lunedì 8 settembre 2014

Recensione #26/2014 - Il passato di Sara di Chevy Stevens

Buongiorno amici, come vi avevo promesso vi tempesterò di recensioni. Preferisco scriverle intanto che ho la mente fresca per poter sentire ancora dentro me le emozioni che ognuno dei libri letti durante le vacanze mi ha lasciato. 
Oggi vi parlo del secondo libro di Chevy Stevens, Il passato di Sara sempre edito da Fazi, Pag. 439.

Trama: Sara sta per sposarsi, trentaquattro anni, restauratrice di mobili antichi e madre di Ally, una bambina di sei anni nata da una relazione precedente. È una fase della vita costruttiva, ogni giorno è da affrontare con pienezza e Sara rovista nei pensieri, non smette di fare somme e sottrazioni, di definire se stessa quanto più possibile. Per questo le è inevitabile andare a cercare i propri genitori naturali: da figlia adottiva non li ha mai conosciuti, ma ora l'urgenza è inarrestabile, Sara è pronta per iniziare la ricerca delle proprie origini. Ma Julia Laroche, la madre naturale, appena se la trova di fronte la respinge con durezza, una reazione comprensibile sulle prime, che nasconde però un segreto custodito da oltre trent'anni. È da qui che iniziano a serpeggiare i primi sospetti di una storia molto più nera di quanto la donna potesse mai immaginare, nella quale si trova a dover fronteggiare le insidie di un padre il cui profilo umano è quel che di più basso possa realizzarsi nella nostra specie. Narrato attraverso capitoli corrispondenti a una sequenza di sedute psicanalitiche, Il passato di Sara è il racconto di una discesa agli inferi, dove i pericoli sono mortali e minacciano ciò che di più caro ha la protagonista. Sara confessa le terribili scoperte incontro dopo incontro.

Seconda fatica della Stevens, la stessa autrice di Scomparsa di cui qualche giorno fa ho pubblicato la recensione qui.
Ho cominciato questo libro con tantissime aspettative, che fortunatamente non sono state per niente deluse, anzi...
Questo libro è - se possibile - ancora meglio di quello precedente: ancora più intenso, inquietante ed accattivante rispetto al lavoro di esordio. Come il libro precedente è stato la mia droga giorno e notte per 3 giorni consecutivi finchè non ho visto l'ultima parola scorrermi sotto gli occhi.
La Stevens ci sa fare, eccome! Ha uno stile che non lascia spazio alla noia ed una fantasia incredibile. La trama apparentemente semplice racchiude al suo interno molto più di quello che sembra, intricandosi in modo molto ricercato, tanto da condurre il lettore in un limbo di inquietudine, pazzia, tensione degno dei migliori thriller in circolazione.
Tutto parte da Sara. Una donna in procinto di sposarsi che come tutte le donne in quel momento vorrebbe al suo fianco i suoi genitori. 
Per una vita intera soffre il suo stato di figlia adottata: una madre adottiva debole e perennemente malaticcia ed un padre adottivo distaccato e privo di un qualsiasi slancio affettivo nei suoi confronti, troppo visivamente affezionato alle due figlie naturali nate successivamente alla sua adozione.
Chi in una condizione come la sua non avrebbe fantasticato provando ad immaginare i suoi veri genitori?
Lei si decide. Cerca di rintracciare la sua vera famiglia e vuole farlo prima di sposarsi. Non sempre però la realtà combacia con l'immaginazione anzi, a volte può essere spietata, terribile e pericolosa.
In un crescendo di colpi di scena assistiamo alle ricerche di Sara - che in realtà si rivelano più facili del previsto - ed alla piega terribile che queste ricerche prendono.
Come spesso accade però, niente è come sembra, gli eventi possono essere pilotati e finire per prendere la piega che qualcuno vuole che assumano.
E non è detto che le scelte siano quelle giuste, non è detto che le persone siano quello che sembrano.
Anche in questo caso l'autrice ha fatto la scelta - credo azzeccata visto che formula vincente non si cambia! - di suddividere il libro in sedute psichiatriche invece che capitoli; questa articolazione permette alla narrazione di passare dal presente al passato senza grandi difficoltà.
La bravura della Stevens sta anche nella caratterizzazione dei personaggi - parecchi oltretutto a differenza di quello che avveniva invece nel libro precedente - che ruotano attorno alla vicenda: la famiglia adottiva di Sara con i genitori così diversi tra loro - un padre burbero ed una madre debole e succube - e due sorelle con cui fare i conti - una viziata e ribelle, l'altra silenziosa ed accondiscendente; un fidanzato dolce ed innamorato ma spesso assente e diversi personaggi di contorno non appartenenti alla famiglia, ma con un ruolo predominante all'interno della storia. Di ognuno di loro riusciamo ad immaginare sia l'aspetto fisico che soprattutto quello caratteriale, le abitudini, gli atteggiamenti come se fossero persone reali e molto vicine a noi. Insomma, credo che finora questa autrice non abbia sbagliato un colpo e non vedo l'ora che sia tradotto e pubblicato in Italia il suo terzo romanzo.
Se siete amanti del genere o avete l'intenzione di avvicinarvi ai thriller questa autrice è quella che fa per voi.

VOTO: 

 

18 commenti:

  1. Praticamente mi stai dicendo di non leggerlo durante la setimana, pena non sentire la sveglia e non portare Stefano a scuola?!

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    1. Praticamente sì Laura! A me è andata bene che ero in vacanza e non avevo problemi di orari! hihihihihihi

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  2. Ho ascoltato il tuo consiglio e sono già ad 1/3 della storia ;) dunque procede molto fluidamente, forse come hai detto tu un po' semplici le ricerche per Sara, aspetto i colpi di scena :)

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  3. Stefania, ma tu questo libro lo hai già! E devi ancora leggere "Scomparsa"

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    1. ahahahahahahah cose da lettori...mettere in WL libri che si posseggono già! ;)

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  4. Come si fa a non desiderare un libro così???? Non si può. Va bene, segnato. Oddio andrò in rovina :-(

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  5. Confermo anche io sono rimasta incollata alle pagine.. se è possibile è addirittura più accattivante di scomparsa

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  6. Wow che votone!!
    A pelle fra i due mi ispira di più Scomparsa. Ammetto di essere stata stra invidiosa delle tue letture appassionanti a suon di sedute terapeutiche mentre io ero alle prese con quella grande delusione di Non l'ho mai detto.... con le sedute terapeutiche meno terapeutiche che mai -.-

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    1. Ti consiglio di leggerli in fila; anche perchè una volta letto Scomparsa non potrai fare a meno del successivo...sono drogaaaaaaaaaaaaa!!!!

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  7. wow, l'ho finito e sono ancora a bocca aperta. Un genio. Condivido in pieno tutto quello che hai scritto e grazie per avermelo così consigliato!

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