talmente tanto - soprattutto se di thriller si tratta - ho sempre paura che la delusione sia dietro l'angolo.
Quando però, un paio di mesi fa è uscito questo nuovo lavoro, totalmente slegato da Quebert e con una trama intrigante, ho deciso di buttarmi senza pensarci troppo. Come è andata? Adesso ve lo spiego.
Di Joel Dicker avevo letto ed adorato La verità sul caso Harry Quebert, divorato in pochissimi giorni e consigliato a più persone durante questi anni - acquistabile qui - poi non ho più letto nulla di suo, neanche il seguito di quel thriller tanto amato. Un controsenso, penserete voi... timore vi rispondo io. Perchè quando un libro mi piace talmente tanto - soprattutto se di thriller si tratta - ho sempre paura che la delusione sia dietro l'angolo.
Quando però, un paio di mesi fa è uscito questo nuovo lavoro, totalmente slegato da Quebert e con una trama intrigante, ho deciso di buttarmi senza pensarci troppo. Come è andata? Adesso ve lo spiego.