giovedì 13 marzo 2014

Random #2

Rubrica mensile curata da Michy in cui, ogni secondo giovedì del mese, vi parlerà a Random di argomenti diversi legati al mondo dei libri e della lettura.
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Buongiorno cari lettori!
E' già passato un mese dal mio esordio qui, un mese che è volato, sarà per quei tre giorni in meno di febbraio.
Che ne dite se oggi parliamo un po' di una scrittrice italiana che mi piace tanto? Vi va di elogiare un made in Italy che merita? (Almeno secondo il mio modestissimo parere).
Mi riferisco a Chiara Gamberale, adorabile scrittrice di successo, conduttrice radiofonica e televisiva. Classe 1977, a 22 anni pubblica un'autobiografia importante con Una vita sottile in cui racconta la propria esperienza con quel male nero che è l'anoressia. A distanza di poco pubblica Color lucciola e Arrivano i pagliacci e poi uno stop di 6 anni, durante i quali si dedica, come autrice e conduttrice, alla radio con "Trovati un bravo ragazzo", in onda su Radio24. Nel 2008 riceve il Premio Campiello per La zona cieca e da lì è tutto in salita, collabora con testate giornalistiche di spessore, pubblica Una passione sinistra (2008), Le luci nelle case degli altri (2010), L'amore quando c'era (2012) e, nel 2013, Quattro etti d'amore grazie e Per dieci minuti, lavorando nel contempo per RaiRadio2 con il programma "Io, Chiara e l'Oscuro" ed impegnata nella gestione di un blog sul sito iodonna del Corriere della Sera.
Questo è un breve sunto della sua vita lavorativa, che vi ho messo per informazione ma soprattutto per attirare la vostra attenzione sui titoli che Chiara sceglie per i suoi lavori. A me piacciono un sacco, mi incuriosiscono e li trovo sulla mia stessa lunghezza d'onda, un po' seri un po' sarcastici, toccano nel punto giusto e colgono nel segno. Da questi titoli si capisce già un pochino quale sia, a grandi linee, il suo stile (o forse è una sensazione mia dipesa dal senno di poi?).

Ora passiamo ai libri di Chiara che ho letto io:

 Le luci nelle case degli altri, è stato il mio primo appuntamento con la Gamberale, risale all'inizio dello scorso anno. Attirata dalla cover e dalla trama, la lettura non ha smentito le mie aspettative. Mi sono trovata davanti ad uno stile nuovo per me, strano così come strano è tutto ciò che il romanzo contiene: la storia, i personaggi e i dialoghi. Ma strano è soprattutto il fatto che una storia di per sé piuttosto triste non mi abbia mai intristita, penso proprio in dipendenza dell'originalità e della strana dolcezza mista ad amore che ne riempie le pagine. Una storia a tratti surreale e inverosimile ma non in senso negativo. Unica note dolente è il finale, che ho trovato davvero troppo prevedibile, ma pazienza, in questo caso a me ha fatto solo storcere un pochino il naso.

Trama: Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia. Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di terapia di gruppo... Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace. Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la decisione di non fare il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di piano in piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie. L'autrice costruisce attorno al cuore pulsante della sua protagonista un romanzo corale dove i grandi archetipi si mescolano agli struggimenti contemporanei, la verità e la menzogna cambiano continuamente di segno per dare vita a una voce fresca e profonda, che condurrà, fiduciosa soprattutto dei suoi dubbi, verso un finale sorprendente.



La zona cieca, ossia "tutto quello che gli altri sanno di te ma che tu ignori". E' una storia un po' "psicolabile" (perdonatemi il termine) che narra di come Lidia (speaker radiofonica, maniaca del controllo, confusa cronica) affronti l'amore strampalato con Lorenzo (scrittore in crisi, distrutto dalla fine del suo matrimonio, bugiardo patologico, narcisista sfrenato) e viceversa. Sono personaggi fragili dalla grande personalità, che a momenti fanno ridere, in altri fanno strabuzzare gli occhi e, a volte, anche arrabbiare e spazientire. E' un libro coraggioso, profondo e leggero, in cui le contraddizioni hanno ruolo principe. Una tragicommedia dal meritato successo.

Trama:  La zona cieca è tutto quello che gli altri colgono di noi ma che a noi (inevitabilmente e maledettamente) sfugge. Lo sa bene Lidia Frezzani, che ogni giorno nella sua trasmissione radiofonica "Sentimentalisti anonimi" riceve confidenze di persone totalmente confuse, e che s'innamora di Lorenzo, uno scrittore quarantenne arrogante e fascinoso, totalmente annebbiato dal suo narcisismo. Comincia una storia d'amore dai ritmi serrati, fatta di bugie vere o supposte, smascherate, di tradimenti e piaceri perversi: quello che prova Lidia nello schiantarsi contro l'imperturbabilità e l'apparente indifferenza di Lorenzo, e quello di Lorenzo che sembra godere nel lasciarla fare. In un crescendo di tensione e pathos, di abbandoni e colpi di scena,all'improvviso a Lorenzo arrivano le misteriose lettere di Brian, uno sciamano. Che ha un nome, un'anima e un passato, ma non ha un volto: ma si dimostrerà molto più reale di ogni reale persona...


 
Quattro etti d'amore grazie regalo di Natale apprezzatissimo, è stata una lettura particolare, molto carina e divertente. Come sempre, anche in questo romanzo, l'autrice unisce in modo credibile e tutt'altro che banale ciò che è e ciò che vorremo che fosse, con serietà mista ad ilarità ed ironia. Mischia pensieri e realtà, immaginazione e dati di fatto con la trovata del buttar l'occhio sulla spesa degli altri e fantasticarsi su. Le due co-protagoniste, così simili e diverse allo stesso tempo, ci fanno capire quanto è facile sbagliarsi quando si giudica senza conoscere, svelandoci qualcosa di loro stesse che l'altra nemmeno immagina.

Trama: Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca.


Per dieci minuti, a mio parere, il suo fiore all'occhiello. Preso, divorato, finito, amato in due giorni. Si tratta di una sorta di autobiografia romanzata che offre un'idea stravagante e bella: dedicare dieci minuti nella giornata a fare qualcosa che non si è mai fatto prima, qualunque cosa sia. E' una sfida alla routine e uno stimolo alla conoscenza: un incoraggiamento ad affrontare la novità, che spesso si teme in quanto sconosciuta, e a scoprire ciò che si ha sotto il naso da sempre ma che nemmeno si vede e che, sorprendentemente, può piacere. Una storia saporita, che strappa molto sorrisi.

Trama: Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca.

 
Ciò che più apprezzo nei libri di Chiara sono le sue protagoniste femminili, nelle quali mi rivedo spesso e volentieri, ragazze/donne che si prendono poco sul serio e scherzano su tutto, ma non per questo sono da considerare insensibili e stupide. L'ironia è la loro forza e la loro salvezza quando la vita tira brutti scherzi. Sembrano prendersi e prendere tutto alla leggera ma in realtà sono tutt'altro che frivole.
Mi piace molto anche il suo modo di vivere l'altro sesso, sempre combattuta, sdrammatizza l'amore mancato ma per finta, perché ne sento il bisogno ma stenta ad ammetterlo, anche a sé stessa.
Adoro il suo stile di scrittura: calamitante.

Questa è la chiave di lettura che ho dato ai suoi romanzi, è il mio modo di interpretare le sue storie e il modo in cui le affronta, mettendoci sempre un pezzettino di sé.
Il mio desiderio è di leggere presto gli altri suoi romanzi, primo fra tutti L'amore quando c'era. Leggendo le trame mi ha incuriosita da matti anche Color lucciola.
Li metto tutti in WL. Spero di riuscire a leggerli tutti e spero che Chiara Gamberale continui a deliziarmi con nuovi romanzi.
Bene bene, chissà se vi ho incuriositi! Oppure siete già suoi fan sfegatati?
Mi sono divertita ed è stato interessante per me approfondire un po' la conoscenza di questa autrice e mi auguro che abbiate letto tutto con piacere.
Lasciatemi la vostra opinione ;)

Ci rivediamo il 10 aprile con una nuova puntata di Random!
Baci a tutti!


8 commenti:

  1. Come sai non ho mai letto nulla di questa autrice.
    Ho tra i libri da leggere "Quattro etti d'amore grazie" che mi ha prestato un'amica ormai una vita fa...mi dovrei anche decidere altrimenti penserà che glielo voglio rubare! hihihihihihi
    Sinceramente non sapevo avesse scritto così tanti libri; l'ho scoperto ora grazie a te!
    Concordo con te sul fatto che i titoli siano assolutamente particolari; sembrano fatti proprio per incuriosire il lettore - cosa che forse dovrebbero fare tutti i toli di tutti i libri ma a volte purtroppo non è così.

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    1. E' molto produttiva, è vero.. ogni settimana pubblica articoli interessanti e carini su Vanity Fair (io li leggo da facebook perché per il resto quella rivista non mi piace eheh).

      Dai buttati, è una lettura leggera ;)
      Poi Per dieci Minuti te lo regalo io ihihihihihi

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    2. hihihihihihi se me lo regali....
      ahahahahhahahahahaah ;)

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  2. Sto leggendo "per 10 minuti" prestato da un'amica....non credevo che questa Gamberale fosse così' simpatica, l'avevo sottovalutata, credevo fosse il solito libro spinto x il Natale....non è' un capolavoro della letteratura, ma è' una piacevole scoperta. Potremmo conoscere tutti una Chiara, forse a me piacerebbe incrociarla, mentre cammina all'indietro per caso....parlarci per 10 minuti!
    Sofia

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    1. Hai proprio ragione!! E' una lettura piacevolissima, proprio quella che mi ha spinto a rendere Chiara Gambarale protagonista di questa puntata della rubrica!!
      Grazie del commento, torna a seguirci ;)

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    2. Ora mi state facendo venire sempre più voglia di leggerla!
      Ma se leggo prima Quattro etti d'amore e non mi piace???

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    3. Per andare sul sicuro dovresti leggere Per dieci minuti..

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    4. Michyyyyyy non lo starai dicendo perché non vuoi regalarmelo vero? Hihihihihi scherzo!! :-P

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